Il mio problema è Lost, tutto lì.
Il mio problema è l'aver cominciato nel
2004 quella che è e rimarrà sempre la più grande esperienza che piccolo e
grande schermo mi abbiano mai regalato.
E se trovi subito la synecdoche delle
serie tv poi dopo rischi che non ne cerchi altre, questo è il problema.
Se poi il mio tentativo di riconciliarmi e
riapprocciarmi al genere sbatte contro orripilanti creature come The River
allora davvero rischio di sfiduciarmi.
Il creatore di questo autentico
pastrocchio amazzonico è quell' Oren Peli che ebbe la geniale idea di piazzare
4,5 telecamere in casa sua, chiamare una coppia di amici e girare quel fenomeno
mediatico che è stato Paranormal Activity. Dopo visto The River ho capito una
cosa: non fu un'idea geniale ma l'unica che poteva partorire.
Vedete, se uno si accontenta di passare
una serata con una serie che mischia avventura, magia, horror e, secondo loro,
empatici legami familiari, allora benvenuti, The River fa al caso vostro.
Ma se non vogliamo prenderci in giro, se
abbiamo il coraggio di vedere l'insieme e non le piccole parti (peraltro
brutte) allora c'è un'unica considerazione da fare, The River non ha alcun
senso, nessuno.
Avevo preso appunti in ogni puntata, ho
deciso di non vederli nemmeno, basta e avanza quello che ho da dire sul totale
dell'opera.
Il Professore Emmet Cole è una specie di
Bear Grylls imbolsito e meno atletico.
E' scomparso in Amazzonia. Dopo mesi e
mesi che non si fa sentire i suoi familiari insieme ad una troupe televisiva
che riprende OGNI MOMENTO della spedizione decidono di partire per andarlo a
cercare. Lo troveranno? Questi gran cazzi, quasi nemmeno me lo ricordo.
Ragazzi, ve l'assicuro, basterebbe questa
cornice per evitare di accendere sky ogni giovedì come ho fatto io per due
mesi.
Il problema è che già questo è uno
stupido, insensato e non credibile pretesto, ma in ogni puntata quasi ce ne se
dimentica.
Perchè ogni episodio è a sè, completamente
slegato dall'altro e, cosa ancora più grave, si ha la sensazione che il motore
di tutto, la ricerca di Bear Grylls, sia davvero qualcosa di cui ci si ricorda
quasi per sbaglio quando fa comodo. La spedizione vaga nel fiume del titolo, si
trova a che fare con leggende del luogo (fantasmi, cannibali, creature
mostruose, maledizioni etc...) SEMPRE spiegate e preannunciate da uno dei
personaggi più insopportabili della storia del piccolo schermo, la 18enne
sudamericana che parla in spagnolo con quell'insopportabile visino sempre impaurito
perchè lei sa tutto, TUTTO, e se tocchi quella piantina ci sarà la maledizione
del Verme Assassino, se superi quella pozzanghera sarai perduto per sempre e ti
legheranno ad un albero a testa in giù, se mangi da solo mezzo kg di pasta e
bevi un litro di Coca la tribù dei Cacarell ti perseguiterà etc... .
Sempre uguale la struttura: succede
qualcosa di strano, la Lolita latina parla della maledizione, in qualche modo
la si supera e finisce la puntata.
Ho saltato due puntate, poi recuperate. Vi
assicuro, avrei potuto vedere l'ultima prima della seconda.
Che poi le vicende raccontate in ogni
puntata sono come una partita a ping pong tra Mr Ridicolo e Mr Disastro con gli
unici momenti buoni quelli in cui la pallina passa sopra la rete. Leggende
insensate, comportamenti dei protagonisti insensati (vedono demoni, mostri,
fantasmi, uomini appesi, insetti magici e dopo 2 minuti la vita torna normale
ogni volta, voglio dire, io se il mio cane piscia su 2 gambe già impazzirei no?
per loro tutto o,k, perchè come dice Emmet Cole "c'è Magia qui",
mavattelaapigliànelculo).
E si tenta la lostiana empatia con i
personaggi, flash back emotivi, primi piani intensi etc... ma anche qua oltre
che una carie lo spettatore non avrà nulla.
Ottime ambientazioni, bella fotografia,
qualche scena discreta ma l'operazione è un disastro.
Nelle ultime due puntate, forse le
migliori (le meno peggio), l'assoluto dilettantismo di scrittura globale
raggiunge apici pazzeschi visto che ci troviamo davanti ad un episodio di
Walking Dead e ad un remake de L'Esorcista senza che tutto ciò abbia il minimo
senso con quello che avevamo prima visto nelle -meno male solo- 6 puntate
precedenti.
E non dimentichiamo il problema più grande
di tutti, la base assolutamente finta e improbabile che regge la serie. Ma chi
può credere che parte una spedizione di recupero organizzata come uno show
televisivo in cui la troupe riprende anche se uno mangia una scatoletta? E
quante volte abbiamo la sensazione che là le telecamere non potevano esserci,
che il regista ha dimenticato del tutto l'operazione che sta alla base?
Avrei preparato una carrellata dei
personaggi sullo stile The Avengers ma tutto inchiostro sprecato.
Arrivo così al finale e qui, devo
rendergli atto, gli sceneggiatori sono riusciti a dare coerenza con tutto il
resto.
Sì, perchè è ridicolo.
E fatto apposta per un The River 2 che
secondo me non vedrà mai la luce.
So che Oren Peli ha avuto una nuova idea.
Piazzare 4,5 telecamere in una abitazione
dove vive una giovane coppia.
Sarà una casa galleggiante però.
Scorrerà lungo un fiume amazzonico.
Fico no?
( voto 4,5 )