Una cosa è vera di certo.
Era dai tempi dell'immenso Chigur e della sua frangetta, la sua ferocia e la sua assoluta inumanità che non mi
vedevo davanti un killer così ben caratterizzato, raggelante nei modi e nei pensieri, peraltro interpretato da Dio come fu interpretato da Dio (ma anche Allah insieme) quello di Bardem.
Perchè, diciamocelo, Killer Joe senza killer Joe non sarebbe certo un capolavoro visto che si tratta di un film con una storia base minima e un modo di raccontarla molto anticonvenzionale, una serie di quadretti statici messi uno dopo l'altro a formare però una galleria davvero suggestiva e carica di una negatività, di un degrado umano davvero raro.
Il discorso è vecchio ma non banale.
Può un singolo personaggio elevare un discreto film a grande film?
O un film da buttare a film da salvare?
Eccome se può, non c'è niente di male.
Un grande personaggio e delle buone dinamiche intorno ad esso sono più che sufficienti a volte, specie in un cinema, come quello recente, sempre più incapace di saper scrivere un personaggio e sempre più propenso a crearne tanti su scala industriale fatti con lo stampino.
Davvero strano questo Killer Joe, film che racconta fatti drammatici come pochi in un modo particolare però, a tratti surreale, altri deformante, altri ancora quasi comico. Sembra quasi non prendersi mai sul serio, c'è un'aria da cinema indipendente, quel cinema dove le atmosfere e le sensazioni che ti lascia non sono mai nette ma sempre ibride, dove i generi si accavallano, dove il film si veste in ogni scena di un vestito nuovo e non ha paura di sembrar ridicolo nei momenti più importanti o importante in quelli più ridicoli.
Una regia hollywoodiana meno frizzante di quella di Friedkin avrebbe portato a un film senza speranza, devastante, senza sfumature, soltanto duro, alla Eastwood insomma, E invece qui è tutto inafferrabile.
Emblema di tutto questo l'incredibile, ripeto, incredibile, scena della chicken fried fellatio, una sequenza al tempo stesso che è magnifica e disastrosa , suggestiva e ripugnante, tesissima e ridicola, una scena in cui non sai se ridere o fartela sotto dalla paura. O forse è vero che ridi perchè te la fai sotto.
Ecco, una sequenza così può valere un film e caratterizzare così bene un personaggio da campare di rendita per il resto della pellicola.
Grandissimo McConaughey, attore che mi sta sulle palle come pochi, specie per una certa deriva commediesca che ha preso la sua carriera. Il suo killer è così affascinante e al contempo odioso da non dimenticarselo più. E lo sguardo, come dice la dolce Dottie, ti uccide.
Ma quello che nel film è incredibile è l'assurda distorsione dei rapporti umani e dei sentimenti ad essi connessi. Figli che vogliono morta la madre, padri che vogliono morta la moglie, figlio e padre che fanno prostituire la sorella/figlia, padri che vogliono morto il figlio, matrigne che vorrebbero morti tutti.
E sullo sfondo una ragazza che vive in un mondo suo, un mondo creatosi con lo schifo che ha intorno.
Ed è qui l'incredibile potenza del film. Il personaggio di Joe, squallido come pochi, perverso, disturbato, inumano e quant'altro, alla fine è forse migliore di tutti i componenti, Dottie a parte, di quella famiglia, l'unico che, anche se a modo suo, cerca minimamente di dare un valore etico alle azioni umane e a capire dove sta il bene e dove il male. Attenzione, sembra tutt'altro ma è così.
La sua vendetta contro quella sorcona di Sharla è probabilmente la cosa umanamente più sensata e giusta di tutto il film.
E poi il finale...
10 minuti da pelle d'oca, apnea pura, una deflagrazione impressionante.
BOOM
si resta storditi, arriva la pelle d'oca, quasi si distoglie lo sguardo.
E l'anima pura arriva, impugna la pistola.
Spero che si renda conto in quell'attimo che l'amore è tutt'altra cosa.
Spero che si guardi intorno, veda quelle facce distrutte, quei crani scoppiati, quel viso, il suo viso, così prossimo alla pazzia e capisca che ha una sola speranza, anche se piccola, per far sì che la sua vita non venga distrutta.
Spara Dottie, liberaci da tutto.
E comincia a ballare sopra quei corpi.
( voto 8 )