tag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post6272463130995563578..comments2024-03-27T23:32:50.617+01:00Comments on IL BUIO IN SALA: ( tra parentesi )Caden Cotardhttp://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-48310630875290400752017-11-15T17:52:11.111+01:002017-11-15T17:52:11.111+01:00un abbraccio Biancaun abbraccio BiancaCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-25499864250010765112017-11-15T16:28:17.501+01:002017-11-15T16:28:17.501+01:00BELLISSIMO
(grazie)BELLISSIMO<br />(grazie)Biancahttps://www.blogger.com/profile/11274744750658752825noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-5418053426754302232017-11-15T11:38:15.702+01:002017-11-15T11:38:15.702+01:00legittimo quello che scrivi e fa anche onore dire ...legittimo quello che scrivi e fa anche onore dire che con certe cose non ce la si fa<br /><br />ho avuto a che fare più volte coi disabili, anche a tennis, sempre andata molto bene (per un pelo invece che la videoteca rischiai che diventasse il mio lavoro) ma ho sempre pensato che senza predisposizione mentale quella cosa fosse non solo pesante ma anche difficilissima<br /><br />e pretendere che qualcuno quella predisposizione ce l'abbia è ridicolo<br /><br />e chi non ce l'ha non è stronzo o insensibile, anzi, potrebbe essere anche il contrario<br /><br />mai come in questi casi il professionistmo e l'indole sono importantiCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-6608123006630150352017-11-14T17:34:22.398+01:002017-11-14T17:34:22.398+01:00Anch'io facevo il barelliere una vita fa , per...Anch'io facevo il barelliere una vita fa , però fortunatamente non mi è mai successo na cosa come quella capitata a te.<br />Al massimo facevo le impennate con la barella (con il paziente sopra) perchè il più delle volte le ruote anteriori non si aprivano subito quando tiravo fuori la barella dall'ambulanza.<br />Paziente a mezzaria in equilibrio precario ahahha!!<br />Di quello che penso di persone come il tuo Davide e di quanto siano speciali e quanto è difficile per me rapportarmi con loro te l'ho già scritto tempo fa commentando un tuo racconto nella sezione dei "Tipi da videoteca" dedicato a Bartolo (l'ameba e il cane).<br />Le persone come Alex non posso far altro che ammirarle perchè capaci di fare naturalmente quello che a me non viene mai così spontaneamente.<br />Ti posso raccontare di Michele per farti capire.<br />Una vita fa ho fatto del volontariato.<br />Un mio amico mi aveva intortato convicendomi a frequentare una piscina dove secondo lui avrei dovuto aiutare dei ragazzi vittime di incidenti stradali a recuperare la loro funzionalità motoriain acqua.<br />Invece mi son trovato a fare del volontariato in una piscina che accoglieva soprattutto disabili mentali.<br />Ormai c'ero dentro , non potevo tirarmi indietro.<br />Le responsabili dell'associazione mi han dato una ragazza down di età indefinita da seguire.<br />Devo dire che mi son anche divertito con lei solo che le befane dopo un pò han deciso di togliermela perchè secondo loro c'era il rischio (?) che si innamorasse di me ,bho?<br />E mi han affibiato Michele.<br />Un ragazzone di 14 anni autistico.<br />Michele non parlava mai , seguiva tutto quello che gli dicevo di fare .<br />Nuotavamo assieme con la tavoletta galleggiante o con lui appeso alle mie braccia .<br />Mi fissava in continuazione con i suoi grandi occhi chiari e non diceva mai una parola.<br />Quarantacinque minuti interminabili , pesanti e quando una cosa comincia a diventare pesante è meglio smettere.<br />Dopo due anni ho lasciato l'attività senza rimpianti, quel mio amico mi ha detto che il primo giorno del nuovo corso quello in cui io non c'ero ,Michele mi cercava e aveva chiamato il mio nome. <br />Non so che fine abbia fatto , ogni tanto ci penso mi spiace di non esserci stato , mi spiace di esser fatto così.MAXhttps://www.blogger.com/profile/04747500369717639404noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-205896246294081202017-11-14T12:45:46.204+01:002017-11-14T12:45:46.204+01:00è la cosa più bella che abbia mai letto in 8 anni ...è la cosa più bella che abbia mai letto in 8 anni di blog<br /><br />grazieCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-92132582921844089862017-11-14T12:36:45.667+01:002017-11-14T12:36:45.667+01:00Non sapevo che sarebbe stata l'ultima volta in...<br /><br />Non sapevo che sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrei visto, l'avrei vissuta con molta più importanza.<br /><br />Un giorno, pochi mesi fa, mi arriva un messaggio, da un numero che non conosco: contiene solo una foto, nient'altro. E in quella foto c'è una camera, forse da letto, completamente spoglia, se non per un particolare: c'è un piccolo quadretto, non si vede benissimo, ma è abbastanza; è la mia poesia, idealmente appesa sopra quella che un tempo doveva essere la testata di un letto.<br />Provo a chiamare il numero, non risponde nessuno, scrivo e non ottengo risposte.<br />Parlo con chi, da scuola, potrebbe darmi una spiegazione e l'unica che mi dice qualcosa è la preside, la mia preside, una donna con due palle grosse come carrarmati, una donna incredibile per fermezza e volontà.<br />Mi dice che lui, il ragazzo e i suoi familiari, si sono dovuti trasferire, lasciare la scuola e indebitarsi fino al collo per le cure mediche, hanno venduto qualsiasi cosa avessero in casa; la preside li ha aiutati con qualche soldo, di tasca sua, ma non è bastato. Ovviamente nessuno sapeva nulla.<br />Ora non sono più rintracciabili, non si sa dove vivano, il cognome non da risultati di alcun tipo e io ogni giorno penso a quel ragazzo, la mia mente non sa se sia vivo o no, il mio cuore pensa solamente a quella stanza vuota e a quel quadretto per molti senza significato, per me simbolo di un vuoto incolmabile.<br /><br />Non so neanche se queste parole abbiano un senso e un ordine, le ho messe giù come un fiume in piena, ma il tuo post Giuseppe mi ha dato la possibilità di ritirare fuori questa storia e scriverne mi ha fatto stare meglio e ricordare dei bei momenti e in qualche modo esorcizzarne di brutti.<br />Non so se ci sia una morale in tutto questo, ma penso sempre che l'essenziale, come da sempre Il Piccolo Principe insegna a generazioni di uomini, sia da cogliere in ogni situazione, soprattutto dove non si vede o dove non si pensa che sia.<br /><br />Grazie Alex Cavanihttps://www.blogger.com/profile/18247083018523853035noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-14268358699314881362017-11-14T12:36:30.956+01:002017-11-14T12:36:30.956+01:00Difficile commentare un'esperienza del genere,...Difficile commentare un'esperienza del genere, mi viene solo da dire che mi ci ritrovo completamente.<br />Da ormsi unidici anni lavoro nel mondo della disabilità nelle scuole e nei centri di recupero, ho fondato un'associazione per insegnare musica e teatro e ad oggi contiamo più di 50 ragazzi, da mettere ogni anno sul palco di un teatro.<br />Un avventura, spesso un'impresa titanica.<br />Ma sempre, irrimediabilmente speciale.<br /><br />Tra le tante esperienze che mi hanno fatto riflettere in questi anni e che mi hanno fatto giungere alla stessa conclusione che hai tratto tu (Sembra quasi che la cattiveria sia il pezzo mancante, che per essere uomini pieni di vizi, egoismi, cattiverie e sovrastrutture si necessiti di un cervello completo), ce n'è una che non potrò mai dimenticare:<br /><br />un ragazzo di questo mio gruppo, poco più piccolo di me, ha questa malattia degenerativa che ogni giorno lo paralizza sempre di più; è pieno di protesi, usa le stampelle e quant'altro, non può mai stare da solo.<br />Come se non bastasse soffre anche di dissociazione della personalità, in breve ha personalità multiple (ed è drammatico, mica Split e Split) e la più preponderante lo fa immedesimare in un cantante lirico, mi parla sempre delle sue cene con Al Bano, con il maestro Muti, le scappatelle con le soprane russe, il porno d'antan, le domande sul sesso che si sente di rivolgere solo a me; mi chiede di dargli un sol maggiore e inizia a fare i suoi vocalizzi, la nota non la becca mai, ma non importa; mi chiama il poeta, mi dice che se fossi vissuto all'epoca di Leopardi lui non sarebbe mai finito sui libri, ma io sì.<br />C'è un rapporto speciale, intimo e amichevole, libero da ogni preconcetto, mi viene da definirlo con una parola anacronistica: puro.<br />Poi a un certo punto inizia a non venire più alle prove e agli incontri, agli spettacoli neanche si presenta e la sua famiglia rimane nel proprio silenzio, non si sono mai neanche presentati con me.<br />Dalla scuola vengo a sapere che ultimamente le sue condizioni si sono aggravate, non riesce a camminare se non per pochi minuti e a 16 anni vivere la depressione è asfissiante.<br />Mi preoccupo, ma non ho modo di sapere nulla di più.<br />Un mercoledì viene alle prove accompagnato dallo zio, è triste, sconsolato, parliamo a malapena; prima di andare via una richiesta: "scrivimi una poesia, tu sei l'unico poeta che conosco e l'unica persona di cui mi interessa avere un ricordo".<br />In dieci minuti scrivo una poesia, non la ricorda neanche ad essere sincero, so che quelle parole sono totalmente rivolte a lui e uso delle figure retoriche e delle immagini che possano piacergli; non mi impagno un granchè, volevo essere svelto, doveva andare a casa.<br />La legge, me la fa firmare, si commuove e mi fa dei complimenti incredibili; poi mi abbraccia, mi saluta e se ne va.Alex Cavanihttps://www.blogger.com/profile/18247083018523853035noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-18264946310731474482017-11-14T12:33:14.979+01:002017-11-14T12:33:14.979+01:00è così...
il cervello umano è il più grande seria...è così...<br /><br />il cervello umano è il più grande serial killer che si possa conoscere<br /><br />uccide tutto quello che potremmo essere<br /><br />e quel potremmo essere è quasi sempre qualcosa di migliore, qualcosa che ha a che fare con la natura, con l'istinto, con la nostra parte bambina<br /><br />il cervello è la protesi della società in cui viviamo e più ce l'hai potente più rischi di avere un braccio armato che tutto distrugge<br /><br />basterebbe guardare 3 minuti negli occhi verdi di DavideCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-67925035952970418132017-11-14T12:27:06.867+01:002017-11-14T12:27:06.867+01:00Si dice, sente dire, che se la gente non avesse il...Si dice, sente dire, che se la gente non avesse il cervello e la logica, saremmo presi dai nostri istinti più beceri.<br /><br />Quanto spesso invece silenziamo sentimenti buoni, altruismo, compassione e comprensione degli altri perchè quel fottuto cervello ti dice che non ti conviene? Che non è il caso? Che forse non se lo merita? Che tu hai dei figli famiglia altri a cui badare e che non ti devi intromettere? <br />Quante volte la logica, che non può essere altro che spietata, porta noialtri a silenziare i nostri istinti?<br />A nascondere dei sentimenti perchè magari sono ingenui? <br />Perchè sai che devi fare così, quella è la via giusta.<br />Tutto te stesso ti urla che è sbagliata, ma ragioni, vedi il vantaggio, quanto è sensato e oplà.Edonoreply@blogger.com