Pagine

26.12.09

Recensione: "Brothers"


Prima di addentrarci nell'analisi di questo ottimo, forse grande film, è giusto anticipare 2 cosette. Brothers è remake (praticamente dichiarato sin dai titoli di testa) del film Brodre, di Susanne Bier, tradotto criminalmente in italiano con "Non desiderare la donna d'altri".
Seconda cosa da sapere è che il regista di Brothers è Jim Sheridan, cioè l'autore di (almeno) 2 capolavori, lo struggente "Il mio piede sinistro" e l'altrettanto umanamente fortissimo "Nel nome del padre", entrambi interpretati da un immenso Daniel Day Lewis.
Sam è il ragazzo modello americano, marine dai ferrei principi con una famiglia, composta da sua moglie Grace e da 2 bimbe, felice e in perfetta armonia. Tommy, suo fratello, è la classica pecora nera, nessun lavoro e un'esperienza in carcere. Sam parte per l'Afghanistan. In una missione il suo elicottero è abbattuto. Grace viene a sapere della morte del marito, è disperata. Tommy, che era molto legato al fratello (particolare importantissimo) le si avvicina per aiutarla e consolarla.



Ma Sam non è morto, è stato "solo" in prigionia dove si è macchiato di un gesto orrendo; torna completamente scosso e nota un feeling troppo forte tra la moglie e il fratello. La gelosia e il ricordo di quello che ha dovuto passare, e soprattutto FARE in Afghanistan, lo tormentano fino a fargli perdere quasi completamente la testa...
Sarebbe bello chiedere a chi ha visto questo film :" Brothers è un film sull'odio?". Sembra scontato. Odio politico-razzial-religioso (usa-afghanistan) odio paterno (Tommy verso suo padre ma anche le figlie di Sam quando il padre torna cambiato dalla prigionia) odio fraterno, odio verso se stessi (Sam per il terribile atto che ha commesso) odio matrimoniale. L' atmosfera del film è densissima, la tensione sempre sul filo del rasoio. Però però però, io a quella domanda di cui sopra risponderei " no, al contrario, Brothers è un film sull'amore". E' l' amore il sentimento più forte, quello che malgrado tutto riesce a vincere. L'amore, perfettamente contraccambiato, di Sam per la sua famiglia, l'amore tra i 2 fratelli, l'amore, se vogliamo, di Sam per il suo lavoro e la sua patria.
Brothers è un film che insegna che nella vita succedono cose orribili, che ci ricorda che tutti sbagliamo, che tutti perdiamo la testa, che la nostra esistenza è costellata da tragedie, traumi, incomprensioni, tensioni, errori, pericoli, debolezze, ma alla fine, e questo è l'insegnamento più grande, se l' uomo ama, altre persone o la vita stessa, riesce a perdonare, a capire, a superare ogni problema. Non è un film "americano" , non ci chiede la lacrima, non ci vuole stupire, Brothers è un dramma raccontato magnificamente soltanto per quello che è, senza fronzoli o forzature. Anche questo mi ricorda molto Eastwood e non posso fare complimento più grande. L' interpretazione dei 3 attori principali, Maguire, Gyllenhal e la Portman è a dir poco perfetta; secondo me ,a livello puramente recitativo, Brothers rappresenta il punto più alto nella giovane carriera di ognuno di loro.

( voto 8 )