Metto a posto il mobiletto con i dvd.
Oltre ad accorgermi che me ne mancheranno almeno una trentina (mai prestare,
mai!) mi cade l'occhio su un film-documentario che acquistai circa 6,7 anni fa
attirato dalla copertina e dalla vicenda che narrava. Ricordando come fosse
molto interessante e ben fatto, decido di rivederlo.
Una storia Americana, il cui titolo
originale è Capturing the Friedmans (molto più incisivo perchè mette in primo
piano i video amatoriali della famiglia protagonista), racconta la squallida e
al contempo surreale storia della famiglia Friedman, abbastanza nota in America
ma quasi sconosciuta qui da noi. Una famiglia borghese in un quartiere borghese
che all'improvviso balza agli onori della cronaca quando il capofamiglia Arnold
e il figlio più piccolo, Jesse, vengono accusati di aver molestato sessualmente
decine e decine di bambini, in alcuni casi molto piccoli- 8 anni-, durante le
lezioni di informatica che Arnold teneva privatamente a casa sua.
Sarà vero?
Il documentario è ottimo ed ha
almeno tre punti di forza. Il primo è la costruzione, il montaggio. Il
regista, Jarecki, riesce a raccontare la storia con un'invidibile oggettività,
senza mai schierarsi. E grazie al montaggio anche lo spettatore è portato più
di una volta a cambiar parere, a porsi delle domande, a mettere in dubbio
quello che pochi minuti prima sembrava assolutamente assodato. C'è quasi la
struttura del film classico in Una storia Americana, benchè oltre filmini
amatoriali e interviste non ci sia un solo secondo di fiction. Ecco quindi che
le rivelazioni finali dell'avvocato di Jesse arrivano quasi come il classico
colpo di scena cinematografico e, ancora una volta, ci fanno leggere la vicenda
in un modo doverso.
Il secondo punto forte è il tema
trattato. Non parlo tanto della pedofilia ma quello del colpevole a tutti i
costi, del giustizialismo, del "sbatti il mostro in prima pagina".
Ricordate Rignano Flaminio? Le accuse
di molestie alle insegnanti della scuola materna poi rivelatesi molto
probabilmente assolutamente infondate o, quantomeno gonfiate?
Il caso dei Friedman è molto simile.
Ad Arnold viene "intercettata" una rivista pedofila che stava per
arrivargli a casa via posta. Partono delle perquisizioni. Altro materiale
pedopornografico salta fuori. Si scopre che Arnold tiente dei corsi privati di
informatica a dei bimbi. 1 + 1 = 2 no? In più si viene a sapere che ai corsi è
aiutato da suo figlio Jesse. 1 + 1 + 1 = 3 no? Cominciano gli interrogatori ai
bambini studenti di informatica. In breve tempo i capi di imputazione sono
decine, quasi centinaia. Molestie soft e pesanti (con tanto di penetrazioni)
giochi erotici, botte e minacce. Però...
Com'è possiible che nessun bambino,
nemmeno uno abbia mai detto niente? Com'è possibile che nessun genitore abbia
subdorato qualcosa prima che gli entrasse la polizia in casa? Come fa a non
esserci nessuna prova fisica, neanche MINIMA sui corpi dei bimbi e sulla casa
dei Friedman? Perchè Arnold, senz'altro pedofilo e amante delle foto
pornografiche, non ha nemmeno un'istantanea di tutti questi incontri? Possibile
che tutti i genitori che per qualsiasi motivo sono andati a riprendere prima i
figli non abbiano notato qualcosa? Eppure si parla di simil orge con decine di
bambini nudi stesi per terra.
E così parte l'isteria. Ai bambini
viene fatto dire quello che nemmeno pensavano. I genitori fanno fronte comune e
adirittura escludono e ghettizzano quei genitori che sono sicuri che al proprio
figlio non sia successo niente. Devi essere una vittima altrimenti sei
dalla parte dei Friedman gli fanno capire. Nessuna prova, solo
testimonianze e neanche spontanee ma andate a prendere
"all'ingrosso" dagli inquirenti. E le tante testimonianze di bimbi
che affermano come non sia mai successo nulla neanche prese in considerazione.
Resta il fatto che Arnold è un pedofilo e per questo deve pagare pesantemente.
Nel colpo di scena che prima accennavo ce n'è per metterlo dentro, per
condannarlo. Ma se ammazzo uno, è giusto affibbiarmi altri 50 omicidi?
Ma è la terza la qualità più grande
del documentario : i filmini amatoriali. Una Storia Americana racconta
anche lo sgretolarsi di una famiglia colpita da accuse pesantissime. Non c'è
completa coesione, i figli ( tre fratelli, David, Seth e Jesse) stanno col
padre (che probabilmente li ha plagiati per la loro intera vita), la madre ha
molti dubbi. Gli scontri verbali sono tutti filmati. Quello che inquieta di più
è l'atmosfera, assurda, surreale, inconcepibile. La famiglia passa da liti
furibonde a momenti di festa, tutto, è bene specificarlo, DOPO le accuse, agli
arresti domiciliari. La sera prima della condanna del padre si ride e scherza,
si intervista il padre sul futuro in carcere. E la stessa cosa avviene prima
della condanna di Jesse con il ragazzo, vestito a tutto punto, che scherza
sugli anni che dovrà passare in prigione. Discorsi già di per sè assurdi, ma
addirittura irreali se si considera che il ragazzo si sente completamente
innocnete. La mattina dopo addirittura, nell'attesa della formulazione della
condanna, balla e canta con i fratelli nel cortile del tribunale. Non c'è un
singolo componente della famiglia Friedman a non risultare terribilmente
ambiguo, sfuggente. Il padre che non parla quasi mai, che è sicuro della
propria innocenza (almeno riguardo i bimbi delle lezioni di informatica,
sono tutti lì i capi di imputazione) ma non reagisce. I figli che passano
dalla disperazione all'euforia e sembrano prendere tutto come un gioco (in
questo senso il lavoro di David, clown, è davvero inquietante), la madre che
pare una persona normale ma risulta alla fine del tutto indecifrabile.
Lo spettatore è confuso. sbigottito. Tutto
quello che vede non è normale ma non si riesce a capire il senso, a trovare una
chiave di lettura. E a questo proposito l'abbraccio finale tra Jesse uscito di
prigione e la madre, come niente fosse, è solo l'ennesima situazione che
sfugge dalla logica.
Capturing the Friedman dice il
titolo. Ma i Friedmans non si possono "catturare", non si possono
capire.
( voto 8)
Un film agghiacciante, uno dei documentari più forti che abbia visto di recente.
RispondiEliminaOttimo recupero, Dae.
Visione consigliatissima.
Cacchio che sventra-documentario. Recupero di sicuro... Grazie.
RispondiElimina*James: e' vero, anche se ha una forza, come dire, intrinseca, nascosta, oscura. Non c'è nessuna immagine o frase volutamente scandalistica o enfatizzata, anzi, c'è un senso della misura e dell'etica invidiabile.
RispondiElimina*Eddy: ci sentiamo allora (avvertimi se lo recensisci).
"Lo spettatore è confuso. sbigottito. Tutto quello che vede non è normale ma non si riesce a capire il senso, a trovare una chiave di lettura". ECCOMI.
RispondiEliminaVeramente indecifrabile questo doc.
Mi ha lasciata con un punto interrogativo, non tanto sulla colpevolezza dei due protagonisti, ma proprio sul rapporto familiare davvero strano e il loro modo di comportarsi...
Per la prima volta non riesco a farmi un'idea su quello che ho visto... bah,boh,beh,buh,bih ci stanno bene tutti in questo caso
ti quoto tutti i b-h
Eliminasì, davvero assurdo, si rimane straniati e non è quasi possibile dare un giudizio (anche se lo straniamento, di suo, probabilmente è già giudizio positivo)
sarebbe stato forse anche meglio che ci fosse un torbido evidente. Così è tutto talmente strano che è pure peggio come sensazione