Netflix mi regala, dopo il film Di Blair, un'altra piccola perla.
Probabilmente il film più autoriale che ho visto in quella piattaforma.
Due amici a caccia, un fatto di sangue, una scelta etica da prendere.
Thriller morale che pare quasi un Cuore Rivelatore formato gigante.
Tra paure, paranoie e minacce un drammatico a forte matrice psicologica che metterà anche lo spettatore, se vorrà, davanti a terribili dubbi
presenti spoiler
Mi piacciono tantissimo i thriller morali, quelli che mettono in crisi i protagonisti, quelli dei dubbi etici, delle decisioni da prendere, dei sensi di colpa, della tensione per cose commesse.
Probabilmente il film più autoriale che ho visto in quella piattaforma.
Due amici a caccia, un fatto di sangue, una scelta etica da prendere.
Thriller morale che pare quasi un Cuore Rivelatore formato gigante.
Tra paure, paranoie e minacce un drammatico a forte matrice psicologica che metterà anche lo spettatore, se vorrà, davanti a terribili dubbi
presenti spoiler
Mi piacciono tantissimo i thriller morali, quelli che mettono in crisi i protagonisti, quelli dei dubbi etici, delle decisioni da prendere, dei sensi di colpa, della tensione per cose commesse.
Quelli che più del mondo che c'è fuori indagano su quello che c'è dentro di noi.
Ed è così che mi ritrovo questo Calibre (forse tra tutti i film Netflix che ho visto il più autoriale e riflessivo) e non posso non amare quello che è una specie di Cuore Rivelatore di Poe (uno dei più grandi racconti di sempre) in formato gigante.
Un omicidio (involontario perdipiù), il non riuscire a convivere con lo stesso, il terrore di essere scoperti, quei tentativi di coprire il misfatto che, al contrario, peggiorano solo le cose.
Certo, a differenza del racconto di Poe qui l'ossessione dei protagonisti non arriva al climax finale ("Strappate quelle tavole! E' là! E' il battito del suo orribile cuore!") per cui l'assassino si autoaccusa, ma l'iter che viviamo è molto simile.
Credo che questo sia un ramo della psicologia interessantissimo, ovvero quello che studia i comportamenti umani che cercano, maldestramente, di coprire qualcosa che si è commesso.
L'ossessione nel non essere scoperti è così forte e viva che molto spesso è controproducente, è proprio questa accuratezza e meticolosità nel voler celare ad infondere negli altri il dubbio.
Calibre in questo senso è perfetto, un gioco psicologico tutto basato su frasi, sguardi, lettura di reazioni.
Siamo - mi pare - in Scozia e due amici partono per un viaggio di caccia nei boschi.
Arrivano in un paesino di poche decine d abitanti, entrano nell'unica locanda del paese e sembra di assistere ad una delle scene clou del capolavoro Un Lupo Mannaro Americano a Londra.
In realtà questi boschi nordici mi hanno richiamato anche il sempre netflixiano The Ritual.
Ma no, siamo su due strade completamente diverse.
I due sono malvisti, come tutti i forestieri che arrivano in comunità ristrettissime (e la cosa è raccontata in maniera perfetta nel film, sono situazioni che ho vissuto nel mio paese molte volte).
Vanno a caccia, succede un incidente terribile.
E lì avviene la prima di una serie di scelte morali che il film, se uno ha voglia di affrontarle, ci proporrà.
Vedete, nel nostro calduccio di casa, nella nostra vita in cui cose così gravi non accadono, è sempre facilissimo giudicare.
Chi investe qualcuno e scappa, chi uccide un altro e scappa, chi terrorizzato compie gesti orribili.
Forse vi farà paura ma l'80% delle persone che commettono queste cose fino a un minuto prima eravamo noi, erano come noi, persone convinte che in casi del genere si sarebbero comportati in modo opposto, umano, civico, etico.
E invece cari miei a volte accadono cose così scioccanti per cui noi non siamo quelli che pensavamo di essere, per cui noi non agiamo come pensavamo di agire quando l'abbiamo scritto sulla nostra bella tastierina al pc.
E quindi io quello che fanno questi due ragazzi, sia nel bosco che poi, non lo giudico.
Anzi, mi fa paura pensarci troppo perchè io il terrore che non sarei il Giuseppe che credo ce l'ho.
Voi magari no, meglio per voi.
Torniamo a Calibre.
Avviene quel tremendo fatto di sangue (doppio).
I ragazzi provano a coprirlo.
Il film può veramente cominciare.
Ed è un film tutto basato sulla psicologia, sulle paure, sui sospetti, sulle paranoie.
Il regista è bravissimo a mettere piccoli elementi di tensione, come ad esempio l'uomo nel drugstore lontano dal paese (loro volevano depistarsi) col suo "non ci sono altri cacciatori da questa parti" (come a dire che se i corpi verranno trovati sono cazzi), il piatto di cervo al sangue che fa rigettare Vaughn (il cervo che doveva colpire, il sangue dell'omicidio), i concetti di vita e morte (Vaughn sta per diventare padre e uccide proprio un bambino), il lapsus del "dovuti" al pub, le scene all'officina.
Tutto veramente perfetto.
Convince semmai meno la sottostoria con la ragazza, sottostoria che servirà poi a trovare un pretesto per bucare le gomme.
In questo frangente, però, conosceremo bene quello che sarà l'autentico cattivo della storia, personaggio molto ben costruito e contrapposto a Logan, il saggio del paese (saggio sì ma comunque sempre ambiguo e inquietante).
Bellissime location, attori in parte, grande atmosfera per un film praticamente privo di difetti.
Certo non ha le stigmate del capolavoro, ma del resto nemmeno l'ambizione d'esser tale.
E arriveremo a un'ultima mezz'ora davvero tesa e dolorosa, costruita anch'essa alla perfezione.
Chi ha amato il grande Eden Lake proverà sensazione molto simili.
E alla fine l'ultima scelta morale-etica, la più difficile.
E, anche qui, Giuseppe non vi assicura di quello che avrebbe fatto perchè Giuseppe non ha mai dovuto compiere alcun gesto con un fucile puntato alla testa.
Il Paese (molto incisivo come viene mostrato, quasi un corpo unico, minaccioso e scostante) non poteva uccidere entrambi, impossibile.
E allora accetta di mandarne via uno, ma senza che prima questi non abbia pagato il suo debito di sangue.
E finisce un film dove hanno perso tutti, chi la propria vita, chi la propria serenità, chi i propri cari.
C'è un bambino da accudire, c'è un qualcosa per cui vivere ancora.
Ma la testa è altrove.
E quello sguardo in macchina finale è rivolto a noi, a noi che sappiamo, a noi che possiamo capire il suo inferno
7.5
Visto anch'io qualche tempo fa sottotitolato. Bel film, ben costruito con un crescendo di tensione che ti incolla allo schermo. Epperò la tua rece va oltre empatizzando come sempre con i personaggi.
RispondiEliminaVero, se ci trovassimo nei loro panni non possiamo sapere come reagiremmo, forse davvero in modo diverso da come la morale ci impone.Film che fa anche riflettere.
Sempre grazie per i tuoi spunti.
Ora prova con "L'affido". :)
c'è stata però più un'empatia da "ruolo" che da personaggio Elsa
Eliminanon direi che ho sofferto con loro (con Eden Lake invece sì, molto) ma che mi sono in parte immedesimato nei comportamenti e nelle scelte ;)
grazie mille a te ;)
eh, lo so, straconsigliato da tutti, dev'esse proprio bello
Film dalla trama "standard" ma nonostante cio mi è davvero piaciuto, a dimostrazione che anche se si fanno cose non originali ma si sá lavorare bene il prodotto che ne esce è di tutto rispetto
RispondiEliminaperfettamente d'accordo con l'analisi ;)
EliminaCiao. Premesse: sono in ferie (tre giorni, che sarà mai), il mio umore non sta un granché bene, ho deciso che dopo aver rivisto Babadook con la tua recensione in testa e essere scoppiata a piangere, dovevo andare a frugare in qualcosa di altro recensito da te e che si allontanasse dal mio solito horror (cheppalle).
RispondiEliminaBene. Ho visto questo.
I punti che tocchi nella recensione li ho accennati anche io nella mia testa durante la visione. Aggiungerei una mezza riflessione sul fatto che tra i due, si salvi proprio quel personaggio (ma si salverà poi davvero? Non voglio sapere cosa stesse guardando nel buio, alla fine. E soprattutto in quale buio).
Ma. C'è qualcosa che mi respinge, in questo film. Qualcosa che (prendila con le pinze, son due robe assai diverse) mi fa tornare alla mente "a serbian film". Pensa che io credevo fosse ambientato in est Europa, manco avevo capito fosse scozzese. Chissà perché.
Ha addosso lo sporco della natura umana. Forse lo trovo facile da digerire perché intuisco cosa avrei fatto io in quel bosco e non mi piace pensarlo. Non so. Detto questo forse mi manca "il buono". Un buono che non può essere impersonato soltanto da una moglie e un figlio in arrivo a casa, né soprattutto da un accudimento paterno finale col bimbo tenuto come un bambolotto, lontano dal proprio busto, l'attenzione rivolta al (proprio) buio e il sospetto che nulla potrà più andare al giusto posto.
Scritto cose a caso.
Leggimi quando avrai tempo, signore delle classifiche. Buon anno.
(:
arrivo Marti ;)
Eliminaintanto ti ringrazio per commentare ancora nel blog
e farlo con commenti così articolati
6 giorni ;)
Eliminama i commenti migliori arrivo quando posso
intanto per le tue parole su Babadook metto solo un <3
calibre
beh, a livello "fisico" lui è salvo, a livello di anima dannato per sempre
quel finale (ne sono sicuro) è un rivolgersi a noi che sappiamo tutto. Lui ha suo figlio ma anche quella tragedia dentro. E ci guarda, per ricordarci che non ne uscirà mai
quel che dici è molto interessante
non solo per la cosa in sè (mancanza del buono nel film) ma anche per come giudichiamo lui, il personaggio pricipale
davvero è un cattivo?
Davvero è un bastardo?
davvero è qualcuno che ha commesso delitti ingiustificabili?
ecco, in queste risposte c'è forse anche quello che è mancato a te
forse lui è un buono, io l'ho percepito tale, ma si è trovato (sempre forse) in una spirale terribile nella quale era impossibile - o quasi - agire diversamente
di sicuro, come dici, quella "bontà" nulla c'entra con le ultime inquadrature, lì è semplicemente un padre che accudisce suo figlio (non avevo visto il dettaglio del tenerlo lontano), con al bontà c'entra poco
quella, semmai, dobbiamo eventualmente riconoscerla prima
grazie marti
sperando che torni a leggere, scusa del ritardo ;)
Certo che torno, ho messo la spunta sulle notifiche :)
EliminaGiuseppe. Sai (?) che vedo tutto e prendo tutto di pancia, io non ho altro modo di esperire la vita. Mi ha probabilmente disturbata il fatto che in quel buio non voglio buttarci nemmeno un'occhiata rapida, non ora :)
È per questo che di commenti qui e ovunque ne scrivo pochi: i miei sono molto di parte.
Detto ciò anche in questo caso hai arricchito e modificato la mia visione. Grazie a te.
(:
ma i commenti di parte e di pancia sono sempre i migliori
Eliminacome dico per i blogger anche i commentatori dovrebbero essere tremendamente personali, le frasi fatte o lette mille volte servono a poco
eh, io invece adoro i film che mi fanno vedere il buio. Tendenzialmente mi avvicinano alla luce ;)
grazie carissima, ci si arricchisce a vicenda :)
Questo film l'ho scoperto e preso in considerazione grazie a questa tua recensione, per cui devo ringraziarti...
RispondiEliminaGran film, un po' Michael Powell, un po' un tranquillo weekend di paura...
onorato sia di averlo scelto per "me", sia del gradimento ;)
Eliminavero!
Accidenti che film questo. Va detto che io nei buoni film ci entro sempre con tutto me stesso, come un bambino al parco giochi, ma qui è tutto talmente costruito alla perfezione, le atmosfere, le battute, i personaggi, le loro espressioni, che io dall'istante di quel maledetto sparo ho vissuto davvero l'angoscia del protagonista fino alla fine. Una scena eccezionale quella dello sparo, con un momento preparatorio che mette tutte le carte in tavola (la sua faccia, la sua voglia di farlo e contemporaneamente di non farlo mai, l'amico che gli dice "spara", il mirino che si muove sul cervo) e poi un montaggio esemplare che in quanto?, mezzo secondo?, ci mostra la tragedia. Ed è come se avessimo sparato noi.
RispondiEliminaBellissimo il tuo parallelo con il Cuore Rivelatore di Poe, grandissimo grandissimo racconto, e secondo me è vero, ci sta, siamo anche da quelle parti (ma quanto siamo con loro quando li portano nella foresta e il cane scopre il luogo della sepoltura?).
E questo stare dalla parte dei protagonisti, a soffrire con loro, se ci pensi è davvero spiazzante. Assurdo. Se uno dovesse guardare semplicemente la cronaca dei fatti, i cattivi della storia sono loro, i due amici, sono loro gli assassini, mentre i locali sono le vittime. Qualcuno non brilla certo per simpatia, ma nessuno di loro si macchia di niente, nemmeno nell'agghiacciante finale. Eppure in Calibre noi veniamo sbattuti a parteggiare per gli assassini e a sperare di farla franca, perché è come dici tu, siamo noi che l'abbiamo fatto, non pensavamo di poterlo fare e invece l'abbiamo fatto.
ti volevo scrivere che stai diventando uno dei miei commentatori preferiti ma ora che ci siamo conosciuti lo sai già, ahah
Eliminasì, è un film costruito in maniera straordinaria, e ho apprezzato che gioca sul togliere invece che sul mettere, tanti piccoli elementi, tutti essenziali per far vivere l'angoscia dei protagonisti e anche la nostra
in questi casi bisogna lavorare di fino, sulla psicologia sottile, sui segnali, non sui macroeventi
sì, credo che il riferimento a Poe sia buono, io ho vissuto le due opere in maniera abbastanza similare. Poi ci sono legato, la mia tesi si laurea fu su Tempo di uccidere di Flaiano che per me era un cuore rivelatore formato grande (non in generale eh, ma in alcune parti)
sì, hai ragione, ma io credo che la nostra empatia vada al biondino e sì, sarà un assassino ma noi sappiamo perfettamente come sono andate le cose. Ed è allora difficile giudicare, sono tragedie che possono capitare quasi a chiunque. E forse la nostra empatia deriva proprio da questo, da questa paura che magari ci possa accadere qualcosa di simile, noi diventiamo lui
ah, ecco, commento sta riga e poi vedo che sotto dicevi la stessa cosa te ;)
eh, le piccole comunità sono quasi sempre infide e minacciose e io adoro quando il cinema le racconta ;)
appena visto.
RispondiEliminavoto 7,5 anche per me.
buona la tensione, gli attori, eccezionale l ambientazione (mi ha ricordato un viaggio fatto nel 2006 nelle highlands, i personaggi sono assolutamente verosimili).
croce e delizia del film è l'essere lontanissimo da un prodotto hollywoodiano. Da un lato emerge la "ruspanza" e l autenticità, ma dall'altro la povertà di mezzi e qualche tempo morto che poteva essere colmato con qualche dialogo graffiante o qualche digressione sui protagonisti, che purtroppo non sono stati ben caratterizzati.
peccato.
come paragone, ho visto recentemente "contrattempo", e devo ammettere che è stato decisamente superiore a questo film.
lo sguardo in camera finale mi ha gelato il sangue. Non vedevo l ora che comparissero i titoli di coda...
sì sì, contrattempo è superiore (ma lo è a quasi tutti, ahah)
Eliminaproprio te avevi commentato là (mi pare) e chiedevi di altri thriller su netflix
forse Calibre è partito da là (adesso non mi ricordo che ti ho consigliato)
al solito bel commento, ricordo abbastanza il film ma il tuo interessante discorso sui protagonisti non troppo ben caratterizzati no
scrivi sempre "poco" ma ogni riga è veramente centrata, complimenti
sì, bellissimo finale....
ciao a tutti. Bellissimo film , visto da poco, ..tensione alle stelle, personaggi giusti ecc ...mi sfugge però il finale, lo trovo un pochino "caricato" ...quale è il senso che "uno deve essere sacrificato" , e l'altro salvato perché?! ..
RispondiEliminaaspetta, se ricordo il film (abbastanza bene) i paesani fanno uccidere uno dei due ragazzi dall'altro
Eliminalo trovai un finale perfetto. La "comunità" non poteva accettare quei due non venissero puniti ma, per evitare di sporcarsi le mani e rischiare con la legge, costringono uno dei due ad uccidere
così la loro vendetta è compiuta, nessuno di loro rischia imputazioni (anche perchè se il ragazzo sopravvissuto parlasse dovrebbe rispondere anche di ben due omicidi, quello nel bosco e quello dell'amico) e lo stesso sopravvissuto vivrà il resto della sua vita nell'angoscia, nel senso di colpa e nella tragedia di quel che ha fatto (se non sbaglio il film si chiude anche con una interpellazione alla telecamera, come a dire "voi sapete l'inferno che sto vivendo")
Quando stavano andando nel bosco per finire il lavoro, stavo per cambiare canale, poi ho resistito fino al finale. devo ammettere che il regista ha fatto benissimo il suo lavoro, mi ha coinvolto in pieno. Gran bel film, consigliato.
RispondiEliminaallora son contento tu sia andato avanti ;)
EliminaHo visto il film, molto bello devo dire, l'unica cosa che non mi è chiara è il proiettile che estrae dal bambino, non è del fucile, che trova infatti nell'albero, bensì è di una pistola, allora chi è stato a sparare?
RispondiEliminaoddio, interessantissima sta cosa ma ora non me la ricordo. Ma che gli sparano loro mi sembrava super esplicito, boh
EliminaBhe si inizialmente si pensa ciò, o almeno lo spettatore e loro credono questo, ma poi il suo amico ritrova nell'albero il proiettile del fucile, ed estraendo quello dal bambino, capisce che è stato qualcun'altra a sparare
Eliminaniente, devo rivederlo ;)
Eliminacosì cambia anche tanto il film
Si perchè nel paese si conoscono tutti, in quel caso è stato qualcuno di loro conoscenza, fammi sapere se rivedendolo, noti questo dettaglio
RispondiEliminaassolutamente :)
EliminaScusate se mi inserisco, anche a me ha spiazzato quella scena del proiettile, tanto da aspettare un colpo di scena finale che alla fine non è arrivato. Lui passa la mano dietro la testa del bambino e rimane pulita, quindi il proiettile non è uscito, quindi quello trovato nella testa del bambino chi lo ha sparato?
RispondiEliminacazzo, a sto punto è "ufficiale" la cosa, mi state mettendo in crisi!
EliminaVisto che il proiettile del fucile lo trova conficcato nel tronco...
RispondiEliminaPure io aspettavo qualche risvolto diverso alla fine, invece diciamo che lasciano con quel dubbio, di chi sia realmente stato a sparare
RispondiEliminaScusate se riprendo questo vecchio commento, ma ho visto il film solo stasera :) Spoiler sulla faccenda del proiettile: in realtà mi pare che il proiettile estratto dall'albero sia quello del secondo colpo di fucile, quello con cui viene ucciso il padre del ragazzo nel bosco. Il primo proiettile, sempre sparato da un fucile, invece rimane nel corpo del ragazzo, e viene recuperato perché non si possa risalire a chi ha fatto fuoco dal calibro dell'arma. Quindi non c'è nessuna terza persona che spara, per me! Film molto bello, comunque, proprio per quei dubbi etici e morali che perseguitano durante la visione, ben descritti nella recesione! Peccato per lo stratagemma narrativo delle gomme bucate dell'auto che impedisce ai ragazzi di andarsene, un pochino forzato. Grazie, come sempre, per l'ennesimo bel film che pesco dal tuo blog!
RispondiEliminaEmmanuele
Ciao Emmanuele! che bello trovarti qua
Eliminama te sei scemo, altro che scuse, anzi, arrivi come la manna dal cielo, ahah
io leggendo gli amici qua sopra trovavo assurdo che ci fosse una terza persona ma iniziavano a venimme dubbi...
meglio che sia così, ahah
ora non ricordo la cosa delle gomme bucare ma se le hanno bucate quelli del luogo mi sembra una cosa molto sensata, ecco, non forzata
ma forse ho capito male sto passaggio che dici ;)
grazie a te!
e ci scriviamo per quella cosa :)
Ciao!
EliminaMi riferivo al fatto che i tizi del villaggio scozzese bucano le gomme della jeep perché erano incazzati con i due ragazzi visto che uno di loro era andato a letto con una delle ragazze del paese e le aveva passato un po'di eroina. Siccome in quel momento ancora non sospettavano di loro (almeno credo) mi sembrava proprio una svolta di sceneggiatura un po' forzata, giusto per non farli scappare dal luogo. In un contesto realistico credo che si sarebbero accontentati di corcarli di botte! :D Però è solo un appunto, certamente non è una cosa che toglie meriti e valore al film... A presto ;)
Ah! allora concordo. Pensavo l'avessero bucate dopo che sospettavano fortemente di loro, per non farli scappare
Elimina
RispondiEliminaCiao ragazzi mi sento di commentare e continuare la discussione perché ho appena visto il film su Netflix, mi sono imbattuto in questa recensione proprio perché avendo visto bene la scena sto cercando un perché; le pallottole estratte dal tronco e dalla testa del bambino sono diverse, mentre i fucili di Marcus che hanno sparato erano dello stesso calibro, cosa che ci viene fatta notare quando “Von” ha dimenticato le sue pallottole e non può utilizzare quelle dell’amico sul proprio fucile, non compatibili con quest’ultimo, pertanto la pallottola che ha ucciso il bambino proveniva da una terza arma…
Chiaramente Marcus una volta estratte le pallottole consapevole di tutto non ha detto nulla perché avendo ucciso il padre del bambino era colpevole al contrario di “Von”, fatto sta che nella stanza gli chiede se avesse fatto lo stesso a posti invertiti ma la risposta è negativa, a questo punto lui tiene tutto per se…
Inoltre c’è un ulteriore dettaglio, i paesani bucano le ruote della loro jeep non la mattina successiva alla serata che lui passa con la ragazza ma il giorno successivo ancora, quindi mi chiedo se fosse stato davvero quello il motivo lo avrebbero fatto subito, perché attendere un giorno in più? Solamente per trattenerli probabilmente…Infine credo che abbiano architettato l’uccisione nel finale perché Marcus appunto conosceva la verità e l’unico modo per non far saltare fuori tutto era ottenere la sua morte che per mano di “Von” ha garantito a loro che non avrebbe raccontato nulla una volta tornato a casa…
A questo punto però vorrei sapere, chi ha ucciso il bambino?
Anche io mi aspettavo un colpo di scena perché chiaramente Marcus tiene le pallottole come assicurazione ma a quanto pare i paesani hanno avuto la meglio…
Cavolo, sono passati 5 anni dall'unica visione (tra l'altro visione "intristita" da una cosa), vederti andare così al dettaglio mi mette in crisi.
EliminaIl commento è ben scritto, ma mi confonde.
Mi stai(te) dicendo che il bambino non è stato ucciso da uno dei due amici?
Sarebbe sorprendente, credo che anche tutte le recensioni e le trame dell'epoca non se ne fossero accorte.
Beh, questo cambierebbe molto il film, e questo vostro dettaglio mi spinge a rivederlo, anche solo quei pochi minuti
Quindi anche i paesani più che una vendetta usano loro come capri espiatori, veramente un altro film....
molto interessante!
Esatto, il bambino non è stato ucciso da loro perché il proiettile nella sua testa non è del fucile, quando lui estrae i proiettili si può ben vedere che sono differenti, inoltre quello nel tronco è totalmente privo di sangue quindi non ha colpito nessuno ne il bambino ne il padre. La jeep un pretesto per non farli andare via perché prima non poteva essere pronta il giorno stesso ma poi la sera glie la riconsegnano per andare a perlustrare la foresta… La parte dello sparo è chiaro che li per li deve convincerci tutti che loro lo abbiano ucciso ma tutti gli altri indizi ci dicono che non è così.
EliminaScusate vorrei aggiungere che a conferma di tutto c’è il fatto che Marcus passa una mano intorno alla testa del bambino e non c’è sangue alcuno! La ferita alla fronte anche ha poco sangue cosa che attesta che il bambino era già morto prima, altrimenti un colpo alla testa con un fucile avrebbe fatto fuoriuscire di sicuro più sangue.
RispondiEliminamolto interessante anche questo, e giusto "tecnicamente"
Eliminama, mi chiedo, quando colpisce il bambino questo non era in piedi?
era già cadavere quindi?
niente, devo rivedello ;)
Esatto era già cadavere e lo si può notare anche da subito perché quando loro arrivano sul bambino la ferita è già secca, non ci sono fuoriuscite di sangue ma lì per lì non me ne ero accorto neanche io ho dovuto rivederlo…
EliminaE' che io mi ricordavo che il bambino era in piedi e compariva d'improvviso tipo davanti ad un animale ma se mi dici che era già morto non è così ;)
EliminaE' che mi sembra strano fosse già morto col padre lì no?
E anche colpire un corpo a terra è strano a livello di altezza
ma inutile continuo a scrivere, meglio che rivedo ;)
Fabio, ho rivisto la scena adesso ma si vede chiaramente il bimbo in piede che viene colpito e cade all'indietro
Eliminase fosse stato già morto come faceva ad essere in piedi???
in piedi, non in piede :)
EliminaNo ma l’idea è che tutto è stato architettato proprio per incastrare loro, come se il bambino fosse stato ucciso per errore da qualcuno dei paesani e dato che li la pena equivaleva alla morte hanno dovuto trovare un capro espiatorio, infatti l’impressione è come se qualcuno dei paesani sapesse e altri invece no…
EliminaComunque se hai modo di rivederlo vorrei sapere un altro parere al riguardo…
Rivedi bene la scena della sepoltura e delle pallottole, li si vede che sono diverse e soprattutto la scusa di Marcus del riconoscimento non regge, una pallottola di un certo calibro può essere sparata da un qualsiasi fucile di quel calibro, pertanto da un qualsiasi altro cacciatore con un fucile dello stesso calibro… Anche la sua faccia di quando constata la pallottola sul tronco e poi la testa del bambino senza sangue ci fa capire che qualcosa non va… Inoltre perché togliere la pallottola dal bambino e non quella nel corpo del padre dato che palesemente non è quella nell’albero avendo sparato anche da un’altra angolazione?
EliminaInoltre da notare anche il fatto che dopo che Marcus scopre la cosa della pallottola non gli importa più che la fossa sia profonda 2 metri ma vuole solo prendere la pallottola dalla testa del bambino e andare via…
EliminaNo no, ma ho capito perfettamente il tuo discorso sul "disegno" dei paesani
EliminaMa senza cercare mille indizi e senza analizzare 10 scene prendiamo solo l'uccisione del bambino
E' in piedi, il cervo si scansa e lui viene colpito e cade all'indietro
capisci che nelal tua versione
1 un paesano doveva aver seguito loro
2 doveva prevedere che il cervo si scansasse
3 doveva tenere un cadavere in piedi (ed è impossibile tenere un cadavere in piedi "da sotto", puoi farlo solo se tu stesso sei in piedi dietro di lui)
4 doveva immaginare che in tutto questo teatrino il ragazzo che sparava vedesse solo il cervo e non le incredibili operazioni che avvenivano dietro (un paesano che tiene un cadavere in piedi sperando di non essere visto, che il cervo si sposti e che lo sparatore lo prenda in testa)
insomma, al di là dei vostri legittimi dubbi e capacità di vedere dettagli va da sè che tutto parte da un presupposto assolutamente impossibile, nemmeno improbabile, impossibile
Ripeto, anche solo immaginare che un cadavere resti in piedi tenuto per le gambe....
molto più facile che le altre cose (tipo il poco sangue) siano errori di sceneggiatura. E comunque ci sono proiettili che penetrano senza far spargere sangue, pensa solo all'incredibile caso Vannini dove non c'era un millilitro di sangue e nemmeno si vedeva il buco)
insomma, con sommo dispiacere devo dire che quello che dite è impossibile
ma mi piace molto come notate cose
Rivedrò tutte le cose che dici ma, ripeto, tutte le vostre ipotesi hanno una base di partenza secondo me impossibile, la scena dello sparo..
Eliminase mi risolvete quella...
Tutto quello che dici è giusto ma si presuppone che all’inizio del film devono farci credere che tutto stia andando così, sennò il film è già finito! E a parer mio è bellissimo per tutto questo, così c’è anche la morale del fatto che se loro avessero agito da subito nel modo corretto non gli sarebbe successo nulla perché non sarebbero caduti nella “trappola”, io fino al punto della sepoltura ero d’accordo con te ma poi perché mettere quella scena? Perché far vedere palesemente due pallottole diverse? Perché far capire dalla faccia di Marcus che palesemente il suo amico non aveva ucciso il bambino? E soprattutto perché da subito lui interrompe la scavatura e decide di andar via? A mio parere perché avendo la pallottola del delitto che non è la loro era già importante quello almeno in parte, non poteva comunque andare alla polizia perché lui ha ucciso il padre ovviamente…
EliminaAllora se mi dici così è vero l'opposto, ovvero che l'errore di sceneggiatura (o tremenda forzatura) è proprio la scena dell'uccisione che, però, forzando, poi regge tutto il resto
Eliminapuò anche essere così, in questo caso regista un pò stronzo nel costruire quella scena in modo così "evidente" (bimbo vivo colpito alla testa)
ecco, se la verità è quelal che dici (e dagli indizi che noti sembra così) bastava semplicemente fare quella scena con un "vedo-non vedo" oppure più "veloce" che non si capivano le cose
riguardo tutte le cose che dici a sto punto solo una revisione completa mi può servire ;)
per revisione intendo rivederlo tutto ;)
EliminaFammi sapere perché è la scena della sepoltura il fulcro e poi chiaramente tutto il resto sono dettagli che vengono dopo!
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