Pagine

10.8.21

Tipi da Videoteca - Sull'andarsene via

 

Sono le 2.15 e non riesco a dormire. Il fatto è che poco fa mi è arrivato un messaggio privato di una ragazza talmente bello che mi ha veramente scosso.
Forse era la prima volta che qualcuno, parlando dei Tipi da Videoteca, mi ha scritto parlandomi quasi esclusivamente del lato umano degli stessi (o almeno del lato umano che ho provato disperatamente a metterci dentro) rispetto a quello comico.
E allora in questa notte mi è venuto il coraggio di scrivere la puntata dei Tipi da Videoteca che avrei sempre voluto scrivere in questi anni, senza mai riuscirci però.
Non credo ci sarà niente da ridere (non so ancora cosa scriverò, le mani andranno da sole), è una puntata molto triste che mi ero sempre ripromesso di scrivere per dedicarla alle due persone che ci son dentro.
Sono passati 4 anni e mezzo dall'ultima puntata di questa stupida saga, è stranissimo tornarci adesso.
Ma ora o mai più

Vicino alla videoteca c'è un negozio di informatica. In realtà un negozio di tante cose, oggetti stupidi ed altri utili ma, in generale, è roba da pc.
Lo gestisce un signore, molto simpatico, di quella simpatia però non volgare o esasperata, uno di quelli che sembran seri ma poi, in qualche modo, ti fan ridere.
Ci vediamo tutti i giorni, siamo gli unici due negozi che hanno il coraggio di stare in quel pezzo di Castiglion del Lago, 50 metri di strada buia, nascosta, pericolosa.
Anche lui non ha tanti clienti, tanto che quasi sempre viene da me per farsi una risata e, soprattutto, prendeme pel culo.
Lui mi chiama "100Mega", per la velocità pazzesca con cui parlo (senza, ovviamente, che si capisca niente di quello che dico).
Un giorno non viene al lavoro, mai successo.
Il giorno dopo lo stesso.
Di solito quando lui stava male veniva (se mi ricordo) la compagna, o comunque c'era sempre qualcuno.
Ora, nessuno
In ogni caso son tranquillo, che può esser successo di così grave, mi dico.
Poi arriva un cliente, non so se uno dei personaggi assurdi che vi ho presentato, e mi dice se sapevo che cosa fosse successo.
"No", rispondo io
"Ma come no, se è il negozio a fianco al tuo"
"E che significa, non so niente" rispondo io
"Cioè, lo sa tutta Castiglion del Lago e non lo sai te che sei accanto a lui?"
"Ascolta, me inizio a sentì male, che è successo"
"Il figlio si è buttato da un ponte"

Non so quanto tempo dopo il mio amico tornò a lavoro.
Non c'era più niente dell'uomo di prima.
Inizio ad andare verso il suo negozio, soli 10 metri, e dopo 3 già piangevo a dirotto.
Voglio tornare indietro ma ormai m'ha visto.
Viene fuori lui.
Ci abbracciamo come, credo, non ho mai abbracciato nessuno.

"Perchè Giusè? Perchè? Perchèèèè??" mi chiede

L'unica risposta che ho da dargli è abbracciarlo ancora più forte.
Quel "Perchè?" mi devasta ancora adesso

---------------------------------------------------------------------

Siamo pochi mesi prima o pochi mesi dopo (ormai dopo tutti questi anni sto dimenticando) di quanto raccontato sopra.
Sono in videoteca tutto tranquillo, ricordo anzi che si stava ridendo di gusto (quindi di sicuro no Fruttivendolo Gomorriano e Messo del Diavolo).
Ad un certo punto entra qualcuno e mi dice, esattamente come sopra, se sapevo cosa fosse successo.
"No", rispondo io
"Giovanna (nome inventato) si è ammazzata"
"Giovanna chi scusa?"
Mi dice il cognome.
Non ricordo l'età, credo sui 25 (anche il ragazzo sopra era giovanissimo).
Mi prende un brivido, tutti smettiamo di ridere, io faccio uscire i clienti e resto da solo.
Giovanna era una grandissima cliente, una ragazza dall'educazione e della dolcezza quasi indisponenti.
Noleggiava sempre TRE film alla volta e li riportava sempre la mattina seguente.
Credo di non aver avuto più di 10 clienti che ogni volta noleggiassero 3 film insieme.
E li vedeva tutti quella sera/notte stessa eh, tanto che le poche volte che ci parlavo (troppo timida) me li raccontava.
Con le mani che mi tremano vado sul pc a vedere da quanto tempo non noleggiava più film, se questo incredibile mal di vivere magari lo potessi in qualche modo riscontrare anche nei miei dati.
Quando vedo quello che vi dirò sono crollato, il cuore mi si è fermato, il respiro anche.
Giovanna aveva preso TRE film la sera precedente.
TRE
La sera prima.
Ma la cosa più sconvolgente è che li aveva riportati la mattina, poco prima di andare a farla finita.
Ho ricordato per anni i titoli di quei film ma ora l'ho rimossi.
Ma erano tre commedie.
Giovanna 12 ore prima di morire ha preso 3 commedie per star bene, per passare una bella serata, per ridere, per credere magari nell'amore leggero di cui parlavano.
Giovanna 12 ore prima di decidere di morire credeva apparentemente così tanto nella vita da prendere 3 commedie. E riportarle la mattina dopo, un'ora prima della fine.
Probabilmente quei miei 3 film, quel riportarli, sono stati l'ultima azione in vita di Giovanna, prima dell'azione che quella vita gliela toglierà del tutto.
Se il mio amico mi urlava "Perchè?" qui, se possibile, i perchè sono anche di più.
Perchè vedersi 3 film la notte prima. Perchè riportarli.
E poi il Perchè a cui nessuno può mai permettersi di dare una risposta, quello più importante.

Non ho mai capito se andarsene via per propria scelta sia il più grande atto di coraggio che un uomo possa fare o, all'esatto contrario, il gesto più vigliacco.
C'è gente che possiede tutte le risposte, che spesso quando gli pongo questo quesito mi risponde con sicurezza.
Magari questa gente quel giorno, a differenza mia, avrebbe potuto rispondere qualcosa al mio amico.
Io sono riuscito solo ad abbracciarlo.

Dedico questo triste post (che poi triste non deve essere, anzi, è un inno alla vita) a questi due magnifici ragazzi.
E ai loro familiari.
E a chiunque di noi abbia mai pensato un giorno di andarsene via o ci abbia addirittura provato.
Lo dedico anche a B. e ad A. dicendo loro che gli voglio tanto ma tanto ma tanto bene, se mai leggeranno questo post.
Siamo ancora tutti qua, vivi.
Non c'è nessuno che ci vuole bene che sta chiedendosi il perchè del mio amico.
E a loro due, e a me, e a chiunque legga queste righe voglio ricordare la cosa più retorica del mondo.
Quanto sia difficile la vita.
Ma quanto, quasi sempre, sia meravigliosa

33 commenti:

  1. Brividi. Grazie Giuseppe, perché ciò che scrivi non sono mai solo parole �� Rita Serra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. no, grazie a chi perde un pò del suo tempo a leggere :)

      Elimina
  2. Mi hai stretto il cuore..e questo conoscere le persone da un solo lato della loro sfaccetattura è pazzesco, perché ti offre una e una sola via di entrata, e tu sei lì che puoi capirci qualcosa oppure no.
    Oppure solo ricordare per tutta la vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma perchè non vieni a Settembre? da Roma ci sono già 2-3 persone con una macchina

      Elimina
    2. Mi piacerebbe moltissimo ma grosse problematiche familiari mi bloccano per ora.. l'unica fuga è il blog, dove infatti passerò l'estate.. ;)

      Elimina
    3. un abbraccio grande allora...

      ah, se qualcuno legge questo scambio Franco si riferisce al suo di blog eh, non è che passa l'estate a leggere me, ahah. Anche perchè sto andando di un post a settimana

      Buon posto di bloggo allora

      Elimina
  3. Penso leggendo queste righe a due persone, una recentissima e una più lontana, penso a quanto le persone siano in grado di mascherare ma anche a quanto nello stesso tempo lancino messaggi di aiuto che purtroppo solo a posteriori risultino enormemente evidenti, penso a una persona che al consueto "ciao a domani" risponde ridendo "eh, se ci siamo ancora domani!", penso a quanto alcune persone sorridano sempre ma abbiano un buio nell'anima che li stringa e che li renda irrimediabilmente soli, penso al tuo post di Luis Enrique che per me si intreccia con questo più di quanto sembri, penso a episodi che vorrei raccontare ma che perderebbero molto, penso che il tuo amore incondizionato per la vita è meraviglioso ma non so se riuscirei a essere d'accordo con te nel riuscire a trovarci ancora qualcosa di bello se mi trovassi ad esempio in una situazione analoga a quella di quel padre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie per questo bellissimo commento

      anche se quando scrivi ste cose coì profonde con l'avatar de Terrifier è tutto molto strano :)

      se hai notato nell'ultima riga c'è "quasi sempre"

      e in quel quasi sempre ci sono centinaia di situazioni per cui no, non si può credere che la vita sia meravigliosa

      ma nel 95% dei casi, nel mio passato ad esempio, ma anche in tutti quelli che conosco (due le ho nominate) sono stati solo dei momenti difficilissimi, ma si superano

      e una volta superati tutto deve esse 100 volte più bello de prima :)

      Elimina
    2. Qualcuno, non so chi probabilmente un filosofo greco, ha detto: "Sii gentile con il tuo prossimo, perchè chiunque incontri sta combattendo una dura battaglia."

      Elimina
    3. sì, la conoscevo, anche se un filo diversa

      "sii gentile col prossimo perchè non sai che battaglia sta combattendo"

      sembra identica, forse lo è, forse no

      Elimina
  4. Sì, è un inno alla vita.
    Emozionante, potente, totale.
    Grazie, Giuse :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, meno male, mi han chiamato 3 amici preoccupati dal post :)

      è proprio il contrario, credo che se finalmente l'ho scritto è perchè sono così dalla parte opposta rispetto all'argomento (non certo felice ma amante della vita come non mai) che posso parlarne


      grazie di averlo capito Roberto :)

      Elimina
    2. manca un "tanto" tra "così" e "dalla"

      Elimina
  5. Giuseppe grazie per aver condiviso con me e altri queste storie importanti. Questa estate ho perso due amici in un incidente d'auto devastante e penso di poter capire quanto hai scritto. La vita è meravigliosa davvero. Che possiamo tutti viverla e sperare di rendere il mondo un pelino meno squallido. Probabilmente a quel punto non riusciremo più ad apprezzare la bellezza sporadica delle cose belle perché queste non saranno più sporadiche. Ma chi se ne frega? Magari piangeremo un po' meno.
    Grazie, ti stringo la mano con affetto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie anche a te per questo splendido commento

      non ho mai avuto una tragedia come quella successa a te (ho perso solo un'amica in vita mia, di leucemia), un abbraccio forte

      Elimina
  6. l'unica cosa "normale" è quando muore un genitore, ma quando muore un figlio, in quel modo, poi, l'elaborazione del lutto è impossibile.
    la ragazza dei tre film dimostra quanto è profondo e inspiegabile il cuore e l'anima di ciascuno di noi.

    grazie per averli ricordati

    RispondiElimina
  7. Bello questo epilogo per la tua saga.
    Non stonano queste storie con il resto dei personaggi che hai presentato in questi anni.
    Son tutti un po’ tragicomici.
    Mah..su quelli che si suicidano lo sai già come la penso.
    Non so se han coraggio o è vigliaccheria sicuramente è un atto egoistico.
    Con effetti deleteri su chi rimane più o meno gravi.
    Nel senso : quel padre che ha perso suo figlio di 25 anni in quel modo vivrà un inferno per il resto della sua vita probabilmente ( gli auguro di no chiaramente ) , il vecchio che si toglie la vita perché stanco di combattere contro un tremendo tumore permettimi lascerà chi resta in un purgatorio ( forse) ma non nell’inferno ..per farti capire.
    E del secondo caso ti garantisco che i familiari che restano se ne “fanno una ragione “.

    A meno che tu non sia un barbone senza nessuno al mondo.
    Ma quando lasci soffrire quelli che rimangono non so trovarci un aggettivo diverso.
    Quelli che rimangono dovrebbero imparare , come spiega molto bene la foto che hai postato a lasciarli andare.
    Loro han deciso di farlo e l’han fatto a te resta solo di “ comprendere “ quella decisione e imparare a lasciarli andare senza vivere il resto della tua vita annegando in inutili sensi di colpa.
    Sì,penso proprio sia un atto di egoismo il suicidio.
    Ciao
    Ps. sai che il ragazzo che si butta dal ponte mi ha fatto tornare in mente il documentario The bridge il ponte dei suicidi (2006) .
    Madonna che roba!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. molto coraggioso il tuo commento

      non lo condivido quasi per niente ma, come ho scritto sopra, non ho verità sull'argomento

      dico solo per esperienza che tante volte quando si arriva a quei pensieri o si fanno proprio la disperazione è così grande che non puoi pensare alle conseguenze, semplicemente non puoi. E' un pò un paradosso ma se ci si toglie la vita vuol dire quasi sempre che è talmente tutto nero che in quel nero non puoi pensare di non farlo per chi resta

      Io ho conosciuto persone meravigliose, vitali, amanti della vita (tra cui almeno una per me importantissima) che mi hanno detto di aver pensato di farla finita. E ti assicuro che sono persone non solo vitali ma con un grandissimo attaccamento alla famiglia pure. Bisogna arrivare a quel grado di disperazione e di dolore per capire, altrimenti secondo me impossibile giudicare. Per fortuna, come dicevo sia io sia questa persona sia un altro paio che han fatto parte della mia vita siamo tutte ancora vive. Credo più vive che mai. E, anzi, essere passati da quel ciglio alla fine potrebbe essere un bene, sia per non tornarci mai più sia per desiderare così fortemente di star bene che, alla fine, ci si starà ;)

      eh, lo so di quel doc, anzi, 5-6 mesi fa se ne parlò qui e lo iniziai anche. Ma serve il mood, ahah

      Elimina
    2. Ah, non so se quest0ultima puntata, come dici, sia in armonia col resto, magari sì ;)

      Però, e c'ho pensato dopo, un'ultimissima puntata che si chiama "Sull'andarsene via" almeno a livello semantico è perfetta :)

      Elimina
  8. Guardalo quando stai felice allora The bridge.
    O comunque quando non hai pensieri troppo cupi.
    Anche se per me quel documentario toglie al suicidio quell’aurea poetica che il gesto può portare nell’immaginario collettivo.

    Però vedi che vieni a me quando scrivi che si vede tutto nero e non puoi pensare a chi resta : è qualcosa di profondamente egoistico ( inconsapevolmente forse, lasciami il beneficio del dubbio-;).
    Comunque è bello non essere d’accordo su tutto , rende la cosa più interessante ahah!!

    Sulla mail ti rispondo qua: credo sia impossibile fare quello che mi chiedi a meno che te mi garantisci di tenere il blog aperto almeno altri sei anni 😂
    Così lei diventa maggiorenne ed io le posso raccontare tutto.
    Farlo adesso anche rispettando la privacy vuol dire “ sputtanarmi” con i suoi genitori e non penso sia il caso.
    “Sputtanarmi” nel senso buono della cosa.
    Devo per forza coinvolgere loro prima di chiederlo a lei…boh.. per ora non ne ho il coraggio.
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tu confondi il razionale con l'irrazionale che, quando arrivi a quel dolore, ti colpisce

      se uno è razionale non farebbe mai quella cosa (a parte casi rarissimi). Se vedi nero vedi nero, non sei egoista, semplicemente vedi nero

      specie se quel nero arriva dopo un grande bianco (di solito grandi storie d'amore in cui si dà tutto e poi inizi a pensare che tutto perderai)

      comunque se non ci sei passato o sei così forte da mantenere sempre una razionalità buon per te ;)

      ah, va bene dai, l'importante è che è accaduto quel miracolo bellissimo

      Elimina
  9. Bellissimo post. Molto toccante. È un piacere leggere qui. E lo dice uno che invece non riesce mai ad essere serio nemmeno quando parla di personaggi famosi scomparsi. Tu i tuoi tipi da videoteca li hai fatti diventare dei veri personaggi ed ora sono ancora più famosi dei Vip.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non so come ringraziarti...

      in realtà le altre 25 volte avevo ironizzato anche su cose gravi ma qui no, non potevo

      un abbraccio Bobby

      Elimina
  10. Grazie del post Giuseppe. Questo sui "tipi" credo possa essere davvero l' ultimo della serie; e non intendo in ordine cronologico ma in senso narrativo (un po' come il n.100 nel Dylan Dog della Bonelli). Credo che quello che lascia interdetti nel gesto è la mancanza di spiegazioni per quelli che restano. Chi resta ha bisogno di sapere cosa frullava nella mente di chi ha pensato ed elaborato il gesto... Se poteva aver fatto qualcosa per evitarlo... Se poteva essere meglio interpretato un certo segnale... Se si poteva essersi comportati in modo diverso... Dietro una decisione del genere ci possono essere decine di implicazioni senza un leit motiv ricorrente buono per tutti se non quella patologia che chiamiamo depressione... Perché se si va all'osso della questione sotto c'è sempre quella cosa lì E quando una persona ci rende partecipe delle proprie intenzioni probabilmente ha già fatto metà del percorso per uscirne.... Ma il resto della salita non termina mai... Scusa la prolissità... Ma il tuo post capita a pochi giorni da un fatto suicidario avvenuto dalle mie parti (uno come tanti... di quelli di cui si dice:"era così giovane, era così bella")... E dalla visione annunciatoria di una persona che seguo sul Tubo che non vede o non vuol più vedere come far proseguire un esistenza resa amara e rabbiosa dall'impossibilità di rapportarsi con l'altro dovuto a sintomi legati all'autismo...

    https://m.youtube.com/watch?v=ag81t0v6ywI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. cavolo, sto commento mi ha gelato giacomo

      grazie anche a te del contributo, difficile aggiungere qualcosa

      Elimina
  11. Caro Giuseppe, questo commento potrebbe risultare strano, forse persino sbagliato o fuori luogo, ma qui, sotto un nome di fantasia, ci tenevo a ringraziarti. Senza girarci troppo attorno negli ultimi mesi mi è capitato più volte di pensare di farla finita, perché fuori era tutto nero e dentro ancora di più. Talmente nero da sbatterci contro, senza trovare luci neanche a cercarle, nemmeno a chiamarle disperatamente.
    Però, senza forse una spiegazione precisa (proprio la stessa spiegazione mancante di questo dolore intollerabile) sono arrivato qua, su questo post, su questi racconti. E mi sono fermato dal dare forma concreta a quell'esigenza che sentivo in testa. Così ora sempre senza una spiegazione precisa o logica sono frenato. La luce non si vede ancora, ma ho chiesto aiuto, a chi avevo vicino e che credevo invece lontano perso in quel nero profondissimo.
    Quindi grazie, perché senza saperne il motivo forse mi hai salvato. E credo che in tutte quelle volte in cui sarò sul punto di cadere giù in quel nero senza fine proverò a tornare qui, a leggerti e a leggere altri pezzi. Perché se tanti con parole piene di retorica cercano di strozzarti e soffocarti con la vita, tu con le tue parole la fai respirare di nuovo a pieni polmoni la vita, soprattutto quando quei polmoni pensavamo di non averli più. E ti chiedo scusa per aver sporcato questo vostro spazio con qualcosa di malato.
    Un abbraccio
    -Marco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sporcato questo posto?
      Semmai il contrario, è uno dei commenti più belli che ci sono stati in 12 anni

      E uno di quelli che più mi danno gioia e consapevolezza che alla fine scrivere a qualcuno serve sempre

      ringrazio io infinitamente te, sei te ad avermi fatto un regalo a scrivere ste cose

      e forza!

      (sarebbe bello poter pubblicare questo tuo commento su facebook, ovviamente senza nome. Magari aiuta anche altri. Se me lo concederai lo farò, altrimenti no. Son qua)

      Elimina
    2. Grazie davvero... è la dimostrazione che dietro parole così sincere come quelle che ho trovato leggendoti c'è una persona dal cuore grande.

      E sì, hai completamente ragione: serve tantissimo avere a disposizione queste parole, qualcuno che le scriva. A volte serve proprio che arrivino in modo imprevisto com'è successo a me, perché si riesce ad affrontarle con meno paura. E capire in maniera quasi epifanica di non essere soli.

      Quindi per tutti questi motivi assolutamente sì: se pubblicare il mio piccolo commento (di cui mi vergogno ancora un po' ad essere sincero) può aiutare qualcuno, anche fosse 1 sola persona, mi sembra più che giusto pubblicarlo su Facebook. Per queste cose ho ormai imparato che trovare maniere per rimanere a galla è un'impresa titanica, ma in questo caso mi sembra di aver trovato un gommone di salvataggio, quindi ancora grazie

      Elimina
    3. "siamo" in tanti, tantissimi, ahimè

      ma più siamo più ci si trova in giro, più ci si riconosce più ci si aiuta più se ne esce

      allora lo faccio subito

      e per qualsiasi cosa mail o giuseppe armellini su fb ;)

      comunque anche a me è successo in passato di trovare per caso parole altrui che mi hanno dato forza

      le trovi per caso, e forse proprio perchè sono per caso son più forti

      Elimina
    4. Spero presto di poter conoscere tanti di voi. Perché ho come l’impressione che questo luogo sia davvero speciale, per chi ci scrive, per chi lo vive.

      E hai ragione sulla forza delle parole trovate per caso, è come una sincerità inaspettata che dà i suoi effetti prima ancora che li possiamo credere possibili.

      In ogni caso grazie ancora, per tutto

      Elimina
    5. perchè non vieni al raduno di settembre?

      è pieno di gente stupenda

      Elimina

due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao