tag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post2866171120041983688..comments2024-03-28T23:25:50.939+01:00Comments on IL BUIO IN SALA: Recensione: "The Whale" - Cinema 2023 - 5 -Caden Cotardhttp://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comBlogger33125tag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-91181738066935039362024-01-01T12:32:23.822+01:002024-01-01T12:32:23.822+01:00Oddio, a me sembrava tutto tranne che saccente, an...Oddio, a me sembrava tutto tranne che saccente, anzi, esattamente l'opposto<br /><br />"Per questo mi sento di offrirti una prospettiva diversa su Charlie, molto meno “accomodante” della tua."<br /><br />un modo più dolce de così è difficile ;)<br /><br />ma assolutamente, la bellezza di questo film è proprio nell'immaginare come si è arrivati a quel punto, sia lui personalmente, sia lui con sua figlia, sia lui con l'amica<br /><br />anche io credo, ora non ricordo se in recensione ma spero di sì, di essermi molto soffermato a capire i pregressi, perchè i personaggi si comportano in un dato modo tra loro, credo il film sia tutto lì<br /><br />la tua prospettiva, semmai, serve a capire meglio quei pregressiCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-90188539352097625502023-12-31T17:41:03.693+01:002023-12-31T17:41:03.693+01:00Grazie mille delle tue parole.
Ci tengo a scusarm...Grazie mille delle tue parole.<br /><br />Ci tengo a scusarmi con te perché, rileggendo il commento, mi sono accorto di aver usato un tono parecchio saccente del tipo: “lascia che ti spieghi io, che tu non sai un cazzo”.<br /><br />Diciamo che ho scritto il commento a caldissimo e, soprattutto, dopo aver finito di vedere la pellicola alle 3 notte. Insomma, ero più di là che di qua e ho buttato giù le prime due parole che mi sono venute in mente ahahah<br /><br />In ogni caso il concetto che volevo far passare è che in film come The Whale tu vedi la situazione per come è ora. Il passato ti viene mostrato in modo molto fugace. <br />La chiave di lettura dei personaggi invece secondo me sta proprio nel considerare tutto quello che è successo prima: chissà da quanto lui è in questa situazione, chissà da quanto lui opera sistematicamente per distruzione di sé e degli altri. E chissà da quanto le persone vicine vengono risucchiate dal suo buco nero. <br />A questo punto della storia, per i suoi affetti rimane solo tanta, tanta stanchezza e rassegnazione. Ecco, è proprio questo aspetto che secondo me potrebbe sfuggire a chi non ha vissuto situazioni simili: la rassegnazione e la stanchezza emotiva, che The Whale rappresenta in maniera così intelligente e delicata.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-33805415420162102562023-11-19T14:44:03.862+01:002023-11-19T14:44:03.862+01:00ti ringrazio per questo tuo primo commento
commen...ti ringrazio per questo tuo primo commento<br /><br />commento che mi ha commosso, al di là di "darmi informazioni" e farmi rileggere in parte il film o comunque la figura di Charlie <br /><br />onorato che tu l'abbia scritto, hai nobilitato questo spazio ma, spero, è servito anche a te, per rielaborare e buttar fuori in parole un dolore che, spero, adesso sia almeno affievolito<br /><br />grazie amicoCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-64686097056834172212023-11-19T02:42:51.745+01:002023-11-19T02:42:51.745+01:00È la prima volta che commento su questo blog, e lo...È la prima volta che commento su questo blog, e lo farò in anonimo per motivi che ti saranno ben chiari durante la lettura.<br />Leggo sempre le tue recensioni dopo aver visto un film, perché trovo estremamente intelligente e accurata ogni analisi che fai dei personaggi e del loro mondo, soprattutto interiore.<br />Come ti dicevo, è il primo commento che pubblico ad un tuo post. E questo è perché io sono stato Charlie, e in parte lo sono ancora. Ho combattuto per anni con la stessa dipendenza da cibo. Fortunatamente, ora, non sono più Charlie, almeno dal punto di vista fisico. Questo film mi ha completamente spezzato: la scena in cui mangia compulsivamente dopo l’imbarazzo provato di fronte al fattorino potrebbe tranquillamente essere un filmato trafugato da casa mia. Per questo mi sento di offrirti una prospettiva diversa su Charlie, molto meno “accomodante” della tua. <br />Charlie non è un Cristo. Non lo è nel modo più assoluto. Tutto quell’amore apparentemente incondizionato che cerca di dispensare, cela un profondo ed enorme egoismo. Dopo aver causato tutto quel dolore a tutti i personaggi, Charlie è alla disperata ricerca di redenzione. È un ultimo, disperato tentativo di mettere le cose a posto, per potersene andare in pace. Quello che lui ricerca disperatamente è solo cibo emotivo, qualcosa che possa alimentare il vuoto causato dalle sue azioni. Lui stesso cerca nella madre di Ellie una conferma del fatto che abbia fatto almeno una cosa buona nella sua vita. E questo è l’aspetto che a mio parere non hai preso in considerazione, tipico di chi si trova in una dipendenza di questo tipo: la costante di ricerca di redenzione dai propri “peccati”. <br />Lui ha causato un profondo dolore a tutte le persone intorno a lui. In questo senso, è pazzesca la scena in cui Liz acconsente a dargli il cibo dopo un semplice “ti prego”. Tu ci hai letto la volontà di Liz di assecondare Charlie per tenerselo per sé (su cui sono d’accordo), ma io ci ho letto anche altro. Ci ho letto una persona stanca, una persona che di discussioni e litigi su “il pollo fritto non lo mangi” ne ha avute probabilmente 10.000 prima di questa. E ora è semplicemente esausta. Lei stessa lo dice.<br />Non posso fare a meno di vedere in lei mia madre, che dopo l’ennesimo litigio sul cibo che vorrebbe togliermi, si arrende e me lo concede, semplicemente perché io l’ho drenata di tutte le energie. Perché, se nemmeno io ho più un briciolo di forza per combattere, come possa prendere che ne abbia lei? <br />Per il resto, d’accordissimo sulla lettura di tutti gli altri personaggi, in particolare su quella di Ellie.<br />Ma no, Charlie non è Cristo. Charlie è, passami il termine, un parassita in costante ricerca di nutrimento affettivo che, quando viene a mancare, viene sostituito dal cibo per compensazione. E nel farlo, distrugge tutto quello che si trova sulla sua strada, affetti compresi. <br />Non fraintendermi: provo profonda empatia nei suoi confronti (E come non potrei? Sono stato e, in parte, sono ancora lui). Ma il suo comportarsi da Cristo non è altro che ulteriore ricerca di nutrimento emotivo, che egoisticamente vuole ottenere dagli altri, per potersene andare “in pace”.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-88832635428795590172023-03-27T14:50:44.835+02:002023-03-27T14:50:44.835+02:00Ellie, come dici, in fondo è l’unica che aiuta (o ...Ellie, come dici, in fondo è l’unica che aiuta (o vorrebbe aiutare) concretamente Charlie, anche se con modi discutibili, anche volendo apparire cattiva, crudele, come se avesse bisogno anche lei di vestire i panni di una persona sbagliata, di credere (e di voler far credere) di essere per natura diabolica e per questo incapace di cambiare (anche durante il primo incontro con il ragazzo usa tutto un lungo giro di parole anche molto crudo per convincerlo poi a ritornare la volta successiva).<br />Liz è l’esatto contrario, si chiude su gesti esteriormente vitali, altruisti, empatici, ma nel profondo quel gesto diventa egoista, maschera di una solitudine dilaniante.<br /><br />guarda,non perchè la pensiamo uguale ma hai descritto perfettamente le due<br /><br />sto veramente vedendo centinaia di persone che, seocndo me, hanno preso delle topiche assurde su questi due personaggi<br /><br />ma va bene così<br /><br />ma infatti sono proprio i piccoli gesti che ci fanno leggere sti due personaggi, solo che tanti, forse perchè troppo piccoli, non li hanno visti ,)<br /><br />beh, alla fine il paradosso del calabrone l'avevi visto te, solo che non te eri accorto, ahahCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-11311666894329792842023-03-15T15:38:07.803+01:002023-03-15T15:38:07.803+01:00Probabilmente il mio commento è stato così tanto c...Probabilmente il mio commento è stato così tanto centripeto su Charlie perché scritto a caldo (dopo la visione e dopo la lettura di questa recensione). Adesso, dopo tutti i giorni che sono passati da quella gigantesca emozione in sala, devo ammettere di ripensare proprio a Ellie e a Liz, più che a Charlie. Forse nell’essere personaggi così tanto ambigui, complessi e stratificati emergono poco per volta, per riprendere la metafora del mare, vengono a galla solo dopo che il peso emotivo più grande del film si è sedimentato sul fondo dell’oceano. E quindi forse se dovessi riscrivere il commento ora sarebbe tutto su di loro.<br /><br />Ellie, come dici, in fondo è l’unica che aiuta (o vorrebbe aiutare) concretamente Charlie, anche se con modi discutibili, anche volendo apparire cattiva, crudele, come se avesse bisogno anche lei di vestire i panni di una persona sbagliata, di credere (e di voler far credere) di essere per natura diabolica e per questo incapace di cambiare (anche durante il primo incontro con il ragazzo usa tutto un lungo giro di parole anche molto crudo per convincerlo poi a ritornare la volta successiva).<br />Liz è l’esatto contrario, si chiude su gesti esteriormente vitali, altruisti, empatici, ma nel profondo quel gesto diventa egoista, maschera di una solitudine dilaniante. <br />Forse da questo punto di vista The Whale è anche un film che parla di gesti, e di come a volte, anche quelli più insignificanti, nascosti, compiuti senza gridarli (o gridando la propria sofferenza, più che il gesto in sé) siano quelli più veri e impattanti. Quelli che ci fanno alzare e raggiungere la luce.<br /><br />Bellissimo anche il riferimento al paradosso del calabrone. <br /><br />Grazie a te Giuse, un abbraccioRiccardohttps://www.blogger.com/profile/16457974396845593274noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-59428882158783348332023-03-14T00:52:59.283+01:002023-03-14T00:52:59.283+01:00Ahah, sì dai, ammetto che avrei difficoltà ad esse...Ahah, sì dai, ammetto che avrei difficoltà ad essere amico amico amico con una persona che non capisce (sempre per me eh) quel dolorosissimo personaggio adolescente, però può essere uguale mia amica amica (2, non 3)<br /><br />inutile che commento il tuo resoconto della ragazza, siamo su due pianeti talmente opposti..<br /><br />E poi tra recensione e commenti qua sopra ho detto tanto, forse troppo ;)<br /><br />leggendo tutti i discorsi che fai dopo sono davvero curioso di quello che potrai pensare di madre, visto che è sicuramente il suo film più ambizioso, assurdo e unico (mi riferisco a quella genialità che dici ha perso)<br /><br />a me purtroppo invece manca Pi greco...<br /><br />e anche Requiem for a dream!<br /><br />grazie giovanni, davvero..<br /><br />e magari fossi ancora videotecaro, ahah :)Caden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-33398299440708712742023-03-14T00:28:02.311+01:002023-03-14T00:28:02.311+01:00"Se qualcuno che vede il film non "capis..."Se qualcuno che vede il film non "capisce" Ellie difficilmente potrà essere mio amico."<br /><br />Mi dispiace molto ma credo che non potremmo essere pertanto amici :-)<br /><br />Sono d'accordo con Marta G. Non si può provare empatia per una persona del genere, implicitamente è come giustificare un serial killer solo perché veniva picchiato da bambino dai propri genitori.<br />Preferirò sempre una persona che fa del bene per i motivi sbagliati o per narcisismo ad una che fa del male perché "poverina" si sente giustificata a farlo da eventi pregressi.<br />Ellie è fondamentalmente una persona stupida, che non vede al di la del proprio naso lentigginoso, altro che profonda....un perfetto esempio di bullo bimbo-minkia contemporaneo al quale non riesco assolutamente ad abituarmi. Non basta una striminzita e banale analisi di un libro scritta anni prima a rendermela simpatica, ho aspettative più alte da una persona per poterla definire "bellissima" o addirittura "perfetta".<br /><br />Dei film di Aronofsky che ho visto (mi manca Mother!) personalmente lo ritengo il meno interessante per non dire il più scarso.<br />Fraser è bravo niente da dire ma il film cerca di accarezzare le corde dell'empatia dello spettatore premendo sui soliti triti e ritriti tasti dell'ovvio, del cliché, che tanto piace al pubblico americano.<br /><br />Molto lontano The whale , anni luce, dallo sperimentale Pi (che è anche il mio preferito).... purtroppo il germe di genialità che Aronofsky aveva ai suoi inizi si è andato inaridendo via via, e per quanto abbia amato il cigno nero e The wrestler non posso non notare che la vena d'oro si stia esaurendo.<br /><br />Ad ogni modo, per sintetizzare:<br />visto, <br />passato un'ora e tre quarti ad innervosirmi sempre più,<br />non lo rivedrò una seconda volta<br />Overrated (non uso il termine italiano apposta in quanto film che funziona in un solo contesto, quello del suo paese di origine)<br /><br />Ad ogni modo sempre grande il Tuo blog.<br />Hai una visione di molti aspetti della vita e dei film che mi è aliena ma la apprezzo e rispetto tantissimo. E poi scrivi bene videotecaro Perugino....<br /><br />Mandi Mandi<br />Giovanni Ruihttps://www.blogger.com/profile/07805214545366561030noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-25352669715839293962023-03-13T11:29:27.182+01:002023-03-13T11:29:27.182+01:00Sì sì, quello era un incitamento. Lei lo trova obe...Sì sì, quello era un incitamento. Lei lo trova obeso dopo 9 anni, non accetta la cosa. E in più lo odia per tutto quello che sappiamo. E allora è come dire "bastardo,almeno alzati, mi hai abbandonato e guarda come ti sei ridotto, vergognati, reagisci)<br /><br />No, ma Marta ha detto quella cosa perchè è risaputo che le persone cattive da giovani sfogano prima la loro cattiveria sugli animali (non potendo farlo con gli uomini). Non a caso il 96% dei serial killer ha ucciso prima animali da piccolo. Ma era solo una sua supposizione psicologica. Io non condivido nemmeno una riga di Marta ma mi interessa molto la questione della cattiveria innata o acquisita<br /><br />non mi ricordo per niente sta cosa del cane, molto interessante, appena posso rivedo la scena<br /><br />ma sicuramente Marta o non l'ha vista quella scena o non si riferiva a quella, da come ha impostato la frase "non mi stupirei che abbia ucciso anche animali" è impossibile si riferisse ad una scena dove lo fanno vedere esplicitamenteCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-65709344144979744502023-03-13T08:49:19.937+01:002023-03-13T08:49:19.937+01:00Quella di obbligare il padre ad alzarsi l'ho ...Quella di obbligare il padre ad alzarsi l'ho vista come volergli infliggere un'umiliazione ,più che aiutarlo.<br />Però hai ragione te non l'avevo intesa a quel modo che poi s'incastra perfettamente con il finale la tua interpretazione.<br />Quella del panino sì l'avevo notato anch''io.<br />E ti dirò di più la maschera della cattiva l'ha lasciata cadere un poco quando si è mostrata preoccupata perché sentiva piangere il padre in bagno.<br />Poi sta stronza l'ha fatto pure piangere lei ricordandogli a Charlie la storia d'amore con Alan , che voleva gliela raccontasse.<br />Sul fatto che possa avere ucciso degli animali mi sono ricordato del giudizio negativo che aveva Marta sul suo commento nei riguardi di Ellie.<br />Però in effetti scrive che probabilmente può avere ucciso degli animali.<br />Anch'io ricordo la scena del piatto rotto sul davanzale della finestra.<br />Ricordo che la madre di Ellie quando ha saputo che l'ex marito le ha lasciato in eredità tutti i suoi soldi perché' fortemente consapevole della bontà della ragazza gli ha detto : adesso ti faccio vedere chi è veramente tua figlia!<br />E gli ha mostrato delle foto al computer postate dalla ragazza dove tra le altre oltre alla foto di Charlie per schernirlo c'era anche la foto di un cane morto con le mosche che gli giravano attorno.<br />Non so se basta questo a tacciarla come persona che ama uccidere gli animali boh?<br />Vabbè mi fermo qua ..anche perché se mi viene in mente qualcosa di nuovo te la racconterò al radunetto -:))<br />MAXhttps://www.blogger.com/profile/04747500369717639404noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-12293252306067850262023-03-12T20:21:09.346+01:002023-03-12T20:21:09.346+01:00Assolutamente, quella è una maschera.
Per me è la ...Assolutamente, quella è una maschera.<br />Per me è la vera vittima del film, pensa, e l'unica che prova realmente ad aiutare il padre (alzati!!!, o il panino leggero)<br /><br />Oddio, ma chi l'ha detto che ha ucciso degli animali? Io mi ricordo solo che (probabilmente) ha distrutto il piattino dell'uccello<br /><br />Sì, anche per me muore felice.Ormai che sarebbe morto di lì a breve lo sapeva, quindi una volta accettato questo dato di fatto (e lui l'ha accettato) ed avendo quindi la "serenità" di saper di dover morire a quel punto ritrovare sua figlia era l'unico possibile atto di felicità raggiungibile<br /><br />Sì, quel finale è una mazzata, ma bellissimo<br /><br />In realtà almeno la metà delle persone o non gli è piaciuto il film o non sopportano i personaggi (o alcuni di essi)<br /><br />Io non ho odiato nessuno, è un film che ha dentro solo vittimeCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-6480122511932969472023-03-12T12:16:13.366+01:002023-03-12T12:16:13.366+01:00Per la stazza c’ero arrivato pure io-:)
Poi c’è l...Per la stazza c’ero arrivato pure io-:)<br /><br />Poi c’è la figlia.<br />Non credo sia cattiva , penso porti una maschera per difendersi.<br />Il fatto che abbia ucciso degli animali non glielo si perdona però immagino che fosse nelle intenzioni del regista sottolineando sta cosa che fosse pure lei alla deriva.<br />Sai penso che Charlie finalmente sia morto felice.<br />Cioè ha raggiunto il suo scopo e in più l’ha fatto da “ contento “.<br />Se pensi tutti i suoi momenti felici di contentezza nel film sono corrisposti ad un attacco cardiaco .<br />Cioè più rideva ed era contento poi subito stava male.<br />Come gli fosse vietato essere felice .<br />Per pochi istanti ma essere felice.<br />La figlia alla fine si redime , la bontà che lui vede negli altri negli ultimi istanti della sua vita è riuscito a trasmetterla a sua figlia.<br />Lei , se non sbaglio …quando gli legge il temino metafora di quando era felice con suo padre lo richiama di nuovo, e per la prima volta papà con le lacrime agli occhi.<br />Charlie è riuscito nel suo intento.<br />Non puoi volere male a nessuno dei protagonisti di questo film.<br />Son tutti legati da un filo a Charlie e secondo me a loro modo gli vogliono bene.<br />Hanno deciso di accompagnarlo nell’ultimo viaggio.<br />Sapendo che non c’è altra soluzione per tutti se non la sua morte.<br />È inevitabile.<br /><br />Massimilianonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-67029838065902355082023-03-12T12:01:10.540+01:002023-03-12T12:01:10.540+01:00Commento stupendo ed emozionante Riccardo, al qual...Commento stupendo ed emozionante Riccardo, al quale non c'è niente da rispondere<br /><br />Anche il tuo commento è stato centripeto, tutto su di lui, molto particolare come cosa. Non ho letto Sepulveda ma mi sembra un paragone perfetto (il finale richiama proprio, a ben pensarci, il paradosso del calabrone, con Charlie che sembra essersi dimenticato che quel corpo non può camminare e allora cammina.<br /><br />Tra l'altro questo finale si unisce ovviamente al primo incontro con la figlia, quel suo urlargli di alzarsi.<br />A ben pensarci la figlia è l'unica che anche se con rabbia e odio vuole aiutarlo davvero, pensiamo appunto a questo incitamento ad alzarsi o al panino senza maionese.<br />Lei è pragmatica, lei lo odia ma lo ama anche, lei è veramente quella che, più di tutti, vorrebbe che tornasse quello che era.<br />Più di Liz, personaggio in superficie angelico ma che in realtà nasconde molte ombre. Inconsce, forse, ma molte ombre<br /><br />grazie ancoraCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-87178095379132379412023-03-12T11:52:39.700+01:002023-03-12T11:52:39.700+01:00Sì, nemmeno io ho letto Moby Dick ma il collegamen...Sì, nemmeno io ho letto Moby Dick ma il collegamento, almeno uno, è evidente, ovvero quello della stazza, ahah<br /><br />E anche il fatto che nel libro non si pensi alle emozioni che prova l' "animale" come del resto un pochino tutti si sono dimenticati di Charlie<br /><br />Poi c'è la faccenda del temino che è un pò metafora di tutto, ovvero di una bimba (quando lo scrisse) capace di avere la profondità di capire e individuare il dolore, la solitudine, la necessità di pensare ad altro per non star troppo male<br /><br />In realtà quando ho risposto a Stefano che è impossibile non provare empatia per questi personaggi era un pò una battuta alla sua frase. Nel senso SEMMAI tra i due opposti (come si fa a provare empatia/come si fa non provare empatia) io mi prendo la seconda. Però, ecco, non è che lo penso in assoluto, ognuno giustamente prova empatia per cose diverse<br /><br />Sì, esatto, potevano prendere un drogato, un alcoolizzato, qualsiasi persona alla deriva, il film nel suo significato non cambiava, al massimo cambiava in qualche simbolo<br /><br />Sì, è un film ad ambiente unico e in più, a differenza di film di questo tipo, ha la forza "centripeta" che dicevo, nel senso che tendiamo sempre a stare con quel corpo gigantesco (mentre altri film ad ambiente unico hanno comunque molta più dinamicità).<br /><br />La penso come te, anche le scene più "sporche" (sporcizia, sudore e altro) mi hanno solo più avvicinato a luiCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-86701145540872468342023-03-12T11:41:55.181+01:002023-03-12T11:41:55.181+01:00nooooooo
ahah,addirittura un personaggio che mett...nooooooo<br /><br />ahah,addirittura un personaggio che mette i piedi sulla poltrona ti irrita! :)<br /><br />Randy the Ram l'ho amato alla follia, Charlie un pò meno ma solo poco ;)Caden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-85973953218815843162023-03-12T10:38:06.457+01:002023-03-12T10:38:06.457+01:00A me questo film è piaciuto.
Brendan Fraser mi è s...A me questo film è piaciuto.<br />Brendan Fraser mi è sempre piaciuto già dai tempi de La Mummia .<br />Qui mi fa una grande tenerezza.<br />Dico subito che del film non ho capito ( ma ammetto la mia ignoranza) il significato “ speculare “ tra il capitano Ahab /Ellie e la balena/charlie anche perché l’unico Moby Dick che conosco è l’omonimo album del Banco del mutuo soccorso.<br /><br />Te dici che è impossibile non provare empatia per quei personaggi e mi tocca darti ragione.<br />Attenzione io parto da quello che ho visto al cinema.<br />E non ho visto una puntata del dottore americano che cura gli obesi su Cielo Tv.<br />Lo dico , leggendo anche le altre considerazioni alla tua rece che non ha senso “odiare” Charlie perché si scopre che i soldi li aveva e poteva farsi curare.<br />Un po’ quello che scrivi pure te: non è un film sull’obesità .<br />Potevano prendere un anoressico o un malato terminale di qualsiasi cosa ..non è un film sulla malattia.<br />Poi non l’ho trovato manco così respingente e claustrofobico.<br />Lo spazio e’ quello una stanza ( potresti inserirlo tra i tuoi film ambientati dentro ad uno singolo spazio ) poi c’è tutto il mondo fuori .<br />A volte lo vediamo di sfuggita : le scene girate sul terrazzo fuori casa, l’uccellino al quale da il cibo Charlie .<br />O lo immaginiamo attraverso le ombre che passano fuori della casa ( il ragazzo delle pizze) .<br />Non ho provato repulsione neanche quando ha vomitato l’anima o quando è sporco di sudore, avrei voluto essere la per aiutarlo a pulirsi.<br />Credo si chiami empatia.<br />Che non vuol dire essere d’accordo con tutto quello che poi succede nel film.<br />MaxMassimilianonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-67739993091593473602023-03-08T16:55:48.821+01:002023-03-08T16:55:48.821+01:00ah ah si può, perchè non (mi) smuovono nulla.
anz...ah ah si può, perchè non (mi) smuovono nulla. <br />anzi, spesso, i personaggi (vedi anche il Mickey Rourke di the Wrestler) mi infastidiscono, li sento puzzare, li sento sudici e mi diventano respingenti. Anche la LIZ di questo film che entra in casa e mette i piedi sulla poltrona, mi irrita e mi mal predispone. <br /><br />sì, diciamo che i personaggi di Aronofsky mi danno sensazioni e provocano reazioni, quindi cinematograficamente apprezzo; ma sono emozioni di rigetto, non inclusive :-DStefano Tacconihttps://www.blogger.com/profile/03440922465063098622noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-87186487947728003912023-03-08T10:15:14.107+01:002023-03-08T10:15:14.107+01:00Mi verrebbe da chiedere l'opposto Ste, come si...Mi verrebbe da chiedere l'opposto Ste, come si fa a NON provare empatia perquesti personaggi ;)<br /><br />ma viva l'onestà<br /><br />semmai ci ritroviamo quaCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-82690067496075865552023-03-08T10:14:23.936+01:002023-03-08T10:14:23.936+01:00Eh, non lo so, ma siamo alti alti...Eh, non lo so, ma siamo alti alti...Caden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-51187796395808578862023-03-08T10:13:56.991+01:002023-03-08T10:13:56.991+01:00Ho letto la tua recensione, bellissima!
sì, mi ri...Ho letto la tua recensione, bellissima!<br /><br />sì, mi ritrovo in quasi tuttoCaden Cotardhttps://www.blogger.com/profile/07422140243813864819noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-12851062195622545792023-03-07T23:02:45.010+01:002023-03-07T23:02:45.010+01:00anticipo che Aronofsky, di cui ho visti TUTTI i fi...anticipo che Aronofsky, di cui ho visti TUTTI i film, dall'esordio noioso di "Pi greco" al pessimo "Noah", ho apprezzato solo "Madre!". Non è per niente nelle mie corde e i suoi personaggi non mi sfiorano, anzi quando lo fanno mi danno spesso fastidio (qui ancor più, ... sono abbastanza cinico nei confronti degli ultraobesi).<br /><br />Prima di commentare ... davvero si può provare empatia per questi personaggi? davvero qualcuno può sentire il desiderio di voler loro bene? freddezza e fastidio, freddezza e fastidio. <br />Ovviamente questa assenza di empatia, non ha aiutato ad apprezzare il film. <br />Ma ho tempo per metabolizzare<br /><br />a più tardi<br />Stefano Tacconihttps://www.blogger.com/profile/03440922465063098622noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-74073625749668003852023-03-07T21:42:52.069+01:002023-03-07T21:42:52.069+01:00Capolavoro. Capolavoro. vhttps://www.blogger.com/profile/17888513790712478497noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-18021166785589170192023-03-03T14:08:57.052+01:002023-03-03T14:08:57.052+01:00(parte 3)
Ma in quell’ingordigia (che non è avidit...(parte 3)<br />Ma in quell’ingordigia (che non è avidità di cibo, ma di colpa) Charlie, come le cose più preziose e speciali, trasforma il basso in alto, il cibo spazzatura in amore, vedendo il buono in tutto, anche dove sembra non esserci, anche dove nessuno l'ha mai trovato. Perché "le persone sono incapaci di non amare". <br />Così anche nel profondo dell'abisso più buio, lì dove nessuno lo può vedere e dove chi incontra inaspettato il suo sguardo come un fanale nella notte (per caso o per errore - vedi il fattorino) ne rimane impaurito o imbarazzato, lì giù talmente in basso che le onde neanche esistono per dare ritmo all'esistenza, si può però ancora sentire il verso della balena, un richiamo, un lamento o forse appunto un canto, dolcissimo e pieno di speranza. Perché anche la parola più crudele, urente e fatale, se sincera, può salvare la vita, una vita. Come quella tesina su Moby Dick scritta da Ellie molti anni prima, tremendamente critica, ma così vera, sentita, umana che ancora adesso basta ascoltarla per tornare a far battere un cuore in arresto e affanno. <br />Un verso, un richiamo, una balena può risalire in superficie dall'abisso più oscuro, ritornare alla luce accecante, alle onde ora finalmente ritmiche che vanno avanti e indietro, con una carezza delicata che non fa mai male. <br />E diventare come in Sepulveda quella gabbianella e quel gatto che le insegnò a volare, non importa se contro natura, non importa se considerato impossibile. Qui a differenza di Kengah, il gabbiano Charlie ha scelto volontariamente di buttarsi nel petrolio per non volare più. Ma ha scelto anche di dare comunque un futuro alla sua gabbianella, cresciuta incattivita, ostile e rabbiosa, farla ancora volare attraverso l'amore di un gatto (che è comunque sempre Charlie, in una sua forma alterata, eccessiva, apparentemente incompatibile e irriconoscibile). <br /><br />Ellie, la gabbianella, come nel capolavoro di Sepulveda, "Fortunata", perché, nonostante tutto, speciale, meravigliosa. <br />Salvata dall'amore, per l'amore, con la morte. <br />Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace.Riccardohttps://www.blogger.com/profile/16457974396845593274noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-35503998719049808732023-03-03T14:06:47.982+01:002023-03-03T14:06:47.982+01:00(parte 2)
Pur, come è già stato detto meravigliosa...(parte 2)<br />Pur, come è già stato detto meravigliosamente da voi, mantendoli come sola cornice e non come fulcro della vicenda, Aronofsky torna a riflettere sui limiti fisici di corpi portati all'estremo e allo stremo. Scafandri mortali per anime immortali. Con cui affondare senza più riemergere. Dove non conta solo qual è la massima tollerabilità carnale (o anzi, in questo caso, non conta quasi per niente), ma anche e soprattutto come rimanere umani in quelle condizioni, come apparire vivi più che viventi agli occhi esterni. Corpi da indossare, se non addirittura da consumare. Soprattutto in una situazione come quella di Charlie in cui si è soli persino di fronte a se stessi (e in cui tutti, invece che soli, vogliono essere unici - esemplificativo in questo senso il personaggio di Liz, meravigliosamente descritto da te). <br />In quell'oceano rinchiuso in una stanza, popolato da mostri marini terrificanti, il corpo di Charlie si annulla del tutto nel piccolo riquadro nero di una videochiamata con la fotocamera spenta. <br />Ma anche dietro quell'abisso di pixel rimane qualcosa, un primo indizio di ciò che poi dopo nel film toccheremo più da vicino, nel dolore e nella speranza: l'umanità, che in quella voce graffiata dà autentici consigli di scrittura a giovani online. Perché anche senza volto non si è anonimi, finché l'anima appare (sincera) anche senza essere guardati.<br /><br />Per Charlie ogni movimento però è un macigno, un sibilo stridente di un corpo che ogni ora si avvicina per scelta alla sua fine, all’aumentare della pressione sanguigna, al lento appesantirsi di un respiro che via via si spegne. Charlie sente una colpa gigantesca e così per espiarla sceglie di diventare colpevole della sua stessa vita, artefice della sua lenta morte. In quell'oscuro mare di solitudine dalle tapparelle sempre abbassate, Charlie affoga infatti nel cibo, sempre più verso l'abisso: patatine, snack, bibite. A porzioni triplicate. Accumula volontariamente peso per una persona amata che quel peso l'ha perso invece non mangiando fino a morire (anche se di fatto morta, mi pare, buttandosi da un ponte). Riccardohttps://www.blogger.com/profile/16457974396845593274noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4868944372350456450.post-75092872629295560262023-03-03T13:55:19.543+01:002023-03-03T13:55:19.543+01:00(parte 1)
Che film magnifico, e al solito che magn...(parte 1)<br />Che film magnifico, e al solito che magnifica recensione, ricca di riflessioni e dettagli preziosi che danno forma ad un'emozione post visione ancora più speciale.<br />Mi scuso già ora se il mio commento sarà particolarmente caotico, disorganizzato e poco chiaro (più del solito perlomeno ahah), ma lo sto scrivendo di getto, dopo essere stato travolto dal carico emotivo di questa recensione e di quella altrettanto meravigliosa e toccante del caro Roberto, che come sempre al pari dei grandi poeti riesce a contenere l'infinito in poche ma preziosissime parole. "Meglio morire di vita che vivere di morte. E allora si salta per raggiungere le stelle, toccarle anche solo per un attimo, prima di precipitare al suolo e frantumarsi. Meglio morire da stella che vivere da buco nero." Forse la sintesi più completa, del film, ma non solo, a cui ripensare, come per The Whale, con gli occhi lucidi sapendo che quegli stessi occhi torneranno a vedere anche mondi felici, commossi di gioia.<br />Quindi innanzitutto complimenti ad entrambi voi. <br />Anche perché forse di fronte ad un film così intenso bisogna lasciarsi andare a qualcosa di altro (come, nel caso di Charlie, a quel cuore metaforico che si sprigiona in ogni dove, anche se il suo cuore organico è invece difficile da raggiungere per l'adipe di mezzo, come scherza lui stesso in una battuta). <br />E dico così anche perché ho avuto la fortuna di vederlo in una sala molto piccola, gremita di gente e che per forza di cose ha portato quindi noi spettatori ad essere uno a fianco l'altro, senza posti liberi di distanza, senza divisioni. I respiri, i singhiozzi, pur senza conoscersi, erano tutti all'unisono per il destino di Charlie. Si è creato un legame unico di condivisione che devo ammettere, da assiduo frequentatore della sala, non mi capitava di vivere da molto tempo.Riccardohttps://www.blogger.com/profile/16457974396845593274noreply@blogger.com