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7.2.10

Recensione: "Paranormal Activity"


Dovrei fare una premessa che invece inserisco in post scriptum. Paranormal Activity, per chi non lo sapesse, è uno dei più grossi fenomeni cinematografici della storia; girato con meno di 20000 euro! in un'unica location (la casa del regista) ha incassato cifre che paragonate percentualmente al budget con cui è stato prodotto, fanno diventare gli incassi di Avatar un flop...
Una coppia; lui è un malato di elettronica e riprese con telecamera, lei da quando ha 8 anni è perseguitata da attività paranormali (rumori, visioni); lei lo confida a lui, lui mette la sua tecnica (telecamere dapertutto e molte riprese a mano) per vedere se è vero. Altrochè se è vero.
Film furbetto che usa alcune carte sicuramente vincenti: una giovane coppia per rendere più facile l'immedesimazione, l'uso di riprese diegetiche per dare un senso di realtà, il piccolo luogo chiuso, i rumori fuori scena, il climax ascendente (tipico degli horror) dove ogni notte succede sempre qualcosina in più, la recitazione (buona) il più possibile non recitata, insomma tutti elementi per dare un senso di REALTA' al tutto, entrare completamente anima e corpo nel film e dimenticarsi di stare al cinema (cosa impossibile in taluni casi, vedi p.s). 

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Il risultato è soddisfacente ma pecca gravemente di sceneggiatura. Tante cose buttate là e non spiegate, comportamenti insensati (puoi inseguire un demone con una TELECAMERA!!??) un finale che "colpisce" ma solo in un senso letterale. L'atmosfera sicuramente c'è,e vederlo a casa da soli, specie di notte, potrebbe farlo rendere al meglio ma di tutto questo dovrò averne la conroprova.
Come già accennato tutto è basato oltre che sul senso di realtà (addirittura i nomi dei 3 personaggi sono quelli degli attori) su quello dell'invisibilità, delle cose che accadono fuori inquadratura, dei rumori fuori stanza, della (appunto) non visibilità del demone o presenza paranormale che sia. Tutte cose già viste in altre pellicole a partire da Blair e qui esasperate al massimo. Rimane un buon film, ottimo se non riferito agli incassi, esempio di cinema di genere fatto senza una lira, e di questo gli va dato senz'altro atto.
( voto 6 )

P.S. Ho visto il film in condizioni proibitive. Alle spalle infatti un sestetto di diciassettenni non ha fatto altro che parlare, ridere, urlare, dare fastidio, e non per maleducazione, ma per esorcizzare la paura. Ridere durante momenti di tensione per "dimostrare" che non hai paura è semplicemente immaturo, sentir ridere durante momenti di tensione è semplicemente insopportabile. In tutti i tipi di film ciò rovina moltissimo la visione, in un horror praticamente la distrugge.

2.2.10

Recensione: "Bastardi senza gloria"


Il voto, probabilmente troppo basso sia per il valore assoluto del film, sia se paragonato agli altri assegnati in questo blog, deriva da un semplice fatto: a me Bastardi senza gloria ha deluso, e non poco. Avevo probabilmente troppi pregiudizi (positivi), troppe attese, purtroppo non accontentate. Io non sono un fan sfegatato di Tarantino però amo moltissimo 2 suoi film: Pulp Fiction e Kill Bill. Più di tutti gli altri, Iene e compagnia bella. Questo perchè in tutte le sue opere riconosco la mano, il marchio, la "cifra" di Tarantino, ma solo in quei 2 io vedo il GENIO di Tarantino, quel quid che mi fa dire che quei film li poteva fare solo lui e nessun altro. Bastardi è un gran film, con tutte le carte per diventare un cult, ma mi è sembrato troppo piatto, prevedibile, a tratti noioso, senza scene o dialoghi memorabili, insomma una pellicola, come tante, che ha avuto molto più di ciò che merita. 

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Non mancano le sequenze azzeccate ( l'incontro iniziale tra Landa e la famiglia francese, la taverna) ma il tutto in un contesto, ripeto, prevedibile, stereotipato, "già visto", i soliti nazisti, le solite spie, il solito attentato. Ecco, malgrado sia un remake, mi aspettavo da Tarantino molta ma molta più originalità anche in una materia , quella dell'occupazione nazista in Francia, che ha tutto fuorchè prestarsi a opere originali o troppo "fantasy". Non tutti possono permettersi capolavori come Il labirinto del fauno, ma da autori così creativi, così anticonformisti come lo è senz'altro Tarantino, tutto potevo aspettarmi tranne che un film (quasi) classico. Anche a livello tecnico, non ho niente da rimarcare nè per quanto riguarda l'estro di sceneggiatura(galoppante in Pulp e Kill Bill) nè nei virtuosismi fotografici ( Kill Bill). Ovviamente la recensione ha rimarcato solo quelli che io considero difetti, in un film di tale portata elencare i pregi è inutile. Prometto un giorno di rivederlo, devo capire tale successo a cosa è dovuto.
( voto 6,5 )