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6.12.10

Recensione: "The Skeleton key"



Ian Softley è senz'altro uno di quei registi che, a proprio rischio e pericolo, hanno fatto della poliedricità un loro marchio di fabbrica. Dal "vittoriano" Le Ali dell'amore all'allora update Hackers, dalla fantascienza sui generis del sottovalutato K-Pax al fantasy Inkheart fino ad arrivare a questa ghost story, The Skeleton Key.
Film molto ben confezionato che forse manca un tantino nella capacità di suscitare paura malgrado una buona atmosfera che, pur senza picchi, non abbandona mai la visione. L'ambientazione e il plot sono visti e rivisti, la classica casa isolata , la classica storia di fantasmi. In questo filone è difficile far qualcosa di nuovo o coinvolgente, con in questi anni il solo The Orphanage che è riuscito a farmi brillare gli occhi. Curioso notare come il topos della porta che nasconde qualcosa di segreto e malvagio sia probabilmente uno di quelli più utilizzati nella storia del cinema Horror. E' veramente difficile trovare una pellicola di genere che non abbia usato tale "trucco" per incutere mistero e spavento nella propria trama; da capolavori come Shining, Psyco e Non aprite quella porta ai più recenti successi come Martyrs e Rec, da sempre la stanza segreta e "inesplorata" ha attirato l'immaginazione di registi e pubblico.

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In questo caso poi non è che nascondesse chissà che, soltanto un pretesto per una svolta narrativa che se da un lato ha aperto nuove porte :) alla trama, dall'altro ha forse reso The Skeleton Key un pò troppo macchinoso e confuso. Sottotraccia Softley prova a trattare tematiche più profonde come ad esempio l'avvicinamento alla morte e la solitudine che a volte ci accompagna nel momento del trapasso, ma sinceramente non si crea mai un'atmosfera così empatica da provare emozione per le vicende e i suoi protagonisti, anche se l'interpretazione del vecchio da parte di John Hurt regala più di un momento toccante.

Punto di forza del film è senz'altro il finale politicamente scorretto, almeno a mio parere difficilmente prevedibile, anche se è proprio questo finale a lasciare più di un punto di domanda nella struttura del film. Resta il fatto che The Skeleton Key rimane un film assolutamente consigliabile, buono per chi ha visto tanti film di genere, forse addirittura ottimo per chi ha poca frequentazione col thriller paranormale.

( voto 6,5 )

1 commento:

  1. basta de recensi sti film boiata...l'hai visto un giorno di ordinaria follia?un capolavoro assoluto!!!

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