Saranno state le troppe aspettative ma non posso non ammettere la profonda delusione. The Lost mi è sembrato un film molto immaturo, giovanile nel senso negativo del termine. In una pellicola nella quale gli episodi di violenza rimangono circoscritti alla cornice (l'inizio e la fine) mi aspettavo molto di più da tutta la vicenda interna, quella (lunghissima) atta a raccontare chi è Ray Pye, quale turbe lo tormentano. E' lì a mio modo di vedere la cartina di tonasole per capire effettivamente il valore di un film di questo genere, perchè alla fine le scene di violenza gratuite le sanno girare tutti, il difficile è raccontare tutto il resto. Rimanendo a uno degli ultimi film che ho visto trovo ad esempio infinitivamente più interessante Calvaire, nel quale grazie a un morbidissimo climax siamo portati a seguire con sempre più attenzione la vicenda mentre ciò non accade in The Lost dove aspettiamo lentamente che accada qualcosa. Ciò non sarebbe un male se ci fosse comunque una giusta atmosfera di attesa, ma tra tirate di coca, incontri sessuali, scatti d'ira e chiare manifestazioni di violenza repressa non sono riuscito, forse a causa mia, ad esser coinvolto.
Il finale ricorda molto quello di Ex Drummer ma l'ho trovato molto più carico di significato nel film belga. Insomma, in un'atmosfera tra American Psycho, Funny Games, Arancia Meccanica e Un giorno di ordinaria follia, trovo The Lost un buon prodotto ma quasi totalmente privo di analisi e introspezione. Più che privo forse è più corretto dire debole in quest'aspetto. Anche la recitazione tanto esaltata del protagonista se da un lato ruba veramente l'occhio, dall'altro sembra talmente nervosa e schizofrenica da risultare quasi facile come lo sono in genere tutte le recitazioni sopra le righe. Usando un gergo musicale, mi ha convinto in battere, meno in levare.
Ovviamente questa breve recensione, a differenza del mio approccio abituale, ha posto l'accento soltanto sui difetti della pellicola tacendone i meriti. Sarà perchè ho visto l'opera SUCCESSIVA (attenzione, non precedente, cambia molto) di Silvertson che mi ha portato a una disistima che ha bisogno di tempo o di ben altra opera per scomparire.
( voto 6,5 )
Capisco le tue motivazioni e in parte ti dò ragione quando dici che i momenti più importanti del film sono riservati all'inizio e al finale. Però ti posso assicurare che The lost è tra i film più curati a livello di sceneggiatura che abbia visto di recente. L'hai un pò ridotto quando hai scritto che non succede nulla di rilevante per collegare le due scene madre. Il film non si pone lo scopo di voler scioccare continuamente, guai se fosse stato così, ma tramite le sebbene lente dinamiche degli altri personaggi, vuole darci almeno in parte una motivazione per i suoi scatti d'ira. Ray Pye è un dittatore mancato, e secondo me è entusiasmante vedere il crollo del presunto impero. Comunque il crearsi troppe aspettative nei confronti di un film, spinti dall'entusiasmo altrui, non è mai un bene, anche perchè in realtà nemmeno noi sappiamo consciamente cosa cercare in una pellicola ;)
RispondiEliminaAntonio, guarda che io in questi tipi di film, solitamente apprezzo molto di più le parti di stanca che quelle di violenza, che come ho scritto possono quasi saper girare tutti. Quindi il fatto che non debba shoccare continuamente è soltanto un merito. Ho solo trovato un pò approssimativa, debole e ripetitiva tutta la parte centrale. C'è un film meraviglioso, "Dillinger è morto" di Marco Ferreri dove non accade NULLA per il 95% della pellicola ma l'atmosfera è così pregna ed intellettualmente interessante che rende bellissima la visione.
RispondiEliminaPoi, questo è il caso di quei film che come certe ragazze, carine, belle ma non bellissime oggettivamente, possono o lasciarti quasi indifferenti o farti innamorare perdutamente. Basta che scatti la scintilla, a me non è scattata, chissàmai che accadrà ad un'eventuale seconda visione. Ciao!