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30.10.14

Recensione: "Amer"




Forse non serve farmi tanti scrupoli o perdermi in troppi preamboli, forse meglio dirlo subito e direttamente: Amer è il thriller psicologico (a cavallo tra l'horror e il giallo) visivamente e psicologicamente più interessante di questi ultimi 10 anni.
Affascinante, onirico, sensuale, insidioso, visivamente impressionante.
Insomma, un capolavoro?
Forse sì, se si accetta (o si sopporta) l'assoluta, e probabilmente eccessiva, autorialità del tutto, l'estremo sperimentalismo, l'essere sbalzati per un'ora e mezza nell'incubo visionario dei due registi che se ne fregano di aiutarci nella comprensione, che se ne fregano di darci qualche appiglio.
Quello che riusciamo senz'altro a capire di Amer è che il film è ambientato in tre diverse temporalità, l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta di una stessa persona.
E in tutti e 3 i casi vediamo una sola giornata della stessa se non addirittura, come nell'inserto centrale, quello dell'adolescenza, soltanto pochi minuti.
Tre giorni che catturano tre momenti diversi di vita.
La bambina oppressa e impaurita da strane presenze nella vecchia villa in cui abita.
L'adolescente che prima passeggia con la madre e poi, inseguendo un pallone, si ritrova sola vicino a una banda di motociclisti.

La donna che decide di tornare nella vecchia villa in cui viveva da bambina per accorgersi poi di non esser sola.
In questo scheletro narrativo tutto il resto è quasi inafferrabile.
Ma ci sono senz'altro tematiche comuni, fil rouge astratti che legano le tre vicende.
Uno, il più evidente, è quello della sensualità che aleggia in maniera dirompente per tutta la pellicola.



Il corpo, le sensazioni che esso regala, l'immaginazione erotica, i brividi dei sensi, sono elementi comuni presenti praticamente in ogni sequenza.
Del resto se è vero che questo è sicuramente un film sul sesso, sulla paura e sulla morte (Eros e Thanatos come poche volte ho visto prima) è però soprattutto, secondo me,un film sull'esaltazione e sull'"ultrapercezione" dei propri sensi.
La protagonista, prima bambina poi sempre più grande, è una donna ipersensibile, che sente una formica scorrerle sulla pelle come fosse un serpente, che fissa il suo sguardo sempre nei dettagli, gli occhi, la pelle, addirittura i pori delle persone, che sente, e noi con lei, i rumori amplificati, i respiri, tutto.
E la regia, sia visivamente che acusticamente, va di pari passo con questa ipersensibilità, talmente amplificata che la realtà perde del tutto i suoi connotati. La luce diventa sovraesposta, il vento quasi tempesta, gli stessi vestiti, il tessuto, sembrano avere vita propria, tutto è amplificato.
E per rendere queste incredibili sensazioni il film gioca con sequenze psichedeliche, pellicole colorate, irrealtà, surrealtà, liquidi amniotici o di desiderio che diventano acqua in una vasca, sogni e immaginazione.
Tutto con un taglio anni 70, nelle inquadrature, nei movimenti di macchina (zoom avanti e indietro), nelle sfocature, nella colonna sonora, nell'uso dei dettagli stretti, nella costruzione delle scene, specie nell'ultimo quarto d'ora, omaggio talmente smaccato che credo esplicito ad Argento (e i guanti neri, e le armi da taglio, e le lame vicino agli occhi).
Se vogliamo dare delle definizioni potremmo considerare horror la parte dell'infanzia, con un uso fantastico, veramente fantastico, dei rumori e degli ambienti, talmente ben fatto che quando ci sono dialoghi in francese, e ci saranno per tutto il film, nemmeno ce ne frega nulla, tutto è accessorio all'atmosfera, alle immagini e ai rumori.
La seconda parte, brevissima, presenta una scena che ha del miracoloso, una camminata di lei, bellissima ragazza tra l'altro, che si avvicina ai motociclisti. C'è la sensazione del sesso che trasuda, letteralmente, vediamo i pori muoversi, il sudore colare, gli sguardi incrociarsi, le bocche, la ghiaia sotto i piedi, una mano che sposta una ciocca di capelli, il vestito alzarsi e mostrare le gambe.




Davvero magistrale, senza un particolare volgare, senza un movimento di macchina di troppo, pure sensazioni, per riallacciarmi a quello che avevo detto prima, ossia alla capacità, visiva e non solo, che ha Amer nel raccontare e "mostrare" tutti i nostri sensi.
La terza parte, come accennato, è un giallo argentiano a tutti gli effetti, quasi impossibile da comprendere nelle dinamiche ma di grande atmosfera con una scena poi nel finale di fortissimo impatto visivo, quasi fisico.
Girata, questa terza parte, in un blu fantastico tra l'altro.
Io non so cosa sia Amer, probabilmente è il racconto di una donna e del suo rapporto, tutto reso in metafora, con la sessualità in tutto l'arco della sua vita. Una pulsione e allo stesso tempo repulsione nata probabilmente vedendo i suoi far sesso (proprio da quella scena ad esempio parte tutta la sequenza incubo-visionaria della prima parte).
 E quella mano guantata di nero forse significa qualcosa, forse è l'inibizione, la castrazione, la morte dei suoi desideri.
Non so cosa sia Amer fino in fondo e forse è inutile chiederselo.
Quello che so è che sarà difficile dimenticarselo.
Perchè, per quanto tu possa odiarlo, questo è un film unico.

39 commenti:

  1. per quanto ti sembri strano, non conoscevo questo film, sembra interessante, lo cerco...

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    1. In effetti mi sembra strano :)

      Interessante lo è di certo, poi che possa piacere o no mai come in questo caso è un mistero

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  2. ecco, se mi volevi incuriosire ora ci sei riuscito!!!

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    1. Nè Bradipo nè Ismaele credo sia la prima volta.
      Vedilo, ti potrebbe anche far incazzare, a me ha affascinato dal primo all'ultimo minuto

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  3. capolavoro per me no, però sicuramente un'esperienza visiva favolosa.

    e la seconda parte poi forse un po' capolavoro lo è... :)

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    1. Siamo sullo stesso livello di un'altra ragazza vista ad inizio anno Marco no?

      E anche lì poi la vedevamo più grande nella seconda parte del film

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  4. Ciao!! Buon Halloween:-) Stavo leggendo la recensione di Amer.Non l'avevo sentito nominare.Stasera se guardi nei cieli,potresti vedermi a cavalllo di una scopa!!!

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    1. Fammi sapere a che ora passi che metto la sveglia per vedere :)

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    2. Non ti ho detto a che ora sarei passata! A saperlo prima. Beh comunque e' stata una festa divertente,ma ho fatto parecchia fatica a parcheggiar la scopa:)))

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    3. Ma la scopa la parcheggi dapertutto su, mica è un SUV!

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    4. Questo vero! Hai ragione.Comunque c'erano delle streghe che erano venute in corriera erano tutte in fila in una scopa:-)))

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  5. "Amer è il thriller psicologico visivamente e psicologicamente più interessante di questi ultimi 10 anni."
    Come non essere d'accordo?

    "la regia, sia visivamente che acusticamente, va di pari passo con questa ipersensibilità, talmente amplificata che la realtà perde del tutto i suoi connotati."
    C'è un lavoro sui dettagli che ho riscontrato veramente poche altre volte, in film dello stesso genere (almeno quelli contemporanei), un'accortezza impressionante, e ancor più amplificata nel film successivo: "l'étrange couleur des larmes de ton corps".

    "nella costruzione delle scene, specie nell'ultimo quarto d'ora, omaggio talmente smaccato che credo esplicito ad Argento"
    Sicuramente Argento c'è, ma in quel segmento ho trovato più riferimenti a Sergio Martino e al suo "I corpi presentano tracce di violenza carnale".

    "potremmo considerare horror la parte dell'infanzia, con un uso fantastico, veramente fantastico, dei rumori e degli ambienti"
    Quì, è Argento "vivo", secondo me: "Suspiria" in bomba!

    "vediamo i pori muoversi, il sudore colare, gli sguardi incrociarsi, le bocche, la ghiaia sotto i piedi, una mano che sposta una ciocca di capelli, il vestito alzarsi e mostrare le gambe."
    Forse anche troppo videoclippato, in certi frangenti. E stessa cosa nella scena in cui lei è in taxi e si sporge dal finestrino, sembra quasi la pubblicità per un paio d'occhiali :D

    "Perchè, per quanto tu possa odiarlo, questo è un film unico.
    Nella contemporaneità del genere, senz'ombra di dubbio!

    Guardati il successivo, lì ho faticato a starci dietro pure io, anche troppo schizzato per il mio andamento "slow" ;)

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    1. 1 già, come non esserlo? :)

      2 è così, ogni sequenza ha dietro un lavoro di montaggio e di costruzione incredibile. Se la sono cercata quest'accuratezza. E l'ha premiati

      3 la tua cultura cnematografica fa sì che ti dia ragione a prescindere senza che nemmeno abbia visto quel film.
      Me lo segno

      4 è vero vero vero vero

      5 a me son piaciute da morire entrambe le scene ma se per solo un attimo le avessi percepite come dici te, ovvero come videoclippate, probabilmente l'avrei odiate :)

      meno male che ne ho fruito senza pensare a questa giusta e possibile critica

      6 sì sì, intendo sempre nella contemporaneità, nei 10 anni di cui parlavo all'inizio. Ma anche andando indietro sebbene visivamente ricordi decine di film non so quanti si siano spinti così in là quanto a visionarietà e "astrattismo"

      Oh maria, se è ancora più contorto di questo e se pure te hai faticato questo dovrebbe essere uno sprone alla visione? :)

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  6. Pensavo di essere il solo a conoscere questo film XD
    Comunque sì, esperienza visiva straordinaria, ma a fine visione mi ha lasciato con uno strano senso di vuoto. E una tematica simile con l'omaggio al giallo italiano di qualche decade fa proprio non l'ho capito...

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    1. Ah, ma questo da Giacomino non me l'aspettavo.
      Capisco assolutamente il senso di vuoto di cui parli ma personalmente l'ho pienato con delle sensazioni visive e sensoriali davvero inusuali

      recensito?

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  7. L'inibizione sessuale sbarra la via alla vita sessuale pienamente vissuta, ma non arriviamo al dramma storico de "il nastro bianco". La forma del racconto cui siamo davanti è quella di ricordi preindividuali, corporei, quasi fosse la carne che raccontasse se stessa. La morte di un uccello e quella del nonno si sovrappongono, come si sdoppiano una strana figura femminile vestita a lutto, e il corpo sessuale della madre. Tutto è duplice come eros e thanatos. La scoperta della sessualità avviene sotto l'ala lugubre del mistero della fine. Cresci e il guanto nero sbarra ogni sapere sul proprio corpo. Ottieni piccole vendette sulla ricrescita bianca dei capelli della propria madre, il corpo brama e reclama la carne, ma non riesci a comprenderlo. Il guanto nero torna come un blocco di cui non si sono comprese le cause. Ritorna perché insepolto, e rilascia con sé un carico di malinconia, paura sgomento e mistero, ma anche voluttà e piacere. Cerchi di affrontarlo e dominarlo senza conoscere le cause vere della sua manifestazione, uccidi. Ma la sfida col mostro finale impone un alto sacrificio, l'ultimo estremo dolore e voluttà, quello di agire contro se stessi nel modo più definitivo. L'ultimo passo è compiuto, il mostro ha vinto. Però ora, su un tavolo settorio, un corpo finalmente libero dai blocchi può ricordare la storia delle sue passioni.

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    1. E meno male che lo hai visto alle due di notte...

      Commento bellissimo e al quale, come sempre, è difficile replicare, anche perchè di un film così ricordi le sensazioni, poco altro.
      In ogni caso mi ritrovo in ogni riga, o almeno in tutte quelle che ho capito ;)

      E' proprio quel contrasto tra la voluttà, il piacere e l'inibizione, la morte e il mistero il segreto del film.
      Non so che dire, solo che è un film che esteticamente e sensorialmente ho trovato impressionante

      complimenti

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  8. Complimenti a te. Se non fosse stato per te non lo avrei mai scovata questa rarità. Mi ha privato di un sacco di energie come per le migliori gare podistiche, come per esse mi ha lasciato la fatica di essermi appropriato per un po' di qualcosa di sfuggente e inappropriabile...

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    1. Beh, paradossalmente grazie a Federico che ce l'ha ricordato anche senza che gli sia piaciuto...

      Hai fatto anche meglio del settimo posto

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  9. potevo io mancare l'appuntamento con questa coppia di visionari registi francesi cresciuti a Bava(Mario),Argento,Fulci e tanti altri...?

    Certo che no.

    Io ho iniziato con quella delirante opera che è lacrime di sangue(il loro secondo lavoro)perciò ero preparato, ed anche se ne ho quindi perso in parte, quello shock visivo di chi si approccia per la prima volta ad un titolo del genere,non posso che dire


    SPETTACOLO!!!

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    1. Eheh, e invece io c'ho quel lacrime di sangue pronta da non so quanto da vedere...

      spettacolo, difficile trovare qualcosa di esteticamente superiore

      e, come dici, con tutti quei rimandi...

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    2. lacrime di sangue:

      una donna scompare all' interno di un palazzo......

      c'è un investigatore.......

      una testa nel letto(stile testa di cavallo del padrino)...

      buchi nelle pareti che conducono ad altri luoghi....

      protagonista che more 3\4 volte ucciso da se stesso dopo essersi autocitofonato per avvertirsi che qualcuno voleva ucciderlo.....

      un uomo con la barba....

      Laura.....

      rasoi,guanti,coltelli....

      gente misteriosa....

      esplosioni di verde,blu,rosso....

      una film completamente folle(amer sembra quasi semplice,nonostante il suo vero significato a me rimanga "oscuro") che prima o poi guarderai....


      Non che sia cosi importante capirlo(come per amer sono le immagini che parlano) ma se ci scriverai qualcosa la leggerò di sicuro .......

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    3. ahahah!!


      e ti ho solo citato qualche scena random, con un po di enfasi...(d'altronde dopo essermeli visti uno dopo l'altro ero bello fomentato)

      cosi, giusto per incuriosirti.....

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    4. ahah, ma la curiosità, e forte, c'era già da prima, il film ce l'ho lì pronto da un anno

      diciamo che mi hai dato conferma dei timori/speranze che avevo...

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  10. Let’s talk about sex!:)
    Credo che fra tutti i tuoi film che ho visto finora , questo Amer non sia sicuramente il più bello ma di certo è quello più originale.

    Penso che un film con cinque minuti di parlato su un ora e mezza di durata di pellicola io non l ‘abbia mai visto!
    Poi casca proprio giusto in questo periodo che mi sto preparando al cinema contemplativo di Grandrieux. :)

    L’avevo ordinato , Amer qualche giorno prima di leggere la rece di Un lac.
    Che coincidenza.
    Se ti dico come l’ho scelto forse non ci crederai.
    Ho chiuso gli occhi davanti allo schermo del pc puntato il dito a caso sulla lista di film ( ero sulla A) e ho preso Amer.
    Già il titolo mi aveva incuriosito e poi ho letto in fretta il voto che gli avevi dato, senza leggere la tua rece ....e sulla fiducia ho ordinato il Dvd.
    Non pensando minimamente fosse un Horror.
    Che strano!

    E poi è bello leggere sul retro copertina del Dvd che è stato presentato al festival di Sitges...non c’è specificato l’anno però .
    Il Dvd è del 2017 ma il film è del 2009 quindi... non saprei.
    Quel Festival che devi andare a visitare in Spagna...
    Ciao




    Inviato da iPhone

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    1. ah, meno male quel ditino, altrimenti MAI avrei consigliato a te un film così

      anzi, non lo consiglierei quasi a nessuno,solo gente di cui so tutto praticamente

      sì, film unico e il paradosso è che in realtà è quasi un film completamente omaggio a un cinema del passato, altro che unico

      ma lo stile lo rende originalissimo, per me una perla

      e anche questo a Sitges, incredibile

      ma nella lista dei premi non l'avevo visto, nemmeno in quelli collaterali

      non l'avranno apprezzato magari

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    2. Perché non dovresti consigliarlo a chi non conosci bene?
      Come hai scritto è una perla questo film e una visione sicuramente la merita.
      L’ho trovato eccitante...(almeno la prima volta che l’ho visto) mai banale ne volgare.
      Un omaggio al cinema passato ci può stare infatti un rimando agli anni 70 il film gli è sicuramente debitore.
      Anche se a mio avviso è più la colonna sonora a contribuìre a ricreare quel periodo.Ci sono musiche di Morricone e non solo ,prese da film di quel periodo , ho letto .
      Per il resto un po’ come scrissi per la Isla minima , sarà un mio giudizio personale puramente estetico ma ricreare quell’atmosfera non è poi così semplice.
      O non sono capaci di farlo...che ne so?
      Azzardo che forse ci si riesce benissimo a ricreare l’atmosfera con i film in costume ( cioè dove non c’erano delle prove cinematografiche di quel periodo) , ma ricreare le ambientazioni di film passati ( al di là del periodo) con le tecnologie attuali si ottiene qualcosa di artificioso , simile all’originale ma ...patinato.
      È un po’ come prendere quei film con pellicole restaurate dove ti fanno vedere la differenza tra la nitidezza dell’immagine prima e dopo il restauro.
      Ecco per ottenere un effetto “reale “ di ambientazione anni 70 ( nel caso di Amer) bisognerebbe fare il procedimento contrario del restauro.
      Sporcare.
      Sennò il risultato che si ottiene è sempre comunque patinato ( sto parlando sia di Amer che della Isla minima) ed è un giudizio mio puramente estetico.
      Poi ti scriverò del film

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    3. eh, per me sempre impossibile consigliare film "unici", che la gente non è abituata a vedere.
      Nel senso che involontariamente con le recensioni li consiglio a tutti ma film troppo particolari, come questo, vado sul sicuro solo con chi conosco.
      Tra l'altro io sono uno che consiglia quasi mai e che quasi mai vede roba che gli consigliano gli altri

      sì sì, rispetto al discorso fotografico sul ricreare ambientazioni del passato sono d'accordo, bisogna sporcare. Credo però che ci siano esempi di film che sono riusciti in maniera maniacale, perfetta, a farcela, penso a Francesca o The House of the devil.
      Se non sapessi che sono di questi anni giureresti che sono dell'epoca

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  11. L’infanzia di Ana forse è la parte più impegnativa di tutto il film.
    È la parte che merita più attenzione perché forse li si trova la risposta al perché della pazzia di Ana.
    Ma è tutto confuso e io risposta non l’ho trovata.
    Non l’ho vista negli occhi severi di quella che nel film sembra essere sua madre.
    Ne negli occhi che spiano attraverso la serratura la bambina.
    Ne negli occhi di Ana che a sua volta spia.
    La strega che forse esiste solo nella mente di Ana fa scivolare una sola volta il velo che le copre il volto e sempre attraverso la serratura si vedono di lei solo i suoi capelli grigi.
    Gli stessi capelli grigi che si vedono nella parte dedicata all’adolescenza della protagonista.
    I capelli grigi della madre di Ana che vuole coprire con la tinta in quello che sembra un negozio di parrucchiere .
    È tutta colpa di sua madre quindi la pazzia di Ana?
    Quella strega che infastidisce pure la madre di Ana esiste forse solo nella mente della giovane bambina.
    Noto un omaggio, come lo chiami te al cinema di maniera per la dovizia nel rappresentare i dettagli presenti nella villa dove abita Ana.
    Il soffermarsi dell’inquadratura sulle candele accese , sull’orologio a taschino del nonno che ossessiona così tanto la giovane Ana.
    Tutta la prima parte del film sembra uscita da un quadro del Caravaggio.
    Per come vengono esaltati i chiaroscuri, per come il nero dia forza ai volumi dei personaggi per come le tonalità del rosso siano il colore dominante.
    Una concezione alla pop art di Andy warhol (se mi posso lanciare) lo ritrovo nella scena dove Ana sorprende i genitori a fare sesso.
    Non credo sia quello comunque il trauma che la porterà a diventare un assassina.
    Anzi nonostante abbia visto due volte il film non saprei spiegare la ragione della pazzia di Ana.

    La seconda parte ( l’adolescenza) è pura chimica degli ormoni.
    Io l’ho trovata la parte più eccitante di tutto il film.
    Ritorna ancora in primo piano il rapporto tra le due donne , madre e figlia.
    Anche se a volte ti giuro, ho dubitato che la figura più matura sia realmente esistita e che fosse invece una proiezione di quello che limita/castra/interrompe la pulsione sessuale di Ana.
    Musica e immagini si sposano in maniera magnifica.
    Mani che si cercano e poi si allontanano
    Come ti scrivevo , chimica degli ormoni.
    Si sente la pulsione sessuale , sia nei movimenti di paleggio che fa il ragazzino di fronte ad Ana che ricorda le palpitazioni ,i fremiti ..sia nella corsa dei due dietro il pallone.
    Contribuisce tutto ad aumentare il livello del l’eccitazione...respiri ,fiato che ansima sguardi fino alla scena con i motociclisti .
    Primi piani su bocche , di lei di loro.
    Occhi ,sudore, peli, sguardi ..colli , pance , pugni che si stringono quando lei comincia a camminare verso loro.
    Lei che si copre maliziosamente con il capello quando la luce del sole riflessa dallo specchietto sul suo corpo comincia a scendere troppo in basso.
    Un po’ come quando si copriva con le braccia il seno per proteggersi dallo sguardo irriverente del ragazzino.
    Ma li in quella scena era infastidita qua invece sembra volersi concedere agli sguardi degli uomini .
    È tutto un crescendo di emozioni di pulsioni fino allo schiaffo che le da la figura matura della madre che ancora una volta castra/interrompe tutto!.

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    1. la prima parte, per quel che ricordo, è quella più propriamente "horror" (anche la terza lo è ma lì gioca più sul giallo all'italiana).
      E sì, dovrebbe essere la parte che un pò ti spiegherà tutto quello che viene dopo

      ecco, non rileggo la recensione ma sì, ricordo, come dici te, che io trovai la scena del sesso tra i genitori come decisiva, anche perchè Amer è un film tutto basato sulla componente sessuale

      te l'hai visto due volte e dici che non credi sia quello il trauma decisivo, ci sta

      molto bello il riferimento a Caravaggio

      inutile parlare della cura formale di questo "episodio" perchè tanto tutto Amer è esteticamente pazzesco

      la seconda parte, che descrivi benissimo, è la più grande rappresentazione sensoriale del sesso che io abbia mai visto al cinema

      impressionante, non è solo visione, ci sono tutti i sensi

      ma poco da aggiungere, hai detto tutto

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  12. La maturità offre un altra scena da ricordare, lei dentro l’autobus e ancora pulsioni stavolta solo negli sguardi maschili lei sembra soffocare tra quelle braccia che la sfiorano , tra tutta la gente attorno a lei.
    Ancora eroe e palpitazioni nella scena dentro la macchina con il tassista , destinato suo malgrado a diventare vittima.
    E anche qua sembra che l’unica cosa che può sfiorare Ana , che può toccarla sia il vento ,l’aria.
    Ritorno alla villa in cerca di cosa non è chiaro.
    Bellissima la scena dove i capelli sfiorano lo stelo delle rose o le piante che sembrano accarezzarle le gambe quando ci cammina vicino.
    Le inquadrature sul volto della statua greca con quei segni sul collo incisi dal tempo che sembrano presagire ( almeno a me) i segni che farà Anna con il rasoio alla sua povera vittima.
    La scena della vasca , anche qua il piacere viene interrotto dalla strega/madre o da quello che ormai è chiaro essere un suo disturbo mentale .

    La parte finale del film è più fredda la meno carnale .
    La sensualità forse c’è ancora perdio , nei movimenti del rasoio sulla pelle dell’uomo ,nel fermare quella lacrima che scivola giù ma quello che fino a prima era eros ora lascia il posto inevitabilmente all’orrore della verità.

    Alla scoperta di quella che forse è una personalità bipolare.
    Vittima e carnefice convivono nella stessa persona.

    La forza di Amer film sta nelle sue immagini, sono loro i veri dialoghi del film .
    Un film che si racconta senza bisogno delle parole.
    Originale.
    Sicuramente un omaggio a un cinema che come dici forse non c’è più.
    Ma se nel passato c’è stato qualcosa che assomigliasse a questo Amer io proprio non lo ricordo.
    Bel film.

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    1. non ricordo le prime due scene che citi della terza parte. Anche perchè a leggerlo così sembrano quasi più attinenti alla seconda.
      Però tutta la parte slasher la ricordo abbastanza bene. E sì, al tempo stesso offre qualche possibile risposta e pone ancora più domande.
      Resta comunque un film di sensazioni, di immagini, di vibrazioni più che di plot o interpretazioni. Però secondo me che a fianco di questa perfezione estetica i due registi abbiamo affiancato questa storia così complessa e affascinante è ancora più bello che se ci fossimo trovati davanti ad un film narrativo bello esteticamente allo stesso modo.
      Io credo che al tempo stesso è un omaggio a quel cinema ma sì, la svolta onirica e non narrativa è più marcata

      è anche vero che nei nostri anni 70 di film slasher o horor molto basati sulla psichedelia o sull'onirismo ce ne sono stati tanti, ma di certo io non sono l'esperto maggiore

      ti consiglio il film successivo dei due, dice che somigli molto ad Amer

      lo vedrò anche io

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    2. Ho letto ora la tua recensione .
      Complimenti.
      Mi trovo d’accordo sulla tua conclusione in effetti Amer non da risposte .
      Forse il significato sta nelle traduzione del titolo.
      Dai commenti (belli tutti) , soprattutto quello del Negativo deduco che il secondo film che ti riferisci è “lacrime di sangue”?
      Poi assomiglia a questo? Hai detto , no?
      Bho...vedremo , diciamo che dopo Amer e Nuova vita ne ho un po’ i coglioni pieni di film sensoriali.:)
      Aspettiamo che mi torni l’estro.

      Rocco scrive che nella scena finale quella che sembra la protagonista stesa su un tavolo settorio forse è il momento liberatorio dove lei può rivivivere le sue passioni.
      Mha...non son tanto d’accordo su questo.
      Come hai scritto anche te il film inibisce le pulsioni sessuali le castra.
      In un certo senso è come se non si arrivasse mai all’orgasmo:).
      Poi la protagonista è il mostro del film ( anche se non si capisce come ci sia arrivata) nel momento in cui apre gli occhi sulla scena finale del film ricomincia la sua non vita allo scandire dei minuti dell’orologio ( della sua non vita)di cui è ossessionata.

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    3. sì sì, Lacrime di sangue.
      E sì, è simile ad Amer, anzi, qualcuno dice pure peggio (in senso ancora più estremo)

      come ti dicevo ricrdo poco ma sì, mi pare un film sulla repressione sessuale, o meglio un film dalla grandissima carica erotica ma, come scrivi, mai del tutto soddisfatta

      la tua riflessione finale è molto interessante ma non ricordo ;)

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  13. Cappello, con due P è Eros non eroe;)
    Errata corrige

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  14. Io ci ho visto molto Jan Švankmajer, soprattutto nella prima parte. w satana

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    1. purtroppo ho visto un solo svankmajer, posso dir poco...

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao