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25.3.15

Incipit a cazzo di libri che non scriverò mai (N°1): La simmetria della morte e limoni raccolti per terra

Ogni tanto mi capita di prendere il pc e dirmi: "Dai! ora scrivo un racconto lungo o un libro, ce la posso fare!". Mi sarà capitato 100 volte, credo di non essere mai riuscito ad arrivare oltre pagina 10...
Stasera lo stesso, guardavo la tv e mi è venuta in mente un'immagine, quella di donne siciliane che raccolgono limoni per terra. Ho scritto una paginetta, l'ennesima. Ho deciso di salvarla nel pc invece di buttarla, come sempre, nella spazzatura. Sono tutti aborti morti ancora prima di nascere (beh, pleonastico, l'aborto quello è). Ma ho capito che in qualche modo a sti schizzi di parole voglio bene lo stesso, non li butto più via.


Stava seduto, succhiando limoni, e guardava distrattamente le foto.
Limoni siciliani grossi come i seni di chi l'aveva raccolti, pensava. 
In realtà nemmeno sapeva se i limoni si cogliessero o raccogliessero, non che gliene importasse granchè ma, insomma, a quasi 40 anni un pò gli scocciava avere dubbi del genere. 
"E se i limoni giganti fossero invece di Sorrento?", si chiese ad un certo punto ricordando i limoncelli che trovava nei cesti natalizi che l'Arma, buon cuore, passava loro ogni 21 Dicembre.
Succhiava il suo quarto di limone mentre l'ennesima foto, la dodicesima, gli si parava davanti (perchè per quanto poteva distrarsi pensando a procaci siciliane piegate a 90°il conto delle foto comunque non lo perdeva, sarà per questo che qualcuno lo considerava il migliore, pensò).
Lo sguardo della ragazza nella foto sembrava osservarlo e chiedergli un minimo d'attenzione, con quella bocca serrata che ventriloquando pareva dirgli :"Oh, son morta, echecazzo, rispettami, almeno guardami brutto stronzo".

Niente da fare, malgrado un pizzico di soggezione dovuto alla foto la testa era sempre lì, a pensare se i limoni li raccogliessero per terra piegate a 90° con i grossi seni che quasi arrivavano al suolo, oppure li cogliessero negli alberi, con il culo all'insù e i piedi sulle punte. 
Entrambe le immagini gli parevano non solo verosimili, ma già viste.
Nella sedicesima foto -che nella tredicesima, quattordicesima e quindicesima la ragazza, la biondina che lo guardava stizzita, era sempre stata la stessa- nella sedicesima l'impatto fu talmente violento che il sapore amaro che tanto amava dei limoni gli parve per la prima volta realmente amaro, non piacevole. Era come se lo stesso sapore sentito in una certa maniera per anni finalmente rivelasse la sua vera natura, non la percezione che ne aveva lui.

"Adesso stacca anche le capocce sto figlio de mignotta" disse l'altro.
"Questa chi è" chiese lui.
"L'ultima, quella che ha ammazzato ieri sera" rispose l'altro
"Ah" sospirò lui
"La testa è nella foto dopo"
"Ah"

Quattro ragazze, diciannove foto in totale.
"Chi ne ha solo 4?" chiese
"Non ho capito commissà, mi scusi" rispose l'altro
"Chi ne ha solo 4?" chiese di nuovo il commissario, cercando di stare ancora calmo.
L'altro si bloccò un attimo e cominciò a pensare. Sapeva che non poteva chiedere di nuovo chiarimenti, il commissario si sarebbe irritato, gli avrebbe urlato contro e probabilmente l'avrebbe anche costretto a succhiare un limone.
 Aveva quindi bisogno di pensare al significato di quella domanda e quando lo faceva era solito distogliere lo sguardo altrove, di solito verso il distributore del caffè. Leggeva tutti i vari intrugli che c'erano scritti, una fila per volta dall'alto verso il basso. 
"caffè espresso"
"caffè lungo"
 "caffè macchiato"
"cappuccino"
leggeva tutto e sapeva che se non afferrava ciò che doveva afferrare entro i "thè" nella terza fila il commissario se ne sarebbe andato senza manco salutarlo, così, per disprezzo.
A "latte macchiato" capì.
"La bionda, la terza, quella di Ottobre, l'ultima prima di ieri" disse al commissario.
"E perchè lei ha 4 foto e le altre 5?"
"Non lo so commissario, forse 4 per lei bastavano"
"Se bastavano per lei bastavano anche per le altre. Trovale subito un'altra foto oppure togline una per ognuna dalla altre. Entro 10 minuti voglio o 16 o 20 foto"
"Sissignore"
Uscì dalla stanza.
Il commissario era profondamente irritato, erano anni che aveva un metodo e anni che gli altri sembravano non capirlo. Non capivano che quando avrebbe disposto quelle foto nel tavolo, nel suo tavolo, una fila per vittima, in alto l'ultima e poi cronologicamente in flash back verso il basso fino alla prima (era un suo strano vezzo, amava per prima cosa guardare negli occhi la vittima più fresca, magari ci trovava dentro qualcosa che il tempo non aveva ancora cancellato), quando avrebbe fatto questo la mancanza di simmetria della foto in meno di una ragazza avrebbe reso impossibile la concentrazione.
Dopo 9 minuti l'altro tornò.
"Ne abbiamo tolta una per ognuna delle altre", disse, "della biondina non c'era altro"
"Spero abbiate tolto quelle giuste almeno" disse il commissario.
Prese la cartellina con le 16 foto ed uscì, lo aspettava un tavolo e una notte passata guardando la morte in faccia.
Appena aprirono lo sportello della macchina gli venne in mente l'immagine di un albero di limoni.
"Li colgono" disse a voce alta entrando in macchina.
L'autista alzò lo sguardo sullo specchietto e vide il commissario ridere.
"Li colgono i limoni", ripetè.

16 commenti:

  1. Cosa ti ha fatto fermare in questo caso?

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    1. Non è che ci sia qualcosa che mi fa fermare, è che ho sempre un'idea, ci scrivo due cose, ma poi il giorno dopo o non ne ho più voglia o non so come continuare. Che poi in questo caso è buffo, tutta la notte la vicenda nella mia testa è andata avanti, mi sono venute in mente tantissime cose da farci pagine su pagine (insomma, diciamo altre 10 come questa). Ma sarebbe solo peggio, tanto non finirei, meglio fare solo incipit :)

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    2. eh no non vale, ho letto volentieri questo incipit, scritto in modo divertente, prendi in fretta il lettore, crei personaggi simpatici,dialoghi realistici ( ma sai che sforzi per non farmi ripetere cose che non ho capito, io puntualmente mi arrendevo perché non avevo macchinette del caffè vicino) a sto punto sforzati per trovare una storia in cui buttarli.

      Mica puoi vivere di ispirazioni o sperare di incappare per caso in un'idea completa, dall'inizio alla fine.
      Piuttosto che cento incipit meglio una sola storia completa.

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    3. Ti ringrazio molto Filippo :)
      Ma ormai mi sono rassegnato al coitus interruptus.
      Anche se qui, restando in metafora, non siamo nemmeno ai preliminari.
      Se un giorno ci riesco avrai la dedica.

      ;)

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    4. ok grazie davvero, ma ripeto che se la metti così sul vago non accadrà mai, devi sacrificare qualcosa per scrivere seriamente.

      Poi va bè insisto perché tu hai le capacità ed è brutto vederle messe da parte.
      Adesso basta ti lascio in pace che scrivere alla fine è davvero impegnativo, se non vuoi è perché avrai altri cazzi in testa.

      Ma ormai immagino me tra 30 anni, finito il turno di lavoro (tipo mettere pubblicità nelle buche delle lettere) passo davanti al libraccio di Via Corsico a Milano e vedo il tuo nome scritto fuori, entro, apro il tuo libro e leggo la dedica, poi lo faccio incartare.

      Perfetto, mi piace come finale... ora devo solo cambiare il mio nome in un codice.

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    5. Mi stavo commuovendo a quell'immagine appunto perchè pensavo a quel film. Stavo per dirtelo quando, dall'ultima parola, ho capito che non era casuale :)

      E? un discorso lungo. Per me scrivere non è mai impegnativo, anzi, distensivo, qualsiasi cosa sia e a qualsiasi ora. E non posso nemmeno accampare scuse di altri cazzi per la testa, magari sti ultimi anni potrei, ma se non l'ho fatto nemmeno prima vuol dire che non è quello il problema.
      Il problema (oltre a quello probabilmente di non esserne capace) lo so io qual è.
      Grazie, a sto punto dedica più bonifico

      ciao!

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    6. Giusè, te l'ho detto spesso che dovresti farlo, di scrivere almeno un libro intendo.
      Il tuo problema io non lo conosco; però penso che, tra l'altro, gestire un blog avviato come questo sia d'"intralcio" (ovviamente in riferimento al libro, non in sè): perchè se, da un lato, ricevere stimoli sempre nuovi (come può essere un film) e scriverne è eccitante, dall'altro, ti distrae continuamente da un progetto unico quale sarebbe il libro. E questo, chi non scrive per professione (nel senso, non ha tanto tempo a disposizione), credo non se lo possa permettere.
      Per cui davvero è una questione di scelte e di priorità.

      Sta a te decidere.

      Sulle capacità, per quanto riguarda un ambito così 'evanescente' com'è quello creativo, ho capito solo una cosa: che non c'è approvazione che tenga; che se hai un'idea fissa, la devi esprimere, la devi rendere sensibile. E questo solo tu puoi saperlo.

      "Bisogna dubitare del proprio talento, non della propria ispirazione. Non bisogna dirsi: 'Dio mio, è spaventoso, mentre dei bambini muoiono di fame in Biafra io sto girando una commedia musicale sull'adulterio', ma ricordarsi che nel momento in cui abbiamo deciso di girare quella commedia, eravamo in un tale stato di esaltazione che avremmo preferito morire piuttosto che rinunciare al nostro progetto" - F. Truffaut -

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    7. Gialuca, te hai già avuto il 73% del merito di avermi fatto iniziare a scivere fuori dalla rece, specie i videotecari.
      Ora l'impresa è molto molto più difficile e non solo per quanto riguarda "convincermi" ma perchè non credo assolutamente di essere in grado.
      Però co ste citazioni mi metti sempre in crisi, sono troppo belle e pertinenti.
      Quel famoso libretto poi non sono riuscito a portarlo avanti, uso te come raccoglitore di citazioni

      grazie mille

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    8. Addirittura il 73? Nè più nè meno? :)
      E di questo, lo sai, sono contento (come credo tutti quelli che seguono il blog); ma sul libro non voglio convincerti, perché devi sentirlo di volerne scrivere uno: non puoi dire 'ok, da oggi scrivo un libro'; dovresti avere prima dei contenuti che scalciano per uscire (e credo tu ce li abbia) e poi decidere di organizzarli in forma narrativa.
      Sul fatto di non sentirsi adeguati, è normale: un'opera letteraria è un'impresa 'diabolica', per tanti motivi. Ma avere paura di fallire non può che essere uno stimolo a tentare e tentare ancora.

      Ti ringrazio per la citazione; l'ho scritto anche in un altro commento, io tengo molto a questo discorso: a scomodare, cioè, le citazioni (stesso discorso per le foto o le 'immagini') solo quando sono pertinenti, valorizzandole così, rendendole potenti. Da quando esiste facebook, invece, noto una tendenza ad abusarne, gettandole lì nella mischia, col rischio di neutralizzarle.

      Prima o poi ti passo i taccuini :P

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    9. 73, nè più nè meno

      sì, di roba che scalcia per uscire ce n'è tantissima ma sono cavalli da giro di pista, non da lunghe cavalcate

      il non sentirmi adeguato è condizione esistenziale, il libro una delle tante forme

      esatto, la bellezza delle citazioni è questa potenza dovuta alla pertinenza, questo farle sembrare come la cosa più adatta che si poteva scrivere in quel momento
      Anche Rocco in questo è straordinario, ricordo ancora quella che mise in The Look of silence (insieme a tante altre).

      Non parliamo di viralità, per favore, mi viene l'orticaria

      No no, fai le fotocopie, poi un fax lo trovo ;)

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  2. Ma potrebbero già essere parte di un libro le tue storie. Episodi e l'io narrante il filo conduttore.

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  3. Ma chi è? Il commissario Montalbano?
    Stai scrivendo di lui?
    Giuseppe....che cazzo è?
    Chi è l'assassino...?
    Limoni , limoncello , foto di ragazze morte , una decapitata ....Montalbano sssono!
    Va ben che guardi poco la TV...ma non dirmi che non sai chi è Montalbano!
    Una nota TRISTE :hai rinunciato a scrivere un libro (leggo nei commenti),ripensaci sarebbe un peccato.
    Ciao (magari potresti ricominciare scrivendo la seconda parte di questo racconto no?)
    Max

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    1. Ahah, ma niente ;)

      ti giuro che non ho mai letto una pagina di Montalbano nè mai visto un solo frame alla tv

      però certo che so chi è

      niente, ero là, m'era venuto in mente sto inizio de racconto. Ma sapevo che era solo un inizio che non portava a niente e quindi l'ho scritto già sul titolo ;)

      in realtà ha una parte autobiografica, ma mi vergogno a dire quale ;)

      (chissà che penserai...)

      grazie per la solita stima ma ormai credo che l'idea del libro rimarrà un'idea a vita ;)

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  4. Dilla sta parte autobiografica!!!
    O ti piacciono i limoni ...o hai fatto il militare nei carabinieri...?
    Niente....sei sempre così "criptico"..!
    Ciao

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    1. Tranquillo, sì, sono i limoni.
      Ricordo che verso i 25 anni davvero mi venne il dubbio se si dovessero cogliere o raccogliere

      tutto qui ;)

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due cose

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3 ciao