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21.3.15

Tipi da Videoteca (N°6): Il Bestione Pelato, la paura di morire e un film finito banalmente




Probabilmente se n'era appena uscito L'Ameba col Cane.
Oppure Step Up Boy.
In realtà queste supposizioni non sono frutto di ricordi o reminiscenze, ma semplicemente statistica.
Per un anno buono infatti quelle due strane entità (detto con umano affetto, veramente) venivano praticamente tutti i giorni, o entrambe, o l'una, o l'altra. In realtà quello era anche il periodo del Bodyguard Madeche, anzi, probabilmente era soprattutto il suo di periodo, lui, l'unico cliente che riusciva a stare letteralmente tutto il pomeriggio con me, dalle 16 alle 20 (oh, questo ogni tanto ha pagato pure, incredibile).
Fatto sta che uno de sti 3 personaggi se n'era appena uscito, erano quasi le 8 di sera, ero solo e stavo per chiudere.
Entra il Bestione Pelato.

E la sua sarebbe una storia da raccontare.
Alto almeno 1 metro e 85, grosso, molto grosso, vicino ai 100 kg, pelato, un viso segnato da una vita non proprio facilissima.
Una vita vissuta quasi per strada, contrassegnata da tanti tanti tanti errori, sia personali, potete immaginare quali, sia "nella società" con furti, mezze rapine e qualche scazzottata di troppo. Ma quando nasci quasi solo, scansato da tutti, anche fisicamente un pò "diverso", non è facile uscire dalla melma. E lui non c'era uscito.
C'era gente che mi diceva "ma tu fai entrare QUELLO? ma lo sai che ha fatto?" e altra gente che se c'era lui non entrava.
Lo conoscevo bene, ma non bene come lo conoscerò poi quel giorno e i successivi.
Entra ed è completamente stravolto, una bottiglia di birra in mano, gli occhi rossi, l'andatura barcollante (per poco non cade all'ingresso).
Ammetto, non son tranquillo.
Anzi, rimpiango pure che chiunque fosse appena uscito (Ameba, Step Up o Bodyguard) non fosse ancora lì. E vi assicuro che rimpiangere la presenza di questi 3 non è tanto scontato.
Si siede a fatica.
Cominciamo a parlare, lui blatera, dice frasi sconnesse, e poi, come sempre, finisce a parlare di vagina.
Quello che è successo in quei 3 minuti è confuso anche per me. Non ricordo esattamente quello che ho detto, se ho sbagliato qualcosa, se l'ho innervosito. Probabilmente gli ho detto d'amico che se lui aveva quell'approccio un pò troppo animale con le donne una donna non la trovava mai.
Poi ricordo solo gli occhi rossi, un'attesa in cui non disse niente e poi la mano che va subito alle forbici, e poi lui che viene dall'altra parte della scrivania e poi le forbici vicino al mio collo, e poi lui che mi dice "alzati e chiudi" e poi io che mi alzo e chiudo, e poi io fuori, e penso che se comincio a correre gli dò 1 km in 20 secondi ma invece ho paura e sto fermo e lui che mi dice andiamo alla macchina, e io che entro dal mio lato e lui dal suo e ancora una volta ho l'opportunità di scappare ma ho paura e poi che io che parto, "dove andiamo?", "vai giù là", "o.k, tu dimmi dove devo andare e ci andiamo, sta tranquillo", e lui che sta quasi inerme sulla macchina ma con ancora la forbici in mano, forbici che si alzano e si abbassano al tempo delle sue palpebre, e io che guido con la paura che ogni tanto si tramuta addirittura in certezza di morire, e non lo so se sarà perchè sbaglierò qualcosa e lui mi infilzerà, oppure perchè mi infilzerà solo perchè non sta capendo niente ed è ubriaco e drogato, oppure perchè io per evitare un suo attacco perderò il controllo della macchina, "vai lì, sempre dritto" e io vado lì, sempre dritto, non sono passati nemmeno 5 minuti e forse è in quel momento che mi viene in mente che già una volta ho avuto paura di morire, al mare, ero piccolo, forse 10 anni, il mare si fa grosso, io sono lontano dalla riva, solo, vedo la gente tranquilla sulla spiaggia che ride e non sa che un bambino sta per morire, vedo mio fratello 10 metri più in là che sta tornando precipitosamente sulla spiaggia, e inizio a urlare "Ie..." ma la seconda parte del nome, "...io", non c'è mai, che le onde sono ravvicinatissime e non c'è nemmeno tempo per completare due sillabe (Ieio è il diminutivo, derivante dalla difficoltà di pronunciarlo da piccolo, di Marco Aurelio, il mio fratello più grande), e mi ricordo come fosse ora che decido di morire, che nemmeno urlo più tanto non mi sente nessuno e queste onde che mi annegano ogni 3 secondi mi hanno stufato, e poi sono a riva, mio fratello di solo 1 anno più grande di me mi ci ha riportato, e quasi quasi decido che da quel giorno lo chiamerò solo "Ie", e lui mi dice "gira a sinistra" e io ci giro, prendiamo un piccolo sottopassaggio che conosco bene, arriviamo davanti a un bar che conosco bene e lui butta le forbici a terra, e scende.
E scende.
Io lo guardo e riparto.
Se fosse stato un film probabilmente l'avrei criticato per questo.
Ne Il Buio in Sala questo sarebbe stato il finale della recensione.

Recensione: "The Kidnapped Videoseller" (Il videotecaro rapito)

Risultati immagini per minaccia forbici
(...)

Insomma, un buonissimo film che ha il suo punto debole in questo incredibile crescendo di tensione che poi sfocia nel nulla. Probabilmente, se proprio si voleva optare per questa opzione, a quel punto sarebbe stato meglio un, molto in voga nel cinema moderno, finale aperto, un finale da interpretare, un finale che lasciasse domande a cui dare risposte, un finale psicologicamente ambiguo. Invece (spoiler) l'assalitore scende ed entra nel bar. Il giorno dopo si viene a sapere che anche là dentro ha fatto casino tanto da dover richiedere l'intervento dei carabinieri. Si poteva fare qualcosa di meglio. Da vedere comunque.
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Un retroscena che ho saputo poi, e che probabilmente era il "QUELLO" a cui si riferiva la gente era che 2 anni prima aveva preso in ostaggio la cassiera di un supermercato e l'aveva fatta guidare con un collo di bottiglia come minaccia. Non voleva niente, era solo ubriaco.

A volte quando ripenso a questo episodio mi viene in mente che probabilmente non ho mai rischiato nulla. Non lo posso sapere con certezza ma potrebbe essere così. Nessuno lo sa. La vita è piena di rischi grandissimi che noi evitiamo senza nemmeno accorgercene come, al contrario, di situazioni tranquillissime che noi nella testa vediamo come terribilmente rischiose, difficili, vitali. Ci struggiamo per banalità ed evitiamo con nonchalance pericoli immensi.
Da quel giorno quel ragazzo diventerà uno dei miei più grandi amici in quella strana ed assurda avventura della videoteca.
Potrei raccontare 1000 cose ma non è un "personaggio" di cui volevo parlare, ci tenevo solo a raccontare l'episodio.
Nella vita capita a tutti di volere bene o amare una persona.
E molto spesso sono gli occhi a trasmetter(te)lo.
Però nella vita, in letteratura o nel cinema quasi sempre, se non sempre, diciamo, leggiamo o vediamo questo:

"Ti amo"
"Anch'io"

o questo

"Ti voglio bene"
"Anch'io"

ma capitano degli occhi che tu li vedi e vai oltre questo, non capisci solo quanto bene o amore provi te ma anche quanto ne prova l'altro.
E allora, se dovessimo rappresentare questa cosa, questa cosa che accade ma nessuno trascrive mai, forse per pudore, forse perchè c'è quasi paura o troppo rispetto nel rubare un'emozione altrui, la scriveremmo così:

Due amici si guardano negli occhi.
Non si dicono:

"Ti voglio bene"
"Anch'io"

ma

"Tu mi vuoi bene"
"Come te a me"

E io ti voglio bene V.
Come te a me.

21 commenti:

  1. Oddio che brutta esperienza! Io son finita in mezzo ad una rapina armata ma è durata pochissimo fortunatamente. Meno male che non sono questa gran gnocca (la bellezza non aiuta in casi del genere! Ma servirà poi a qualcosa?!) ed avevo 15 anni a malapena. Comunque mi hai fatto venire in mente un sacco di clienti abituali di quando lavoravo come cassiera... dei casi umani quasi come i tuoi. Bah in ogni caso meglio non dare corda agli ubriaconi XD

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    1. Beh, anche la tua non è da poco eh...
      Tu dici che anche nelle rapine conta essere gnocca? mmm, io credo invece che di solito, quando finisce male, ammazzano la cassiera brutta o l cliente deforme :)

      Lo so, bisognerebbe stare attenti, ma con quel ragazzo c'era un rapporto particolare, per quanto fosse pericoloso a me dava l'idea di un ragazzo buonissimo, soltanto da capire. Come un animale selvatico

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  2. Un regista migliore con lo stesso materiale avrebbe fatto un gran finale.
    Tu e V vi guardate, lui alza le forbici, tu chiudi gli occhi e dici: Ie...
    Schermo nero con il rumore del mare.

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    1. Oppure sotto la minaccia delle forbici lui che mi diceva "Te...lo...sei...visto...Death Note?"

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  3. allora il finale era quello giusto, in fondo... era un film che andava capito alla lunga distanza : )
    fambrodo, giuse', che bella storia! mi sono quasi quasi quasi intenerita. quindi tu e v. vi frequentate ancora?

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    1. Io chiusa la videoteca sono andato via da là, a una quarantina di km. Lo so, non sono tanti ma lui non ha la macchina e fa una vita diciamo...difficile, probabilmente a lui piace così ma non è una gran vita. L'unico modo per vederlo sarebbe andare là ogni tanto ma non è facile, per tanti motivi. L'ho sentito 4,5 volte, magari un giorno sarà diverso. Ma, se non la prima, è la seconda persona a cui mi sono legato di più in quei 5 anni là.
      Non so se leggerà questo post, non so se mi legge, non so come prenderebbe quello che ho scritto (e non ho scritto solo cose belle). Vediamo che succederà, per tutte le cose ;)

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    2. mal che vada ti ritrovi uno sfregio da forbice che fa molto capitan harlock : )

      ciao mr V! se leggi, tratta bene giuseppe. è nu brav' guaglion'

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    3. Credo che non mi torcerebbe un capello nemmeno se gli taglio un dito.
      Ma farebbe male a chi farebbe male a me.
      Capito come se scrive?
      farebbe male a chi farebbe male, impara!

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  4. La suspance sicuramente, ma commovente. Che bell'uomo che sei!
    Se mi permetti una mia aggiunta/considerazione.
    1)Ti amo!
    2)Anch'io!
    1)Ah, mi fa piacere che ti ami anche tu.

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    1. Dovrei mandati una foto, solo dopo lo puoi dire.
      DIciamo che ho dei difetti tremendi ma una soglia del perdono molto alta (o bassa, come si dice?) e tante volte cerco di capire se alcuni comportamenti o gesti hanno radici profonde. Non si nasce cattivi

      aaha, ma sta cosa tua è ancora più rara da trovarla della mia perchè amare sè stessi è la cosa più difficile che esista...
      Magari tanti lo fanno ma il 90% sono narcisi che amano la propria immagine e il proprio ruolo, non ciò che sono (non c'arrivano manco a capillo che sono)

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  5. Accidenti ero rimasta al n° 5.....non riesco a starti dietro ...oltretutto non girandoli sul sito ho meno occasione di vederli 'sti itpi ....

    con questo però sei andato sul sentimentale di brutto eh eh ...

    a dire la verità , per quanto mi riguarda , non mi vinene facile dire " ti amo" , per due motivi ..uno sta nel fatto che da tempo ormai la parola amo o amore viene usata con troppa facilità ed anche in occasioni banali, la seconda è che ho sempre provato una sorta di pudore ad usarla , quindi la uso con parsimonia e ...sottovoce....

    già con ti voglio bene riesco ad allargare il campo d'azione :) ma sempre con criterio altrimenti si perde tutto ...proprio tutto tutto .



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  6. P.S. ...ecco svelato il nome di leio....alla faccia del nome importante ...e poi ce lo troviamo che discorre di filosofia .....

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    1. Beh, dirlo è allo stesso tempo la cosa più facile del mondo (se vera) e la più difficile ( se non vera o se si ha paura delle conseguenze).
      non ci sono regole e non c'è un attegiamento giusto o sbagliato, è troppo delicata come cosa

      ma il mio finale era "ribaltante", ossia saper riconoscere i sentimenti altrui, prima ancora di conoscere i propri

      eh sì, prova a dire Marco Aurelio a 2,3 anni, vedi che esce solo ieio.

      Oh, ma mica è difficile seguire i Tipi eh, basta clicchi sull'etichetta ( a destra nel blog o al'inizio di ogni pezzo) e ce li hai tutti in un'unica pagina

      ciao!

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  7. Bho...? E' troppo mieloso sto racconto.
    Ti voglio bene ,tu ne vuoi a me...ma che è Beautiful?
    Son contento che ti sei salvato dalla furia del mare ..è chiaro!
    Lo penalizza ,il racconto, il fatto che non ci hai scritto il finale.
    Anche se devo dire che un certo fascino comunque questo personaggio lo esercita...proprio per il fatto che non lo carratterizzi fino in fondo ,lasciando a chi legge tanti punti interrogativi???????????
    Ma quale passato burrascoso avrà mai sto pelatone?
    Quali sofferenze avrà mai patito?
    Che associazione di anonima alcolisti frequenterà?
    Ma il quesito più importante ...tu l'hai più sentito/rivisto nonostante i 40m km di distanza?
    Perchè sai se uno ti è veramente amico non lo si abbandona mai!
    Detto questo è quasi a parimerito con il terrorista venezuelano!
    Ciao

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    1. aspetta...

      intanto il racconto è retorico per "voi", non per me

      ma io l'ho scritto per me e per quel ragazzo, sperando magari che un giorno lo legga
      ovvio che per un lettore esterno magari può essere mieloso, per me non lo è

      punto due

      qui non stiamo caratterizzando (solo un pò) ma raccontando di persone REALI. E questo ragazzo credo di averlo già descritto abbastanza... Non è un racconto, sono vita vera, credo che metterlo alla berlina o dovere raccontare tutto il suo bruttissimo passato non solo non fosse bello, ma da denuncia ;)

      quindi mi dispiace Max ma io non riesco a scherzarci stavolta. L'avrei fatto se era un personaggio. Invece è una persona

      no, mai più sentito, solo una volta

      e mai più visto

      ma lo sapevamo

      vedi, ci sono due tipi di amici veri

      ci sono quelli che fanno parte della tua vita
      e poi ci sono quelli che non fanno parte della tua vita ma che quando vedi, quando ci stai, quando li senti, sai che quello che stai vivendo e sentendo è autentico

      ecco, lui è uno di questi ;)

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    2. Che sia stato una figura importante nella tua vita questa persona l'ho capito dalla tua risposta molto sentita.
      La drammaticità del “personaggio” l'ho capita sempre dalla tua risposta, un po' meno dal tuo racconto... e l'ho pure riletto!!
      Sarà l'introduzione ,sarà il finale aperto con il rimando a un ipotetico film ,sarà che l'hai inserito tra i tipi da videoteca e non nella sezione racconti ,sarà come lo hai scritto che ne so però a me non hai trasmesso tutta questa drammaticità , sicuramente non volevo banalizzarlo ..il tuo racconto,Giuseppe.!
      Poi scusami se scrivi solo per te e lui ...perchè lo fai leggere anche a me?
      Alla fine di tutto è solo una mia considerazione e prendila per quello che vale .
      Ciao

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    3. Ma no!

      ho un blog, è ovvio che sono contento leggano gli altri, e anche il più possibile

      dico solo che quando scrivo non penso al lettore, ecco

      scriverei allo stesso modo anche se lo facessi per me (come del resto facevo prima di aprire il blog)

      in questo caso invece (e in pochissimi altri nel blog) un destinatario c'era ;)

      no no, ma infatti io sdrammatizzo alla grande, anzi, ho fatto sta rubrica proprio per sdrammatizzare su situazioni e personaggi che mi avevano causato un pò di problemi

      dicevo solo che non potevo assecondare la tua ironia nella risposta (ottima) perchè nel racconto potevo arrivare solo fino ad un certo punto, ecco

      ahah, manca il porno mi pare ;)

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  8. e anche SNY ciao...ma se ti sei incazzato con ilo bestione pelato figurati quando leggerai di SNY ahaha!!

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    1. ma figurati ;)

      non ci sono stroncature o offese a film che mi toccano ;)

      poi qui te l'avevo anche previsto ;)

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  9. Hii Caden
    Mi ha fatto venire in mente la canzone "Amico fragile" di De Andre'
    "Evaporato in una nuvola rossa
    in una delle molte feritoie della notte con un bisogno d'attenzione e d'amore troppo, "Se mi vuoi bene piangi "(...)
    Grazie!
    Francesca Basile

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao