Pagine

16.4.15

Recensione: "The Living and the Dead" - Horror Underground - 12 -


Questo film fa parte de LA PROMESSA (4/15)
Se non lo trovate posso mandarvelo io senza problemi.

Mi ero perdutamente innamorato di Rumley sin dal suo primo film che mi capitò di vedere, il bellissimo Red, White and Blue, film dalle mille facce, quasi incatalogabile, con quella storia d'amore difficilissima che poi sfocia in una pellicola dalla violenza efferata. E l'atmosfera malsana sì, ma a tratti anche poetica. E le luci poi, vero e proprio punto di forza del giovane regista inglese. Tutte caratteristiche confermate poi dall'episodio di Little Deaths, anche questo una storia d'amore malato che poi esploderà, anche qui violenza ed emozione insieme, anche qui un uso della fotografia fantastico. E poi quel brano che inizia e per 10 minuti non se ne va più, una cosa poche volte vista prima.
Per questo volevo vedere assolutamente The Living and The Dead, a detta di molti il capolavoro di Rumley (in realtà la sua filmografia ha almeno altri 3 lungometraggi, ma pressochè sconosciuti).

E sì, anche qua Rumley lo riconosci subito.
Ed è un'altra splendida pellicola, forse non il film enorme che mi aspettavo ma siamo sempre a livelli molto alti.


Credo che questo regista abbia studiato psicologia o ne sia comunque tremendamente affascinato. In ogni sua pellicola la mente dei suoi personaggi è così importante e caratterizzata che il corpo pare essere quasi una semplice appendice. Rumley sembra volerci raccontare dei punti di rottura, ossia di quelle soglie della nostra mente che una volta superate fanno diventare il nostro Io come un fiume in piena ormai inarrestabile. Lo era già per i protagonisti dei due film citati (sempre uomini, credo c'entri con il sesso del regista), lo è a maggior ragione con James, il giovane protagonista di The Living and the Dead, un giovane ragazzo, figlio di un aristocratico ormai in disgrazia, afflitto da problemi psicologici devastanti, schizofrenico, un malato che cerca in tutti i modi di apparire o sentirsi normale e di manifestare il proprio amore verso i genitori.
Il padre deve andar via per un lavoro e affida la madre allettata alle cure di un'infermiera. Ma James si barrica in casa, vuole essere lui ad aiutare sua madre...
Anche qui abbiamo una prima parte preparatoria ad una seconda in cui il film "impazzirà". Rumley, quasi sempre con inquadrature fisse, racconta perfettamente il luogo in cui si svolge la vicenda, un immenso maniero ora completamente disabitato, a parte i 3 componenti della famiglia. Stanze su stanze, scale su scale, corridoi su corridoi, senso di abbandono e di vuoto. Tutto contrapposto a James, che non sta fermo un attimo, che è sempre in fibrillazione, che non riesce mai a calmarsi ed è costretto continuamente a prender pillole.
Il padre esce, comincia il vero film.
E anche la regia cambia, diventa un'appendice della mente di James, e non solo tecnicamente, con scene distorte e altre accelerate all'inverosimile, ma anche nel racconto, nella sceneggiatura, con una serie di sequenze sempre al confine tra il sogno (a volte esplicito, altre no) e la realtà. Siamo completamente in balia di James anche noi spettatori, e per capire il film abbiamo bisogno di capire lui.
Andiamo avanti e indietro nel tempo e passiamo continuamente da quello che veramente accade a sequenze che altro non sono se non la proiezioni in immagini di desideri e paure del ragazzo.
Il sangue la fa da padrone, e non è affatto secondario come argomento. In certe menti infatti il sangue è elemento imprescindibile, e non solo perchè simbolo del dolore e reificazione del volersi fare male (il ferirsi, vero e proprio rito di alcune patologie mentali) ma anche per un significato quasi opposto, di vita.
Il sangue è simbolo di vita.
Non è un caso che in una bellissima scena (per chi scrive simbolica e non accaduta) James urli alla madre "Sanguina! Mamma sanguina!" perchè per lui l'assenza di sangue significa morte, ha bisogno di vederlo.
Ma del resto lo stesso titolo lo dice, questo è un film di vivi e morti, ma anche di vivi che paiono morti e di morti che sembrano vivi.
L'influsso di Lynch, specie nella scena, quella sì un sogno esplicito, dello strano personaggio che parla (un pò trash, tipo nano di Twin Peaks) e del letto con la famiglia morta, è evidente.
Le grandi sequenze non mancano con, su tutte, il montaggio parallelo tra figlio e padre, in due diverse temporalità, che attraversano gli stessi luoghi, uno con luci calde, il figlio, uno con luci freddissime, il padre, in un luogo ormai definitivamente morto.
Ma anche la scena muta, priva di sonoro, di lui che urla è davvero potente.
Si fa un pò fatica nella prima parte, scandita da tutte routine, sia nei gesti (ad esempio in lui che ogni mattina prende le pillole) che nei dialoghi che nelle stesse inquadrature di Rumley (bellissima però quella col telefono che campeggia in primissimo piano).
Arrivi in fondo e cerchi di rimettere in piedi ogni pezzo, impresa non impossibile tra l'altro. Certo conoscenze psicanalitiche (il film è freudiano come pochi) aiuterebbero ma questo è cinema, ti prendi l'emozione che ti dà e la porti a casa.
Però quando arrivi a questo finale, ripensi a tutto e c'è qualcosa che non torna.
Perchè questo è un film di dolore e violenza sì, ma anche d'amore.
E allora torni alle elementari quando negli schemini dei contrari ti facevano mettere gioia/dolore, fiducia/sfiducia e amore/odio.


In realtà l'amore è l'unico sentimento al mondo che non ha un suo contrario o, se ce l'ha, è già dentro di esso.
Vedi The Living and the Dead e capisci che l'amore è tutto.
Anche disperazione, anche dolore, anche violenza.
E' un dono che ci viene dato, ma anche un'arma.
E bisogna saperla usare per non uccidere.
O per non restarne uccisi.

33 commenti:

  1. Che onore fare il primo commento... comunque:
    1. sto blog è uno dei pochi motivi per cui non mi pento di star usando internet.
    2. La chiave di lettura che ti avevo accennato ieri sera è stata da te come vedo snobbata allegramente (no, allegramente no...), ossia quella del progressivo svuotamento della casa (ma anche di una classe sociale arsa dall'insanità), un po' casa degli orrori, un po' lazzeretto, un po' certo, anzi all'apparenza sopratutto, casa di ricchi, che dico ricchi, ricchissimi, nobili...
    Questo mi rincresce ma anche ti fa onore, sò che non accetti suggerimenti nel pre-recensione, anzi, mi sembra proprio di vedere che quelli proprio non li vuoi vedere se ti sono proposti nell'interim fine visione- scrittura.
    3. Il film, finalmente parlo del film, mi è piaciuto molto. E pure la tua recensione anche se manca tutta la parte sulla decadenza psichiatrica di quella classe sociale lì worldwide tanto per rimanere in quella lingua. Anzi già che si parla di lingua, questo film sicuramente per certi suoni immagino emessi da quell'attore magnifico (da quegli attori magnifici) andava visto in lingua originale...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei Paolo vero?

      Dici un sacco di cose interessanti e che mi piace puntualizzare.

      0 grosso onore essere il primo, grosso, grosso eh... roba da raccontarlo ai nipoti. Pensa un pò se sarai anche l'unico poi :) :)

      1 onorato Paolo, grazie davvero

      2 Ecco, il primo punto interessante. Dico la verità, soltanto adesso, a posteriori, ricordo la tua battuta/suggerimento che ieri, lo ammetto, non avevo colto nella sua "profondità".
      "insomma, il film racconta di come si lasciano i castelli"
      mi pare fosse questa no?

      Su questo punto si aprono due argomenti.
      Il primo che è vero sì, non riesco a metter dentro una rece una mezza cosa che ho sentito/letto altrove. Tu dici che mi fa onore e in parte è vero, ma è anche una mezza maledizione, come se soffrissi della sindrome del sacco d farina (l'ho inventata adesso, fa schifo lo so), ossia avere il terrore che qualcosa che scrivo non sia mio e solo mio (attenzione, mio nel senso scritto da tabula rasa, non che l'ho scritto SOLO io, ci mancherebbe).
      Però, nel caso di ieri, come ti ho detto, dipende anche dal non aver colto quella battuta (era anche l'una di notte...).

      Seconda cosa. Paolo, torna tutto no? dello stesso film, dello stesso gesto, dello stesso dialogo io noto sempre la componente umana, te quella sociale. Ti giuro che mai ieri durante il film ho pensato al valore metaforicamente sociale del film, sono cose che non mi entrano mai in testa.
      Meno male che c'è gente come te che le nota e completa il discorso (in maniera ottima poi).

      3 Non so se hai letto la chat durante i film ma ad un certo punto ho scritto come mi fosse dispiaciuto non vedere il film in lingua originale. Perchè quando ci sono parti così. specie nell'handicap, il doppiaggio è talmente difficile da stare sempre nel confine tra l'ottimo e la macchietta. Come fai a riprodurre tutti i suoni e le parole che quel volto e quelle smorfie suggerivano?
      Ecco, secondo me è stato bravissimo, ma sono sicuro che l'originale era fantastico (a parte che quell'interpretazione è stata worldwide riconosciuta).
      Anche il padre e la madre ottimi, davvero.
      Incredibile, questo sì, che io non abbia accennato minimamente agli attori, ma è sempre frutto dell'estemporaneità delle mie rece, quasi mai pensate e complete.

      Grazie

      Elimina
    2. Eccomunque, il fatto sociale anzi di classe sociale della decadenza anzi implosione psicotica della famiglia nobile (Lord, lui stesso di definisce no? Lord non è una cosa per ride in Inghilterra, altro che il nostro Signore, Dottore, Eccellenza...) non è fatto da da poco anche esteticamente nel film. Ci sono delle pause della narrazione, pause un po' alla Lars, quasi degli Intervalli (come l'intervallo paesaggistico della nostra antica Tv di Stato) e dono intervalli in cui sullo sfondo c'è la casa con le luci accese durante la notte, accese fino all'all'alba.
      A queste luci accese la "cattura" dell'ultimo matto (il Lord appunto) porrà fine e il buoi calerà di notte sul castello. Visitando il nord Europa (ma perchè da noi no?) si vedono molte grandi magioni padronalie castelli abbandonati. Bèh, in questo film ho visto ben marcata questa curiosità per la pazzia di una certa baronia rurale, e enfasi nella loro decadenza di casta. Poi dipende dai punti e coi punti di vista ci si nasce, sbagliati ce ne son pochi, parziali quasi tutti.

      Elimina
    3. Paolo, ma non solo ho scritto che il tuo punto di vista è interessante e giusto, ma che è anche necessario per un'analisi "completa".
      E' solo che io a tutti questi discorsi durante il film non ci ho pensato minimamente, poi a mente fredda, con queste tue analisi, riconosco che ci sono senz'altro.
      E' questo il bello, vedere sotto le stesse immagini significati e istanze diverse.
      E vere e plausibili allo stesso tempo.
      Resta il fatto che, secondo me, la componente prettamente umana e psicologica è predominante, ma se Rumely ha scelto quello scenario e quei personaggi è perchè probabilmente voleva anche far passare quello che hai scovato te

      Elimina
    4. Siam daccordo quindi per una volta, eccomunque senza voti le tue recensioni valgono tutte un punto in meno.

      Elimina
    5. Sta frase c'ha un doppio significato.
      Senza voto perdono un punto di valore le rece stesse oppure senza voto il voto "percepito" è 1 in meno?

      ogni tanto sono tentato di metterlo in effetti, lo farò in quelle rece dove capisco che la mancanza di voto crei difficoltà veramente a capire il valore. Insomma, se da quello che scrivo uno può intendere da 6.5 a 8 è meglio che le metta, per le rece dove è evidente il range lo trovo inutile, 4, 4.5 o 5 oppure 8.5,9 e 9.5 per me sono la stessa cosa... :)

      Elimina
    6. Volevo dire che preferivo quando le mettevi, quel numero lì alla fine delle tue recenzioni ci stava bene. Un punto non basta. Quel numero faceva parte dell recensione proprio esteticamente, come se un pittore facesse un quadro e poi non lo firmasse. Pensaci.

      Elimina
    7. Beh, bellissima metafora Paolo, grazie ;)

      Sì, ho deciso che nei film dove il voto non è facilmente percepibile li rimetterò.
      Dove l'esaltazione sarà massima o nelle insufficienze forse no ;)

      Elimina
    8. Toh, un altro che la pensa come me sui voti;) non gli hai dato retta però.
      Questo me lo segno pure. Non avevo approfondito leggendo tutte le recensioni.

      Elimina
    9. Toh, un altro che la pensa come me sui voti;) non gli hai dato retta però.
      Questo me lo segno pure. Non avevo approfondito leggendo tutte le recensioni.

      Elimina
    10. cioè, di solito il doppio commento ne levo uno ma questo, fatto con due "avatar" diverso è talmente assurdo e schizofrenico che è giusto rimanga per punirti

      insomma, t'avevo già dato ragione, non c'era bisogno me lo scrivevi due volte ;)

      segna segna ;)

      Elimina
    11. Ahahahah sono scema totale xD
      volevo commentare con la foto dal telefono e non dal pc e questo è il risultato.
      Ci tenevo a puntualizzare ;)

      Elimina
    12. Siamo in due Rachè, sta tranquilla

      anzi, mettendo dentro anche gli alter ego, siamo in 4

      Elimina
  2. Grandissimo, ero quasi certo che non potesse lasciarti indifferente, anche se mi pare di capire che Red White... per te resta ancora insuperato, al contrario di me. Comunque ne hai scritto in maniera encomiabile, talmente affine al mio concetto di analisi (come te, mi sarei concentrato anch'io principalmente sull'aspetto umano della vicenda e meno su quello sociale, in fin dei conti qui si penetra a fondo nel psicologico) che è quasi come aver letto su un film non ancora visto. Mi hai veramente stimolato a rivederlo il prima possibile.. filmone!!
    P.S. l'hai visto addirittura doppiato? Se non ricordo male, la versione in mio possesso è in francese (sub ita comunque :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sai che infatti ci sono rimasto malissimo?
      E' un film che per un anno non sono mai riuscito a trovare (parlo di streaming, il download, lo sai, mai fatto a parte quei tuoi due titoli), tutto mi sarei aspettato tranne che trovarmelo su MyMovies doppiato!
      Peccato, ottimo doppiatore ma questo andava visto in lingua..

      Grazie Frank!
      No, non credo di considerarlo superiore a RW&B, l'unica differenza è che lì partivo da aspettative 0 e sono arrivato a risulato 8, qui partivo da 10 e sono sceso ad 8 :)
      Credo che alla lunga questo mi rimarrà di più.
      Ma l'hai recensito?

      grazie ancora

      Elimina
    2. Grazie di che, ci mancherebbe Caden :)
      Ne avevo buttato giù due righe al volo subito dopo averlo visto, qualche anno fa su Tumblr (prima del rinnovo legato all'avvio di Visione Sospesa). Ma rileggendomi non mi convinceva, era proprio una sintesi, troppo abbozzato... Il foglio c'è l'ho sempre però, dovrei rimetterci mano ma a questo punto, solo dopo un'accurata revisione.

      Elimina
    3. E magari dopo averlo rivisto :)

      Ho visto almeno altri 3 titoli nella filmografia di Rumley ma credo siano irrecuperabili, o anche lo fossero dubito che li abbiano subbati

      Elimina
  3. Red White and Blue era un capolavoro, questo ancora mi manca!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E allora devi vederlo Michele...
      Se non lo trovi (in streaming fino a poco tempo fa non ce n'era una copia, scaricato sì) fammi sapere che te lo mando tramite Mymovies.
      Poi dipende anche se preferisci doppiato o no

      ciao!

      Elimina
  4. Metto in conto di vederlo. Ignoravo anche questo. Sto scoprendo tanti titoli che mi sono sfuggiti ma coi miei tempi lunghi mi ci vorrà a mettermi in paro..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il 90% del film che escono li ignoriamo.
      Cerchiamo di vedere più che possiamo del 10% che resta.
      Tanto in ogni caso, anche conoscendo la punta dell'iceberg resteremo sempre enormemente indietro.

      A presto!

      Elimina
  5. Mamma mia Caden che voglia che mi hai messo di vederlo!! Così come Red White & Blue, penso che siano proprio film "nelle mie corde" :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Vittorio!

      Vai tranquillo, questo è tuo senza il minimo dubbio...

      ;)

      Elimina
  6. Io sono riuscito a vederlo proprio ieri,su Netflix e presente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo sei il lettore più giovane che abbia mai commentato (se quello è l'anno di nascita).

      Non si vedono a 11 anni sti film!

      ahah, grazie dell'informazione

      Elimina
    2. In realtà uso come nick le iniziali di mia figlia
      Io ho 41 anni e anzi ne approfitto per farti i complimenti per il tuo blog

      Elimina
    3. Ah, ecco, allora niente record ;)

      complimenti per la scelta e grazie dei complimenti ;)

      Elimina
  7. Grazie ai tuoi classificoni si scopron ste cose...Quale film del regista mi consigli per iniziare? Dovrebbe essere un film raccattabile in streaming (no mymovies, no netflix però) o in torrent. Buon anno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Carissimo, intanto auguri e grazie mille, come sempre...
      Con Rumley fai presto, credo siano accessibili solo 3 suoi lavori.

      Questo (che io ho visto proprio su MyMovieslive, non c'è più?), Red, White and Blue (che si dovrebbe trovare) e l'episodio di Little Deaths (salta a piè pari gli altri due, vale solo il suo).

      Io comincerei dal mediometraggio, Little Deaths.
      Vedrai una cosa molto particolare, non certo un capolavoro, ma scoprirai l'uso impressionante delle luci che fa Rumley. Con un'altra particolartà, 10 minuti di film tutti con lo stesso brano in loop.
      Scoprirai anche la caratteristica principale dei film di Rumley, ovvero un misto tra violenza e sentimenti (anche in regia restituiti da scene fportissime e altre quasi liriche).

      Poi dopo puoi passare indifferentemente ai due lunghi.
      Certo quello più ambizioso è questo qua

      ciao!

      Elimina
  8. Ho recuperato quest'opera di Rumley dopo la tua lista di fine anno e perchè ero cmq incuriosito dal regista dopo che avevo già visto il bel Red, White And Blue e devo dire che il regista britannico colpisce nel segno anche questa volta. Il film non è prettamente un horror come lo si pensa normalmente, è più un'horror dell'anima, in cui si mescolano sentimenti e sensazioni che vanno dall'amore, all'odio, dalla protezione alla voglia di essere considerati all'altezza, il tutto legato da un sottile filo che è quello dalla malattia. Non c'è molto sangue ma certe scene entrano di diritto nella mente come quelle che citi giustamente tu del montaggio alternato tra presente e passato, quella del velocizzare i movimenti di James che ci aiutano a farci capire queal'è lo stato mentale del ragazzo o i giochi stupefacenti di luci della magione che sono un godimento per gli occhi. Rumley esibisce tanta tecnica sopraffina ma non fine a se stessa ma tutta in funzione di ciò che vuole narrare trasmettendo un affresco coinvolgente ed esasperante di uno stato familiare e mentale allucinato e senza via di scampo. Incredibile poi l'interpretazione del ragazzo malato, il suo corpo è sempre in continuo movimento in movimenti innaturali con smorfie e ghigni, mi ha letteralmente impressionato. Film dedicato ai genitori del regista morti a breve distanza l'uno dall'altro.

    Forse anch'io preferisco Red, White And Blue a questo ma sono due opere brillanti di un autore che ha dei numeri notevoli.

    Voto: 7,5/8

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ormai sei pronto per le rece serie, qui c'è sempre spazio eh ;)

      che dire? stracondivido tutto.
      Mi piace semmai sottolineare quanto la tecnica di Rumley (sia sulle luci, che sulle distorsioni, che sui movimenti di macchina) non siano mai fini a sè stessi, ma servano a creare atmosfere magnifiche. Sono un personaggio a sè. Se vedi il mediometraggio di Rumley dentro Little Deaths vedrai che questo è un virtuoso. Il minifilm non è niente di che ma anche lì, musiche e colori rendono la cosa di grande livello, a prescindere dal soggetto se funziona o no.

      Ecco, sta cosa della dedica non la sapevo cavolo, sarebbe stato importante saperlo.
      Perchè dedicare un film così ai genitori è un atto di coraggio assurdo. E fose è una specie di urlo di disperazione per qualcosa.

      Elimina
    2. Ma di rece ne ho scritte tante, più o meno complete, sono moderatore di "DVD & Blu-Ray Forum", non so se ti è mai capitato di vederlo, in passato ne ho fatte tante, adesso non ne scrivo praticamente più, grazie della proposta ;)

      Si la dedica è molto esplicativa, dona un taglio diverso quasi al film.

      Elimina
    3. Ah, caspita, complimenti!
      Guarda, son sicuro che sarò finito là moltissime volte, specie ai tempi della videoteca quando cercavo informazioni sulle date di uscita dei dvd (non quelli dei film nuovi ovviamente, quelli li sapevo prima di tutti).
      Eh, si vede che ne sai parlare

      assolutamente, sta cosa della dedica è molto importante

      Elimina

due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao