Su Netflix la vera storia di Bikram, celeberrimo maestro di Yoga indiano emigrato in America.
Dagli anni 70 in poi diventerà una vera e propria star (tanto che moltissime celebrità usufruiranno dei suoi insegnamenti) e Bikram ben presto creerà un impero, 600 studi e oltre un milione di allievi.
Grandissimo yogi, persona di incredibile carisma, istrione, furbo, manipolatore, un vero e proprio guru, sia nel senso positivo del termine (quello di reale guida spirituale) che in quello negativo, come tante storie di sette ci hanno insegnato.
Arrivato all'apice del suo successo, però, verranno fuori molte verità prima celate, specie tutte le violenze psicologiche e fisiche che Bikram perpetrava alle sue allieve.
Tutta l'America si scaglierà contro di lui ma l'epilogo sarà sorprendente.
Elvis Presley
Richard Nixon
George Harrison
Barbra Streisand
Frank Sinatra
sono solo alcune tra le celebrità (e stiamo parlando quasi delle più importanti nei rispettivi campi) che, si dice, hanno usufruito delle "cure" e degli insegnamenti di Bikram Choudhury, eccezionale Yogi (maestro di Yoga) indiano.
Questo verso gli anni 70 è andato in America e in pochissimo tempo ha creato un vero e proprio impero, tanto che a suo nome nasceranno circa 600 "studi" (scuole di yoga) frequentate da circa un milione di persone.
Bikram è un uomo di un carisma incredibile, eccezionale nella sua arte ma anche straordinario intrattenitore.
Le sue lezioni non sono soltanto lezioni di yoga ma veri e propri show, non di rado terminanti con lui che se mette a cantà (davvero bene tra l'altro).
Bikram è un narcisista patologico, uno che crede di poter dominare tutti, uno che pensa di essere amato da tutti (e in gran parte è vero) e questa sua auto-venerazione lo porterà a diventare più che un maestro di Yoga un vero e proprio guru, ma non nel senso positivo del termine, bensì una di quelle personalità catalizzatrici in grado di plagiare e manipolare chiunque.
Non bello, non alto, fisicamente -malgrado l'incredibile abilità nello yoga- nemmeno così armonioso ma un uomo di incredibile carisma e furbizia.
Anche chi poi lo accuserà non potrà non ammettere come lui riuscisse ad entrare dentro le persone, a capirne i limiti, a portarle, attraverso insegnamenti quasi disumani, a raggiungerli quei limiti, ognuno i propri.
Uno che era capace di "vedere la tua anima", uno che se qualcuno non riusciva un esercizio sapeva benissimo se ciò fosse dovuto a effettiva impossibilità, paura o pigrizia.
In più Bikram si professò come inventore dello Yoga a 26 mosse, ovvero una serie di 24 posture + 2 da fare in sequenza capaci non solo di migliorare fisicamente le persone ma anche di guarirle da vari problemi fisici e, nondimeno, di farle "salire" spiritualmente.
Attenzione, io sono uno che su queste cose è sempre sospettoso e, in più, visto il personaggio che Bikram si dimostrerà, lo sono anche di più ma è innegabile come non solo lo Yoga in generale ma anche quello estremo di Bikram portassero e portano tutt'ora a benefici straordinari.
Del resto stiamo parlando di una disciplina quasi ancestrale, un perfetto connubio tra corpo, spirito e anima.
Lo Yoga di Bikram era, come detto, estremo.
Gli allievi non potevano andare al bagno, tutte le lezioni venivano effettuate in un caldo torrido, senza pause.
Gli esercizi erano difficilissimi, spesso oltre - apparentemente - i limiti di tanti.
Insomma, tutto discutibile ma i risultati c'erano, per tutti.
Si iniziò così a pensare di aprire nuovi studi a suo nome, e per questo venivano creati dei corsi per insegnanti che somigliavano davvero a un ritiro spirituale di una setta.
Nove settimane senza mai tornare a casa, tutti in hotel, cibo quasi niente, vestiario limitato ai costumi per gli esercizi.
Del resto lo stesso Bikram si vantava di non mangiare quasi nulla e, incredibile, di dormire appena un'ora per notte (e a sentire i suoi allievi se questo non era vero si avvicinava comunque molto alla realtà).
Iniziò però a succedere che Bikram, sicuro del suo potere, si avvicinava alle giovani aspiranti insegnanti più belle.
E se queste non accettavano le sue avances lui provava a prendersele con la forza.
Questo documentario Netflix è uno di quelli che più amo, ovvero quelli che raccontano piccole vicende "sporche" e malate.
Sarà per questo che anche nel cinema tout court non amo i biopic dei grandi personaggi ma, al contrario, mi appassionano molto i film che raccontano personaggi minori, vicende minori ma molto interessanti e fastidiose (penso a Foxcather ma potrei fare una lista di una decina).
Il documentario è molto ben costruito, ci sono tantissime foto e filmati reali (e il Bikram reale è tanta roba, se l'avessero "ricostruito" manco l'avrei visto), alterna interviste di chi c'era, filmati, foto, voice off e altro.
La vicenda è interessantissima e il personaggio, bisogna ammetterlo, grandioso.
Diventerà talmente ricco da avere un'intera autofficina di macchine di lusso e a chi gli dirà che tutto questo contrasta con la filosofia Yoga lui, sornione, risponderà che lui è uno "yogi americano".
Tutta la prima parte serve a raccontarlo (lui dice che doveva anche partecipare alle Olimpiadi del 64, poi saltate per un gravissimo infortunio), a vedere come si svolgevano le sue lezioni, a decantarne le sue indubbie doti.
Poi, inevitabile, si comincerà a raccontare il suo lato oscuro, il suo "harem", il suo volersi approfittare delle allieve, a volte riuscendoci e altre no.
Il personaggio diventa sempre più spregevole anche se, per uno come me che ha visto i doc su Crosby e, soprattutto, sul mostro Jimmy Savile (quello sì qualcosa di abominevole, anche morti e handicappati) diciamo che, come materiale, questo doc sembrerà minore, di uomini che hanno provato ad abusare su 5-6 donne ce ne sono milioni (e la cosa è sconcertante, anche solo una è una di troppo).
Tutto per dire che forse la parte più interessante è la prima, anche perchè racconta un mondo nuovo che quasi nessuno di noi conosce.
Ma anche nel finale resteremo sconcertati, sia per l'atteggiamento di Bikram (uno che prima del processo per stupro con tranquillità dirà che odia 4 cose, ovvero il freddo, il cibo freddo, (un'altra cosa che non ricordo) fredda e la fica fredda.
Insomma, uno che si sente superiore al bene e al male, inattaccabile.
E così sarà.
Bikram perderà il processo sul licenziamento di una sua collaboratrice ma poi se ne fuggirà via e gli Stati Uniti decideranno di non portare avanti quelli per stupro.
E Bikram continua così a fare i suoi corsi milionari, nel 2018 in Messico e l'anno scorso in Spagna.
Sempre lui, quel semiDio in ridicoli slip neri, lì in mezzo alla palestra in una specie di trono a insultare gente, insegnare cose e godersi la loro venerazione.
Si scoprirà poi - ma era evidente - che gran parte delle cose di cui si vantava erano false, dall'essere campione di Yoga in India per 3 anni (manco esistevano campionati di Yoga) all'aver inventato lo Yoga a 26 posture (inventato invece dal suo maestro), dall'amicizia con Nixon a tante altre.
Ma malgrado le sue bugie, malgrado i suoi reati, malgrado la sua supponenza e derisione verso le autorità Bikram ha vinto su tutti i fronti.
Non riusciamo a capire come sia possibile ma ha vinto lui
Idolo. Io non ho visto nessun abuso, nessuna violenza. Se provarci insistentemente con una donna è violenza ho conosciuto almeno 10 violentatori. E quelle che una volta scoppiato il caso se ne escono fuori che sono state violentate mi fanno allo stesso tempo pena e sorridere. Come fu con il porco di Hollywood.
RispondiEliminaQuando ottenevano parti o scuole di yoga però stavano in silenzio. Cristo santo...
in effetti fino a 25 minuti dalla fine ero un pò stranito, vedevo "solo" uno che ci provava spudoratamente con le sue allieve e al rifiuto di queste accettava, anzi, nemmeno le espelleva dalla scuola
Eliminainfatti sugli appunti avevo scritto
stupratore???
dopo 3 minuti però è arrivata la testimonianza di quella effettivamente stuprata, e poi un'altra
se queste due donne hanno ragione (noi ovviamente siamo tenuti a credere a loro) ovviamente passa dall'essere "idolo" (nel senso di piacione popatore) a deprecabile, se non hanno ragione è uno dei tanti uomini che ci prova spudoratamente con le donne, anche insistentemente
poi sul fatto di quelle donne che parlano dopo 10 anni e più io ci vado sempre coi piedi di piombo, ovviamente in alcuni casi hanno i loro calcoli e vantaggi in altri effettivamente all'epoca non hanno avuto il coraggio, è una cosa difficile da fare
la cosa più stupida è dare sempre ragione alle donne o sempre agli uomini, come tutte le cose ci sono casi e casi