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25.2.14

Recensione: "Antisocial"



presenti spoiler

Internet fa male.
Le chat fanno male.
In alcuni casi possono fare molto male.
Ormai è stato creato un nuovo sottogenere horror, definibile come l'horror 2.0, ossia quell'horror che ha di base o sullo sfondo l'incredibile evoluzione della tecnologia.
Probabilmente questo Antisocial è per ora l'esempio più distopico al riguardo.
In un futuro molto prossimo tramite una chat in cui praticamente tutto il mondo è iscritto (e qui più che distopia siamo molto vicini alla realtà) viene lanciato un impulso per restar collegati e dipendere dalla chat, un impulso leggermente troppo potente... In un solo giorno miliardi di persone, tutti quelli che si sono collegati alla chat lo stesso giorno (che poi è l'ultimo dell'anno, figuriamoci, una sbirciatina la danno tutti), vengono colpiti dal virus. La testa parte, si diventa una specie di zombie violentissimi.
L'idea è carina, perchè tratta un nuovo tipo di virus che a differenza degli altri può diffondersi in un solo giorno e in tutto il mondo, senza bisogno di "esportare" il germe.
Interessanti soprattutto due cose.
L'idea di un'apocalisse, una fine del mondo così repentina, così incontrollabile, così "originale" (non è il web in sè che infetta ma solo quella chat).

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E seconda qualità è il concentrare questa fine del mondo nel microcosmo di un'unica casa dove si sono rifugiati 5 ragazzi. (struttura similissima a La Notte del Giudizio). Il problema è che non serve a niente rifugiarsi., il virus è nel pc. Ma sarà troppo tardi per scoprirlo.
La tematica di quanto possa essere dannosa la vita virtuale delle chat è ovviamente alla base di tutto. Non è un caso che l'unica a sopravvivere sia la ragazza che si era cancellata dalla suddetta chat. Tutto un pò facile ma un minimo di riflessione questo Antisocial lo porta.
Possiamo dire ciò che vogliamo ma siamo tutti abbastanza dipendenti dalla Rete, io per primo.
Ma non tutti fortunatamente sono incastrati nella "non vita" delle chat, quella sì davvero pericolosa.
I ragazzi del film hanno sempre il pc, lo controllano ogni due secondi, sia prima dell'apocalisse sia dopo per avere notizie. Qualche filmato amatoriale colpisce, il film è un continuo cambio di prospettiva dalla regia normale, agli schermi del pc, ai cellulari etc... .



E' molto interessante la reificazione del virus in una specie di cavo-serpentello (una cosa molto cronembergheriana) che viene generato dallo stesso cervello.
In realtà di idee interessanti, come dicevo in precedenza, ce n'è più d'una. Rimane un filmetto abbastanza inoffensivo che tende a sprecare un pò l'ottima tematica in delle dinamiche standard che potevano essere evitate. Penso agli zombie, ai ragazzi che muoiono uno ad uno, alla final girl finale e alla scena conclusiva. Insomma tutto già visto ma con qualcosina di originale dentro.
Gli effetti sono pochi ma ben centellinati.
Oh, anche il link per la cura è una buona idea, anche il fatto che dopo morti gli infetti diventino una specie di pc umani che continuano a trasmettere, più scrivo più mi pare che ci sia roba interessante dentro.
Ma il finale, bah, niente di che.
Ottimo per gli amanti dell'horror 2.0, passabile per gli altri.

( voto 6 )

4 commenti:

  1. E chi è che lancia l'impulso?
    Mr. Zuckenberg 2.0?

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    1. Ma sai che è proprio così? Nel film la chat è stata creata da un ventenne.
      Che poi sarà ucciso per questo.

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  2. Una connessione spaventosa con la realtà. Speriamo non si realizzi un'ipotesi del genere. Aiuto spengo tutto! :)
    Bel post

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    1. Forse il film esagera nella sua metafora ma in piccolo siamo già quegli zombie di cui parla.
      E credo non miglioreremo mai, possiamo solo peggiorare Manuela.

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao