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17.5.16

Recensione: "Blue Ruin"



L'ennesimo, drammatico, revenge movie di ottimo livello che arriva dal cinema indipendente.
Un homeless viene a sapere che qualcuno è uscito di prigione. Quel qualcuno è la persona che gli ha rovinato e distrutto la vita per sempre.
Film molto atipico nella narrazione, così particolare nel gestire i tempi e le informazioni.
Una di quelle storie simili a delle spirali da cui, una volta inghiottito, non riesci più ad uscire


presenti spoiler grandi solo dopo l'ultima foto


Non sbaglia un'inquadratura Saulnier - quella parziale sulla vasca, l'uscita dalla finestra, l'obliquo sulla spiaggia - in questo prologo che poi si dimostrerà vero e proprio manifesto ed entrée di tutto il film.
Un revenge movie atipicissimo, non tanto per le dinamiche -che, anzi, sono quasi da libro stampato- ma per come il regista le racconta.
Siamo dalle parti di quelle opere che non ti spiegano nulla o, se lo fanno, lo fanno solo poi.
Un homeless ridotto veramente male (ottimo, due mezze scene bastano ed avanzano) viene a sapere che qualcuno è uscito di prigione. La sua vita acquista un senso nuovo, finalmente c'è qualcosa per cui vivere (o morire) che possa sostituire quella non vita che ormai si porta dietro da anni.
L'automobile scassata e impallinata di proiettili sulla quale viveva viene rimessa non in sesto ma almeno in funzione. Si parte, bisogna saldare conti col proprio passato.

Parte così un film che non ha un antefatto e che non ci offre nemmeno degli "obbiettivi" nella narrazione. Viviamo quello che vive il protagonista senza sapere o riuscire a capire assolutamente quello che gli accadrà o farà nella scena successiva. Per capirsi, in altri film di vendetta, come Oldboy, come KillBill, pur non potendo prevedere gli accadimenti sappiamo benissimo quali sono i propositi dei protagonisti, quale sarà probabilmente il finale (l'incontro con Woo-jin, quello con Bill), quali potrebbero essere i passaggi intermedi.
Qua no.
Anzi, se possibile Blue Ruin inizia da dove gli altri revenge finiscono, ovvero con l'omicidio del "nemico" principale".
Assistiamo ad una scena dietro l'altra legate talvolta in modo arbitrario. Poi sì, ricostruisci tutto, ma a volte rimani destabilizzato da una narrazione così particolare. Lui che va in quel locale, lui che va da quella donna, lui che cerca quell'amico, lui che va in quello chalet, lui che fa questo e quest'altro.


E' come - è questo forse il modo migliore per descrivere quello che ho provato - se noi seguissimo quest'uomo nella vita reale (senza conoscerlo ovviamente) e non nel cinema, mezzo che per quanto possa aderire alla realtà resta quasi sempre bisognoso di evidenze, spiegazioni, mano tese verso lo spettatore per accompagnarlo nel cammino che racconta.
Un film che ha dentro 4,5 dialoghi ma che poteva assolutamente non prevederne nessuno, essere ancora più radicale in questo.
Di vendetta parlavamo, già. Ma non una di quelle vendette organizzate, pianificate, che magari coinvolgono più persone. No, questa è una vendetta istintiva, viscerale, immediata e disorganizzata. Ma compiuta, in qualche modo, alla "perfezione". In questo senso magnifica la scena del'omicidio e davvero d'impatto veder girare il protagonista lordo di sangue in quel modo.
Il gesto ormai è compiuto, cosa rimane?
Nient'altro.
Ma ormai si è entrati in un imbuto dal quale non sarà più possibile uscire. Quel gesto istintivo ha segnato per sempre una vita. Il protagonista, Dwight, lo sa. E ormai da questa vicenda se ne può uscire solo in due modi, morendo o uccidendo tutti.


Ecco, questo destino ormai segnato è un tema che mi affascina moltissimo. Quante volte compiamo piccoli o grandi gesti di cui, solo poi, capiamo i devastanti effetti? Questa spirale senza via d'uscita nella quale è entrato Dwight mi ha ricordato quella di due piccoli ma grandissimi film recenti, Hyena e Dead Man's shoes. Film neri come la pece (come atmosfera molto più neri di Blue Ruin persino), in cui c'è sempre la sensazione che un finale liberatorio, "positivo" e non tragico sia assolutamente impossibile.
Dwight vive e agisce come un uomo ormai morto. Non ha più niente da perdere, può solo attaccare e difendersi finchè tutto sarà finito.
Il film allunga enormemente momenti che in altre pellicole sarebbero stati semplici raccordi. La vicenda di Dwight e della balestra, ad esempio, diventa una delle parti più lunghe del film (e notevole per resa visiva, molto forte).
A volte c'è una grandissima attenzione ai particolari (lui che torna dopo giorni a casa della sorella e c'è il rubinetto aperto, magnifico) altre, ma veramente pochissime, si storce un pò il naso. Sembra incredibile, ad esempio, che quello sopravviva due/tre giorni senza bere, mangiare e respirare in un bagagliaio. Già solo dopo poche ore si (d)(p)otrebbe morire.
Entra nel film un personaggio veramente riuscito, l'amico obeso dark e cacciatore. Ma anche qua avremo pochissime pennellate, pochissimi discorsi, solo il tempo di capire che c'è un rapporto forte tra loro e di assistere ad un'altra scena riuscita, quella in campagna.
Quanti ne mancano? Cosa può accadere ancora? Che sta succedendo?
Niente, come al solito lo capiremo solo andando avanti.
L'unica cosa di cui siamo sicuri è di avere davanti un uomo ormai "destinato" ad essere un assassino, senza averne affatto le capacità e, tranne in un caso -il primo- nemmeno forti motivazioni.
Psicologicamente vedere come ad un uomo così "buono" non resti altro che comportarsi come si comporta Dwight è molto interessante e, per un certo verso, anche devastante.


In un film in cui  era quasi impossibile capire se ci sarebbe stata una resa dei conti, beh, la resa dei conti ci sarà. E la disperazione porterà ad una carneficina forse annunciata.
E pensare che se in questi anni (e specie negli ultimi 2,3 giorni) sono morte una decina di persone è stato solo a causa di un tradimento, un tradimento poi tra due persone che probabilmente si amavano.
E se è vero che tutti sono morti rimane invece vivo solo lui, il frutto di quel tradimento.
Un ragazzo sconvolto che vaga per boschi con le lacrime agli occhi.

( voto 7.5 )

46 commenti:

  1. Lo vidi al TFF nel 2013, e ricordo che lo trovai interessante. All'inizio Dwight sembra l'uomo più inoffensivo dell'universo mondo, e poi...

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    1. Certo poison che al TFF c'è passato proprio tutto eh...

      complimenti

      ogni anno vorrei venire ma poi la mia testa bacata (e il lavoro, le poche volte che c'è) me lo proibiscono

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    2. A forza di sentirti dire che questo è quell'altro l'abbiamo visto al tff mi sa che prima o poi ti tocca eh... ;)

      Ecco io fino alla fine sono stata sospesa tra quello che poi è accaduto e quello che magari per un ennesimo scarto sarebbe potuto non accadere.
      Un film secondo me un po' sottovalutato. (non da te, intendo!)

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    3. eddai, provaci, fai uno sforzo! segnatelo: dal 18 al 26 novembre...
      Col fatto che - essendo sabaudo - mantiene un basso profilo, non diventa famoso come venezia o roma, e rimane accessibile ed economico!

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    4. ELena: sì sì, in quello scarto ci abbiamo sperato tutti. Però, a posteriori, poi capisci che questo è uno di quei film in cui alla fine non resta niente. E se resta è una vita che non ha più senso di vivere

      Elena e Poison: voi non vi rendete conto quanti "amici", oltre voi due, potrei incontrare a Torino. Su FIlmtv praticamente sono tutti di là

      sarebbe tutto molto bello

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  2. Anvedi che hai tirato fuori! Quelsto lo vidi due estati fa quando era praticamente sconosciuto (non che ora sia così conosciuto...) e quando ancora era inedito in italia.
    Ho un ricordo bellissimo di questo Blue Ruin, specialmente la mano di Saulnier e il personaggio di Dwight e il suo percorso vendicativo.
    Di fortissimo impatto anche tutta la parte finale.

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    1. In effetti non me lo aspettavo doppiato... SI vede che dipende proprio dal TFF di cui qua sopra.

      Dice che l'ultimo di Saulnier, Green Room, sia una bomba

      ma in streaming ancora non lo trovo, non so in download

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    2. Sì, green room sembrerebbe una splendida conferma, ma non mi risulta sia disponibile né streaming né download

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    3. Metto alla ricerca Chiara semmai, se non lo trova lei non c'è ;)

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  3. Visto da poco e mi è piaciuto tantissimo. Un thriller molto intimista alla Cold in July. Pare che il suo ultimo, Green Room, sia una spacconata pazzesca. Non vedo l'ora! Bella rece :)

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    1. AHha, si vede che leggo un commenti per volta eh?
      Ho appena scritto a Pietro quello che dici te...
      Mi appunto Cold in July

      e grazie!

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  4. visto anche io l'anno scorso.
    la messa in scena (uccidere "a secco" un uomo quando non è ma stato fatto ecc.) l'ho trovata allucinante (in senso positivo) veramente un bel filmetto

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    1. Sarebbe bello, già che ci sono, fare una delle mie solite liste in cui trattare questo aspetto, ovvero quello dell'uomo "normale" e mite che diventa assassino, per vendetta o no

      ci penso ;)

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  5. Ecco un film che a pelle mi ispirava molto ma con la miriade di cose da vedere avevo accantonato, lo recupero volentieri visto che è anche uscito in home video, ci risentiamo! ;)

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    1. AH, vedi?
      Mi dai la conferma che è stato distribuito (in riferimento del commento di Pietro)

      sì sì, ti piacerà :)

      (con te di solito vinco facile)

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    2. Visto finalmente e anche questa volta hai vinto (facile) con me ;)

      Intanto ti dico che la recensione è veramente perfetta, l'ho letta due volte d'un fiato ed è coinvolgente almeno quanto il film! Per me questo Blue Ruin senza dubbio è uno dei migliori revenge movie dell'ultimo decennio, perchè originale, sporco, introspettivo e davvero raffinato sia tecnicamente che in fase di sceneggiatura e montaggio. Non sono riuscito a trovargli un difetto, per me tutto calza alla perfezione per come vuole trasmettere la storia il regista. E' l'ennesima storia rurale periferica americana ma piena di guizzi e snodi che incollano alla visione. Il protagonista poi è superbo sia con la barba nella prima parte, che senza nella seconda, azzeccato nelle movenze e nella voce da completo incapace nel programmare e uccidere. E' un reietto smarrito che cerca affamato sete di vendetta e lo fà nel modo più disperato, ed è questa la scintilla che fà elevare la pellicola dai soliti film di vendetta. Lo accosto al bellissimo Red, White & Blue, ma qui se vogliamo l'opera è ancora più sorprendente per originalità e nel dipanarsi della storia.

      Altra perla nascosta che mi hai fatto conoscere... ormai ho perso il conto e con esso la stima che ho in ciò che tu recensisci. ;)

      Voto: 8

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    3. Eccoci ;)

      Bravo, raffinato è il termine giusto. Questo è un modo di fare revenge movie "colto", molto curato, intelligente.
      Quasi nessuna concessione al cinema spettacolo e alla caciara cosa che, in un film del genere, è davvero inusuale.
      Lo stesso Green Room di Saulnier presentava più elementi spettacolari o "scontati" (specie nella seconda parte), questo, invece, la sua anima originale e particolare la porta avanti fino in fondo.
      E sì, la figura del protagonista, sia come personaggio che come attore, è il collante di tutto, base e "quel qualcosa in più" allo stesso tempo.
      E' vero, può ricordare il film di Rumley, anche per una certa perizia tecnica (ma Rumley è più visionariod estetizzante per me)

      gran commento, meno male me lo hai ricordato ;)

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  6. Visto che ci sono spoiler non leggo fino in fondo, perché il film mi interessa molto e lo recupererò presto!

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    1. E fai benissimo Michele!

      specie a non leggere ancora ;)

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  7. La punta di quella freccia pareva non uscire mai (finito di vedere ora).

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  8. Piaciuto, anche se mi incazzo sempre quando uno chiacchiera invece di premere il grilletto. E glielo aveva pure detto di sparare, di non ragionare.

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    1. Ahah, ma devi anche consderare quanto sia difficile per uno che non è un assassino sparare ad un'altra persona così, inerme e ferma che ti parla. Credo sia quasi impossibile. Poi certo, nel finale c'è quella roba ma ormai lui era all'inferno lì

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  9. Senza giri di parole: non mi è piaciuto.
    Sembrava il re dei fessi il protagonista. Non ho apprezzato la recitazione, ne la scelta di un protagonista atipico rispetto ai classici killer super cazzuti.
    Il tizio di Dead man's shoes mi ha messo i brividi nella scena del bar.
    Questo me faceva pena.
    Bocciato.

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    1. Ah, questo è il classico esempio in cui la barba ti salva dal sembrare uno sfigato.

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    2. Me l'aspettavo non ti sarebbe piaciuto.
      In realtà la bellezza (per chi la trovo ovviamente) di questo film è proprio nel raccontare di come una semplice persona anche un pò goffa ed improbabile possa ritrovarsi in situazioni tragiche e senza via di fuga come quella. Dovendo anche imparare ad uccidere.
      Insomma, se lui era un killer cazzuto non avremmo avuto Blue Ruin ma un altro film.
      E, come ho scritto (non so se in rece o nei commenti) io amo molto di più le vendette delle persone normali che quelle di "professionisti".
      in ogni caso Dead Man'S shoes è almeno un punto sopra, ma per altri kotivi per me

      in effetti con la barba si salvava, senza lasciamo stare proprio...

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    3. Eh, ma come facevi a saperlo? Ormai hai capito i miei gusti mi sa:)

      In realtà è l'attore che non ho retto.
      Guarda, ti dico una cosa molto stupida e superficiale.
      Se l'attore protagonista non mi piace fisicamente ( non è che devono essere tutti Fassbender o Gosling sia chiaro), nel senso che non trovo nessuna caratteristica che mi intriga, che ne so, uno sguardo, un modo di fare, etc, al 90% il film non mi piacerà.
      E questo attore me faceva proprio ribrezzo.
      Ho appena detto una cosa bruttissima. Odio giudicare le persone fisicamente, poi con sti termini...
      Forse con uno diverso, il film pigliava la sufficienza.

      Ps: ho visto il trailer di green room, quello si che deve essere figo!!!

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    4. Con me avviene (anche qua) l'opposto.
      Nel senso che più trovo i personaggi brutti e senza attrattive più mi affascinano. Anzi, come ad esempio avviene nei teen horror quando vedo belle ragazze o bei ragazzi per me il film ha già quasi perso in partenza, non è "leale". Pochissimi attori belli mi dicono qualcosa. Ma, in ogni caso, quando un film punta su attori o attrici senza attrattiva o brutti già gli voglio bene come operazione

      eh, non vedo trailer ma dovrebbe essere una bomba

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    1. E' un film molto atipico Giacomo, che stravolge un pò il genere dei revenge movie, sia per costruzione che per ritmo che per personaggio principale. Io credo che ti piacerebbe, ma non grideresti al miracolo-

      diciamo un 7 per te

      poi semmai mi dirai

      le pause fanno bene!

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    4. "la vendetta è una cosa che non mi è mai piaciuta: nella vita (anche se ti hanno tolto persone care ) bisogna imparare a perdonare (e , secondo me, cercare aiuto)...."
      O sei la persona migliore del mondo o sei estremamente credente, in entrambi i casi complimenti per per questa forza d'animo che ti ritrovi.
      Green room sta già su cineblog se ti interessa:)

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    5. Sì, concordo, davvero tenero e molto bello sto commento di Giacomo (ricordando che ha 16 anni)

      insomma, c'avevo preso ;)

      ho fatto la posta a Green Room da quando ho visto Blue Ruin. E sì, è uscito sti giorni (tra l'altro ho un'amica in Irlanda che m'ha detto che lì usciva al cinema sempre sti giorni)

      lo vedrò presto anche io

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    6. Sai per caso se in Italia uscirà? Non trovo info al riguardo.
      Ho appena scoperto che l'attore protagonista è quello morto la settimana scorsa...

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    7. No, purtroppo nessuna notizia di un'uscita in sala in Italia...

      Sì sì, infatti io sono un malato di volti e nomi. Quando è morto Yelchin io ero sicuro di averlo letto da pochissimo da qualche parte. Era il giorno prima... Cercando Green Room.
      Mi ha dato un brivido la cosa, ammetto.
      Poi vedere come è morto ha peggiorato il tutto.
      Non se pò morì così, meglio l'Isis, giuro

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    8. Quindi ci tocca vederlo in streaming, mmm che palle!!!

      L'anno scorso ho visto Rudderless e il luogo delle ombre, ma appena ho letto la notizia non ho collegato i film all'attore.
      Ma non è morto un un incidente? Non ho approfondito la cosa.

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    9. Non approfondirla allora.
      Ma sì, lo farai.

      (tra l'altro sta frase c'è su qualche film ma non ricordo quale, sticazzi)

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    10. Ho cercato la notizia subito dopo aver inviato il commento...

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    12. Ahah, che anima bella che sei ;)

      ieri notte ho visto Green Room, tostissimo

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    14. Son 3 giorni che devo scriverla ;)

      non trovo mai il tempo o la forza

      ma sì, voglio scriverla, spero stasera ;)

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  11. Ciao Giuseppe, sto cercando un film, che tu avevi recensito come un film indipendente penso non uscito in italia. Il protagonista assomiglia al protagonista di blue ruin, è un tossico, delinquente, violento, emarginato, che conosce una prostituta, che poi viene penso uccisa o ferita da altri balordi. Questo tizio poi li va a cercare tutti, tipo "dead man shoes" e fa un macello. E'un film americano,violentissimo, penso che nel titolo, ci fosse la parola o color o blue, anche qui...pero' non son sicuro. Ti dice qualcosa questa mia descrizione? Grazie lo stesso anche se non ti ricordi!;)

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    1. Red, White and Blue di quel grandissimo che è Simon Rumley ;)

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  12. Grazie per la gentilezza, spero di riuscire a trovarlo in rete!
    Ciao!

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