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22.5.19

Recensioni: "Pet Sematary" (2019) e "Cimitero Vivente" (1989)

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Ho visto il nuovo Pet Sematary.
Non mi è piaciuto.
E in più mi dava la strana sensazione di aver messo dentro tante cose nuove, e praticamente tutte sbagliate.
Allora mi sono rivisto subito il Cimitero Vivente del 1989 e sì, avevo ragione, i due film divergono per così tante cose che non parlerei nemmeno di remake.
Paradossalmente questa cosa dava ancora più senso alla nuova operazione.
Il problema è il risultato, peggiore del primo film in ogni aspetto, recitativo, di scrittura, fotografico.
Per non saper nè leggere nè scrivere ho preferito fare una recensione doppia, di confronto quasi autoptico tra i due.
In realtà ogni film dovrebbe essere giudicato di per sè ma molte volte è interessante vedere come da un medesimo soggetto si possa fare una cosa più buona e una meno buona.
Questo è tutto quello che sono riuscito a scovare

 "E' per l'uccello?"
Chiede ad un certo punto lui a lei che se ne sta appoggiata al muro a piangere.
Ci mettiamo a ridere in sala.
Ci immaginiamo questa donna in lacrime per colpa del pisello del marito. 
Che so, troppo piccolo?
Non lo so.
Fa ancora più ridere che lui le abbia fatto questa domanda dal nulla, non dopo aver fatto sesso. 
Sembra che probabilmente abbia questo senso di colpa così forte da imputare al suo uccello ogni pianto della moglie.
Poi, però, ripensiamo che forse si riferiva all'uccello ucciso dal loro gatto.
E, una volta che ci rendiamo conto di questo, ci rendiamo anche conto che forse la nostra ipotesi era migliore.
Ecco, questo è un esempio di quello che mi è sembrato un film mal scritto.
Fosse solo quello il problema, il nuovo Pet Sematary è mal scritto, mal recitato, malissimo fotografato.
Durante la visione vedevo cose che non mi piacevano per niente e mi chiedevo "mah, magari era così anche nel primo film o nel libro di King".
Sto tarlo non mi abbandonava e allora all'una de notte me so messo a rivedè Cimitero Vivente, quello del 1989.
E sì, avevo ragione, il nuovo film cambia moltissime cose (per questo non lo chiamerei remake ma nuova trasposizione del romanzo) e, ahimè, lo fa in peggio praticamente su tutte.
Del resto nel 1989 la sceneggiatura la curò lo stesso King...
Il paradosso è che proprio avere il coraggio e la forza di cambiare erano probabilmente l'elemento più bello e più importante per giustificare questo nuovo film.
Insomma, onore al coraggio.
Però, cristo, se riscrivi le cose e fai un mezzo disastro allora le buone intenzioni restano solo questo, buone intenzioni.
Ora, intendiamoci.

Il romanzo di King era un grandissimo trattato sulla morte, sul dolore, sull'elaborazione del lutto.
E in questo senso nessuno dei due film riesce a riportare al meglio quelle sensazioni.
Secondo me quel romanzo avrebbe dovuto avere un adattamento "europeo", nel senso di una trasposizione che avesse di gran lunga prediletto l'aspetto basico e umano, asciutto, rispetto a quello più barocco ed horror.
Un regista grande e sensibile farebbe un capolavoro con un soggetto del genere.
Il film del 1989 un pochino ci riesce, quello nuovo per niente.
E pensare che dietro c'è il regista di quella perla di Starry Eyes mi fa star male.

Questa è una recensione doppia, o ibrida, come volete.
Non so come unirò i due film, vedremo.
Quando li vedi entrambi a stretto giro di posta (io stesso giorno, perfetto) noti subito le scelte diverse. E ogni singola scelta (tranne una probabilmente) l'ho trovata migliore in Cimitero Vivente.
Innanzitutto è sconfortante, sconfortante, fare il confronto tra il materiale umano (e mostruoso) di uno e dell'altro.
Non c'è un solo personaggio (vivente e non) del nuovo Pet Sematary che riesca a migliorare o stare al livello di quello vecchio.
E se riguardo la famiglia Creed il peggioramento è abbastanza lieve (io credo che l'attore che interpreta il padre nel nuovo sia una capra, ve lo dico) se prendiamo i due personaggi mostruosi più importanti, Zelda e Pascow, il confronto è impietoso.
Zelda è e resterà sempre il mio più grande incubo di tutta l'infanzia. E ancora adesso rivederla mi ha fatto effetto.
Credo che il suo punto di forza maggiore fu quello di farla interpretare da un uomo, il che rendeva quel viso così creepy e strano che ti faceva veramente star male. La nuova Zelda sembra una bella ragazza imbruttita, non ha nè il dolore nè il potere orrorifico della vecchia.
E con Zelda si è fatto anche un errore di ritmo e grammatica cinematografica, facendocelo vedere già dopo 10 minuti e poi riproponendocelo altre 4,5 volte. In Cimitero Vivente Zelda appariva ben oltre la metà film e la sua apparizione era veramente uno shock.
Ma a completare il disastro sul nuovo personaggio c'è un ulteriore cambiamento, ovvero la sua morte.
Io credo che una soluzione più ridicola non poteva esser trovata. E, come se non bastasse, quella morte porterà ad altre due scene "a la Wan" francamente evitabili.
La vecchia Zelda moriva di stenti e dolori, era una morte straziante, non una caduta dal portavivande sant'iddio...

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Forse fa peggio persino Pascow che per la solita ipocrita operazione antirazzista viene qui fatto interpretare da un ragazzo di colore.
Anonimo, ridicolo.
Il vecchio Pascow era potente, anche se, bisogna ammetterlo, più il film andava avanti più la sua presenza diventava un pò una macchietta (forse questo è il difetto più grande del primo film).
(tra l'altro non avevo mai pensato che nel primo film Pascow ha un ruolo praticamente identico a quello dell'amico nel capolavoro Un lupo mannaro americano a Londra).

Questo invece è veramente inconsistente

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L'aver parlato di Pascow ci porta anche ad analizzare quello che è il difetto più tremendo di Pet Sematary, ovvero il disastroso (e incomprensibile) uso degli effetti visivi.
Sono ovunque.
E non si limitano agli elementi "vivi" della messa in scena ma investono persino le scenografie.
Ci sono scenari in questo film finti, fintissimi.
Guardate la bellezza del cimitero indiano del primo film, quello dove i morti non si limitano a riposare ma camminano.

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Bello, vero, alla luce del sole, maestoso.
In questo nuovo film è l'ennesimo luogo buio, oscuro, computerizzato, confuso, dalla fotografia orrenda.
Ma l'abbuffata di CGI è riuscita ad investire anche una delle figure cardine di questo soggetto, ovvero il gatto Church.

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(Sì lo so che anche quegli occhi sono un effetto ma, appunto, è un uso degli effetti virtuoso)

Un altro confronto impietoso.
Restando al gatto, volete mettere la scena del 1989 in cui butta un topo morto nella vasca di Louis con quella, nuova, dell'uccello?
Insomma, effetti, materiale umano, scrittura, il peggioramento è ovunque malgrado Cimitero Vivente non fosse di certo un capolavoro (ma secondo me un grandissimo horror sì).
Ma potrei anche citare cose più piccole, accorgimenti minuscoli che, alla fine, fanno comunque la differenza.
Pensiamo alla scena in cui Louis si sveglia e scopre i piedi completamente infangati.
Subito lo spettatore penserà "cazzo, ma la moglie lo scoprirà lo stesso!"
E infatti nel vecchio film lo vediamo buttare tutto in lavatrice, nel nuovo NULLA.
E vogliamo parlare dell'incredibile e insensata sequenza di Pet Sematary in cui Louis fa ubriacare Jud?
Ecco, anche in questo caso il vecchio film ha una narrazione molto più chiara e coerente.
Ma potrei non finire più.
Nel nuovo film è stato tolto un elemento importantissimo, grandioso, decisivo, ovvero il racconto di come già nel passato qualcuno portò un essere umano al cimitero degli indiani.
Jud avverte di questo Louis ma Louis se ne frega, ci porta comunque la figlia morta.
Ma perchè togliere questo elemento? Tra l'altro questa del flash back del giovane militare poteva essere una sequenza horror mica da ridere...
Non solo, ci viene tolto anche il racconto per immagini del ritorno a casa del cane di Jud, altra sequenza dell' "originale" molto forte ma qui incredibilmente eliminata.
Voglio ribadire che nessuno obbligava i nuovi registi a riprendere elementi del primo film o del romanzo ma, come ho detto, se cambi devi provare a migliorare (io ad esempio sono uno dei pochissimi che esaltò i cambiamenti apportati da Blood Story rispetto a Lasciami Entrare).
Altri due tasselli in questa galleria degli orrori dei cambiamenti.
Viene eliminata la figura della governante del primo film, figura marginale nel plot ma decisiva per mettere "chilogrammi" in quella che è la tematica fortissima del film, ovvero la morte, la paura di essa.
Quella governante sceglie la morte (suicidio) in un film che racconta proprio l'opposto, ovvero l'arroganza dell'Uomo di andarle contro, alla morte dico, anche quando questa avviene naturalmente.
E l'incidente col camion?
Anche qui in quello nuovo è da mani nei capelli, sembra fatto dai registi di Final Destination.
Guardate l'originale, perfetto, ansiogeno, secco.
Questo, invece, solo un improbabile guazzabuglio di cose. 
Perchè l'hanno fatto?
Semplice, proprio per sorprendere lo spettatore, fargli vedere come sono riusciti a cambiare il film nei suoi elementi più scontati (pensate anche alla scena del bisturi sotto il letto, nel primo avviene l'attacco, nel secondo fanno finta che avviene ma non avverrà).
E anche la reazione dei due genitori alla vista del figlio ammazzato è imparagonabile.
E quella bimba che non ha nemmeno un graffio...
A tal proposito nel primo c'era poi la scena dello straziante abbraccio tra Louis e il figlio morto una volta che questo lo disotterra.
Niente, anche quella scena così umanamente forte è stata tolta.
Ma allora, mi dico, il nuovo film non ha niente che si salvi o nessuna scelta migliorativa?
Per me giusto un paio.
Una è la carovana dei bambini con le maschere, davvero suggestiva. 
Bellissima aggiunta.
Un'altra è per l'uso più limitato di Pascow, Pascow che nel primo film ad un certo punto per un buon quarto d'ora diventa protagonista del film (quando la moglie decide di tornare indietro dopo aver avuto una visione alla Shining. Ecco, tutte quelle loro peripezie per aerei, stazioni e camion è davvero inutile).
Poi c'è uno dei confronti più importanti, ovvero quello tra i due "figli morti viventi".
Ecco, io nel complesso preferisco senza indugi il vecchio Gage ma ammetto che la scena della vasca della piccola "ritornata" è davvero bella e l'unica, ripeto unica, in cui ho provato delle emozioni nello sguardo dei protagonisti e in quello che accade.
In questa sezione ho apprezzato che si sia eliminata la parte del "vieni a giocare con me", ovvero tutte quelle risatine e frasi che Gage faceva nel primo film (compresa una telefonata alla Scream, un bambino di 3 anni?).
In linea generale, tornando all'inizio, bisogna dire come in entrambi i casi un soggetto così alto e doloroso non abbia portato ai massimi risultati possibili (anche se il primo ci prova con molta umiltà).
Questo è un soggetto straziante, quello di chi non accetta la morte di un proprio caro e per "annullarla" è capace di andare contro ogni legge naturale.
La morte di un figlio è il non plus ultra del dolore e King fu grande a costruirci questa impalcatura intorno (anche se tutto deriva dal bellissimo racconto popolare The Monkey's Paw).
E' molto bello questa idea che si dà del confine, quello tra vita e morte e quello fisico tra i due cimiteri, quello semplice degli animali e quello magico.

"Non oltrepassare il confine" 
diventa quindi la frase simbolo del film. Mi fa un pochino pensare anche all'immenso Frankenstein, un altro che provò a sconfiggere la morte e che per questo, anche lui, ebbe la sua punizione.

Ecco, ho dovuto interrompere la recensione per andare a vedere il film di Almodovar, sono tornato e adesso non ho più la testa per riprendere il filo del discorso.
Quindi chiudiamola qui.
E, a proposito di finali, un'altra volta terribile si rivela quella del nuovo film, talmente trash da dare l'ultima coltellata ad un soggetto che meritava tanto tanto di più

5.5 (2019) / 7.5 (1989)


18 commenti:

  1. Non è piaciuto neanche a me, hai descritto perfettamente i motivi per cui è di gran lunga peggiore del primo, che avevo visto un paio di settimane fa. Al tuo elenco aggiungerei anche il fatto che i genitori poi sono fatti rivivere dalla bambina, togliendo ulteriormente (come se ce ne fosse stato ancora bisogno) quel discorso sulla gestione del dolore della perdita: nel primo era il marito a riportare in vita la moglie, anche dopo aver visto come era diventato il figlio in aggiunta al racconto del vicino.
    Poi anche come scelte narrative: il vecchio fa seppellire il gatto e tu ti chiedi se a qualcuno fregasse qualcosa di quell'animale che fino a quel momento si vede qualche secondo in una scena.
    Peccato perché la processione dei bambini mascherati mi aveva illuso che fosse più fedele al libro, che non ho letto, ma quella scena mi pareva da King.
    Di positivo devo dire che nonostante tutto è scorso via bene, almeno non è stato un mattone :D Ho apprezzato anche lo scherzo con la scena del taglio del tendine.

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    1. A quel povero animale ci tenevano così tanto che nelle prime scene del film quasi se lo dimenticano in macchina, vedi tu :,D da segnalare che poi la scena dei bambini, una delle poche d'atmosfera del film, crea un buco di sceneggiatura che si poteva benissimo evitare. Di quei bambini dicono solo che stanno facendo una processione, ma vengono palesemente dalla proprietà del vecchio, c'è pure l'inquadratura ad hoc che inquadra la casa. Sono partiti da lì magari, ma dopo non compariranno mai più nella storia. Oppure si sono fatti chilometri e chilometri della immensa foresta che vediamo nella primissima inquadratura con un cane morto nella carriola, mi sembra normale. Senza contare che la figlia dopo 5 minuti massimo li segue, arriva al cimitero degli animali e questi si sono volatilizzati...

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    2. Si poteva tranquillamente far passare il corteo per una visione, invece si son messi a commentarlo madre e figlia.

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    3. perfetto claudio


      per colpa di almodovar non ho scritto del finale ma è prorpio lì l'ennesimo disastro fatto

      qual è l'anima di pet sematary? il dolore della perdita e, quindi, voler riportare tra i vivi le persone amate

      in questo nuovo c'è il contrario, tutti zombie e i bambinello da portare tra i morti

      per favore...

      infatti il finale del primo era bellissimo anche se io non avrei fatto vedere lei cadaverica ma avrei lasciato il dubbio (come nel libro) se magari fosse tornata quasi a posto e non come il bambino

      del resto lui lo dice "ce la porto subito almeno non succederà quello successo a Cage"

      ecco,nel libro mi pare lei arriva, gli mette una mano sulla spalla e gli dice ti amo, una cosa così

      e invece qui lei non solo è mostro ma ci fanno vedere che sta per ucciderlo, brutto

      sì, quel gatto poi computerizzato col quale impossibile empatizzare...

      non lo so se il corteo era nel libro ma sì, bella idea, l'ho scritto anche io

      il problema delle scene del taglio del tendine è che lei non poteva essere in casa. Il vecchio fugge, entra in casa, chiude tutto e lei è lì...

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    4. sì, c0è da pensare che quella processione venga da più lontano e che quella sia l'unica strada per arrivare al cimitero

      questo non l'ho visto come errore

      invece la cosa che poi madre e figlia li seguono (quasi) e non ci sia più nessuno sì, notata anche io e pure appuntata ;)

      ma ne avevo troppe altre sa segnalare

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  2. Non ho mai visto Cimitero Vivente, ma quella scena madre con Zelda sì, grazie al consiglio di un amico. Quel trucco, quello scatto verso la sorella nella penombra, quel suo modo strascicato di dire "perché mi hai abbandonato..?", simbolo del senso di colpa dell'altra (che se ho capito bene desiderava la sua morte, tanto la spaventava l'ammalata), è una di quelle scene che fanno da sole un film horror. Era cattiva, artigianale, paurosa. Tre aggettivi che non sembrano trovarsi mai nel cinema horror mainstream americano, ma in particolare nei remake degli adattamenti di King. Prima l'osannatissimo It, adesso Pet Sematary, che se possibile è ancora più blando.
    Di cattiveria non ce n'è nemmeno l'ombra, l'horror ormai è un genere che deve portare in sala anche le famiglie, manco fosse Aladdin della Disney (visto oggi, altro remake disastroso, con Guy Richie al timone quasi ci speravo). Sulla fintezza plasticosa degli effetti al computer hai già parlato abbondantemente, rimane solo la paura, sostituita ormai dagli spaventi. Tutto un continuo buh dietro la spalla, uno più ridicolo dell'altro (sorpresi dal camion più silenzioso del mondo su un rettilineo per ben due volte? Ma che davero?), e zero atmosfera o costruzione della tensione. Na merda, scusa il francesismo, ma se questi sedicenti registi non si sono impegnati a fare un film non dico bello, ma corretto, perché dovrei impegnarmi io a commentarlo? Bisognerebbe parlare della recitazione? Con Jason Clarke che rimane per me uno dei più grandi misteri di Hollywood, un cane San Bernardo fatto attore. Oppure del fatto che Starry Eyes, film che per inciso ho abbastanza detestato, criticava proprio lo star system, ed è stato seguito da questo, che è una svendita totale alla macchina industriale losangelina?
    La smetto và, che mi risale il nazismo sopito della settimana scorsa. Sarebbe un film semplicemente da dimenticare, ma sarà difficile dopo la sofferenza che ho provato al cinema.
    Scusa lo sfogo, comunque sono Enrico (devo decidermi a farmi un account prima o poi...)

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    1. esatto

      la scena che dici te se non sbaglio è "l'ultima" di Zelda, la terza

      ma tutte e tre le volte che compare sono mostruose. Quella dello scattino in avanti, sempre se non sbaglio, è l'unica a metà tra l'esser reale e metaforica (cioè, come dici senso di colpa)

      sì, esatto, era un uomo, era un viso veramente spigoloso e doloroso, era proprio cattiva e malata

      questa qua nuova no, mi dispiace

      no, impossibile un film horror americano mainstream "solo" cattivo, impossibile

      magari alcuni ce ne sono ma poi si salvano con l'happy end

      vedi quello successo con the discent, caso emblematico (ma se non l'hai visto mi fermo qua)

      sugli effetti digitali velo pietoso, sul camionista che in 45 secondi di rettilineo non vede mai davanti anche. Anche qui sul primo la scena era 100 volte costruita meglio, questa un baraccone alla final destination

      su starry eyes, invece, credo siamo quei 3-4 punti di discordanza, per me è grandioso (e anche, per tornare sopra, cattivissimo)

      però molto acuta la tua osservazione

      grossa delusione, grossa Pet Sematary

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    2. Si, parlavo proprio della scena dello scatto in avanti, che detta così sembra una sciocchezza, ma in realtà è un trucco di psicologia molto sottile. Zelda invade lo spazio di intimità della sorella, quindi dello spettatore, è impossibile non sobbalzare la prima volta. E anche dopo molte visioni mi sento a disagio, è quella stessa paura irragionevole che ti prende quando un estraneo ti viene intenzionalmente troppo vicino, figuriamoci se parliamo di un uomo spaventosamente truccato. Ecco, basta tanto così per fare paura, un pò di intelligenza. Sulla carta l’horror è il genere più facile che ci sia, nella pratica il più difficile. Sarà per questo che il cinema dell’orrore vanta pietre miliari quasi irraggiungibili e gemme nascoste a fianco di una vallata di mediocrità.
      Comunque rimane la regola base: lascia perdere i maledetti jumscare. Fanne uno, fanne anche due, ma poi basta. Altrimenti uscirà una presa per i fondelli. O Pet Semetary, appunto.

      Su Starry Eyes…no fidati, a giudicare dalla tua recensione abbiamo 3-4 punti in comune, i restanti di discordanza :,) Uno dei primi è che sì, è un film cattivo, non c’è dubbio. Potrei parlare per ore di quello che non mi è piaciuto di Starry Eyes, ma gli riconosco una freschezza degli esordi (è tipo il loro secondo/terzo film), che mi delude ancora di più se penso a come siano andati tranquillamente a svendersi a quelli che avevano essenzialmente paragonato ai rettiliani appena un film fa :,)
      Molto interessante questa impossibilità di andarci giù al 100% con la cattiveria nel mainstream, però non ho ben capito il paragone con The Descent, se parlavi di quello. Continua pure, Neil Marshall è uno dei pochi registi di cui ho visto tutta la filmografia, compreso l’ingiustamente bistrattato Hellboy di quest’anno.

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    3. hai descritto perfettamente la scena

      sì, l'avvicinarsi è un verbo, in alcuni casi, quasi ontologicamente horror ;)

      basta ragionare al contrario, difficile aver paura di qualcosa che si allontana

      quello scatto mi ricorda anche la celeberrima scena di inland empire e del vialetto

      la regola magica che dici è quella che noi vogliamo,non quella che vuole il pubblico purtroppo

      loro vogliono lo spavento, per loro l'horror è una specie di montagna russa dove a ogni jumpscare corrisponde l'inizio della discesona

      del resto spesso i jumpscare hanno quella stessa prevedibilità, sai già quando arrivano ;)

      beh, se una volta hai voglia di parlare di starry eyes sai dove farlo ;)

      allora ti dico, anche se pensavo sapessi già

      hai visto the descent 2?

      ecco, ovviamente se hai visto anche the descent capisci che quel secondo capitolo è impossibile

      sai perchè esiste? perchè in america non hanno accettato il finale devastante della versione europea (quando dopo la fuga vediamo che tutto era immaginario, e ci troviamo in quella grotta con la figlia,straziante)

      insomma, nella loro versione c'era l'happy end, e the descent 2 ne è la normale prosecuzione :)

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  3. A me manca un tassello.
    Ho capito che il libro ti è piaciuto, il remake ( o quello che è)no!
    Il film originale ?
    A me non tanto.
    Poi sulla battuta dell’uccello...ma è palese che han voluto lasciarla apposta chi ha seguito il doppiaggio italiano.
    Vuoi che non potessero immaginare i doppi sensi che na sarebbero nati?
    O già i doppiate man voluto dare un po’ di brio a na cagata di film!
    Ciao

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    1. beh, cavolo, in tutta la recensione ho parlato benissimo dell'originale e ho messo 7.5 alla fine come voto ;)

      io lo trovo davvero potente anche se sì, difetti ne ha

      no no, è una battuta super seria, sono io che riportandotela così l'ho fatta diventare ambigua

      ma cti assicuro che anche da seria non aveva alcun senso...

      e no, non è una cosa di doppiaggio, moriva davvero un uccello nella scena prima ;)

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  4. Accidenti, praticamente condivido ogni critica che fai al nuovo film, eccetto il giudizio.

    Verissimo tutto quanto: Pascow è il classico personaggio kinghiano che da trasporre è un vero casino. La Lambert c'era riuscita abbastanza bene grazie a un attore con un viso che non si batte (Brad Greenquist), qui è solo scialbo e poco incisivo. Zelda del '89 era un personaggio stupendo, drammatico, spaventoso oltre il livello di guardia, forse l'unica vera figura horror del film. Qui boh, io non sono neanche riuscito bene a vederla in faccia, ricordo solo un sacco di vertebre e di lenzuola. Insomma, un personaggio quasi esclusivamente strumentale alle scene horror con Rachel. Jason Clarke è odioso e non lo posso vedere da quando ha infangato la leggenda di John Connor. Il cimitero Micmac non c'è, non solo scenograficamente, mi sembra proprio che non se ne parli (in modo confuso parlano di Wendigo e di indiani fuggiti). E anche la mancanza di qualche flashback che spieghi che in passato avevano usato il terreno maledetto per riportare in vita un umano (il ritaglio di giornale dura 2 secondi) è un vuoto cosmico. Pure i camion che sfrecciano sulla statale, sono meno convincenti, incidente compreso.

    Però, ed è un però soggettivo come sempre, io quando ho visto Louis che salva Gage mi sono piacevolmente disorientato. Ho pensato "Non è possibile! E ora???". Tutto furbo e ben studiato eh, ma per me ha funzionato. Anche perché tempo pochi istanti e si realizza che la cisterna comunque ucciderà qualcuno. E anche lì altra botta incredibile.
    Certo se avessi visto i trailer non sarei qui a difendere questa parte, sarei d'accordo con te che la morte di Gage nel primo film è una scenda di gran lunga migliore.

    E poi comincia una seconda parte tutta nuova, su cui va fatto un distinguo.
    La primissima, quando Ellie ritorna, è un punto bellissimo e straziante. Quando Louis la vede e se ne prende cura, le fa il bagno, la mette a letto. E la bambina è pallida, sfigurata, con quell'occhio strano e dice "Papà, sono morta vero?". Ecco io lì ho pensato, se vanno avanti su questa strada, qui rischia che se la fanno in barba alla Lambert e un po' anche allo stesso King. Non so se hai ragione tu, che ci voleva un europeo, ma comunque con un regista di grande sensibilità (forse anche un Oz Perkins), ci pensi cosa poteva venir fuori? Una stupenda riflessione sull'amore di un genitore per i figli e di come possa sfociare nel più folle egoismo, di come tutti quanti i gesti di un padre, compreso quello estremo di riportare in vita, non siano amore ma volontà di controllo, un prepotente interesse personale. Ellie sarebbe stata vittima delle scelte scellerate del padre e poi poteva tranquillamente diventare una carnefice, ma per motivi molto diversi e più umani.

    Invece il film prosegue come se questa primissima seconda parte non fosse mai esistita. C'è qualcosa di bello anche quando Rachel torna e la vede e NON l'abbraccia (perchè il cuore di una donna sarà anche morbido, ma sa distinguere tra una figlia e un Wendigo), ma poi fondamentalmente diventa un horror alla Blumhouse, e più si va avanti e più sembra uno slasher.

    Ecco tutta questa parte, questo buttarla in caciara, a me ha comunque convinto perché è compatta e coerente. Se fosse andato avanti a replicare pedissequamente il romanzo di King sarebbe stato un film anonimo. Invece la piega che prende, per quanto non lo possa rendere memorabile (se devo dargli un voto gli do 6.5 eh), è secondo me ben riuscita. Anche la scena finale, che già immaginavo in quanti avrebbero odiato profondamente, secondo me è una chicca. Insomma, l'allegra famigliola Wendigo che va a riprendersi il figlio e Church che salta sul cofano tutto contento. Gage con gli occhi sbarrati che pensa "Papà, mamma, Ellie. Bel gattino. Ma perché hanno quella faccia strana?". E il "Tiu tiu" dell'apertura della portiera.

    Giuseppe, che per fare un film d'autore su Pet Sematary ci voglia il Wendigo in persona?

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    Risposte
    1. cavolo, che commento!

      intanto volevo dirti che nel giro che farò con mia figlia stiamo pensando di inserire cremona, ti terrò aggiornato

      pascow 2018 è debolissimo, quasi inadeguato
      e io quando da un personaggio bianco si passa nei nostri anni ad attori neri storco sempre un pò il naso, mi sembra una cosa ipocriticissima solo per far "bella figura"

      zelda hai detto tutto, e perfettamente

      clarke perl'amordelamadonna meglio sta zitti

      siamo passati da un cimitero reale e "presente" a uno in CGI e quasi assente

      e sì, l'aver tolto la faccenda dell'umano riportato in vita è un delitto, anche perchè era una delle basi della difficoltà etica nella scelta del protagonista

      sì sì, molto interessante quello che dici riguardo il salvataggio di Gage

      ora io non so cosa ho scritto ma non voelvo contestare la scelta (anzi, questo cambiamento è interessante) ma il fatto che PER ARRIVARE a quella scelta si sia poi arrivati ad una scena quasi ridicola, alla final destination come ho scritto

      nel film precedente quella era una disgrazia umana terribile, dovuta a scarsa attenzione

      qui diventa una cosa "del destino", quasi horror, una cosa che doveva accadere

      e, se ci pensi, questo rende meno forti le responsabilità dei genitori, responsabilità che sono importantissime per tutta l'anima del film

      perfettamente d'accordo sul fatto che la parte tra lui e la figlia tornata sia di gran lunga la migliore e, per me, anche l'unica che umanamente funziona

      sì sì, io per europeo intendevo solo che statisticamente la cifra dei registi europei è più adatta a soggetti del genere

      poi figurati che non possano avere la stessa sensibilità o capacità di affrontare un soggetto così anche americani, indiani o eschimesi ;)

      "Una stupenda riflessione sull'amore di un genitore per i figli e di come possa sfociare nel più folle egoismo, di come tutti quanti i gesti di un padre, compreso quello estremo di riportare in vita, non siano amore ma volontà di controllo, un prepotente interesse personale. Ellie sarebbe stata vittima delle scelte scellerate del padre e poi poteva tranquillamente diventare una carnefice, ma per motivi molto diversi e più umani."

      difficile dirlo meglio

      proseguo sotto

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    2. capisco perfettamente la tua analisi delal seconda parte

      dici o,k, non condivido alcune scelte ma almeno poi le hanno portate con coerenza fino alla fine

      vero

      riguardo il finale

      citandoti è coerentissimo

      ma uccide l'anima del soggetto

      ovvero il discorso di quanto noi vivi non sopportiamo la morte dei nostri cari. Di come anche sfidando la natura delle cose siamo disposti a compromessi mostruosi

      noi vivi che vogliamo disperatemente che un nostor morto sia ancora tra noi lo trovo struggente

      noi morti o wendigo che vogliamo che l'unico vivo diventi come noi lo trovo, semplicemente, horror ;)

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  5. Sì mi sono fatto un po' prendere, ho scritto un fiume :)

    Vera questa cosa che dici, non avevo colto subito in effetti. Qui i genitori sono deresponsabilizzati, ne escono come vittime del destino, mentre nell'originale sono straziati (giustamente) dai sensi di colpa. Poi la lunga mano del Wendigo che lavorava nell'ombra c'era sempre (Jud a un certo punto se ne accorge), ma era molto più sfumata, come dire "Il Male è nell'aria, ma siete voi con le vostre debolezze gli avete permesso di agire".

    Essì, qui si uccide l'anima del soggetto a metà, volutamente. E' questo che non mi ha disturbato, questo dire apertamente "Vabè tanto quella cosa lì l'han già detta meglio altri, facciamo caciara dai!" :D

    Dai magari sta cosa di Cremona si riesce a fare. Senza sbattimenti, se ti fa piacere e ti vien comoda nel tuo giro. Tanto ci sentiamo sull'internet ;)

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    1. il fatto che la colpa della morte del figlio sia TUTTA loro è importantissimo in questo soggetto secondo me

      non che poi tutto quello che accade dopo cambierebbe tanto eh, ma ha un colore un pò diverso

      non so se st'atmosfera del Male ce l'ho vista (alla fine stavano vicino a una strada mortale, lo sapevano sin dall'inizio), a me piace pensare a sto soggetto come molto realistico e umano, un film di uomini e di scelte di uomini

      ti faccio sapere ma l'altro ieri sceglievamo le 5 tappe e ce l'abbiamo messa ;)

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  6. Grande! Me sa che siete 2 delle 7 persone in tutta Italia che ce l'hanno messa eh :D

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