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12.10.21

Recensione: "Oxygene" - Su Netflix

 

Probabilmente questo sci-fi claustrofobico (una sola protagonista chiusa in una capsula, una specie di Buried con ambientazione diversa) è il miglior film di quello strano regista, perlopiù cazzone, che è Alexandre Aja (cognome che è via de mezzo tra un'espressione de dolore e na marca de pollo). Oddio, ce sarebbe quel cult horror indimenticabile che è Alta Tensione ma quel magnifico colpo di scena che aveva dentro, diciamocelo, era inaccettabile (dio santo! ma perchè????).
Sicuramente è il film più sobrio e trattenuto di Aja, il più esistenziale, quello più raffinato. Oxygene è la perfetta unione di 3 bellissimi film recenti, Buried (appunto), Il Gioco di Gerald e Moon. Ogni aspetto (scene, inquadrature, passaggi di sceneggiatura, tematiche) che trovate dentro al film di Aja sicuramente la ritroverete in uno di questi altri 3 film.
In ogni caso visione godibilissima, da appassionati del genere ma non solo. Certo niente di indimenticabile ma un film molto intelligente, umile, e capace di toccare argomenti anche delicati. 
E lei, Melanie Laurent (ormai anche regista sopraffina) è sempre un bel vedere.

PRESENTI SPOILER SIA DE STO FILM CHE DEI 3 CITATI MA  TRANQUILLI, AVVERTO QUANDO CI SONO


Diciamoce la verità, Alexandre Aja è un regista un pò pacchianotto, uno di quelli che se na cosa deve falla o esagerata o sobria te risponde: "Scusa Giusè, hai detto o esagerata o molto esagerata?".
Io de suo ho visto poco.
Ho visto quel cultone horror che è Alta Tensione, a mia memoria (15 anni almeno fa) un grande film di genere con un colpo di scena pazzesco MA inaccettabile.
Poi Le colline hanno gli occhi, che nel suo è sempre visione godibilissima.
Poi Riflessi di paura che lo ricordo poco anche se non mi m sembra fosse male.
Poi quella trashata de Piranha 3D, gioia pe gli occhi de noi maschietti e, al contempo, coltellata nel cuore all'arte del cinema.
E poi altre cose qua e là ma sempre co sto minimo comune denominatore che, insomma, ad Aja piace il tanto, il tanto violento, il tanto assurdo, il tanto esagerato, il tanto visivamente forte.
Ecco che allora ce so veramente rimasto stranito nel ritrovamme davanti un film che poteva esse girato da tutti i registi del mondo tranne che da lui, Oxygene.
Un film con - flash back a parte - un'unica attrice, un - flash back a parte - unico luogo e che fa della sobrietà e del togliere il suo mantra.
Ma che bravo Aja che smette un attimo de esse cazzone e gira un film così trattenuto, così intimo, così poco appariscente.
Mi viene da dire che questo sia il suo migliore film. Senz'altro ti restano in testa più altri, vero, ma questo credo sia il suo lavoro più pulito, più ben fatto, quello con meno lati scoperti.
Oxygene, lo dico da subito, è il perfetto frappè tra tre gusti, il gusto Buried, il gusto Moon e il gusto Il Gioco di Gerald.


Non c'è nemmeno un passaggio di sceneggiatura, non c'è nemmeno una scena, non c'è nemmeno una tematica, non c'è nemmeno una situazione che esuli dai 3 film qua sopra.

Oh tu lettore  che sei arrivato a sto punto (grazie!) nella lettura della recensione, ora fa na cosa, va in cucina, taglia du fette de pane, mettece in mezzo un salume bono, magna un panino e aspetta 5 minuti che devo scrive dei punti in comune che ha Oxygene coi 3 film qui sopra. 
E quindi devo fa spoiler per forza e se non hai visto anche solo uno de sti film "sei del gatto" come dicemo qui in Umbria (per dire "sei fregato").

SPOILER, VAI A MANGIARE IL PANINO MENTRE SCRIVO

Allora, dicevamo.
Buried, su tutti.
Lei è dentro na bara, anche se "spaziale".
Come il protagonista del film de Cortes era sotterrato...sotto terra (ma non bastava "sotterrato?"? direte voi. "No", rispondo io, altrimenti non potrei fa la battuta-paragone con l'altro film), dicevo, come in Buried il protagonista era sotterrato sottoterra in Oxigene è sotterrata...nello spazio.
Ma per il resto il film è quasi identico, le inquadrature sono giocoforza quelle, lo spazio è quello. Ma sono quasi identiche anche alcune telefonate (ad esempio il parlare con organismi governativi per poter essere salvati), alcuni sforzi del protagonista per trovare fisicamente come salvarsi, le stesse sensazioni di stare per morire da un momento all'altro, il senso di claustrofobia e tanto altro.
Ci tengo solo a dire che a livello di regia (e di sceneggiatura) Oxygene è comunque molto meno radicale di Buried perchè ha "a disposizione" decine e decine di minuti di flashback, di altri personaggi, di altri luoghi. Insomma, molto più facile da scrivere e girare, con maglie molto più larghe.
Però, ecco, c'è un aspetto che invece ricorda moltissimo un grande film (il migliore di Flanagan? penso di sì) tratto da un grande libro di King, Il Gioco di Gerald.
Ecco, anche qui abbiamo una donna stesa e bloccata, lì in un letto, qua in una capsula. Ma non è tanto questa la somiglianza (chè, a quel punto, è molto più somigliante Buried) quanto il fatto che questa donna per salvarsi ha a disposizione solo due armi, l'intelligenza e la memoria. Sarà quindi costretta, come nl film di Flanagan, a ricordare il suo passato, a capirlo, ad elaborarlo e a cercare in quel passato qualcosa che non solo le dia la forza psicologica per uscì da lì, ma anche qualche "indizio", una chiave.
Per ultimo il paragone con quel film immenso che fu Moon.
Ecco, spero che tu lettore che stai mangiando il panino non sia tornato nella recensione proprio adesso, perchè se non hai visto Moon è un disastro.
Dell'opera prima di Duncan Jones prende un aspetto "oggettivo" e uno tematico.
Quello oggettivo (in entrambi i film è un grande colpo di scena, ma atipico perchè molto anticipato) è il ritrovarcisi davanti a dei cloni.
Elizabeth è un clone, lo scopre con disperazione quasi alla fine. E' un clone realizzato da...sè stessa, generato per andare a popolare un nuovo pianeta (insieme ad altri 10000 cloni) visto che il Pianeta Terra è ormai "del gatto" (ormai sapete che vol dì).
Ma il punto di contatto più forte con Moon, ed anche la cosa più emozionante del film (anzi, di entrambi i film), è questo concetto per cui il clone ha avuto un imprinting con le stesse emozioni dell'originale. Anche il clone quindi sa di esser stato innamorato, anche il clone vive emozioni, anche se il paradosso sta che quelle emozioni, quella storia d'amore, lui, fisicamente, non l'ha mai vissuta.
Come, mi sembra, scrissi per Moon questo aspetto è al tempo stesso una disumanizzazione dell'amore (perchè viene trasmesso in modo scientifico al clone, in veste di ricordo) ma anche esaltazione dello stesso, perchè quel sentimento (che è un sentimento REALE, umano, che fu provato dall'originale) si perpetua così nel tempo, diventa immortale, si tramanda.
Disumanizza o esalta l'amore quindi? Difficile rispondere.

FINE SPOILER, MANGIATO BENE? ECCO, RICOMINCIA DA QUI ANCHE SE HO PRATICAMENTE GIA' DETTO TUTTO SOPRA

Come dicevo, secondo me, analizzando i punti di contatto coi 3 film citati (tra l'altro, ma l'avrete capito, tutti e 3 grandi film per me) abbiamo già detto tanto, quasi tutto, di Oxygene.
E' buffo come trovi questo mix sia l'aspetto più bello del film e, al tempo stesso, quello hche mi fa storcere il naso per non aver messo niente di completamente originale.


In ogni caso il film è benissimo girato, ha come protagonista quella Melanie Laurent che, oltre a grande attrice, abbiamo scoperto essere grande regista, ha dei dialoghi assolutamente convincenti (all'inizio me dicevo "Ma possibile la Polizia sente parlà de capsula criogenica e glie sembra tutto normale?", poi invece aveva senso la cosa) ed ogni passaggio di sceneggiatura è, miracolo, coerente e credibile.
Bella la scena dove lei risente l'audio (e noi l'abbiamo fatto con "lei", mandando indietro 4 volte, ahah), bello il concetto che i ricordi riusciva a farli riemergere con il dolore (pungendosi), formidabile (anche se gli effetti non eccezionali) quello zoom indietro che parte dalla sua capsula e arriva lontanissimo, nello spazio, per poi riapparire nel suo occhio (un pò I Origins), azzeccata l'idea del tempo reale (anche se mi pare non perfettamente reale), riuscitissimo l'incipit dove lei si toglie da quella specie di crisalide.
Ad un certo punto sembrava quasi di ritrovarsi nel finale di quel capolavoro che è stata Calls, ma non dico perchè e percome.
Eppure, lo dicevo, il film è comunque derivazione di tante cose già viste, non ci fa provare la tensione emotiva che il soggetto prevedeva (non che ci lasci indifferente ma con un soggetto così noi dovremmo non respirare insieme a lei, quasi morire), non raggiunge forse nemmeno le vette esistenziali che in qualche modo cercava e ha un finale consolatorio che sicuramente era auspicabile ma che arriva senza l'emozione necessaria (l'ultima immagine ricorda Another Earth).
Quello che sicuramente mi resterà più di Oxygene è lo straordinario attaccamento alla vita della protagonista. Si sa che quando stai per morire ti viene un attaccamento all'esistenza pazzesco (anche a chi, normalmente, non ce l'ha) ma noi siamo esseri umani, non cloni.
E che quest'attaccamento venga da una replica, da un essere metà umano metà prodotto della scienza è straordinario. Perchè quel corpo non ha mai vissuto nessuna esperienza, perchè quel corpo non ha un passato reale, perchè quell'anima in qualche modo è stata costruita.
Eppure, in soli 80 minuti, capisce quanto è bello vivere, quanto è bello esserci, quanto valga la pena lottare.



13 commenti:

  1. Rispetto agli ultimi film di Aja questo è stato decisamente un salto di qualità e l'ho preferito all'altro "originale Netflix" ambientato nello spazio, Estraneo a bordo, che invece avevo trovato noiosissimo.
    Oxygene è claustrofobico e teso fino alla fine, lei poi è davvero di una bellezza incredibile.

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    1. oddio, è orribile già dal titolo l'altro ;)

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    2. "Estraneo a bordo " ricalca paro paro (a parte l'ambientazione) un romanzo del 1956 di C.E. Maine, intitolato "Luna chiama Terra", e di recente ristampato nella collana Urania: situazione identica, solo che lì l'astronave doveva arrivare solo sulla Luna (anche troppo per quei tempi!) e il clandestino è una donna che guai a incontrarla: Crudelia De Mon al confronto è un agnellino...tutt'altro che politically correct come "Estraneo a bordo"!
      Ad ogni modo, ho molto apprezzato anch'io "Oxygène" e in particolare perché nonostante tutto non ha veri momenti di stanca; i flashback sono inseriti bene nel contesto e consentono di ricostruire il pregresso senza che si abbia la sensazione dello spiegone di rito. Fila via liscio, insomma e Melanie Laurent è stata grande (anche il regista: bisogna essere in gamba per fare un film con un solo personaggio, no?)

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    3. interessantissima la prima parte!

      ammetto che mi avete messo curiosità di vederlo ;)

      assolutamente, film godibile, benissimo girato e anche abbastanza ben scritto

      e no, è difficilissimo fare film così, forse più in fase di scrittura che di regia (la regia ha fatto di necessità virtù, alla fine quello che era il suo limite spaziale poteva diventare anche più facile come cosa, perchè sai che non puoi fare altro)

      in ogni caso Buried era molto più estremo ;)

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  2. Film decisamente appagante, nulla di trascendentale ma che porta la pagnotta a casa.

    Consiglio di confrontarlo con titoli come "Crawl or Die" e "Meander" per dargli una collocazione critica più precisa.

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    1. su sto campo li sai tutti, c'è poco da fa, ahah

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    2. Ahahaha, ma no!

      Molto più semplicemente mi sono venuti in mente questi due film quando ho visto "Oxygen".

      "Crawl Or Die" è un gioiellino, costato probabilmente meno di $ 100.000 ma realizzato in maniera straordinaria ed interpretato da una certa Nicole Alonso a cui il personaggio gli è stato cucito addosso perfettamente; film claustrofobico all'ennesima potenza che tiene lo spettatore perennemente in tensione, dal primo all'ultimo minuto.
      Pagherei per veder realizzato un eventuale sequel...

      "Meander" è, anch'esso, caratterizzato da parecchia azione ma, al contrario del titolo precedente, il suo fine ultimo è molto più filosofico, quasi etereo...
      Meno avvincente del primo ma più affascinante.

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    3. Si trova tutto di entrambi i titoli.

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  3. Se la pecora Dolly avesse potuto probabilmente ringrazierebbe per sto film.😗

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  4. Perché non ti è piaciuto il finale di Alta tensione?
    A me quel film non è dispiaciuto, e neppure il remake de “ Le colline..” gli altri non li ho visti.
    Forse solo la parte finale di Piranha 3D.
    Però c’è ne son diversi da recuperare vedo.
    È stato pure alla sceneggiatura di -2 livello del terrore P2 .
    Vabbè come scrivi te Oxygene ha troppo di cose già viste a mio parere.
    Quindi la tensione durante la visione scema a zero.
    Perché due sono le opzioni o vive o muore non ci son tante alternative…chiaramente se uno ha già visto film sul genere.
    Poi i ci aggiungo pure qualcosa suo paradossi temporali ( forse l’hai scritto) qua risolvono il problema di non poter cambiare il passato utilizzando dei cloni con ricordi per costruiti.
    Chiudo con una metafora che mi ha suggerito sto film.
    Quante volte è che stiamo senza ossigeno noi nella nostra vita?
    A me successe spesso con la figlia , mi lascia senza respiro ..sta crescendo e ti sentì inutile a volte.
    Vivi degli attimi infiniti di apnea poi si torna a respirare quando capisci che non puoi proteggerla sempre e ti fidi di lei.
    A te capita mai?

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    1. Il finale di Alta Tensione sarebbe stata grandioso se non fosse stato offensivo sia per l'intelligenza dello spettatore che per la sceneggiatura. Alla luce del finale almeno due scene sono letteralmente impossibili

      no, purtroppo manca la tensione in Oxygene, eppure è un film che doveva averne molta...
      Però Max i film dove o vivi o muori dovrebbero essere proprio quelli con tensione eh...

      bella la tua metafora!
      no, a me mai capitato, per me per ora la figlia è fonte solo di grandissima serenità, incredibile come non abbia mai paure, preoccupazioni o dubbi

      speramo duri...

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