Pagine

9.2.23

Recensione: "Bussano alla porta"- Cinema 2023 - 3

 

L'ultimo Shyamalan, dopo quel guilty pleasure - orribile ed affascinante - di Old, è un gran bel film, specie per il grandissimo soggetto (tratto da un libro, ma il film nel secondo tempo prenderà strade molto diverse).
Quattro persone bussano alla porta di una casa di campagna dove vive una coppia omosessuale e la loro figlia adottiva.
Dicono loro che il mondo sta finendo, arriverà l'Apocalisse (e che io abbia visto il film prima di quello che è successo in Turchia e Siria mette i brividi), e solo col sacrificio di uno di loro 3 tutto si fermerà.
Uno di quei concetti che io adoro, quello per cui l'umanità è come se fosse un'unica grande anima e anche solo l'amore di due persone può salvare tutto il resto del genere umano (a tal proposito vi consiglio di vedere - anzi, ascoltare - la miniserie capolavoro Calls). 
Un film che funziona, intrattiene, sottilmente emoziona pure.
Però, come quasi sempre nei film di Shy, le magagne ci sono, specie quel suo non riuscire a "star zitto" e doverci spiegare le cose a paroloni.
Ma io ti voglio troppo bene M. Night.
E sempre te ne vorrò

PRESENTI SPOILER

Mezzo Off Topic N° 1

Fa davvero impressione vedersi questo film e poi, il giorno dopo, nel mondo si è verificato uno dei terremoti più devastanti di sempre. E' strano, è inquietante, fa riflettere

Mezzo Off Topic N° 2

Al The Space di Perugia ci hanno fatto fare una cosa strana, e molto bella.
Siccome il film parla di "scelte" ci siamo ritrovati all'entrata una ragazza che ci ha fatto fare una scelta, ovvero inserire il nostro cellulare dentro una busta sigillata e, se alla fine del film l'avessimo riconsegnata ancora sigillata avremmo vinto un premio.
Ci siamo riusciti tutti e sei anche se durante i 10 (dieci dieci eh, col countdown) minuti di pausa dopo il primo tempo è stato straniante e quasi "difficile" non aprire la busta e prendersi lo smartphone. E' stato davvero bello vedere una sala praticamente senza cellulari.
 Questa piccola prova di "forza" è meno stupida di quello che sembra, andrebbe veramente proposta sempre e ovunque.
Poi il premio era piccolo ma tant'è, alla fine il vero premio era comunque il piccolissimo orgoglio di poter fare a meno dello smartphone (specialmente, ovvio, durante l'intervallo).

E ora il film.
Io adoro Shyamalan
.

Molti dicono che i suoi film o li ami o li odi.
E, di conseguenza pure lui, o lo ami o lo odi.
Credo che in questo caso, almeno per quanto mi riguarda, dovremmo dire che Shyamalan o lo ami o ti delude, come del resto possono deluderti anche i grandi amori.
Però no, non lo odi mai, anzi, quasi gli vuoi più bene quando fa cose brutte brutte (ma alla fine brutti brutti sono solo i due film che ha fatto su completa commissione, non come autore puro) o, quando anche quando fa cose belle, ha idee belle o gira bei film spesso li sabota del tutto con esagerazioni, passaggi kitsch, spiegoni non voluti, grossolanità.
Ecco, Shyamalan è uno che tutti tutti i pezzi insieme non li mette quasi mai.
Eppure, ma inutile che dica sempre le stesse cose visto che l'ho fatto per ogni film suo che ho recensito, eppure è un autore eccezionale, unico, riconoscibile e che, nel suo piccolo, pur tra mille sporcature, nella piccola storia del cinema degli ultimi 20 anni c'è con tutte le scarpe.
Anche Bussano alla porta, film molto bello e shyamalanesco come non mai, di quei difetti che ti dici "ma perchè M.Night provi a rovinar tutto, perchè????" ci sono più d'uno.
Eppure è un film che ti godi alla grande in sala e che, quasi quasi, ti andresti anche a rivedere.
Dico subito che io dell'evidente allegoria biblica non parlerò sia perchè, ne sono sicuro, ne avranno già scritto saggi su saggi sia perchè - chi mi legge lo sa - qua non si fa nè cultura nè divulgazione, è semplicemente lo spazio di qualcuno che racconta di film e di quello che ci ha visto dentro, quello che significano e le emozioni che ha provato.

Siccome Shyamalan è uno che ama inventarsi ex novo le storie mi ha incuriosito leggere nei titoli di testa che fosse una sceneggiatura derivata da un romanzo.
Sono andato a vedere di che parli questo romanzo e sì, a leggere wikipedia, la prima parte è assolutamente identica al film ma la seconda se ne discosta totalmente. Ed è proprio in questa seconda parte, infatti, che il film diventa - coi pregi e i difetti del caso - perfettamente aderente ai vestiti di Shyamalan, tanto da poterlo considerare, alla luce di tutto, quasi un film completamente suo, o comunque una sua visione di un testo precedente (ripenso ad esempio all'Enemy di Villeneuve, così simile ma al contempo così lontano dal testo di Saramago).

Dico subito che a me il concetto alla base del film, quello per cui l'umanità sembra essere un'unica grande anima per cui anche l'amore singolo di due persone (o in questo caso il sacrificio d'amore) può salvare tutti gli esseri umani, è un concetto che adoro, che mi stimola, che mi emoziona.
Ogni tanto camminando per strada e vedendo due anziani abbracciati penso che quell'amore non sta salvando loro, ma in quel momento sta salvando il mondo intero.
E che questo concetto sia portato in scala così grande (un essere umano = intera umanità) lo trovo straordinario.
Certo, può avere derive esistenziali e complessissime come ad esempio in Synecdoche New York (dove, appunto, la sineddoche stava anche a significare "uno per tutti") o altre più di genere, apocalittiche, come in Bussano alla porta.
Ne approfitto sull'argomento per consigliarvi una miniserie pazzesca, Calls.
Non vedrete niente, se non frequenze di suoni.
Sentirete solo telefonate e voci.
Ecco, per gran parte di "Bussano alla porta" ho ripensato a quel gioiello, anche quello un film "apocalittico" (dove, tra l'altro, si parla di "apertura dei cieli" come qua) e anche quello basato totalmente sul concetto che solo l'amore e il sacrificio di due sole persone possano portare alla salvezza dell'intero Universo.
Vi metterà i brividi, ve l'assicuro.


In realtà Shyamalan questi campi li aveva già più o meno battuti in precedenza. Anzi, questo film, se vogliamo, è un pò un mash-up di tutta la sua filmografia.
Se è vero infatti che il riferimento "emotivo" ed elettivo più grande è quello di Signs (uno dei suoi capolavori secondo me), anche quello un film dove le piccole cose della vita (i "signs" del titolo, che alla fine non erano i cerchi nel grano) acquisivano un significato gigantesco e cosmico, è anche vero che è impossibile non intravedere sfumature di Lady in the Water (altro che sfumature a ben pensarci, con gli esseri umani che acquisiscono Ruoli giganteschi e archetipici e, se non sbaglio, anche lì la necessità di salvare l'umanità), di E venne il giorno (il suo film apparentemente più apocalittico, con un finale in cui tutto "torna a posto" identico a questo e anche quella scene di "c'è qualcosa nell'aria" che lo ricordano) ma anche di tutti gli altri suoi film, film dove abbiamo uomini normali ma con "superpoteri", dove abbiamo famiglie che tentano in tutti i modi di proteggere i propri figli da una minaccia esterna (The Village su tutti, ma il senso di "proteggersi" verso una minaccia ignota c'è quasi sempre in Shyamalan) e tante tante altre piccole cose.

Il film è bello. E' uno di quei film "da sala" che vorresti vedere sempre.
Certo, come spesso in Shyamalan, le ambizioni sono molto più alte dei cosiddetti "film da sala" (specie per le tematiche che tratta e l'altezza che cerca di raggiungere nei concetti) ma, direi per fortuna, i suoi film restano soprattutto qualcosa di molto bello da vedere, spettacolare e, pur essendo molto seri, sono quasi sempre un grande intrattenimento.
"Bussano alla porta" ha questo grande soggetto, ha un'ambientazione bellissima che al tempo stesso è sia ultracaratterizzata ma anche una specie di "non-luogo" (ad accrescere la sua natura simbolica), la regia è accattivante, la storia prende, gli attori fanno il loro dovere (vedere Bautista mite professore è una scelta assurda e vincente) e, come dicevo all'inizio, il messaggio che lancia il film è tremendo e bellissimo insieme.
Spettacolare l'arrivo dello tsunami, super suggestive le immagini degli aerei che cadono come mosche, suggestivi i suicidi-omicidi dei 4 membri dell'Apocalisse.
E il film, per almeno 3/4 riesce anche nel difficilissimo compito di lasciare sempre qualche possibilità che tutto quello che di trascendentale stiamo vedendo sia realmente frutto di calcoli o "preparato" (uno dei due ragazzi gay in questo rappresenta infatti la Ragione che, come spesso nei film di S., si scontra con l'Impossibile e la Fede, qualsiasi fede sia).
Ci sono, però, anche dei problemi.
Il primo è, ahimè, inevitabile, ovvero la prevedibilità.
Il film ha uno schema fisso che mai varierà (servono a poco gli intermezzi delle fughe e simili) e anche il finale (sappiamo che Shy è un'anima buona che ama la vita e l'amore) già immaginiamo quale sarà.
Il secondo problema è che ci sono dei passaggi molto molto deboli, uno su tutti quello dopo la seconda scelta dove, nemmeno 30 secondi dopo la morte della ragazza, al televisore ci sono immagini di ospedali da campo per il virus, organizzazioni che si muovono etc..
Un errore davvero gravissimo e inconcepibile dato che il film - in questi momenti - è in tempo reale e vedere dopo 30 secondi cose che minimo minimo dovevano verificarsi 12-24 ore dopo è veramente inaccettabile.


Ma il problema più grande, come quasi sempre con Shyamalan, è che non riesce a sta bono, non riesce a trattenesse e ogni volta ci infila dentro il suo spiegone morale, condito di paroloni e didascalico da morì.
Mortacci sua.
Addirittura ci parla esplicitamente dei Cavalieri dell'Apocalisse, ci parla di Cura, di Accudimento e di altre cose di cui, sinceramente, avremmo fatto a meno.
Perchè quando ci sono concetti così grandi ed emozionanti (e che l'umanità venga salvata grazie al sacrificio di un amore immenso è qualcosa di veramente grande) lo spettatore li deve vivere e percepire da solo, non devono esseglie detti, dio bono!
Se vedrete - anzi, ascolterete -la miniserie che vi dicevo (Calls) capirete la differenza enorme nel "percepire" certi concetti o nel trovarceli sbattuti contro.
Prima di chiudere (visto? sono riuscito davvero  -come mi prefiggevo all'inizio - a non parlarvi di alcun simbolo del film, andate dove ne sanno più di me) volevo citare altri titoli al volo.
The Box, film sottovalutato dove c'è dentro una scelta morale molto forte come qua. Anche se lì in realtà riguarda la morte di una sola persona, non di tutta l'umanità (ma, appunto perchè mi piace questo concetto di umanità con unica anima, i due film si possono somigliare).
Mine, bellissimo film italiano anche quello con dentro delle scelte importantissime e molto simile nella costruzione dei flash back e, boh, il finale mi ha ricordato l'ultima riga de Le intermittenze della morte di Saramago, ma non dico perchè (come se non avessi già fatto spoiler).

Dai M.Night, dopo quel guilty pleasure (orribile per certi versi, affascinantissimo per altri) di Old siamo tornati a vecchi fasti.
Ma, ogni tanto, chiudila quella boccaccia che alle cose ce arrivamo da soli

7

21 commenti:

  1. E venne il giorno … che qualcuno bussò alla porta.

    Al mio regista feticcio ho sempre dato credito e quindi mi permetto di criticarlo anche ferocemente; così ero andato al cinema libero di testa e aperto ad un nuovo “incanto” (brutto o bello che sia). Alla fine è mancato proprio l’Incanto.
    Gran bella costruzione della messa in scena, solo 7 personaggi, ambiente ristretto, primi piani invadenti e continuo cambio di “fuoco” nella profondità degli ambienti. Tema forzato, ma attuale, affascinante e anche curato graficamente (gli inserti dei telegiornali sono grezzi ma molto efficaci).
    Valide interpretazioni (Bautista si sta confermando un discreto attore) e regia ispirata.
    Shyamalan è un maestro nel creare l’attesa, nel preparare il thriller, a volte poi risolve con un twist magistrale, altre si perde nelle stupidaggine. Questa volta?
    No spoiler

    E’ un buon film, capace di far riflettere, un’opera completa di una morale.

    [spoilerino]

    Siamo tutti responsabili, tutti possiamo salvare il mondo a fronte di sacrifici, non basta la scienza o la fede, si necessitano atti, azioni. Con le chiacchere non siamo capaci di risolvere nulla, agiamo solo sotto minaccia. L’essere “aperti”, attuali, nuovi, belli, educati, politicamente stracorretti non è sufficiente, senza il sacrificio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. aggiungo che ...
      i 4 dell'apocalisse, sono tutti umani dai lavori umili e sono proprio loro a stimolare/pungolare la famiglia illuminata, ricca, evoluta ...

      proprio come nella realtà

      Elimina
    2. Come ti dicevo su fb concordo su tutto.
      Vero, usa tantissimo il cambio di fuoco, tanto che ad un mio amico infastidiva

      Ecco, hai ragione, forse a differenza della maggior parte dei film suoi, a prescindere dal risultato, questo è il più prevedibile.

      Però a me è piaciuto, e nemmeno poco

      Sì, il tema del sacrifico per un bene più alto è forse quello principale

      non avevo fatto caso alla cosa delle differenze di classe, interessante...

      Elimina
    3. sì, se noti, i 4 invasori sono di etnie varie, hanno tutti lavori dignitosi, ma umili.
      mentre gli aggrediti sono 2 uomini wasp, culturalmente elevati (guarda l'enorme libreria nella casa di campagna, nella casa di villeggiatura, tutti quei libri?), di bella presenza, rappresentati di quella società "aperta", sensibile ai diritti civili. Hanno adottato una bimba asiatica, con una piccola "carina" malformazione (non un bimbo disabile). Persone di buon senso, sicuramente attenti e sensibili verso il prossimo, verso l'ambiente, verso chi ha bisogno.

      Cioè gli aggrediti rappresentano l'Occidente emancipato, già predisposto al piccolo sacrificio, alla piccola donazione, alla piccola presa d'atto, alla piccola riflessione.
      Gli invasori, non sono cattivi, sono lì perchè devono, sono lì per stimolare, per attivare, per motivare, perchè altrimenti nessuno si salva.
      Loro, gli invasori, sono pronti al sacrificio, anzi sanno già che sono vittime sacrificali e a loro importa poco, tanto sono consapevoli della loro fine. Sono il mezzo necessario perchè gli aggrediti (?) prendano coscienza che non si può più aspettare, non c'è soluzione se non il RINUNCIARE ad un pezzo importante del loro avere.


      Elimina
    4. Mi stai convincendo, era una prospettiva che non mi era minimamente saltata all'occhio...
      Chissà se nel libro è la stessa cosa oppure, come spesso fa, è una visione di Shyamalan delle cose

      In ogni caso per convincermi non potevi esporla meglio sta cosa, complimenti ;)

      Elimina
    5. grazie ....

      ultimamente ho visto 3 film (il terzo è "Siccità", il secondo "Gli Spiriti") che mi sono piaciuti per le riflessioni che mi hanno stimolato, molto più che per quello che avevo goduto durante la visione. Lo si evince anche dalla necessità di scrivere dei commenti più corposi.

      :-D

      Elimina
    6. Ahah, però è sempre un bel esercizio mentale :)

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. amo M. non mi ha deluso non mi delude mai, solo che questo non mi è piaciuto. capita, gli voglio bene, sono contento di averlo visto. l'ho trovato piatto e prevedibile. ora alcune domande 1) cosa vi hanno regalato allo space? 2) una recensione come questa quanto ci impieghi a scriverla? 3) hai dato 7 ad un visto che hai abbastanza criticato e 8 a Godland che hai solo lodato, spiegami. ciao! Vittorio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 1 il poster del film
      2 al netto di scrive il cappello, cercà immagini e impaginazione direi 40 minuti
      3 e pensa che volevo metteglie 7.5 a questo...

      Elimina
    2. risposta 3.....mmmmmmm.....godland allora è un 9 for you :)

      Elimina
    3. Per me hanno 1 punto di differenza, se sia 7-8 o 7.5 - 8.5 poco cambia...

      accidenti a chi li ha inventati i voti

      Elimina
    4. speriamo non escano quest'anno dei capolavori del 1923 non distribuiti finora altrimenti esce dalla classifica! ahahahahahah

      Elimina
  4. lo vedrò ma dubito abbia inserito la scena "clou" del libro(la morte della bambina), l'unica fuori dai soliti schemi...se così fosse avrò cmq una grossa delusione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, ti posso dire che leggendo la lunga trama di wiki del libro le prime 15 righe (della trama) so identiche, poi è completamente diverso...

      quindi...

      quindi...

      boh :)

      Elimina
    2. Visto. Beh la mia previsione era corretta...a hollywood faceva troppo brutto far schiattare male la bambina :) Cmq finale molto più bonario rispetto al libro dove l'apocalisse non viene evitata...intanto pare sia in produzione il prossimo film di syamalacoso(Trap).

      Elimina
    3. Ahah, l'avevo previsto ,)

      però più che Hollywood credo il cambio di rotta sia proprio da Shyamalan, ecco

      Elimina
  5. Io a Shallallero vorrò sempre bene (fu il primo regista che seguii in ordine di uscita e mi iniziò ai fumetti).
    Detto questo... il film mi è piaciuto un botto! Anche con tutti i difetti che citi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ottimo!

      Guarda, forse il film non mi resterà ma quando vado al cinema per vedere un bel film ma non troppo impegnativo li vorrei tutti come questo ;)

      Elimina

due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao