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3.8.14

I Tesori segreti di Jolly Roger (N° 5): Film sugli Yeti (se abominevoli decidetelo voi)

Ed eccoci alla quinta puntata dell'excursus diacronico (nel tempo) e sincronico (nei sottogeneri) del nostro Jolly.
Ancora una volta prima di passare ai film Jolly ci regala degli aneddoti davvero molto particolari e tutti da gustare.
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New Age. A prima vista, la New Age non c’entra una mazza con l’argomento di questa quinta puntata, cioè lo Yeti. Eppure per me c’è più di un collegamento. Ognuno di noi, circa una decina d’anni fa, ha avuto almeno un amico o un’amica che si sono presi con la New Age e che perciò tI hanno consigliato libri su libri sull'argomento con lo scopo di convertire anche te. Tra questi libri, un posto particolare ce l’aveva “Il Terzo Occhio”, il libro in cui un monaco tibetano – Tuesday Lobsang Rampa - descrive la sua vita, a partire da quando, all'età di 7 anni, lo chiusero in un convento in Himalaya.

Lobsang Rampa narra la sua vita con sorprendente dovizia di particolari e cognizione di causa. A me sono rimasti impressi due passaggi: quello in cui Lobsang descrive gli Yeti e racconta di averne addirittura incontrato uno! E’ talmente scritto bene quel paragrafo, con dettagli talmente realistici, che…caspita, m’aveva quasi convinto.

Il secondo passaggio è che - prescindendo dalla realtà che è sempre peggio dell’immaginazione - la cosa che più mi ha impressionato nella mia vita non l’ho trovata in un film horror, ma proprio nel libro di quel monaco: è il momento in cui egli “apre” il Terzo Occhio.

Fino ad allora avevo sempre pensato il “terzo occhio” fosse la capacità di vedere oltre le cose terrene, una dote raggiungibile da persone speciali dopo molti anni di vita ascetica e di meditazione. Che quindi il “terzo occhio” fosse un simbolo, disegnato sulla fronte di questi padri spirituali per indicare la loro capacità di ergersi e di vedere l’infinito, la Divinità.

Mi sbagliavo: il Terzo Occhio non è né una capacità spirituale né un simbolo, ma è proprio…un foro, cioè un buco vero, che i monaci ti scavano in mezzo alla fronte…peraltro in condizioni igieniche inesistenti e con estremo dolore per chi lo riceve!

Lobsang descrive minuziosamente, in 4 o 5 pagine, il momento in cui egli venne fatto sdraiare in mezzo al prato e gli altri monaci fecero scaldare dell’acqua in un catino e degli affilati “strumenti” di ferro…con cui poi cominciarono a scalpellare il suo cranio all'altezza della fronte, per praticargli il buco del terzo occhio nel lobo frontale, mentre lui si dimenava tra sofferenze atroci e gli altri monaci lo tenevano fermo e poi…      

E poi sono svenuto. Mi ero talmente immedesimato in lui e figurato la scena che ho perso i sensi per l'impressione.



Comunque, veniamo a noi. Dopo i Lupi Mannari c'è un’altra creatura che da sempre affascina l’immaginazione: lo Yeti, l’Abominevole (chissà perché poi) Uomo delle Nevi. Ci sono storie di chi dice d’averlo incontrato, ma le prove della sua esistenza sono praticamente nulle (come zero sono, anche, le possibilità che una specie animale possa trovare sostentamento a quelle altitudini). Chi dice che lo Yeti sia un orso e chi sostiene che sia una specie di scimmione che, in un habitat differente, si sia evoluto in parallelo alle scimmie ed all'uomo.

Boh. A me piace pensare che gli Yeti sia un gigante pacifico e saggio, che sta lassù a godersi la solitudine delle montagne.



Il Mostruoso Uomo Delle Nevi – The Abominable Snowman (1957)



Film del 1957 in bianco e nero che non ha perduto il suo fascino. Trama semplice ed efficace: una spedizione scientifica in Nepal sta studiando le erbe del luogo. A capo vi è il Dottor Rollan, uno scienziato britannico colto ed intelligente, amico del Dalai Lama. Tuttavia, sul posto arriva una seconda spedizione, capitanata dal Dottor Friend. Costui è l'esatto contrario di Rollan: è un avventuriero imbroglione, fanfarone e cinico. A lui, degli aspetti scientifici non gli frega una cippa, lui vuole catturare lo yeti per presentarlo al circo e guadagnarci sopra.Lo scontro fra le due personalità rappresenta quello tra l'ingordigia nichilista da una parte, e la coscienza umana dall’altra, conscia del fatto che vi sono segreti del creato così sacri che non devono essere disvelati. (P.S. la casa di produzione Hammer è intenzionata a girare un remake di questo film, forse lo vedremo presto al cinema!)


YETI – Il Gigante del 20esimo Secolo (1977)



Yeti è un film Italiano che a suo tempo riscosse abbastanza successo. Una spedizione scientifica in Antartide scopre una gigantesca creatura intrappolata nel ghiaccio da milioni di anni. Decidono quindi di sciogliere il ghiaccio (utilizzando dei semplici lanciafiamme!) e scoprono che la creatura, alta 30 metri, è ben conservata e somiglia ad un Uomo di Neanderthal…quindi deve trattarsi di uno Yeti!
Ma la seconda deduzione è ancora più fulminante: lo chiudono in una gigantesca gabbia che somiglia ad una cabina telefonica, poi attaccano la gabbia ad un elicottero e la portano a 10.000 metri perché, secondo gli scienziati, a quelle altitudini “l’aria è molto simile a quella che si respira sull’Himalaya, dove vivevano gli Yeti” …e la cosa incredibile è che questo stratagemma funziona davvero, l’aria “di casa” risveglia la gigantesca creatura dopo un sonno di milioni di anni! Lo Yeti nostrano è una rivisitazione di King Kong: uguale a lui per dimensioni, più intelligente (forse perché un gradino sopra nella scala evolutiva), ma altrettanto tenerone: anche lui si innamorerà di una bella biondina umana (e per certi versi pare essere pure ricambiato). Il film ha una colonna sonora straordinaria, che parte da una parafrasi dei Carmina Burana.
YETI – Curse of the Snow Demon (2008)


Questo è un film veramente….Abominevole!
La conoscenza della cinematografia non è completa se non si è visto YETI perché, a volerla dire in modo fantozziano, è un “punto di riferimento verso il basso”. Una roba che fa venire la voglia di cavarsi entrambi gli occhi (e pure il terzo, direbbe Lobsang Rampa).
Tutti noi ci ricordiamo di "Alive", quel film che davano sempre in tv, dove un aereo cade sulle montagne innevate e dopo molti giorni i superstiti, senza cibo, per istinto di sopravvivenza decidono di mangiare i cadaveri delle vittime.
Ecco, Yeti è uguale…a parte l'originale aggiunta dello Yeti, anzi, di più di uno (ma in realtà sono solo due), che sono affamati pure loro, non di cadaveri ma di carne fresca,
In realtà, il make up dello Yeti è fatto benissimo, è davvero minaccioso ed inquietante; il problema è che si muove a scatti in modo ridicolo e fa improbabili balzi di 50 metri (colpa della computer grafica!).
E poi ci sono scene incredibili e assurde: quella dove lo Yeti rapisce una tipa, la porta nella grotta e anziché mangiarla, si addormenta stringendo la preda a sé manco fosse un peluche umano. O, peggio ancora, quella in cui un ragazzo sopravvissuto si rompe una gamba e se la stecca, ma in mancanza di legni dritti, utilizza come stecca il braccio di un suo amico amputato dallo Yeti!
Ma non è finita: in un'altra scena clamorosa, lo Yeti strappa una gamba a un tizio e poi, mentre costui è a terra (d'altronde è senza una gamba) lo mena, ma lo mena di brutto, utilizzando la sua stessa gamba amputata a mo’ di clava!! 
A dire la verità, però, io non ho trovato Yeti così pessimo come dicono in molti. C’è chi lo considera il peggior film della storia, ma a ben vedere secondo me c’è di peggio in giro e non credo (purtroppo) che Yeti raggiunga quel livello pessimo (e quindi per certi versi sublime) di film come questo qui :-) che non ho visto ma mi fido della recensione di Caden.

9 commenti:

  1. Il terzo lo cerco a vuoto dal 2009. Dove lo hai visto?

    Il secondo Peppe non è quello del tuo professore?

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    1. Credo proprio di sì ma non ho voluto dirlo perchè se dico che ho avuto come professore di cinema uno che ha partecipato a Yeti del 1977 è come se mi prendo il culo da solo.
      Ma lui era compositore comunque.
      E vedo che Jolly fa addirittura i complimenti alla colonna sonora.
      Incredibile coincidenza.

      Il terzo con quelle scene lo voglio vedè anche io

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    2. Incredibile, ho anche la prova.

      http://www.amazon.it/Yeti-Il-Gigante-Del-Secolo/dp/B000KRMSEY

      sante maria romitelli

      la trovo una coincidenza davvero assurda, non tanto che Jolly nel mio blog abbia recensito un film dove ha lavorato il mio professore di cinema, ma che abbia scritto "colonna sonora straordinaria".

      C'ho i brividi

      Riposa in pace Sante

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    3. Tommaso, Yeti del 2008 è quasi impossibile trovarlo. Io l'ho trovato sul tubo (https://www.youtube.com/playlist?list=PLeRe49MKq0BTWs6SurL2rl40RpiCVM-iB) ma è in inglese e i sottotitoli (sempre in inglese) non c'entrano una mazza col parlato. A vederlo in compagnia secondo me farebbe troppo ridere :-)

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    4. comunque farebbe ridere pure in cinese, perchè dal poco che ho capito il parlato è proprio inutile :-) Se un giorno dovessi passare dalle vostre parti ce lo si guarda :-)

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    5. Se mi confermi che i dialoghi sono inutili lo guardo.

      O forse è un film capolavoro se riesci a capire le parole...

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    6. Io ci sto. Domani forse torno, se trovi un terzo sventurato lo possiamo vedere su youtube.
      E magari inizio una nuova rubrica, quella dei film recensiti senza sapere che dicono.

      Marco, il divano è caldo, quando vuoi

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  2. certo sembrano più abominevoli i film che l'uomo delle nevi...

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    1. Assolutamente.
      Anche perchè come dice Jolly io nell'Abominevole non ho visto mai niente di abominevole.
      Mi è sempre stato solo simpatico lo Yeti

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao