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6.8.14

Io e l'immensità delle cose


Non mi riesce, o forse non mi è mai riuscito, perdermi nell'immensità della natura,
restarne completamente affascinato, e inerme.
Vedo alberi meravigliosi sopra di me, vorrei guardarli per ubriacarmi nel loro verde ma forse per paura il mio sguardo va giù e si sofferma sul duro tronco.
E sulla spazzatura che giovani menefreghisti o adulti noncuranti hanno lasciato depositare lì intorno.
Non mi riesce, o forse non mi è mai riuscito, perdermi nell'immensità del cielo, vedere le nuvole come magnifiche forme lontane in cui potermi sdraiare nella loro soffice inconsistenza, vedere i tuoni nella loro sbalorditiva, ancestrale e dirompente rabbia, veder la pioggia come lacrime d'angelo, vedere l'alba come un quadro pastello disegnato da un artista perfetto, vedere il tramonto come un sipario di abbacinante bellezza che sta per chiudersi per poi darci appuntamento al giorno dopo. Vorrei perdere lo sguardo nelle nuvole, nei tuoni, nella pioggia, nei tramonti e nelle albe, soprattutto nelle albe e nelle loro promesse, ma vedo il cielo e solo per pochi secondi riesco a perdermi là dentro prima di tornare al profilo sgraziato di una casa o al filo teso di un cavo telefonico.
Non mi riesce, o forse non mi è mai riuscito, perdermi nell'immensità del mare, arrivare lì in fondo all'orizzonte, pensare a quanto è grande, sentirne il profumo, chiudere gli occhi e immaginare che le onde suonino e cantino una musica ritmica e avvolgente, la stessa musica che sentì anche il primo uomo.
Non riesco a capirne la grandezza, l'immobilità e la potenza.
Ma ho solo paura di annegare, e non nella sua bellezza, annegare.
Non riesco, o forse non sono mai riuscito, a perdermi nell'immensità dell'amore, a star lì fermo a sentire battere il cuore più forte, a vedere le dita tremare e la pelle cambiare, ad ascoltare l'anima riempirsi, a vedere allo specchio i miei occhi diversi.
Perchè sempre la testa ragiona e lo accompagna. E ti fa pensare alla spazzatura, ai profili sgraziati delle case e all'annegamento mortale.

Non riesco, o forse non sono mai riuscito, a godere dell'immensità delle cose.
Ma so che esiste.
Eccome se esiste.

9 commenti:

  1. Sempre ad interrogarti su robette tu, eh? :)
    Non so perché, ma questo post mi ha fatto pensare a "Indie" dei Negrita.

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    1. In realtà l'ho scritto in dormiveglia.
      E solo per farti uscire fuori di nuovo.
      E' tutto falso. :)



      (vado a sentire il pezzo)

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  2. In realtà scrivi meglio dell'85% degli scrittori italiani degli ultimi vent'anni, dovrebbero pubblicare te e non certa merda! (a prescindere da ciò che scrivi)

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  3. Quoto Pietro...dai Pietro che magari ci riusciamo a convincerlo a scrivere un'opera letteraria sulla videoteca: che chicca che sarebbe! :D
    Allora ci sei riuscito nell'intento di farmi uscire :P

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  4. Vi voglio bene a tutti e due e lo sapete.
    Per il resto:

    1 Pietro, migliora le tue letture, forse da quell'85 passerai al 15. E già ci metterei al firma

    2 Gianluca, ancora? sai che è una ferita aperta quella e purtroppo ormai non posso recuperare

    per il resto non vedrete le librerie imbrattate dal mio nome

    oppure sì, ma sul reparto gastronomia

    (grazie)

    (t'ho snidato barese...)

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    1. Spesso l'85% te lo regalano/consigliano/prestano/offrono amici o presunti tali....prima capitava anche col cinema, ora, per fortuna loro non più.

      Comunque tu DEVI scrivere qualcosa: che sia recensione, dialogo sull'immensità, disquisizione su una partita di pallone o la lista della spesa tu la scrivi maledettamente bene!!!

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    2. Sulla lista della spesa alzo le mani, ammetto di scriverla in modo meraviglioso.

      uova sode di ora parliamo di Kevin

      pollo arrosto della Grande Abbuffata

      spaghetti di Gummo

      polipi di OldBoy

      e' vero, sono un artista della lista della spesa

      anzi, sai che ti dico?

      vado a farla


      (le sarde non le compro che stanno ancora lì ad aspettare una compagnia per mangiarle)

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    3. Ma poooooooooooovere sarde!!! Allora buona spesa..io vado un pò a mare a non sembrare più una scamorza...ci si sente, magari domani sera, se ci sei/siete, ci spariamo un film

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