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29.5.18

Recensione: "Dark" - Le Serie tv de Il buio in sala

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Una grande serie tedesca che prende il meglio da tante altre produzioni, da Lost a It, da Les Revenants a Twin Peaks, e ci racconta la storia di una cittadina dove, ciclicamente, accadono cose terribili.
Fantascienza cerebrale, loop temporali, collassi di epoche. Ma anche una serie di luoghi, di volti, di segreti, di domande e di risposte impossibili.
Bellissima

presenti spoiler

Mamma mia che casino...
Parto con una curiosità e una convinzione.
La curiosità è che mentre vedevo Dark m'era venuto in mente un film che avevo visto non da tanto, The Silence (che, altra coincidenza, è un film a cui sono molto legato).
Vedo la storia di questi bambini scomparsi, di due temporalità, del paesino. E so che la serie, come anche quel film, è tedesca. Ieri mattina, quando ancora mi mancavano due puntate -viste poi la sera- sono andato a vedere chi fosse il regista di Dark.
Ed era quello di The Silence, incredibile. Un brivido freddo lungo la schiena.
Ora non dico a tutti di andarsi a vedere quel film, primo perchè so che tra tutti quelli che hanno visto Dark un buon 70% sono amanti quasi esclusivamente di serie tv, l'altra perchè pur con un soggetto iniziale molto simile (dei bambini scomparsi e uccisi in diverse temporalità) le due opere non hanno niente in comune (a parte alcune inquadrature, splendide, come le stradine che attraversano campi e boschi), visto che dove una è una serie tv di fantascienza molto complessa l'altro è invece un essiccato drammatico thriller di grande dolore e verosimiglianza.
Ora la convinzione. 
Sono sicuro che il regista abbia visto Lost (di cui Dark riprende il 50% del suo materiale, inutile a negarlo. Poi ce sarà anche gente che dirà che Dark è superiore. Vi dico da adesso che manco me interessa affrontà la questione, va bene così).
Ed è innegabile come Dark riprenda quasi fedelmente una delle puntate storiche di Lost, ovvero L'Incidente.
Tutti i collassi temporali, tutto il discorso sulla possibilità o no di cambiare il futuro, addirittura il discorso che è il futuro che può condizionare il passato e non viceversa e, come firma finale, anche qua "l'incidente", ovvero lo scoppio alla centrale nucleare.
Anzi, proprio il finale di Dark, con quel tentativo dello Jonas adulto di far terminare tutto nella grotta ci viene detto che, invece, sarà proprio ciò che farà cominciare tutto. Come L'Incidente, anche qua.
Ed è impossibile non richiamare la Dharma quando vedi alcune comportamenti e segreti della centrale nucleare.
Oppure la botola...
Ma del resto Dark è una serie molto citazionista, una splendida opera che ha saputo prendere il meglio da tante cose.

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C'è molto di It, moltissimo, vedi la caverna stile Barren, il fatto che ciclicamente (su It mi pare ogni 27 anni, qui 33) accada qualcosa di terribile nella cittadina (con bambini protagonisti) fino ad arrivare ad omaggi espliciti come l'accappatoio giallo.
Ma c'è anche sentore della bella Les Revenants, serie francese anch'essa ambientata in un paesino dove passato e presente, morte e vita, si confondevano.
E c'è Twin Peaks nell'atmosfera generale, in questo paese di silenzi e segreti, dove dei fatti di cronaca nera creano un manto gigantesco sulla cittadina.
Di Twin Peaks io c'ho visto anche questo dare spazio a dei luoghi simbolo, tanto da creare piccoli microcosmi. Qua c'è la stazione di polizia, la piccola baita, l'hotel quasi abbandonato, la centrale, il bosco. Insomma, quasi delle location autonome che diventano esse stesse personaggi.


Siamo a Winden, cittadina tedesca apparentemente molto tranquilla.
In realtà c'è un lontano fatto di cronaca nera, un bambino scomparso 33 anni prima.
Adesso però, nel 2019, ne scompare un altro.
E poi un altro ancora.
E un altro ne viene ritrovato morto.
C'è qualcosa o qualcuno di malefico a Winden.
Dark ha una serie che ha tantissimi meriti.
Quello più grande, forse, è in uno script portentoso, curato in maniera talmente maniacale che quasi lo spettatore ci rimette.
Nel senso che ogni singola frase, ogni singolo gesto, ogni singolo oggetto della scenografia, qualsiasi cosa ha maledettamente senso, non è inutile ma, anzi, un altro pezzo del puzzle, complicatissimo, che Dark è.
Dicevo che lo spettatore ci rimette perchè è così alta e complessa la cura del tutto che si rischia di perdere almeno un elemento su tre ogni volta.
Se fermassimo ogni inquadratura ci accorgeremmo che ovunque, nei muri, negli oggetti, nei vestiari, ci sono spunti, indizi, presagi. E se ascoltassimo più volte i dialoghi stessa cosa, non c'è una parola detta a caso.


Prendiamo ad esempio una sequenza apparentemente quasi ininfluente, come quella della recita a teatro.
Beh, provate ad ascoltare le parole. Oppure guardate lo stesso attore ragazzo che ha gli occhi cerchiati di nero, come vengono trovate le vittime di Winden. E si parla del filo di Arianna, anche questo elemento importantissimo. Tra l'altro, già che ci siamo, mi piace ricordare questa scena perchè emotivamente l'ho trovata una delle più potenti, grazie anche al personaggio di Martha, secondo me umanamente il più bello della serie, quello meno legato al "genere", alla fantascienza, alla ricerca del segreto di Winden.
E' anche vero che questa sceneggiatura così grandiosa è al tempo stesso anche, se vogliamo trovarne uno, il limite di Dark. Troppo intrecciata, troppo complessa, nelle ultime puntate troppo faticosamente spiegata persino. Ci si prova in tutti i modi ad aiutarci, specialmente in una maniera geniale, ovvero quella di mostrare continuamente volti e foto, di allora e di adesso. Pur venendoci incontro più che può Dark rimane una serie forse un pelo troppo difficile e contorta su sè stessa.
Tra l'altro di domande non risposte ce ne sono tante. O alcune magari di risposte ce ne sono state, ma per niente chiare. Purtroppo è quasi certo che vengano date in una stagione successiva, dico purtroppo perchè io, poco avvezzo alle serie, avrei amato qualcosa di autoconclusivo.
Ho nominato i volti.
E allora apro una parentesi sull'incredibile livello del casting. Raramente ho trovato un lavoro così accurato di somiglianze tra attori, a volte anche di 3 epoche diverse. Ci sono alcuni personaggi, penso ad esempio al nuovo direttore della centrale nucleare, che paiono lo stesso attore preso con 30 anni di distanza.
Altra forza di Dark sono i luoghi. Quel bosco, bellissimo, quelle stradine che lo attraversano (le riprese aeree sono tanta roba), la grotta, con quella ormai iconica entrata e anche tutto l'interno. E poi il rifugio, e poi quell'hotel dove non va più nessuno, con quel personaggio, tremendamente tragico, di quella donna che se ne sta ore e ore sola in piedi senza far nulla.
La regia è perfetta, la fotografia da urlo. In realtà la serie comincia con un gran bel piano sequenza (quello della colazione a casa di Ulrich), il che mi lasciava presagire a molti più virtuosismi di quelli che, effettivamente, ci saranno. Ma, insomma, confezione straordinaria.
E che dire dei personaggi? davvero scritti alla grande. E' molto interessante come questa sia una serie quasi priva di "buoni", una serie dove ogni personaggio ha commesso cose brutte o ha segreti da nascondere. Lo stesso Ulrich -il nostro protagonista, interpretato da Oliver Masucci, un clone di Mikkelsen- è uomo pieno di virtù ma ancor più di vizi e di lati oscuri. Il suo adolescente è insopportabile e, ricordiamolo, è anche un assassino.
Tra tutti i personaggi (una ventina) forse solo Jonas e Martha sono veramente puri e vittime degli eventi. Tutti gli altri, a partire dalla viscida gatta morta Hannah (la madre di Jonas) sono persone con segreti da nascondere, comportamenti tutt'altro che irreprensibili o fantasmi del passato da rimuovere.

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Ma è proprio nei rapporti tra i personaggi che, forse, Dark offre il suo lato più originale. Perchè, se ci pensate bene, questo non è un film su una cittadina maledetta, su migliaia di persone colpite da una maledizione, ma sull'incredibile intreccio tra sole 3,4 famiglie. Tutti i protagonisti della serie appartengono solo e soltanto a queste 3,4 famiglie, unite tra loro con funambolici virtuosismi del tempo. Non è un caso che sin dalla prima puntata il regista si soffermi moltissimo sulle foto di famiglia (foto che saranno un vero tormentone) come a farci capire sin da subito che tutto il segreto di questa serie è lì, in quei pochi personaggi, in quelle poche nuclei famigliari. Più volte lo spettatore farà fatica a ricordarsi o capire le parentele, specie quando cominceranno gli ottimi viaggi nel tempo. Che portano all'ennesimo grande aspetto di Dark, ovvero le ricostruzioni d'epoca, davvero formidabile.
Ed è davvero bellissimo quando elementi di epoche diverse mettano in crisi i personaggi (ah, mi ero scordato, ovvio che una delle basi di Dark è anche Ritorno al futuro, non tanto sul concetto di viaggi temporali in sè per sè, ma quanto su quello di "incontri" tra personaggi della stessa famiglia in epoche diverse).
Ne voglio citare due di questi elementi anacronistici.
Uno, geniale, è il tatuaggio del My Little Pony visto nel 1953.
L'altro, che porta forse a una delle scene madri della serie, è il cellulare di Ulrich visto nel 1986.
Perchè scena madre?
Perchè sarà questa la sequenza simbolo del concetto "anche il futuro può condizionare il passato". E' solo grazie al cellulare che la macchina del tempo dello scienziato può funzionare. E' il futuro che porta avanti il passato, come sull'esempio che lo stesso scienziato fa col disegno nel foglio. Il concetto tempo è distrutto, accartocciato su sè stesso, "piegato."
E, paradossalmente, una cosa accaduta nel 1953 può essere accaduta DOPO una nel 2019. Concetti che avevamo già visto, ad esempio nel citato Lost, ma è sempre bellissimo e, per me, molto interessante vedere cose del genere.
C'è un però però ;)
Ed è quello che va bene il concetto tempo inesistente, va bene che gesti successivi in realtà sono causa di alcuni precedenti, va bene tutto, ma in questo film sembra che sia bandito il concetto di "memoria".
Nel senso che molti personaggi hanno vissuto nei propri passati fatti molto strani (dovuti ai viaggi temporali) ma nessuno sembra ricordarsene. 
Arriviamo al paradosso che alcuni personaggi hanno visto nel passato delle persone che poi, con gli anni, rivedranno nel loro presente con le stesse fattezze. Possibile che nessuno se ne ricordi?
Per il resto davvero belli alcuni incroci.
Andiamo al finale di quel magnifico film che fu Biutiful, quello dove un adulto Bardem sta nel bosco con suo padre che, paradossalmente, è più giovane di lui perchè quella che Bardem vede è l'unica versione che conosce del padre, quella della foto che ha mantenuto.
Ecco, in Dark di questi incroci di figli che vedono padri molto più giovani di loro ce ne sono più d'uno.
Oppure altri incroci come quello tra il poliziotto adulto Egon che, nel 1953, ha a che fare con l'Ulrich adulto per poi invece, nel 1986, lui essere 33 anni più vecchio mentre Ulrich 33 anni più giovane.
Lo spettatore al tempo stesso si divertirà e spaccherà il cervello con tutti questi incroci. Ma restando sui personaggi rischia di perdere di vista la cornice, cornice che, in realtà, non è per niente chiara.
Solo nelle ultime puntate infatti il personaggio cardine, quello di Noah, diventerà più definito e inizieremo ad avere elementi sul quadro generale, sul perchè dei sacrifici, su quello che sta accadendo, sul perchè accada e, anche, sul QUANDO accade (sarà Noah a dire che la scoppio di Jonas non è la fine ma l'inizio delle cose).
In realtà rimane tutto molto vago, probabilmente solo nella seconda stagione se ne saprà di più.

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Restano i concetti delle tre temporalità collassate tra loro, quello della possibilità o no di cambiare il futuro (e in questo senso ho notato almeno un passaggio poco coerente), quello del concetto di specchio, di doppio di sè (basta vedere la sigla).
Ma si affacciano anche tematiche più ampie, come quello della colpa, quello del destino dell'umanità (la porta nella grotta pare proprio la porta dell'Inferno, altro che buco nero), quello della piccola azione che può causare la fine della nostra specie.
Tutto al tempo stesso interessante e confuso, pregio e difetto, grandezza di scrittura e, forse, troppa ambizione nella stessa.
Si affacciano timidamente anche tematiche ambientaliste, come quella dei disastri provocati dall'uomo, nella fattispecie per colpa delle centrali nucleari (e il riferimento a Chernobyl è esplicitato più volte).
Nella confusione restiamo comunque affascinati, storditi.
E dopo essersi presi tantissima pioggia, una pioggia che nel 2019 sembra durare per sempre, finiamo con un finto colpo di scena, un finale bellissimo rovinato però da un'ultima battuta pleonastica, inutile, quando sarebbe bastato quell'aereo futuristico a farci capire.
Ma che bella serie però

8.5

31 commenti:

  1. Ehiolà!
    Serie qui?! Letto le prime righe e stop e dataci un'occhiata.
    Da pelle d'oca (puntata prima), poi vedremo, intanto bello!

    Interpretazione:
    "Ciao!
    È insolito che tu scriva di serie televisive, quindi ho letto solo le prime righe del post per non spoilerarmi nulla e, incuriosito, ho provato a vedere la prima puntata.
    È stata bella ed emozionante! Proseguirò nella visione poi tornerò a leggere e ne parliamo."

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    Risposte
    1. credo che farai presto, sono poco più de sei ore, io c'ho messo tre sere, due ore a sera ;)

      eh, ogni tanto...

      ma me l'avevano consigliata troppe persone fidate, era cortissima e in più su una passione come i loop temporali

      che poi con temporali ho fatto una battuta, piove sempre

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    2. La fregatura di guardare una serie così in fretta è che non hai tempo di fermarti a cercare da te la soluzione!
      Per altre invece è la norma ;)

      Sempre temporati e la gente a piedi come niente fosse, quasi nessun ombrello in vista.

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    3. più Paradosso Temporale di questo non c'è ;)



      (ma è un paradosso che conosco bene, mai usato un ombrello in vita mia)

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    4. Neanche io ho mai usato un ombrello... li ho sempre amati tutti. ;)

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    5. Trovare qualcuno più scemo de me è roba da rabdomanzia

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    6. Ghghgh, eh che ce voi fa', se uno lancia l'amo...

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    7. Mi sarebbe piaciuta davvero se non ci fossero stati Noah e Claudia e il futuro postapocalittico.

      (Ma quel cagnetto? Ce lo spiegheranno nella seconda serie? ...O da buon cane annusa i buchi neri [usanza dei cani in effetti] e apre le porte da solo?)

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    8. Edo, senza farlo apposta hai nominato proprio i 3 elementi da "seconda stagione", quelli messi là e non sviluppati, tutti e 3

      eh, lo so, per te sarebbe stato meglio una sola stagione, come per me, questi elementi buttati là alla fine a creare mistero ma costingerti a vedere la seconda a me, che non amo le serie, son dispiaciuti

      ma magari invece me la vedrò molto volentieri e sarò contento che ce ne siano state due

      ma ho i miei dubbi ;)

      credo che il cane era solo per dimostrare una volta di più quel mondo porta tra varie epoche. E come se stai dentro quel mondo (la grotta) vivi un eterno presente, non muori

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    9. Beh, non tanto senza farlo apposta, son le note stonate dell'integrità strutturale di questa serie infatti, che necessitano la continuazione. (Come hai detto, gli elementi della seconda stagione).

      E questa necessità di ingrandire sempre le cose, serie su un loop temporale, bello! Poi no: bene male luce oscurità esplosione di centrale nucleare futuro distopico c'è da salvare il futuro...
      Uhm, ok, no grazie.

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    10. tra l'altro sarebbe forse bastato semplicemente fare una serie de 15 episodi

      ma il mondo delle serie è così, si crea un progetto a stagioni, non possiamo facce niente ;)

      sai, io la cosa del futuro l'ho trovata bellissima. Ma ci sono due problemi. Il primo quello che dici, sta faccenda del futuro da salvà, sti personaggi che arrivano alla fine

      la seconda è la spiegazione. Se lui usciva dalla grotta e vedeva nel cielo quell'aereo, pum, finale, manco un secondo in pi

      sarebbe stato bellisismo, senza sopravvissuti, senza "siamo nel futuro", senza (nel passato) quei nuovi personaggi riferiti al futuro

      così, secco

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    11. insomma, avrei fatto finire la serie nel futuro (nel senso che capisci che anche 33 anni dopo niente è finito) ma non avrei usato quei personaggi venuti dal futuro nè avrei messo un solo secondo in più dalla sua uscita dalla grotta

      lui esce, un aereo, tutti a casa, fine

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    12. Promosso! Ecco il finale.

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  2. Ora che l'hai visto, almeno tu ammetterai che la cosa che ho detto a giordano non può essere una coincidenza.
    Masucci è uguale a Mikkelsen
    Primo bambino scomparso, suo fratello mi sembra
    Mads
    Secondo bambino scomparso, suo figlio
    Mikkel

    Mads Mikkel"son"

    Per me volevano Mikkelsen sul cast, non ce l'hanno fatta, hanno preso il sosia e lo hanno rivelato intorno al suo personaggio.

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    1. non me ricordo niente de quello che dicevi con giordano, non avendola vista non leggevo
      ma sta cosa è assurda e non so come hai fatto ad accorgete, è per forza così

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  3. Non avevo dubbi che avresti fatto una bella recensione,ma ti sei superato😉Ci stanno tutte le tue citazioni ad altre serie tv e pure ad altri film,io ci aggiungerei pure Donnie DARKo per buttarla là,infatti questa non è una serie che ha come punto forte l’originalità secondo me ma la perfezione sotto tanti aspetti e l’aspetto che più mi è piaciuto è stato sbrogliare la matassa dei salti temporali,la serie ha tenuto viva l’attenzione per tutto il tempo,la tensione si taglia a fettone belle spesse.Ora devo vedere il film che hai nominato di questo regista,mi incuriosisce .Comunque trovo bello che tu ogni tanto guardi le serie anche se preferisci i film,ognuno sceglie in base a ció che più piace ma a prescindere da tutto Dark è una serie di bellezza notevole,mica pizza e fichi...ciao Giuseppe!

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    1. vero, donnie darko alla grande

      beh, la matassa ancora è tanto da sbrogliare eh ;)

      the silence è tutta un'altra cosa, un film drammatico (ma thriller nei contenuti) davvero asciutto, molto bello

      ma la vicenda di base è quasi identica

      dai, due all'anno le vedrò, la prossima, chissà quando, credo The Terror

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  4. in cima alla lista dei desideri da esaudire il prima possibile.

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    1. se ce l'ho fatta io può farcela chiunque ;)


      farei presto

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  5. Ma ti sei messo a vedere serie?
    A me è piaciuta così così; la cosa che m ' è piaciuta di più credo sia la colonna sonora e il tedesco (mi piace proprio come lingua). Ciao ne

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    1. Ma che buffo, vedo una serie dopo un anno e mezzo (l'ultima, tra l'altro, era un cartone, F is for family) e mi dicon tutti "ma vedi serie?"

      cioè, è una in un anno e mezzo, di sei ore...

      tra l'altro alla fine, leggendo il numerino qua sopra, ne ho viste 17 in 9 anni, qualcuna ne vedo insomma.

      Ma, Lost a parte che fa...parte di un altro periodo della mia vita, credo che la seconda più lunga non superi le 10 ore

      no, a me piaciuta molto e, anzi, colonna sonora e tedesco sono due aspetti che nemmeno avevo preso in considerazione ;)

      ciao Mauro ;)

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  6. La seconda stagione la vedrai?Ciao

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    1. vorrei tanto ma è dura...

      perchè presuppone rivedere la prima ahimè

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    2. Haha va bene,hai visto Joker?Ti è piaciuto?Domanda poco pertinente al post ma pazienza! :-)

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    3. Ah sono sempre Chiara,quella che ha scritto sopra

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  7. Eccomi, finita la prima e letto tutto :)

    Parto col dire che ho visto i primi 6 episodi in brevissimo tempo, mentre gli ultimi 4 c'ho messo na settimana, e questo non ha aiutato nella comprensione di tutti i collegamenti e passaggi da una scena all'altra e da un'EPOCA all'altra visto che si complica ulteriormente verso la fine... certo, come dici in rece cercano di farci raccapezzare col montaggio ma non sempre succede (ma magari ogni tanto è voluto, non so).

    Gli unici due personaggi a cui, nella miriade di trame e sottotrame, ho fatto in tempo ad affezionarmi un minimo sono Jonas (il ragazzo col cappotto giallo) e Martha, la sua... ex (e non solo); credo infatti che la scena che preferisco sia quella del nono episodio di loro due sotto la pioggia (niente ombrelli in 'sta serie, mboh). Lui con un segreto terribile e, nonostante tutto, scommetterei con gli stessi sentimenti di prima per lei... solo che mai come in questo caso dev'essere difficilissimo: riuscire a far convivere quello che si sa... con quello che si prova. Esisterà sempre questo conflitto, come scriveva Cioran di sé? Confesso che andrei avanti solo per quei due ragazzi. Per saperne di più.

    Ci sono, come in ogni serie lunga "che si rispetti" delle forzature: mi viene in mente quando il marito dell'albergatrice viene a sapere PER TELEFONO del tumore maligno della moglie... ma non essendo un passaggio determinante ci si passa sopra. Altre cosette... meh, va bene, si parla di fato ma sempre forzature sembrano.

    Sul tubo ho visto che c'è il riassunto della prima stagione, se ti interessa... io credo che mi ci affiderò se ci metterò troppo tempo a decidere se continuarla, ahah :)

    Se non altro per capire anche se il creatore di Dark abbia aggiustato una cosa che, per me, non funzionava del tutto come la narrazione frammentata all'eccesso... ma non nutro molte speranze in merito. Ho capito però che quello che pensavo essere un difetto - la mancanza di momenti leggeri a stemperare la pesantezza generale - probabilmente è una scelta necessaria. Io non saprei come inserirli :)

    Ho finito. Scusa per il papiro (peraltro non ricorderai na cippa della serie), ciao

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    Risposte
    1. la tua ultima riga è la verità purtroppo :)

      ti giuro, è talmente difficile sta serie che credo la dimenticai un mese dopo nei dettagli

      ma ti prego (vi prego), a prescindere dalla mia memoria voi sti commenti anche lunghi fateli sempre, sono un arricchimento

      comunque qualcosina scherzo, la ricordo, e la penso come te

      sì sì, mi dissero di quel riassunto ma non mi "bastava", le cose le fo per bene o per niente :)

      mi dicono benissimo di una serie uscita su Prime, Veleno (non c'entra niente ma me lo scrivo anche come appunto personale)

      però al posto tuo io le avrei viste tutte e 3 le stagioni (avendole già pronte) ma se non ti ha entusiasmato lascia perde

      prova tra le cortissime Calls e Undone, per me son due capolavori

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    2. Se non me l'avessi nominata, "Veleno" non l'avrei minimamente presa in considerazione. Sembra interessante, però non saprei... un documentario di quasi 5 ore... ehm-ehm

      Calls e Undone invece me le ero già appuntate, hai dato 10 a entrambe se non erro... credo per iniziare opterò per la seconda, mi ispira un po' di più e ho già Prime :)

      A me incuriosisce anche la nuova mini di Ammaniti, ANNA, che dicono essere molto drammatica. IL MIRACOLO mi era piaciuta, sebbene lasciasse tantissime cose in sospeso. Però non tengo Sky, quindi incrocio le dita su un eventuale uscita in home-video

      Ho recuperato da poco anche la serie di Saverio Costanzo, "L'amica Geniale": senz'ombra di dubbio il miglior prodotto televisivo italiano mai visto (più del giovane papa, sì), speriamo non svacchi visto che dalla terza stagione passerà nelle mani di un altro regista, Daniele Luchetti (bravo ma DIVERSO)

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    3. veleno deve essere tostissima, anche io non so se troverò la forza ;)
      vai con Undone...

      anche a me interessa tantissimo Anna, tanto che rischiai di vederla subito

      invece dal mondo de L'amica geniale mi sono sempre tenuto lontano, forse sbagliando :)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao