La telecamera, laida e maliziosa, scorge nella macchina a fianco
l'ereditiera Paris Hilton intenta a sostenere un'esame orale al mandingo di
turno. Lei se ne accorge e, a differenza dell'altra volta, lascia il
boccone a metà.
Comincia praticamente con questo deja-vu l'horror d'atmosfera La Maschera di
Cera, opera prima del giovane regista spagnolo Collet-Serra poi assurto a
maggior gloria con l'ottimo (a quanto dicono) Orphan e col recentissimo
thriller Unknown interpretato da Liam "iovitroverò" Neeson.
La Hilton era diventata famosa soltanto da un anno (sapete in quale maniera)
quando è stata chiamata a partecipare al film. Per il fatto che
abbia accettato la si potrebbe dunque definire ragazza auto-ironica,
io preferisco considerarla incapace di intendere o volere. Comunque...
Il museo delle cere è da sempre una location perfetta per l'horror. Più le
statue sono ben fatte più il senso di inquietitudine è forte. Quante volte ci è
preso un mezzo "colpo" in un negozio per colpa di qualche manichino?
Figuriamoci cosa vuol dire girar intorno a copie quasi perfette di persone
reali. Quindi Collet-Serra partiva avvantaggiato rispetto a tanti suoi
colleghi, non gli restava altro che creare una storia intorno al luogo.
E, sorpresa, l'idea del film non era affatto male. Un'intera cittadina
"finta" gestita da due fratelli pazzi che piano piano la stavano
"popolando" alla loro maniera non era affatto un'idea peregrina.
Peccato che questo sia praticamente un remake...
Quindi, la location c'era già, l'idea al 90% era stata già sviluppata, cosa
rimane? Praticamente niente. Il solito gruppo di ragazzi, più o meno promiscui
che va a divertirsi. La solita strada sbarrata, bla bla bla. A questo
punto l'attesa è sempre quella: vedere come muoiono i giovini. Niente di
speciale neanche sotto questo versante, da sottolinare forse soltanto la
morte della stessa Paris trafitta da un palo. Malgrado la giovane sia
allenatissima a tale pratica nella vita reale questa volta, potere del
cinema, non riesce a salvarsi.
Però il finale con l'intero museo che collassa su se stesso a causa del
fuoco (è costruito interamente con la cera) ruba letteralmente l'occhio,
davvero magistrale sia nell'idea che nella realizzazione.
Crediamo di aver assistito quantomeno a un buon finale quando la polizia ha
una rivelazione per noi. Il problema è che tale rivelazione sia così
assolutamente inutile che l'unica persona degna a
commentarla sarebbe il grande capo indiano Estiqatsi
(voto 5)