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11.5.23

Recensione: "Smile" (2022) - Quattro horror in quattro giorni - 2 -

 


Dopo l'ultimo capitolo de La Casa saliamo notevolmente di livello.
Smile è un horror da sala davvero "perfetto" vista l'eccellente confezione estetica (piena di ottimi e suggestivi movimenti di macchina), la sapiente costruzione delle scene di spavento (anche i vituperati jumpscares sono di livello), l'idea semplice ma inquietante di quei "sorrisi".
Tutte caratteristiche che fanno di Smile un buonissimo prodotto da cinema, come dicevamo.
Eppure il film tenta di andare anche oltre con un sottotesto molto importante e con una carica metaforica (forse un pelo troppo esplicita) non banale, tanto da potercelo far inserire in quel filone di horror simbolici che tanto amo, quello che ci ha dato capolavori come Babadook, grandi film come It Follows, perle nascoste come Relic o recenti sorpresissime italiane come Piove.
Un film che racconta di disturbi post traumatici e di sensi di colpa, forse mischiando in maniera non del tutto coerente le due cose.
Non siamo nemmeno vicini al parlare di un capolavoro ma, se gli horror distribuiti in sala fossero tutti come Smile, saremmo tutti più contenti.


 Quanto era stata forte la delusione con La Casa tanto forte è stata la sorpresa con questo Smile, horror di cui mi era capitato per sbaglio di vedere il trailer e, mamma mia, mi sembrava orribile.
E invece mi sono ritrovato davanti ad uno dei migliori recenti film del terrore mainstream, uno che fa il suo dovere alla grande sia con gli spaventi, la confezione perfetta e tutto quello che serve agli horror di sala, ma che si eleva dagli altri prodotti da catena da montaggio grazie al tentativo - direi abbastanza riuscito - di portare tematiche e giocare sul piano metaforico, un pò il mondo insomma che questi anni ci ha regalato capolavori come Babadook, grandi film iconici come It Follows e anche piccole perle nascoste da recuperare come Relic.

Smile, innanzitutto, è un film con una grande regia, di grande classe ed esteticamente notevole.
Basterebbe solo la prima inquadratura che parte dal volto della madre morta, si ribalta e poi senza stacchi illustra tutta la stanza fino ad arrivare alla figlia sulla soglia per renderci conto di trovarci davanti ad un pregevole lavoro (ricorda l'incipit di Midsommar, anche se molto più corto e, ovviamente, una spanna sotto quel formidabile inizio del film di Aster).
Ma anche la successiva God's eyes view che poi entra dentro l'ospedale o la città capovolta di poco dopo (questo capovolgimento lo vedremo 3/4 volte, sempre notevole) ci danno la conferma di avere davanti un horror che ha dietro una mano di gran gusto e che non si limita mai al compitino.
Secondo punto di forza del film è la perfetta costruzione delle scene spaventose.
La prima, il suicidio della giovane ragazza davanti alla nostra protagonista psichiatra, è un mezzo capolavoro per ritmo e resa visiva, oltre ad essere veramente disturbante.
Ma più volte Smile riuscirà a farci provare piccoli brividi come nella scena di quella ragazza che ride al compleanno mentre tutti sono scioccati (forse best scene), come quel "collo slogato" della sorella di Rose, come il video di sorveglianza del suicidio al distributore o la faccia martellata del professore morto.



In generale poi l'idea, banale ma vincente, di quei sorrisi funziona alla grande, sono veramente sempre molto inquietanti (io avevo un vago ricordo del trailer e mi sembrava che quei sorrisi fossero in CGI, per fortuna nel film sono invece assolutamente reali).
Quindi buonissima regia, scene di spavento ottimamente costruite e di grande resa.
Poi?
Ecco, poi Smile cerca di andare un filo oltre, anche riuscendoci.
Impossibile non pensare al sopracitato It Follows, per via della "trasmissione" della malattia/maledizione.
Ma, in questo caso, la metafora è diversa.
Il mostro che si passano le persone si nutre di "traumi".
Ogni persona che lo prende con sè, infatti, nel suo passato ha vissuto dei tremendi shock, quasi sempre (o addirittura sempre) la morte di un proprio parente (e ogni volta erano unici testimoni della cosa).
In futuro queste persone saranno come "destinate" a vivere un altro shock, il suicidio di una persona sconosciuta davanti ai loro occhi (persona che si ucciderà con un inquietante sorriso, quello di chi, ormai posseduto, sembra felice di cedere la maledizione in cambio della propria morte).
Una volta assistito a questo secondo trauma saranno loro stessi a contrarre la maledizione e, entro pochi giorni, "dovranno" suicidarsi a loro volta davanti un altro testimone (sempre persone "prescelte" però, ovvero persone che nel passato hanno subito uno shock incredibile).
E così via (speriamo di essermi spiegato...).

Smile diventa così un film su quei traumi che non riusciamo più ad abbandonare, talmente non eradicabili che ci accompagneranno fino alla pazzia e alla morte autoinflitta.
Questo mostro si nutre quindi di paure, shock.
Eppure nel finale (che ricorda tantissimo un film stupendo e sconosciuto come A Dark Song) Smile prende -  e non si capisce se sia un errore o una confusione - un'altra strada, ovvero quello del senso di colpa.
Rose non solo assistette alla morte terribile della madre ma non fece niente per aiutarla, pur potendolo fare.
Questo perchè talmente scioccata e psicologicamente distrutta dal vivere con quella madre eroinomane da non avere la lucidità per reagire.
E quindi quel mostro nel finale prenderà le sembianze della madre, facendogli così affrontare una volte per tutte quel trauma e quel senso di colpa.
(Tra l'altro mostro davvero notevole.)
Però, e qui ho le mie perplessità, nelle altre morti del passato che ci raccontano nel film non percepiamo mai questa faccenda del senso di colpa.
Semplicemente sappiamo di nonni morti davanti ai nipoti, mogli davanti ai mariti etc.., tutti traumi devastanti ma che mai (o almeno non ci viene detto) hanno a che fare con la "colpevolezza" di chi assistette alla loro morte.
Ecco quindi che nel finale di Smile si crea questa duplicità di interpretazioni (il mostro si nutre di shock o di senso di colpa? o di entrambi?) che mi ha messo leggera confusione e mi è sembrato tanto un mezzo errore di sceneggiatura.


Però - e anche qui grande plauso al film perchè di solito non accade - Smile ha il "coraggio" di andare fino in fondo e regalarci un finale cattivissimo e doloroso.
Come se da quei traumi alla fine non se ne esca mai, come se quei sensi di colpa, anche quando trovi il coraggio di affrontarli, anche quando decidi di combattere quel mostro che ti mangia vivo, ne esci comunque sconfitto, sono destinati ad ucciderti.
Un finale ancora più coraggioso di quello già non consolatorio di Babadook (dove vediamo che si può continuare a vivere tenendo i nostri mostri "al sicuro", in cantina).

Per quanto mi riguarda la penso come Babadook.
Ogni nostro trauma, ogni nostro senso di colpa può essere affrontato e sconfitto.
E possiamo essere felici, possiamo vivere.
Sapendo che quel mostro è laggiù, in cantina.
Sapendo che in fondo in fondo resterà sempre nelle cantine della nostra psiche.
Ma, adesso, siamo noi a dominarlo

7 / 7.5

4 commenti:

  1. Nulla di nuovo sul fronte occ.... osp quello era altro titolo, ma il difetto di questa pellicola è uno solo, la trama replica altri successi del genere: "It Follows" in primis. Il prodotto è solido, ben introdotto da un Trailer accattivante, si avvale di una regia misurata che non si concede a manierismi o forzature (al massimo di qualche "jump scare" di troppo), forte di un soggetto torbido e intrigante. La visione non delude, ma probabilmente siamo abituati e assuefatti e nel genere è difficile essere originali, così nonostante il tentativo di realizzare un finale iconico, difficilmente "Smile" assurgerà a Cult. Visione comunque consigliata

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    1. Direi completamente d'accordo...

      Ma poi è girato veramente bene eh

      sì, non è di certo l'originalità il suo premio maggiore ;)

      ma sai, It Follows è più bello ma, paradossalmente, trovai più difetti là che qua

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  2. Quoto quanto già ben esposto nell'articolo.
    Trama che quasi ricalca It follows, tematiche diverse ma purtroppo abusate. Buoni i Jump scare, prodotto di intrattenimento sì ma con una confezione ottima e alcune parti veramente fatte bene. L'idea del regalo al nipote mi è piaciuta davvero tanto, l'ho trovata perfetta.
    Si pecca tantissimo nel finale fin troppo tirato per le lunghe, l'ultima mezz'ora di film mi sembra non aggiunga più nulla, si poteva sicuramente fare a meno di una decina di minuti che ho trovato inutili (diciamo da dopo il finto incontro con la terapeuta fino all'ingresso nella casa materna si gira un po' in tondo senza aggiungere nulla alla storia).
    Finale corretto ma putroppo lo trovo debole a livello di idee e allineato a molte pellicole di questo tipo, il che non ce lo farà ricordare.
    Peccato perché speravo davvero che il finale mi sorprendesse.
    Da fan del genere tante, troppe situazioni già viste.
    Per chiudere con una risata... Le ex vanno lasciate perdere. Se tornano è solo perché sono disperate :-)

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    1. Ahah, sulla tua chiusa non commento, non sono d'accordo ma sì, capita (ovviamente anche a rovescio)

      Però sul film mi pare che sia stato lui quello a ricercarla per primo, ma questo non cambia la tua frase

      Trovo il tuo commento benissimo enunciato e super condivisibile. Vero, è una continua citazione ma secondo me nella costruzione delle scene e della metafora ha più "classe" di tanti horror fotocopia.
      Insomma, han copiato ma lo hanno fatto veramente con arte (tra l'altro secondo me a livello registico e visivo è top)

      Sostanzialmente d'accordo su tutto comunque

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