Se dovessimo scrivere a tavolino il paradigma del film mattone per eccellenza scriveremmo questo:
un film
- lungo più di 3 ore
- turco
- in cui non accade nulla
Ecco, Winter Sleep è un film di 3 ore e un quarto, turco in cui non accade nulla.
Eppure, a parte cose che non mi interessano come la vittoria a Cannes etc.., è un film che compiuto il suo percorso rivela una grandezza così evidente, oggettiva e incontestabile che per quanto tu possa aver faticato nella visione, per quanto tu possa, a tratti, esserti perso e annoiato in quel fiume impetuoso di parole, non puoi non riconoscere.
Siamo nell'impressionante, per bellezza, regione della Cappadocia, un paesaggio lunare con case costruite dentro la roccia, rocce di tufo di tutte le possibili forme, quasi un'atmosfera da film di fantascienza dei tempi che furono.
Un posto freddo, inospitale, arido.
E c'è un hotel anch'esso costruito nella roccia, un hotel fuori dal tempo ma ancora nel tempo, non come quel Grand Budapest che poi non fu più.
E in questo hotel c'è Aydin, il proprietario, sua sorella Necia e la sua bellissima e giovane moglie Nihal.
Nessun altro, se non i due aiuti del tuttofare Hidayet e di una donna di servizio,
Il tempo è fermo.
Arriva qualche cliente, un giapponese che mastica un pò d'inglese e beve un pò di thè insieme al proprietario, un motociclista che viaggia continuamente e che non sa mai dove andrà il giorno dopo perchè "la vita è quella cosa che ti capita mentre fai progetti" e poi nessun altro.
Pochi giorni prima un bambino aveva tirato un sasso sul finestrino del furgone di Aydin.
Quel bambino è figlio di un affittuario di Aydin (che oltre l'albergo ha decine di altre proprietà),un affittuario che non può più pagare e al quale per questo motivo è stata pignorata la casa.
Per almeno 3 ore, prima del bellissimo finale, quel sasso che colpisce violentemente il finestrino sarà l'unica azione di tutto il film, l'unica volta che la pellicola ha uno scatto in avanti con qualcosa che accade e non con qualcosa che viene detto.
Perchè per il resto Winter Sleep sono solo parole.
Un film di interni, teatrale.
Winter Sleep è l'analisi spietata ma al contempo quasi tenera e dolce di 3 esistenze che si stanno svuotando chiuse in un albergo fuori dal mondo.
Winter Sleep ha la sua potenza in due dialoghi che sfidano qualsiasi regola del cinema, due dialoghi di quasi mezz'ora.
Il primo è quello di Aydin con sua sorella, una donna molto intelligente che ha da poco formulato un'interessante teoria sugli uomini:
"Non opporre resistenza al male" dice Necia, ossia il mostrarsi inoffensivi, inermi e accondiscendenti quando qualcuno perpetra una violenza, di qualsiasi tipo, verso di te.
Uccidimi, picchiami, rubami tutto, umiliami, fai quello che vuoi.
Solo così, secondo lei, il male può essere sconfitto, attraverso il pentimento che può derivare dall'inerzia della vittima.
Da una discussione su questo tema si apre una piccola frattura con il fratello che in un solo giorno diventerà voragine. Un fratello che si è accontentato di vivere, a cui basta scrivere i suoi articoli per un giornale di provincia, un fratello che non ha mai rischiato nulla, che dice la sua su tutto ma senza mai realmente prendere una posizione forte. Un uomo che al contempo pare arrogante nel suo sapere e umile nel suo essere inoffensivo. Io ho trovato magnifico il minuto di silenzio successivo alla lite, con lei, che poi, si alza ed esce fuori dalla stanza. E dal film, per sempre.
E poi c'è la lite con la moglie, stavolta dovuta a una punta di orgoglio (ma non era per orgoglio anche l'altra?) e ad un'altra punta di gelosia.
E anche qua viene fuori finalmente la verità.
Ed è una verità molto simile a quella venuta fuori nella lite precedente, ossia quella di un uomo al tempo stesso mecenate e castratore, intelligente ma stupidamente attivo, generoso ma sospettoso nell'esserlo. Un uomo probabilmente misantropo che ha trovato nella generosità verso gli altri il modo di esternare la sua misantropia e superiorità .
"Il mio regno è piccolo, ma io sono il re" riassume forse tutto, non solo il sentirsi superiore, ma anche questo suo accontentarsi.
Aydin, poi, è stato grande attore e si sa, gli attori fingono per antonomasia.
Crack, altro rapporto probabilmente rotto per sempre, il secondo su due in poche ore.
Tutto si sta sgretolando, tutti i rapporti che queste tre persone avevano fintamente e faticosamente tenuti incollati tra loro si stanno scollando.
Si sono già scollati.
E ride Aydin durante queste liti, è sempre calmo, tranquillo, educato.
Ma gli occhi stanno cambiando, la corazza ha più di una crepa.
Bisogna andar via dall'albergo, respirare un pò.
E mentre lui prova ad andar via, mentre si riscalda in quella piccola stazione noi ne approfittiamo per parlare di un film coraggiosissimo, una pellicola che ha fondamenta nelle parole, con un cast di paurosa bravura, con delle immagini che si prendono tutto quello che possono dal paesaggio che le circonda e ce lo restituiscono con una bellezza mozzafiato, nel sole e nella neve, nella pioggia e nel gelo. E nel mezzo ci sono quelle due sequenze con i cavalli, secondo me cinematograficamente le più belle. Una è quella del cavallo che non ce la fa ad uscire dal ruscello e l'altra quella in penombra al buio, bellissima, di lui che va a trovare il suo di cavallo, quel cavallo selvatico che alla fine mai uscirà, se non in un finale che diventa metafora.
Aydin non andrà via.
Perchè è vecchio, perchè è stanco, perchè ormai si dimentica sempre le cose, perchè la vita fuori da quell'albergo probabilmente gli fa paura.
E perchè ama lei.
E non importa se lei non lo ama più, lui dipende da lei e non ha la forza di fuggirle per sempre.
Intanto lei in quella che non è solo scena madre del film, in quella che non è solo, dopo 3 ore, dopo il finestrino rotto (alla quale si ricollega magnificamente), l'unica altra sequenza in cui finalmente accade qualcosa ma una delle scene più belle dell'intero anno cinematografico, lei porta i soldi di Aydin alla famiglia del bambino.
I soldi e la dignità.
Poche altre volte si era raccontato meglio questo dualismo.
Sembra di essere in un racconto di Dostoevsky o di Gogol.
C'è una casa fatiscente, due stanze e una stufa accesa.
C'è un uomo che chiamano delinquente che conta quei soldi.
Una parte ripaga la nostra dignità distrutta, una il nostro orgoglio ferito, una il mio ruolo di padre umiliato.
Ecco, torna tutto, siamo pari.
C'è il camino più in là.
E una lacrima che scorre in un viso.
( voto 8,5 )
Non vedo l'ora di vederlo.
RispondiEliminaCeylan è uno dei grandi Maestri europei attuali.
Pensa, per me era il suo primo.
EliminaSe ami già Ceylan sarà magnifico per te
Splendida recensione, che m'invoglia ancor più a vederlo
RispondiEliminaGrazie infinite Michele
Eliminavisto ieri, sono d'accordo, ma il film è anche più (grande) di quello che dici, secondo me.
RispondiElimina(più tardi scrivo anch'io)
Sai Ismaele?
EliminaHai ragione, stavo proprio dicendo a mio fratello che questo film mi monta dentro sempre di più, ogni ora, ogni minuto.
Intanto alzo mezzo voto per quel che serve.
Ma tra un pò di mesi riuscirò a vederne la grandezza ancora meglio, deve sedimentare
Premesso che ho letto solo l'inizio della tua rece, ma onestamente non sono ancora convintissimo su questo film. Il trailer non mi ha buttato mica tanto bene, senza contare che Ceylan, personalmente non mi ha mai fatto gridare al miracolo. A ogni modo, continuano a proiettarlo per tutta la prossima settimana così ho deciso di andarci in tutta tranquillità lunedì pomeriggio, visto anche l'orario più che comodo per assorbire la durata non da poco ;) Ci risentiamo dopo la visione!
RispondiEliminaVedi carissimo, per noi appassionati di cinema ma non ricercatori (come te) e amanti (quello sì, ma non come te) del cinema più nascosto e ostico Winter Sleep è già tantissimo, è già qualcosa di profondamente diverso e inusuale rispetto a tutto quello che vediamo.
EliminaPer te invece che in questi film ci vivi tutti i giorni sarà soltanto uno dei tanti, e sicuramente hai dei termini di paragone maggiori e più significativi.
Per quello mi interessa moltissimo il tuo parere.
A presto!
Eccomi qui Caden! Non pensare che mi fossi dimenticato, affatto, è che la settimana non mi ha praticamente permesso di stare al pc.
EliminaChe dire, mi sentirei di riversare in questo spazio altrettanti fiumi di parole di quanti ne scorrono nel film. Innanzitutto per complimentarmi con te per la splendida recensione, che è palesemente sentita, scritta con la stessa emozione che inevitabilmente si instaura dopo la visione di un film che senti d'aver colto in profondità, facendolo quasi "tuo" e che proprio sotto l'aspetto diciamo, umanistico della vicenda, non può che trovarmi d'accordo. Ma non solo: pure io ho trovato magnifico quel minuto di silenzio dopo la lite (senza dubbio tra i momenti che ho sentito maggiormente, "miei") e allo stesso modo, cinematograficamente, di una potenza poche volte raggiunta, è verissimo, le sequenze con i cavalli (specialmente quella del fiume). Tuttavia non basta, perchè gli stessi fiumi di parole andrebbero a loro volta spesi per cercare di spiegarti il perchè, in definitiva, Winter Sleep non mi ha pervaso delle tue stesse emozioni e credimi, che scriverlo in due righe non è semplice così, ho optato per pubblicare la risposta al tuo commento con un post "alternativo", da me. Credo sia l'occasione giusta per ricambiare, come promesso, quel Boomstick Award che mi assegnasti tempo addietro :D
Lo so Caden, sono complicato, ma pure io ci tenevo a darti un'opinione il più esaustiva possibile :)
Buona serata, carissimo!
Ah ah, sei stato chiarissimo!
EliminaGrazie!
Ero sicuro che te avresti notato quella scena, il tuo cinema preferito è quello dei silenzi, non ti smentisci...
Guarda, a me il film ha colpito in maniera non viscerale, direi cinematografico-intellettuale.
Non mi ha emozionato, non mi ha coinvolto. semplicemente l'ho trovato na cosa grande.
Vengo a vedere!
Adoro Ceylan e questa tua splendida, dico splendida recensione, mi ha messo una voglia assurda di vederlo...
RispondiEliminaTi ringrazio tanto Emidio...
EliminaVisto ieri, scritto rece, poi letto la tua, come sempre! E, come sempre, mi hai fatto notare degli aspetti che avevo messo in secondo piano rispetto alla mia visione del film. Che evidentemente ho adorato, mi fa ancora male, l'ho trovato molto doloroso da quanto e` intimo.
RispondiEliminaBellissima rece!
E te me ne farai notare degli altri.
EliminaChe poi in un film così pieno di tematiche ogni rece più del 30% di quello che c'è dentro non può analizzare, a meno che non ansiamo di rece fiume...
Grazie!
appena posso vengo a leggere sia questa che il pezzo su Argento :)
Anche se faccio spesso recensioni chilometriche mi sembra di non esaurire mai come si deve un argomento. Credo che davvero non si possa!
RispondiEliminaDario Argento è un pezzo di cuore per me, ma penso che sul suo declino post anni Ottanta la pensiamo allo stesso modo (ricordo la cosa di Riandate Rogo!)
Sì, credo che abbiamo idee simili sia su Dario Argento che su Riandate Rogo.
EliminaOggi vengo a leggere :)
Ciao Caden!
RispondiEliminaIl film l'ho visto proprio oggi e sono veramente contento di leggere una tua così sentita recensione su un film che è, come dici tu, oggettivamente grande.
Anche per me è un' opera enorme, come solo Ceylan poteva 'sfornare'. Ti dirò che sono di parte dal momento che l' autore turco si annovera tra i miei 5-10 registi contemporanei preferiti...e ovviamente, vedendo la tua reazione a Winter Sleep, non posso che consigliarti il recupero dei suoi precedenti lavori ;)
Addirittura?
EliminaAllora cercherò.
Comunque tutto il cinema medio orientale (estremismo per dire quello dalla turchia alle zone araba preasiatiche) non mi ha praticamente mai deluso.
Solo quest'anno ad esempio ho visto 4 iraniani...
Si si, non esagero mica ;) forse più 10-15 che 5-10 però...vabbè ce siamo capiti :)
RispondiEliminaComunque sì, il cinema medio-orientale è molto buono. Io con l'Iran sto più indietro di te, ho visto solo Una Separazione, Il Passato, Il Cerchio (leone d'oro nel 2000) molto bello, Five di Kiarostami (il suo film più sperimentale composto da 5 piani sequenza). Meritano i "tuoi" 4 iraniani?
Ho letto sul tuo ultimo post una tua risposta a Rocco nella quale dici che un po' di critiche ti farebbero piacere...mo che ci penso c'è fra le tue una rece che vorrei criticare eh eh, quasi quasi uno di sti giorni ci faccio un salto ;)
No vabbè, a parte gli scherzi, non credo che con quella risposta a Rocco intendessi critiche relative al giudizio di un film...però c'è davvero un film dove i nostri pensieri sono agli antipodi ;)
Eh, ora è tardi, dovrei ricontrollare. A memoria ricordo Acrid (merita, soprattutto per la sua particolarissima struttura narrativa), A girl walk alone at night (merita) e poi non ricordo.
Eliminafahradi grande, ma ne avrai già letto...
No, spetta, di rece di cui hai giudizi opposti ne so già alcune (martyrs, eden lake), quindi non sarebbe una novità. Però sì, che scrivi esplicitamente che ho scritto male o cazzate mi piacerebbe ;)
notte
che ricordi... mi ricorda una di quelle sere di cinema all' hotel dolce vita www.posthotel.it :)
RispondiEliminaLo spam sta arrivando a livelli talmente intelligenti e di classe che me ne sto innamorando, credo che lo porterò a cena. Semmai scelgo questo con nome femminile comunque
EliminaPellicola che ho da poco finito di vedere e dopo aver letto la tua stupenda recensione sono d'accordo nel dire che mi ritrovo in quello che scrivi. è il quinto film che vedo del regista turco e affermo ancora di più con forza che è uno dei miei autori contemporanei preferiti, forse per me non il suo migliore ma di una potenza cinematografica e una cifra stilistica che hanno in pochi.
RispondiEliminaFammi un favore, se ancora non lo hai fatto, approfondisci questo autore, ti consiglio Uzak e C'Era Una Volta In Anatolia su tutti, ma anche Le Tre Scimmie e Il Piacere E L'Amore. Sono quelli che ho visto io e che non riesco ad andare sotto all'8,5. Non ti possono deludere, proprio impossibile, parola di un amante del cinema come te ;)
P.S. Secondo film che vedo della mia "promessa 2016" :D
Quinto film??
Eliminacomplimenti!
io lo seguo da tanto ma fino a Winter's Sleep non ci eravamo mai incrociati...
sì sì, questi veramente li voglio vedere, C'era una volta in Anatolia specialemente ce l'ho lì da 3 anni
ahah, sui voti sei un entusiasta come pochi...
(mi stai battendo 2 a 1)
E' un autore che merita moltissimo ;)
RispondiEliminaAl giochino dei voti non riesco ad esimermi :D mi servono per fare una graduatoria, per incasellare e ricordare più nel tempo certe opere, anche se come ti dissi lasciano il tempo che trovano e variano in base ai momenti. A proposito, mi fà piacere che tu li abbia rimessi! Nelle recensioni servono per farsi un'idea :)
Ciao!
Ahah, sì, li ho messi, ma non ti assicuro che mi ricorderò sempre ;)
EliminaIn realtà capisco perfettamente la loro utilità, è che in alcune recensioni mi sembra sminuiscano quello che ho provato a dire a parole.
Oppure contraddicano quello che ho scritto.
Ecco, a volte si creano "abbinamenti" strani tra rece e voti
ma sti cazzi, ne abbiamo parlato anche troppo ;)
Eh ma metterli sintetizzando lo scritto sopra mica è una cosa da tutti, per me è una nota di merito metterli oltre ad essere molto utili, non è facile farli certe volte è vero, spero che continuerai sempre a metterli ;)
RispondiElimina"Ecco, Winter Sleep è un film di 3 ore e un quarto, turco in cui non accade nulla.
RispondiElimina(...) è un film che compiuto il suo percorso rivela una grandezza così evidente, oggettiva e incontestabile che per quanto tu possa aver faticato nella visione, per quanto tu possa, a tratti, esserti perso e annoiato in quel fiume impetuoso di parole, non puoi non riconoscere."
Stesso effetto fece pure a me.
Lo spettatore più avvezzo a questo genere di film sa che si deve armare di setaccio, posizionarsi al riparo dalla piena di questo fiume, e cernere, cernere fino a quando comincerà prima a notare un luccichio e poi, alcuni giorni dopo forse, lo splendore che piccole, invisibili pietre, celate qua e là da quel fiume, sanno emanare se tutte insieme.
beh, direi che hai espresso il mio stesso concetto in un modo molto più bello...
Eliminanon sai quanto mi dispiace aver saltato al cinema mesi fa l'ultimo Ceylan...
spero lo riproponga l'arena estiva cinema di perugia
ah, e devo ancora vedere c'era una volta in Anatolia
Ho appena visto questa meraviglia che limitare al termine film è decisamente riduttivo. Le tue parole colgono come sempre nel segno, evidenziando gli aspetti più profondi di un lavoro maestoso. Insieme ai film di Farhadi, con il quale condivide, tra le altre, la caratteristica di dialoghi disarmanti per eleganza ed introspettiva, la mia (con imperdonabile ritardo) scoperta dell'ultimo anno. Chapeau.
RispondiEliminadobbiamo recuperà gli altri film di Ceylan, dice sono bellissimi, forse addirittura superiori a questo
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