Io non lo so se sto film è discreto, bello o bellissimo.
So soltanto che è tanto tanto interessante.
So soltanto che è tanto tanto interessante.
E per questo scriverne a 9 giorni dalla visione è un grandissimo peccato. So che a voi frega nulla ma dispiace a me scrivere di un film di contenuti così tardi, con così tanti ricordi ormai annebbiati e tante interpretazioni offuscate. Però volevo comunque segnalarlo, quindi proviamoci.
Una giovane coppia, molto innamorata, è alla ricerca della loro prima casa.
Finiranno in un quartiere nuovissimo, pieno di case tutte identiche una all'altra.
Un quartiere dal quale sarà impossibile andarsene.
A metà tra il film metaforico sociale e il thriller esistenziale Vivarium è un'opera spietata che parla di noi e delle vite che ci vengono imposte.
Tra The Truman Show, Dogtooth e The Bothersome Man un'opera affascinante, inquietante e surreale, forse non completamente riuscita ma che riesce sicuramente a far riflettere lo spettatore e regalargli una profonda inquietudine e disagio
PRESENTI SPOILER
Gemma e Tom sono una giovane coppia, molto innamorata (e sta cosa non la dico tanto per ma perchè quello che provano l'uno per l'altro lo "senti" per tutto il film e diventa per me un elemento molto importante, anche di empatia).
Lei (interpretata dalla bellissima e bravissima Imogen Poots (Green Room) è una maestra d'asilo, lui un giardiniere.
Decidono di fare il grande passo, comprare una casa.
Arrivano in un'agenzia in cui trovano un impiegato inquietante, stralunato, uno di quelli che al tempo stesso ti strappa un sorriso e un brivido sulla schiena.
Questi li convince ad andare in un nuovissimo quartiere residenziale, costruito ex novo, fatto apposta per le giovani famiglie.
I due, anche se dubbiosi, accettano. Si ritroveranno in un allucinante quartiere di case tutte uguali una all'altra, da soli (nessun altro abitante).
Un quartiere dal quale sarà impossibile andar via.
(per una volta ho scritto parecchia trama proprio perchè avendo penso ricordi almeno aggiungo righe, ahah)
Vivarium è l'opera seconda di un relativamente giovane regista irlandese, Lorcan Finnegan.
Un film interessantissimo che nasconde nella sua anima, al confine tra il grottesco, lo sci-fi e il surreale, una profondissima analisi della società di oggi.
Già nel prologo la scena col nido di uccellini e quel "Gli serviva un nido" sono un pò manifesto di tutto quello che vedremo dopo.
Se devo trovare 3 film che, fusi insieme, possono generare Vivarium segnalerei Truman Show, Dogtooth e The Bothersome Man, insomma, due capolavori e un film bellissimo.
Del meraviglioso film con Carrey prendono questa sensazione di ritrovarci in una vita manovrata da altre persone, una vita non naturale, non nostra e dalla quale è impossibile uscire. Non è un caso che come Truman non poteva uscire da "Trumania" così i nostri due protagonisti (anche se per motivazioni più metaforiche e trascendentali, non fisiche e umane) non possono uscire dal loro quartiere. Anche la stessa scenografia ricorda quella del film di Weir. E se ci pensate quel cielo perennemente sereno che troviamo qua pare finto e disegnato come accadde in Truman Show.
Di Dogtooth prendono una parte più "nascosta" ma, forse, il vero motore del film,
Il figlio che viene assegnato alla giovane coppia, infatti, ha bisogno di una educazione ex novo, da zero. I due devono insegnargli i nomi delle cose e anche di tutte quelle che esistono nel mondo reale, ormai a loro precluso, Il bambino (odioso e insopportabile) di Vivarium somiglia così tantissimo ai figli della coppia di Dogtooth. E io son quasi sicuro che il fatto che la prima cosa che a lui viene insegnata, ovvero proprio a fare il cane, sia un omaggio voluto al film di Lanthimos.