Un grande amico non sta bene.
E' qualcosa nella quale siamo passati un pò tutti credo.
Quando capitano certe cose, e in modo così doloroso, c'è solo un errore che gli "altri" possono fare, giudicare.
Il dolore si può voler trattenere o voler condividere.
E il volerlo condividere non significa per forza vittimismo o ricerca di attenzione.
Molto spesso rappresenta soltanto l'unico modo possibile perchè un mostro che hai dentro sia scacciato fuori.
Anche perchè, poi, quando lo mandi fuori fuori, quando lo hai pure mostrato a tutti, riesci a vederlo meglio pure te.
Non ci sarà il suo nome, solo quello che oggi, oggi e magari non domani, sentiva che doveva assolutamente dire.
E la bellezza delle sue parole non nasconde un artificio, una costruzione. Solo chi ama veramente le parole sa che il saperle scegliere, il "sentirle" una dietro l'altra, è il modo migliore perchè abbiano effetto, e non negli altri, ma su di te.
E' qualcosa nella quale siamo passati un pò tutti credo.
Quando capitano certe cose, e in modo così doloroso, c'è solo un errore che gli "altri" possono fare, giudicare.
Il dolore si può voler trattenere o voler condividere.
E il volerlo condividere non significa per forza vittimismo o ricerca di attenzione.
Molto spesso rappresenta soltanto l'unico modo possibile perchè un mostro che hai dentro sia scacciato fuori.
Anche perchè, poi, quando lo mandi fuori fuori, quando lo hai pure mostrato a tutti, riesci a vederlo meglio pure te.
Non ci sarà il suo nome, solo quello che oggi, oggi e magari non domani, sentiva che doveva assolutamente dire.
E la bellezza delle sue parole non nasconde un artificio, una costruzione. Solo chi ama veramente le parole sa che il saperle scegliere, il "sentirle" una dietro l'altra, è il modo migliore perchè abbiano effetto, e non negli altri, ma su di te.
Il paradiso e
l'inferno sono in terra, ora lo so, li ho conosciuti entrambi, ed
hanno un solo volto, il tuo.
Il paradiso se lo
abiti non lo conosci, come gli occhi che vedono non vedono quello che
vedono, sono tutt'uno con la vista.
L'inferno,
rifugio di chi fugge dai cieli, schiude la conoscenza vera del
paradiso, qui sai ciò che hai perso.
Dolce è il
sapore delle acque infernali, perché dal dolore emerge ancora il tuo
simulacro.
Spazio.
Capannoni
dismessi, macchine, vigne, boschi, alberi, macerie e polvere, sempre
il tuo volto.
Tempo.
Tra due lastre di
specchi, i ricordi dal passato, il fiume notturno del dolore che
scorre dal domani, sempre il tuo volto.
Il mio petto è
squarciato.
Il sangue
deconcettualizza il dolore.
Dolore senza
concetto.
Una sola donna
per il multiplo delle vie dell'universo.
Lo conosco?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=UAVY3PlKCMk
RispondiEliminaLui l'ha dedicata a un suo amico, Stefano.
Tu dedicala a chi vuoi.
Non ho capito se stai parlando con me o con il mio amico.
EliminaPoco cambia, fa bene a tutti :)
Con entrambi, va.
EliminaSquallido.
EliminaNon si capisce se lo squallido è riferito allo scritto o a questo commento/dialogo di Gianluca.
EliminaSe fosse riferito al primo è assolutamente lecito, se uno non conosce le persone non potrà mai capire se una cosa è scritta davvero con l'anima oppure no.
Io lo conosco e se l'ho pubblicata un motivo ci sarà.
Credo che comunque l'esibizionismo potremmo senz'altro togliercelo come motivazione, no Anonimo?
visto che è voluto restare anonimo lui stesso
ma, come sempre, rispetto l'opininone
un saluto
Il commento
EliminaAh, o.k :)
EliminaI Bookmakers inglesi, sotto quell'anonimo, danno un possibile nick di un pò di tempo fa a 3/1
però le vincite più grosse si fanno sempre con cavalli insospettabili
Stavolta sarei proprio curioso di leggere quello che hanno scritto gli altri sopra.
RispondiEliminaMa non lo faccio.
Rispetto quello che hai scritto ,il dolore non può essere condiviso è solo tuo.
Poi io come posso empatizzarmi con te ,riconoscermi ,non ci riesco.
Ho letto due volte il tuo racconto e non ci ho capito niente , non credo che se lo leggessi anche una terza volta cambierebbe qualcosa.
Hai raccontato qualcosa che fa parte di ognuno così uguale fra me te e chiunque altro tu possa immaginare ma che parla una lingua che solo tu puoi capire e non io e nemmeno l'altro.
Il dolore è tuo ,mio e degli altri e tu hai provato a scrivere il Tuo.
BRAVO
Ciao
MASSIMILIANO
Tu sei un grande, davvero molto caro.
EliminaE sei un lettore di blog fantastico, scovi tutto.
Hai solo un problema Max, non leggi le prefazioni.
L'altra volta mi hai scambiato per un altro Giuseppe, sul post delle serie tv.
Stavolta questo "racconto" non l'ho scritto io, ma un mio amico, come dico all'inizio.
Mi vuoi dare la paternità di tutto, ahaha
ma le belle parole la faccio anche mie
Sembrava strano in effetti ho controllato se l'avevi postato tu!
RispondiEliminaUna scrittura troppo profonda se la paragono ai racconti da videoteca porno ..ahah!!
Comunque ti ho lasciato un commento anche sul racconto sui tuoi momdiali che forse non hai ancora letto ,,o fà cosi' schifo che non vuoi rispondere!!
Spero almeno quel racconto sia tuo e non di qualche altro tuo clone ahahah!!!
Ciao
Ah, quindi mi dai del poco profondo, grazie!
Eliminaahaha, scherzo
no no, l'ho visto, ma i commenti lunghi, specie in questo periodo allucinante in cui c'ho sto torneo, li lascio in coda, mi dò sempre massimo una settimana
piano piano arrivo sempre su tutto
Direi quasi professionale bravo!
RispondiEliminaFai con calma
Ciao