presenti spoiler
Probabilmente il meglio horror uscito quest'anno nelle nostre sale.
Un piccolo Le Streghe di Salem senza le masturbazioni egotiche di Zombie.
E, come se non bastasse, anche un film che sa raccontare magnificamente un rapporto padre/figlia.
Non perfetto ma davvero buono.
Dal regista del gioiellino The Loved Ones
Ne ho visti (volutamente) pochissimi in sala, ma non faccio fatica a pensare che questo The Devil's Candy possa essere, ad oggi, il miglior horror distribuito in Italia quest'anno.
In attesa di It...
Le speranze di vedere qualcosa di meritevole, in realtà, c'erano visto che, e l'ho scoperto per caso appena un giorno prima di vederlo, alla regia abbiamo quel Byrne autore di quel gioiellino di torture che fu The Loved Ones.
E niente, Byrne si conferma e non solo, riesce pure nell'impresa di avere all'attivo due soli film, entrambi di genere, e farli uno completamente diverso dall'altro.
Ecco, adesso la sparo grossa.
The Devil's Candy è un piccolo Le Streghe di Salem senza le masturbazioni mentali e visive di Zombie, senza il suo ego, senza le sue velleità.
Semplicemente un film horror ben fatto, benissimo girato e con una sua identità.
Per il resto l'immaginario di Zombie è presentissimo, il diavolo, il metal, la musica veicolatrice, le voci, le ossessioni, i simboli, la pazzia.
Anche il personaggio del padre sembra uscito da La casa dei mille corpi.
Una delle cose che rende molto affascinante il film è quel suo essere tante cose apparentemente mischiate tra loro.
Un film sulle case stregate, un demoniaco che si allaccia, in un montaggio davvero perfetto, alla storia di un serial killer.
E, ne parleremo, il film riesce anche a dare un minimo di profondità e a toccare tematiche per niente banali.
Colpaccio quello di aver preso come protagonista Pruitt Taylor Vince, l'indimenticato protagonista -tra gli altri- di Identità. Lui e le sue pupille mobili sono sempre assolutamente perfette per queste parti da pazzo. E se in Identità i suoi demoni erano le personalità qui sono voci, voci che provengono dall'Inferno.
Perchè questo è un film che racconta del Male e di come il Diavolo si serva di alcune persone più deboli e predisposte per compiere delle cose terribili.
Usarli come pedine.
Secondo me questo è un aspetto molto ben sviluppato nel film, sempre al confine tra paranormale e "semplice" racconto di mostri totalmente umani.
Ci sono due scene formidabili, quasi identiche tra loro. E sono i due montaggi alternati tra Jessie che dipinge e Ray che prima uccide quel ragazzo sull'altalena (superba inquadratura) poi, in camera, lo fa a pezzi. Due montaggi velocissimi, potenti, anche aiutati da quella che è la vera protagonista del film, la musica metal (che io poco sopporto).
C'è un'alternanza -fateci caso- tra luoghi chiusi e cupi e esterni luminosissimi e sterminati. Questo contrasto luce/buio, campi lunghi e stretti è davvero formidabile se si pensa che molto spesso avviene in contemporaneità di orario.
A conferma che il lato tecnico e fotografico sia uno degli aspetti più forti del film ci sono anche le stupende inquadrature attraverso il vetro smerigliato della porta della casa. Quel rosso "reale" (nel senso diegetico del termine) che rende tutto quello che si vede fuori quasi trascendentale, demoniaco.
Byrne, come fu già in Loved Ones, non disdegna anche piccole e mai pacchiane dosi di ironia, anche nei momenti più drammatici.
In realtà ci sono anche dei problemi.
Innanzitutto un film così corto (praticamente un'ora e 10!) doveva assolutamente sviluppare di più alcune cose. Prima tra tutte la faccenda dei quadri e del museo. Era una sottostoria mefistofelica molto affascinante ma si apre e chiude quasi con un nulla di fatto.
Il finale poi, ahimè, se da un punto di vista emozionale e fotografico è vincente è davvero quasi imbarazzante per verosimiglianza.
Una stanza che per 10 minuti è completamente avvolta dalle fiamme e quelle persone che non ne vengono mai colpite nè ne subiscono danni. Fosse durata 1 minutino si poteva accettare ma così tanto, francamente, no.
E quel finale "messianico" (in effetti il nome di Jessie...) sembra ancora una volta un tantino affrettato o, comunque, sviluppato peggio di come le premesse lasciavano sperare (alla fine trovare le valige sticazzi insomma).
Ma c'è un aspetto fenomenale nel film secondo me. Ed è la lotta di Jessie contro quei demoni e il tentativo di restare comunque un buon padre. Attenzione, sembra un aspetto marginale ma il regista invece gli regala parecchie scene.
Quel terribile quadro che gli fece dimenticare di prendere la figlia a scuola, l'incontro con il gallerista interrotto per lo stesso motivo, la corsa a piedi verso la scuola. E tutte le scene che ci raccontano del grandissimo legame tra i due.
Ecco, in un film demoniaco, in un film di genere non è facile trovare tematiche così.
Salvarsi dal Diavolo, ricacciarlo, riuscire a rompere quella tela, solo per amore della propria figlia.
E, lo sapete, quando un film esalta la forza dei legami umani con me vince sempre.
Metal o no
7.5
Io penso solo che di fronte al quasi nulla, dal punto di vista della produzione e poi distribuzione di film horror, questo film sembra buono. In realtà è abbastanza mediocre e per chi mastica horror mattina e sera, non ha nessun contenuto particolarmente esaltante. Sicuramente è interessante. Niente di più per i miei gusti. Ci sto sulla regia e la fotografia, ma approfondimento dei personaggi, struttura narrativa, interpretazione, li trovo di un livello medio, in alcuni casi, medio basso.
RispondiEliminaSulla prima parte sono assolutamente d'accordo.
EliminaPer me è il meglio horror uscito in sala non tanto per devastanti meriti propri (come accadde con Babadook e The Witch) ma per completa mancanza di antagonisti
Per il resto solo valutazioni diverse in una base però molto simile
Esatto
EliminaEsatto
EliminaSono talmente d'accordo con te sulla prima parte che ti lascio entrambi gli esatto senza cancellarne alcuno
EliminaMa 'sti bambini! Fai di tutto per loro, poi un giorno arrivi in ritardo a prenderli e sembra che gli hai rovinato la vita, negato il tuo amore, defecato sui loro sogni!
RispondiEliminaPiù sberloni! Meno fregnacce!
;)
Alla fine secondo me la ragazza ha reagito anche troppo bene :)
Eliminaa parte gli scherzi, siccome ci sono passato (mia madre veniva sempre con ore di ritardo, sia a scuola che allo sport) ti dico che non c'è cosa più umiliante, brutta e dolorosa di vedere genitori che si dimenticano di te
se poi lo fanno per dipingere quadri demoniaci ancor peggio ;)
"non c'è cosa più umiliante, brutta e dolorosa di..."
EliminaCarrie non sarebbe d'accordo.
-ok, sto prendendo sul ridere un argomento serio. Confermato. Sono una cattiva persona.-
Su Carrie ho avuto una discussione poco tempo fa.
EliminaScoprendo che le prime mestruazioni vengono tra i 10 e i 14 anni mi chiedevo come fosse possibile che a Carrie fossero venute a quell'età. Se era normale. Non ho avuto risposta
Beh, Carrie e normalità non so se vadano proprio a braccetto...
EliminaTipo il messaggio precedente, per il controllo robot: seleziona le immagini con auto.
RispondiEliminaNe seleziono una, un'altra, in una sono piccole e lontane ma ok, seleziono; poi c'è un camion. Non lo seleziono. Clicco e niente.
Sbagliato.
E' giusto che il software punisca uno che non vuole fare l'account in tutti i modi possibili
Eliminaanche facendoti scervellare sul significato di auto
Giusto, sarebbe troppo facile scervellarsi sul significato di "amore" "felicità" "incartapecorito"...
EliminaSono parole che proporrò al software domani a pranzo davanti ad un bicchiere di Chianti
EliminaPer adesso notte ;)
La sottotrama dei quadri e del muso è l'unica cosa che non ho apprezzato del film, sembra quasi un'idea abbandonata all'improvviso, senza un perché.
RispondiEliminaPer il resto, bellissimo horror, uno dei migliori dell'anno, con personaggi finalmente veri e umani, non la solita carne da macello.
Eh, come avrai visto anche io ho trovato quella sottostoria assolutamente buttata là...
EliminaVerissimo, ho dimenticato di rimarcarlo, ci sono personaggi cento volte più caratterizzati dei soliti horror