7.1.18

Recensione: "Creep" (2014) - Su Netflix

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Mockumentary trovato su Netflix non privo di errori, è vero, ma assolutamente riuscito e vedibile per un appassionato.
Tutto grazie ad un personaggio davvero inquietante e inafferrabile, un'atmosfera a tratti notevole, e un paio di snodi narrativi inaspettati.

presenti spoilerini dopo prima immagine, spoileroni dopo seconda


Su un'imbeccata di una cara amica, esperta d'horror poi, mi son visto questo Creep dal quale, altrimenti, mi sarei tenuto a due continenti e mezzo di distanza.
In realtà quando me ne ha parlato non m'aveva detto manco fosse un mockumentary, sottogenere che amo e col quale mi diverto quasi sempre, a prescindere dal risultato.
E sì, Creep è promosso, senza alcun dubbio.
Intendiamoci, difetti ne ha tanti, li vedremo, ma di certo è un film che riesce a creare un'atmosfera veramente notevole e proporre un personaggio (anche grazie a chi lo interpreta) davvero riuscito ed inquietante.
L'uso della telecamerina è all'inizio giustificato in maniera convincente.
Josef è un malato quasi terminale di tumore. Decide di girare un video su sè stesso da far vedere poi al figlio che sua moglie partorirà tra poco. Insomma, una sorta di My Life (film che cita lo stesso Josef all'inizio) o, per citare qualcosa cui siamo più legati, un Dear Zachary, anche se lì l'operazione fu decisa da una terza persona e post mortem.
Un ragazzo appassionato di videocamera, Aaron (che poi è lo stesso regista del film) accetta di riprendere per un giorno Josef, 1000 euro per una cosa così comoda e facile son tante. 
Se ne pentirà.

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Creep è un film particolare, completamente sovrapponibile al personaggio che racconta, Josef.
Come Josef è persona, infatti, al tempo stesso simpatica, inquietante ed inafferrabile, così è il film.
Prendiamo la prima scena notevole, questa dell'immagine qua sopra.
Josef finge di fare il bagnetto al figlio che non vedrà mai.
La scena è un pò grottesca ma, alla lunga, fa salire qualche brivido lungo la schiena. E' tutto talmente strano che, lo ammetto, ad un certo punto ho immaginato che Josef simulasse l'annegamento del piccolo (una sequenza che mi ha ricordato quella, bellissima, di lei che tiene il bimbo in braccio in Magical Girl).
Da qui si andrà avanti su questa falsariga, Josef fa il simpaticone, Josef spaventa continuamente Aaron (almeno 4 volte) e tira fuori frasi che, alla luce del finale, sono sibilline.
Ma le due scene top saranno altre.
La prima non è una sequenza visiva, ma il racconto a schermo nero che fa Josef ad Aaron riguardo una vicenda con sua moglie.
La seconda, che poi in qualche modo alla prima si lega, è visivamente davvero potente e disturbante, questa


Credo faccia il paio, per riuscita fotografica, a quella di lui in cima alle scale, immagine che fa anche da locandina del film.
Poi il film avrà due svolte narrative francamente inaspettate, meno male, perchè la sensazione di andare su due binari era alta.
Mi riferisco al fatto che Aaron riesca a tornare a casa (grande idea poi quella dello stalking, tra il minaccioso e l'affettuoso, di Josef) e poi quella che, nel finale, accetti di rivederlo.
E anche Josef lo accetta.
(battutaccia)
Attenzione, di problemi ce ne sono. A circa metà film, specie dopo la telefonata della sorella (altra sequenza da premiare) non si capisce perchè Aaron debba usare ancora la telecamera e, ancor meno, perchè invece di fuggire (è evidentemente insieme ad uno psicopatico, gli è stato pure detto) segua addirittura l'altro in cantina.
Nel finale è francamente eccessivo vedere nell'armadio tutte quelle videocassette e dvd (ad occhio 40 omicidi) e, ci chiediamo, come è possibile che lui sia sempre riuscito ad irretire le vittime, costringerle a riprendere tutto, ucciderle e poi avere anche tutti i filmati (che, in teoria, erano degli assassinati, possibile sia riuscito sempre ad arrivarne in possesso?).
E gli altri due errori, ovvero l'accettare da parte di Aaron l'invito al lago e il suo non voltarsi mai sono stati molto molto furbescamente emendati dal regista proprio attraverso le parole di Josef (perchè sei venuto? perchè non ti sei girato? eh, facile così...)
Ma, insomma, errori gravi che se non ergono magari Creep a perla lucente, questo è vero, comunque non intaccano un risultato finale ben oltre le aspettative.
E, ragazzi, quel finale a camera fissa sul lago è tanta tanta roba

7


7 commenti:

  1. Il film non l’ho visto, i mockumentary li odio abbastanza (apprezzo giusto The Puogeepsie Tapes e The Blair Witch Project, quest’ultimo più che altro come atto cinematografico più che come film), quindi mi sa che non lo guarderò :(

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    1. stanne lontano di due continenti e mezzo come dicevo in recensione

      manco Lake Mungo t'è piaciuto?

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    2. Il Lago mi manca...A proposito di Laghi, qualche settimana fa mi sono visto un film dal titolo Un Lac, non ti dico nulla, te lo consiglio solo :)

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    3. sì sì, anche Grandieux è uno di quei nomi che quelli del cinema sommerso mi dicon sempre, frank di visione sospesa per peimo

      comunque se proprio devi rischiare un altro mock io farei lake mungo

      e sennò lascia perde ;)

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    4. Grandrieux è veramente un talento :) Reygadas ormai è un tuo compare, Dumont forse lo diventerà con la promessa 2018, poi io mi lancerei sul buon Philippe, poi Un Lac mi sembra tanto nelle tue corde, potrebbe piacerti

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  2. Assolutamente d'accordo, dopo 20 minuti ero sicuro che sarebbe scaduto nel visto e rivisto, invece si è sviluppato bene. Gli errori che citi effettivamente sono presenti, ma non mi hanno rovinato così tanto la visione, anche se la sequenza finale del lago mi ha fatto storcere un po' il naso. Nel complesso, dimostra che si possono ancora realizzare buone pellicole con due attori, una telecamera, pochissimi soldi (presumo) e una buona idea.

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    1. a me invece quella sequenza è piaciuta tantissimo ;)

      per il resto d'accordo su tutto

      come avrai notato c'è pure il 2, io ancora non ho trovato la serata giusta per vederlo

      ah, ho messo in watch list i due messicani. Tanto adesso co sta rubrica su Netflix capita spesso che ne vedo

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