
La storia di Lyn e di sua figlia Iona.
Lei donnone brutto e zoppo perennemente umiliato dal prossimo.
Lei, adolescente bruttina (ma affascinante) e strana, perennemente umiliata dal prossimo.
Una coppia di losers insomma, che vive in una casa dai colori pastello, con un uccellino.
Film imperfetto, anche acerbo, ma pieno d'amore dentro.
Due personaggi indimenticabili, un finale che vi colpirà al cuore, l'ennesimo racconto di quell'impari battaglia tra la bontà e la cattiveria umana.
presenti spoiler nel finale
L'ennesimo film sull'adolescenza.
Lei donnone brutto e zoppo perennemente umiliato dal prossimo.
Lei, adolescente bruttina (ma affascinante) e strana, perennemente umiliata dal prossimo.
Una coppia di losers insomma, che vive in una casa dai colori pastello, con un uccellino.
Film imperfetto, anche acerbo, ma pieno d'amore dentro.
Due personaggi indimenticabili, un finale che vi colpirà al cuore, l'ennesimo racconto di quell'impari battaglia tra la bontà e la cattiveria umana.
presenti spoiler nel finale
L'ennesimo film sull'adolescenza.
L'ennesima opera prima.
L'ennesima regia al femminile (e se si guarda il film è evidente).
Eppure questo tipo di film sembra non stanchino mai, ne escono sempre di più belli.
Non fa eccezione questo Pin Cushion, film fragile e dolce con personaggi fragilissimi e dolcissimi.
La storia di un'adolescente e della propria madre trasferitesi da poco in una nuova città.
Sono entrambe due losers, entrambe due esseri viventi abbastanza strani.
Lei, Iona, la ragazzina, ha un viso bruttino ma al tempo stesso affascinante (sembra una piccola Mia Goth), è repressa ma non lo dà a vedere, è una perdente ma non lo dà a vedere, ha tremendi problemi ma cerca di non darli a vedere.
Sua madre, Lyn, è un donnone zoppo e con una emiparesi (possibile metafora somatica del suo handicap sociale).
Si veste male, non ha niente di femminile, sembra una pazza e ha uno sguardo perso nel vuoto.
Sguardo perso nel vuoto che nessuno riesce mai a vedere però perchè la sua tendenza è guardare in basso, un pò per vergogna un pò per una sorta di autoproclamata manifesta inferiorità con il prossimo.
E' una madre eccezionale per affetto ma tremendamente inadatta per far stare al mondo la propria figlia.
"Da sola?"
le chiede quando questa dice di volere andare a comprare il latte.


Lyn è una di quelle madri meravigliose nell'animo ma che senza alcuna colpa (o malafede) crescono figlie disadattate, represse, agnellini pronti ad essere sacrificati nella tremenda giungla della vita (non credo che il sogno delle urla da savana e della madre che spara sia casuale).
Insomma, una coppia di disadattate che però divergono in un aspetto fondamentale, una -la figlia- cerca di mascherare questo disagio, l'altra -la madre- non potrebbe nemmeno provare a farlo.
La loro casa è tutta color pastello, piena di tanti piccoli oggetti, una specie di negozietto-bazar.