Pensavo che mi sarei trovato qua a scrivere un post pazzo, ricco di situazioni comiche irresistibili, magari anche di liti, contrasti, personaggi assurdi e momenti epici.
E invece mi ritrovo, dopo 3 giorni pazzeschi, a non sapere assolutamente che scrivere.
Il Giuseppe che di solito anche in 5 minuti agli uffici postali individua il grottesco e il comico che si nasconde dietro persone e cose, è stato disarmato da qualcosa di incredibile, portentoso, inaspettato.
E questo qualcosa di incredibile è stata una sensazione che non ha nomi nel vocabolario italiano, qualcosa di polisemantico e di policromo.
Un misto di gioia, armonia, divertimento, tranquillità, complicità, emozione tra 45 persone che non si conoscono. Qualcosa che di solito vedi dopo anni e anni di frequentazione.
Non c'è un'unica parola per questo, non esiste.
Vi ho guardato tre giorni cercando di fare tutto quello che potevo per farvi star bene, il posto giusto per mangiare, la cosa bella da vedere, il metodo migliore per non farvi trovare in difficoltà.
Per tre giorni non sono riuscito a staccare la testa dai vostri volti, cercando un disagio, un disappunto, un sentirsi inadeguati.
Per tre giorni sono stato una specie di rabdomante dell'infelicità.
Ma non ho trovato niente. Eppure sto bastoncino lo so usare bene, quando vibra lo riconosco.
Non è che questi 3 giorni io abbia visto tutte persone felici e tranquille, affatto, ma tutte persone che hanno vissuto dei momenti felici e tranquilli.
E questo è anche più grande.
Ho visto un amico arrivare in condizioni pietose, devastato. L'ho visto fare fatica a parlare, eclissarsi dal mondo il venerdì. Con quella testa i cui pensieri erano come l'ago di una bussola puntata verso un doloroso Nord femminile.
L'ho visto il giorno dopo con il volto trasformato, un sorriso naturale e dolcissimo. L'ho visto la sera del raduno confidarsi con tutti, sfogarsi. Ma era la stessa persona del giorno prima? sì.
Ho visto un mio vecchio professore che, fosse per lui, alle feste piazzerebbe bombe, con il volto felice di un ragazzino. L'ho visto saltellare dapertutto, fermarsi con uno, poi con un altro. L'ho visto urlarmi "Suca!" al quiz. L'ho visto parlare con la persona di cui sopra. E io conosco entrambi, se solo mi avessero detto che due persone come loro potessero confidarsi insieme avrei creduto ad uno scherzo.
Ho visto una coppia stranissima e bellissima. Lei con un'età irreale che darebbe le piste a tante ragazzine e lui, gigante buono, di insospettabile simpatia e paraculaggine.
Ho visto tre donne venire dal profondo Nord, tre visi dolcissimi, parlare di mia nonna ed emozionarmi. E sono sicuro, forse come con nessun'altro rapporto, che il loro, di rapporto, andrà avanti.
Ho visto un uomo di Firenze che all'apparenza sembra possedere il mondo avere invece un'anima sensibilissima e molto più fragile di quello che pare. Conservo ancora un suo sms come una delle cose più belle.
Ho visto una bella ragazza che mi aveva detto "io ai raduni non mi trovo a mio agio, non so se vengo" stare lì e comandarsela alla grande, scialla proprio.
Ho visto due ragazzi di Roma che sembravano amici da 20 anni. E uno 20 anni manco ce l'ha.
Uno, di una simpatia quasi involontaria e sorprendente, che per 10 minuti ha tirato in albergo la catenella dell'allarme al posto dello sciacquone e che a fine film, alle 4 passate, si gira verso il regista con un volto devastato dal sonno e riesce a formulare una considerazione lucida pronunciando un film col titolo lungo peggio della Wertmuller.
L'altro, che ha trovato il coraggio di venire, chiuso com'era nella sua timidezza e nella sua età-altra rispetto a noi, ha dimostrato anche dal vivo quello che tutti pensavamo leggendolo.
E ho sentito che alle 6 di mattina non è nemmeno tornato in albergo, ma se ne è andato in giro a fotografare le albeggianti bellezze della città.
Ho visto una coppia di due uomini accarezzarsi la testa per tutta la serata. E l'immagine di lui, un grande amico, che se ne sta con la testa sul petto dell'altro per ascoltare le colonne sonore è qualcosa che non dimenticherò.
Ho visto un uomo delle Marche con insospettabili tempi comici. Non ho visto la sua mitologica macchina con 8 posti e sta cosa non me la perdono.
Ho visto una delle mie migliori amiche con i propri figli e il suo dolce compagno. Figli che non vedevo da circa 6 anni. E ritrovarsi una piccola bambina di 7 anni adesso a 13 con l'intraprendenza, l'entusiasmo e pure l'aspetto di una ventenne mi ha scioccato. Cioè, ha fatto pure il provino col regista.
E ho visto quel regista e la sua compagna. Li ho fatti penare con la proiezione, quel quiz non finiva più. Ma alla fine ci siamo riusciti, ed è stata un'esperienza bellissima, un qualcosa che in questi due giorni di cibo, quiz e chiacchierate cinematografiche, non poteva mancare.
E durante quella proiezione ho visto il più grande personaggio della serata -e uno degli amici più cari là dentro- dormire con la testa a 90 gradi rispetto al corpo. Con un cappello rosso in testa.
L'uomo tetris dormiente col cappello rosso resta per me l'immagine più comica di questi giorni.
Ma quell'uomo, una volta di più, aveva comunque fatto in tempo a dimostrare la sua Arte a tutti. Non sono mai riuscito a gonfiare i suoi palloncini. Lui dice sia una questione di diaframma. Invece no, è che lui li gonfia col cuore.
Ho visto un uomo arrivare da Treviso. Arrivare per primo, tra l'altro, ed andarsene per ultimo la domenica. E niente, se questi giorni qualcuno dovesse personificare la classe sarebbe lui.
Ho visto un altro uomo venire da Roma e portare un bagaglio di conoscenze che c'ha fatto scemi a tutti. Dal cibo, alla letteratura, al cinema, sembra che di qualsiasi aspetto parli lui ti possa far sembrare piccolo piccolo. L'ho visto arrivare con una cagnetta. Una cagnetta che, dice lui, potrebbe aver fatto l'ultimo viaggio della sua vita. E che altro bisogna aggiungere.
Ho visto un mio grande amico e la sua compagna andarsene via per primi. Perchè, come ho detto a Carmine, sono sempre i migliori che se ne vanno prima.
Ho visto una donna arrivare un pò emozionata e un pò spaesata ed andarsene ancora più emozionata e spaesata. Ma l'ho vista parlare e star bene con tutti, e questo è bellissimo.
Ho visto due miei altri grandi amici e l'amica di uno dei due. Ma loro li vedo sempre e quanto sono importanti per me non devo scriverlo qua, che lo sanno da soli.
Ho visto un altro grande mio amico intrattenere 40 persone per più di un'ora. E così bene che al mio urlo "E' arrivato da mangiare!" nessuno ha mosso un dito.
E ho visto tutti gli amici che lui ha portato stare benissimo. Li ho visti sempre intorno alla bella ragazza di cui sopra. Ma magari son malizioso io.
Ho visto un ragazzo di Perugia che io, quando scriveva nel blog, credevo fosse un uomo grande e con due palle così. Invece è un dolce ragazzo di profonda umiltà.
E ho visto un ragazzo bellissimo arrivare dalla Toscana. A lui lo rovina l'apparenza, troppo bello. Perchè le cose ancora più belle ce l'ha sotto.
Ho visto una ragazza che ha avuto l'affronto di dirmi "io sono venuta qua per tuo fratello". L'ho vista emozionarsi con quel suo piccolo ma improvviso sgranare gli occhi ogni tanto sotto gli occhialini.
Ho visto un'altra ragazza farsi il culo per ore in cucina, arrivare stremata fuori ma poi resistere fino alle 6 di mattina. E l'ho vista prendersi da tutti 10 anni in meno, malgrado la fatica.
Ho visto un uomo arrivare nonostante la paura del terremoto. E mi ha portato un formaggio talmente buono che non trovo nella tastiera le lettere per descriverlo. La foto della sua bambina, così piccola con quella porta enorme dietro, ecco, ho visto anche quella.
Ho visto il mio cellulare morire, incredibilmente, proprio la sera del raduno.
Anni e anni e lui muore la sera del raduno. Una cosa che se non fosse solo un cellulare sarebbe da commuoversi. Ma io mi commuovo lo stesso.
E ho visto tutti i miei fratelli con, chi ce l'ha, le loro compagne (e una è stata, almeno al 47%, quella che ha tenuto tutto insieme). la bellissima mascotte della serata Emma (con le sue ali robertiane magiche), un mio grande amico della vita reale, tutti i ragazzi del locale.
E ho visto una madre cucinare 7 pietanze diverse una meglio dell'altra.
E un uomo starsene dietro le quinte, quasi sempre solo, ore ed ore. Ma quel cinghiale è suo, e quella grigliata pure.
Speravo di vedere qualche stronzo, qualche testa di cazzo. Oh, non l'ho visto, vi giuro.
Poi ho visto un uomo di quasi 40 anni senza arte nè parte, nè carne nè pesce, un fagotto di "nè" "nè" quando, magari, avrebbe sognato una cornucopia di "sia" "sia".
Ma l'ho visto felice e realizzato la mattina dopo.
Quell'uomo, a differenza di tutti gli altri, l'ho visto allo specchio.