28.9.13

Recensione: "Killer Joe"

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Una cosa è vera di certo.
Era dai tempi dell'immenso Chigur e della sua frangetta, la sua ferocia e la sua assoluta inumanità che non mi
vedevo davanti un killer così ben caratterizzato, raggelante nei modi e nei pensieri, peraltro interpretato da Dio come fu interpretato da Dio (ma anche Allah insieme) quello di Bardem.
Perchè, diciamocelo, Killer Joe senza killer Joe non sarebbe certo un capolavoro visto che si tratta di un film con una storia base minima e un modo di raccontarla molto anticonvenzionale, una serie di quadretti statici messi uno dopo l'altro a formare però una galleria davvero suggestiva e carica di una negatività, di un degrado umano davvero raro.
Il discorso è vecchio ma non banale.
Può un singolo personaggio elevare un discreto film a grande film?
O un film da buttare a film da salvare?
Eccome se può, non c'è niente di male.
Un grande personaggio e delle buone dinamiche intorno ad esso sono più che sufficienti a volte, specie in un cinema, come quello recente, sempre più incapace di saper scrivere un personaggio e sempre più propenso a crearne tanti su scala industriale fatti con lo stampino.

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Davvero strano questo Killer Joe, film che racconta fatti drammatici come pochi in un modo particolare però, a tratti surreale, altri deformante, altri ancora quasi comico. Sembra quasi non prendersi mai sul serio, c'è un'aria da cinema indipendente, quel cinema dove le atmosfere e le sensazioni che ti lascia non sono mai nette ma sempre ibride, dove i generi si accavallano, dove il film si veste in ogni scena di un vestito nuovo e non ha paura di sembrar ridicolo nei momenti più importanti o importante in quelli più ridicoli.
Una regia hollywoodiana meno frizzante di quella di Friedkin avrebbe portato a un film senza speranza, devastante, senza sfumature, soltanto duro, alla Eastwood insomma, E invece qui è tutto inafferrabile.
Emblema di tutto questo l'incredibile, ripeto, incredibile, scena della chicken fried fellatio, una sequenza al tempo stesso che è magnifica e disastrosa , suggestiva e ripugnante, tesissima e ridicola, una scena in cui non sai se ridere o fartela sotto dalla paura. O forse è vero che ridi perchè te la fai sotto.
Ecco, una sequenza così può valere un film e caratterizzare così bene un personaggio da campare di rendita per il resto della pellicola.

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Grandissimo McConaughey, attore che mi sta sulle palle come pochi, specie per una certa deriva commediesca che ha preso la sua carriera. Il suo killer è così affascinante e al contempo odioso da non dimenticarselo più. E lo sguardo, come dice la dolce Dottie, ti uccide.
Ma quello che nel film è incredibile è l'assurda distorsione dei rapporti umani e dei sentimenti ad essi connessi. Figli che vogliono morta la madre, padri che vogliono morta la moglie, figlio e padre che fanno prostituire la sorella/figlia, padri che vogliono morto il figlio, matrigne che vorrebbero morti tutti.
E sullo sfondo una ragazza che vive in un mondo suo, un mondo creatosi con lo schifo che ha intorno.
Ed è qui l'incredibile potenza del film. Il personaggio di Joe, squallido come pochi, perverso, disturbato, inumano e quant'altro, alla fine è forse migliore di tutti i componenti, Dottie a parte, di quella famiglia, l'unico che, anche se a modo suo, cerca minimamente di dare un valore etico alle azioni umane e a capire dove sta il bene e dove il male. Attenzione, sembra tutt'altro ma è così.
La sua vendetta contro quella sorcona di Sharla è probabilmente la cosa umanamente più sensata e giusta di tutto il film.



E poi il finale...
10 minuti da pelle d'oca, apnea pura, una deflagrazione impressionante.
BOOM
si resta storditi, arriva la pelle d'oca, quasi si distoglie lo sguardo.
E l'anima pura arriva, impugna la pistola.
Spero che si renda conto in quell'attimo che l'amore è tutt'altra cosa.
Spero che si guardi intorno, veda quelle facce distrutte, quei crani scoppiati, quel viso, il suo viso, così prossimo alla pazzia e capisca che ha una sola speranza, anche se piccola, per far sì che la sua vita non venga distrutta.
Spara Dottie, liberaci da tutto.
E comincia a ballare sopra quei corpi.

( voto 8 )

22.9.13

Recensione "6 giorni sulla Terra" - Gli Abomini di serie Z - 22 -


Un film, come quasi tutte le cose, ha sempre un punto d'inizio e uno finale.
Per capirsi, a meno di sceneggiature funamboliche avviene sempre questo:

A----------------------------------> Z

non ci arriva direttamente ma attraverso varie tappe e passaggi, non propriamente definibili scene perchè più scene possono far parte di un'unica tappa. Insomma, che siano tappe ben definibili, veri e propri turning point, oppure passaggi più morbidi, oppure ancora passaggi semplicemente "emotivi", un film va avanti, brutto o bello che sia, per completare il suo percorso.

insomma:


A-----------------------------> (al personaggio muore nel prologo un parente) B
B-----------------------------> (il personaggio per questo cambia casa) C
C-----------------------------> (il personaggio incontra nel nuovo quartiere una ragazza, probabile turning point) D
D-----------------------------> (il personaggio ha evidenti cambiamenti emotivi/comportamentali, passaggio emotivo più che di plot) E

fino ad arrivare

V-----------------------------> (il personaggio muore schiacciato da un camion) Z

Questo meraviglioso Sci-fi italiano riesce in un'impresa quasi unica, ossia arrivare dal punto A a quello Z senza che si riesca a capire ogni singolo passaggio intermedio.

si parte da una conferenza sugli alieni, si passa attraverso possessioni demoniache, servizi segreti, Papa, probabili attacchi alieni, Mossad, scritte sumere, frequenze di trasmissione radio, famiglie massoniche, rave party inutili, esercito, preti esorcisti uguali all'Amadeus di Max Tortora, sacerdoti greci uguali al Nongio, minacce ridicole, Rettiliani e non so quali altre cose, in un modo talmente senza senso, confuso e comicamente colto da restarci secchi.


Ma poi, alla fine, resta una la cosa più comica

IL COUNTDOWN

sei giorni sulla Terra è il titolo no?
insomma, ci sorbiamo il countdown di ogni giorno, con tanto di pagina grafica ad hoc

PRIMO GIORNO: ma de che?
SECONDO GIORNO:  ma di cosa?
TERZO GIORNO: inizio ad aver paura
QUARTO GIORNO: esticazzi
QUINTO GIORNO: faccio la Ola per il sesto
SESTO GIORNO: o.k, MA che DOVEVA AVE' DA SUCCEDE??

la ragazza è salva
La nostra amata Terra forse no

ma non si sa perchè

La ragazza vola nell'elicottero
state attenti

sì, perchè magari non sarà un'alieno che distruggerà la Terra ma è abbastanza troia
e mInorenne
e c'ha il babbo uguale a Dracula
co la erre moscia però

( voto 3 )

13.9.13

Recensione "Una pura formalità"


spoiler da intuire ma micidiali

E' una pura formalità sapere chi siamo, sapere cosa siamo, sapere che ci è successo, sapere il nostro ruolo nel mondo.
E' una pura formalità, o almeno dovrebbe esserlo.
Ma si sa, la burocrazia, soprattutto quando trascende un pò i suoi compiti abituali, la burocrazia è lenta, ci mette tanto a farci capire le cose.
E allora quella che doveva essere una pura formalità diviene per Onoff una disperata ricerca di un senso, di un ricordo, una lenta ma inesorabile presa di coscienza.

Non capisco l'astio contro Tornatore...
Questo ha fatto Nuovo Cinema Paradiso, Il Camorrista, La leggenda del pianista sull'oceano, La Sconosciuta, La Migliore Offerta.
E, forse soprattutto, questa perla qua.
Proprio vero che ci piace complicarci le cose e darci la zappa sui piedi. Abbiamo un semidio di regista e ci sputiamo contro. Vabbeh.

1 On
Onoff entra nello stanzino della squinternata centrale di polizia. L'interrogatorio comincia. Finirà soltanto quando Onoff ricorderà che è successo quella notte prima di trovarsi bagnato come un pulcino nel bosco. Chi ha ucciso chi? Sei colpevole Onoff? O vittima degli eventi? O nessuna della due?
L'acqua continua a venir giù anche sotto un tetto, c'è qualcosa che non va, dettagli minimi, sensazioni, frasi ambigue, comportamenti strani.
Che succede Onoff?
Che hai fatto?



E se tutto fosse una trappola, se quel commissario volesse in tutti i modi portarti a una confessione (come nell' infinitamente inferiore Under Suspicion) per avere un colpevole, se loro sapessero già di chi è quel corpo ritrovato inerme sul prato?
Sembra di trovarsi in Misery, il lettore numero uno che tiene bloccato il suo scrittore preferito.
E quella foto?
E quella trappola per topi?

2 Off
Ah, ecco, sì ricordo, grazie commissario.
Ero disperato, sì, sono stato io, riconosco quel corpo.
Ma anche voi quindi?
Ah, o.k.
E quel ragazzo che è entrato adesso, sa niente?
Niente eh, come me.
Allora esco commissario, spero di fare buon viaggio, posso portare con me quelle foto?
Quella di Fauvin che scriveva romanzi in 4 fogli diversi, una parola qua, quella successiva là, quella dopo lì e così via
Rimettere insieme i fogli già.
Rimettere insieme i pezzi.


Come noi,
O la foto di Lei, la posso portare?
O quella di tutte le persone che ho incontrato in vita mia, un semplice click e sono sempre con me.
E la mia commissario, con questo barbone che avevo prima di tagliarlo via ieri, guarda che buffo, un barbone che nascondeva chissà che.
Mi dica buon viaggio commissario.
Mi dica buon viaggio perchè spero tanto che lo sia.
Magari il mio nome lo scriva in quei fogli rimasti bianchi di là.
Mi chiamo Onoff, scrivo romanzi.

( voto 8,5 )

5.9.13

Recensione: "Another Earth"




presenti spoiler

Se Melancholia era la Fine certa di tutto Terra 2 è invece il mistero, la paura, la curiosità e, forse, la
Speranza.
Quel pianeta identico al nostro sta là, "fermo", non si scontrerà col nostro ma forse si incontrerà con lui prima o poi, noi incontreremo noi.
Rhoda la prima volta che l'ha visto aveva i capelli che volavano nel vento della notte, la prima volta che l'ha visto, proprio per vederlo, ha perso il controllo di quell'auto, per Rhoda Terra 2 è stato l'inizio della fine.
O forse no, è solo l'inizio di un nuovo inizio.
Espiazione, senti come suona, che bel termine che è, espiazione.
Si può riparare una colpa del genere?
Forse no ma Rhoda ci prova.
E quella casa si pulisce sempre più, casa che è come coscienza, pulisci una per cercare di pulire l'altra.
O forse la casa conta nulla, conta solo lui che attraverso la casa può tornare a vivere.
Un uomo che una ragazza ha fatto a pezzi e che ora quei pezzi li raccoglie in terra e prova a restituirglieli.
Ma è tutto tanto difficile...

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Rhoda, una meravigliosa, meravigliosa Brit Marling, bellissima e straordinariamente brava, con quello sguardo che da quella notte si affaccia solo sul vuoto e sul ricordo, Rhoda non ha più nulla dalla vita, se non il tentativo disperato di espiare quella notte.
Come Justine anche Rhoda si spoglia nuda alla luce di Terra 2 ma non per goderne ma per morirne.
Rhoda che racconta a lui la meravigliosa storia del primo cosmonauta, la storia di quel rumore incessante (forse, come in Poe, il proprio cuore?) che si trasforma in musica, Rhoda che scopre la genesi di un amore sentendo una sega suonare, Rhoda che per la prima volta in 4 anni sente tornare l'emozione, sente scorrere le prime lacrime.
Rhoda sarà anch'essa il primo nuovo cosmonauta, la prima ad andare là.
"Non andare" le dice lui dopo aver brindato al fatto che andava..
"Se vuoi non vado ma prima devo raccontarti una storia, se finita la storia vuoi che non vado non andrò" le dice lei.
"Vattene" le dice lui dopo aver sentito la storia.



E lei se ne va, finalmente sconfitta e senza più niente per cui vale la pena.
Tranne, forse, quel viaggio verso Terra 2.
Dove ci siano tutti noi, compresa un'altra Rhoda identica a questa che abbiamo qua, un'altra Rhoda che quella notte ha guidato con il naso all'insù e i capelli nel vento della notte.
Ma forse proprio quella notte, la prima notte che un pianeta vedeva l'altro, forse quella notte il sincronismo si è rotto.
E forse quella macchina è andata dritta per la sua strada.
E allora anche se ti amo vai su te, vai su te e vedi se ritrovi loro.
Magari potrai aggiungere quella piccola lettera di differenza.
Another Earth.
Another Hearth.
Forse ci sono due cuori che battono lassù.
Ti aspetto, fammi sapere.

( voto 8 )

3.9.13

Se potessi rinascere

posso vivere più di 80 anni, non sembrerò intelligente ma
posso vivere più di 80 anni. L'avevo già detto?
Se domani morissi e potessi rinascere vorrei essere un cartone animato per poter conoscere i miei limiti e non
uscire dal foglio.
Vorrei essere una formica per poter vedere l'uomo,almeno una volta, come un essere immenso.
Vorrei rinascere Charlie Chaplin per potermi specchiare Charlot.
Vorrei avere 6 vite per provare l'ebrezza di 5 morti, scegliendomele una per una con tutta la fantasia che posso.
Vorrei rinascere in un mondo in cui esistono veramente vampiri, licantropi e zombie perchè, diciamocelo, il mondo con i vampiri, i licantropi e gli zombie sarebbe molto più divertente e interessante.
Vorrei rinascere ricchissimo per vedere che persona sarei.
Vorrei rinascere poverissimo per vedere che persona riuscirei ad essere.
Vorrei rinascere uccello, magari un Cacatua Galerita, e non farfalla per poter sì volare ma campare 100 anni, non un solo giorno.
Vorrei rinascere sasso e aspettare di essere trovato senza essere gettato.
Vorrei rinascere Philip Seymour Hoffman e incontrare il mio vecchio me stesso per dargli un abbraccio.
Vorrei rinascere Pantani per gettare il berretto e scivolare in salita.
Vorrei rinascere Saramago per poter scrivere questo post senza mettere un solo punto.
Vorrei rinascere Tardelli per poter urlare senza controllo, perchè un urlo, alla fine, è quasi sempre controllato. Vorrei rinascere Tardelli per urlare senza controllo e perdipiù di felicità.
Vorrei rinascere Maradona per palleggiare con le arance.
Vorrei rinascere Messi per sentirmi ancora più forte di uno che palleggiava con le arance.
Vorrei rinascere negro per ridere dei bianche che mi dicono negro.
Vorrei rinascere vecchio e tornare giovane come Benjamin Button.
Vorrei rinascere neonato e diventare vecchio come una persona normale. Perchè non è così scontato.
Vorrei rinascere donna per non sentirmi inferiore.
Vorrei rinascere Gigi D'Alessio per suicidarmi.
Vorrei rinascere con 3 palle per potermi considerare un fenomeno.
Vorrei rinascere tartufo per potermi considerare importante e pregiato ma difficile da trovare.
Vorrei rinascere ancora più scemo per rimpiangere di quando lo ero di meno.
Vorrei rinascere immortale per vedervi rinascere tutti ogni volta.
In realtà se morissi domani e potessi rinascere vorrei rinascere quello che sono perchè tanto ogni esistenza, ogni vita è piena di gioie e dolori, vittorie e sconfitte. E non importa tanto essere formica, tartufo o Seymour Hoffman perchè tanto l'uomo può rendere un inferno la migliore vita che gli hanno dato o bellissima quella più difficile.
Ma domani  non muoio di certo, ne riparliamo tra tanti anni.
Certo però che Messi non era male...