30.11.15

Blog ai confini del mondo (N°3): "L'Osceno Desiderio" di Belushi



trovate nell'etichetta "blog da seguire" le precedenti puntate

Belushi è un blogger particolare.
Non c'ha voglia.
Non fa post.
Ora non dico che ne scrive uno ogni morte di Papa ma vi assicuro che di vescovi ne son morti di più in questi anni rispetto a quanti pezzi ha scritto.
Belushi è uno vero però.
Uno dalla competenza infinita, uno che i generi, specie i degeneri, li conosce in maniera incredibile.
Uno che sa scrivere, uno che ha passione, uno che aggiorna pochissimo sì, ma mai banalmente.
I suoi film a volte li conosce solo lui. Ma è questo il bello, sono i suoi film, non quelli che deve recensire per volontà divina.
Il suo blog ha uno stile essenziale, elegantissimo secondo me, anche se il 90% dei film che recensisce di elegante non ha un cazzo.
Ci conosciamo poco ma ci stimiamo molto, sia come scribacchini de cinema che come persone.
E la malattia che cita nel finale è troppo forte da curare per entrambi.
Magari sto post gli farà da calcio sul culo, lo farà smuovere.
Casomai non accadesse, lo giriamo e glielo diamo sui coglioni.
Lo trovate qui, cliccando.
Poi, come al solito, l'autopresentazione.


Caden mi ha detto di fare un pò come me pare. Non mi viene in mente niente per cui parto dall'inizio, vale a dire le 20.30 di una sera del 1983. Mi pare sia il 1983. Come sostiene Caden (nel giusto) sono un pigro che levati quindi non ho nemmeno controllato. Ricapitolando, 20.30, Italia 1, Prima Visione TV. Zombi di Romero. Mè cojoni. Il mondo si ferma e per mondo intendo il bar in cui stiamo assistendo all'evento. Ai tempi ero un pischelletto, ma avevo talmente rotto i coglioni a "quelli grandi" che alla fine qualcuno mi ha portato al bar a vedere lo spettacolo, manco fosse il cinema. E' finita, la Disney se ne può andare tranquillamente affanculo (si scherza). Si è aperta una porta che forse sarebbe stato meglio non aprire.
Tutto qua. In realtà non è proprio così, perchè essendo un ragazzino degli anni ottanta Stallone, Schwarzy, Bruce, JCVD, Steven Seagal, Dudikoff, Lundgren, Mickey Rourke, Mel Gibson, sono (ancora oggi) nel mio DNA di spettatore, senza contare i film di De Palma, Friedkin, Carpenter, Coppola e Cimino. Si. Solo che mi è impossibile stare lontano da cose come "Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi" (che poi è di Rollin), "Porno Holocaust", "Le Notti Erotiche dei Morti Viventi", "Il Braccio Violento della Mala" e tutto quel che fa parte della "degenerazione dei generi". Da qui viene fuori L'Osceno Desiderio, il blog non il film, che nasce in un periodo per me piuttosto complicato e che ho usato come vera e propria terapia, nel senso che mi sono dato la licenza di sparare un sacco di cazzate. Dopo sono passato in un blog collettivo, ma mi hanno sbattuto fuori. Fine. Però il cinema mi piace ancora moltissimo. Come ebbe a dire una mia ex: "Per l'alcol e le droghe ci sono associazioni che ti aiutano a smettere, ma questa cosa del cinema, è incurabile".

28.11.15

Guida minima per riconoscere il cinefilo d'accatto


Credo che questi anni "cinefilo" sia di gran lunga l'aggettivo che mi sono beccato più volte. Ovunque, qua nel blog, nei social e anche nella vita reale.
Intendiamoci, meglio cinefilo che stronzo eh, ma sull'argomento avrei molte cose da dire.
Perché, per come la vedo io, io cinefilo non sono.
E non devo nemmeno affidarmi al vocabolario e a quel significato di "amante del cinema e della sua storia" per darmi ragione perché, amante del cinema e della sua storia lo sono, senza dubbio.
Il fatto è che non basta la passione per questi elementi per fare un cinefilo, ma occorre "esercitarli". Il vero cinefilo, per me, è uno studioso del cinema, uno che non per dovere, non per etichetta, non per farsi bello ma per pura "filia" della materia imposta la sua vita in una continua ricerca, in un continuo studio e, importante, in un continuo aggiornamento, della stessa.
Molti di noi che ci sentiamo cinefili se un giorno stessimo vicino ad uno vero ci sentiremmo degli analfabeti in materia.

25.11.15

Recensione: "Lo"


Quasi al confine del teatro, sperimentale, spiazzante, dissacrante ed ironico.
Un ragazzo innamorato invoca un Demone, il demone che deve riportargli indietro la ragazza amata, rapita e finita all'inferno.
Sembra tutto leggero, a tratti divertente ed altre sottilmente inquietante.
Ma forse c'è dell'altro laggiù in fondo.
Ed ha a che fare con l'amore e con tutto quello che sta strana cosa ti fa vivere.

presenti spoiler, ci terrei leggiate dopo

Un ragazzo sta al buio, seduto.
Intorno a lui un pentagramma, nella mani un libro antico.
Non serve il Detective Conan per capire che sta evocando un demone.
E il demone si chiama Lo, sic et simpliciter, ed ha la faccia di Voldemort.
Striscia verso di lui, è storpio.
Perchè Justin, il ragazzo, l'ha invocato?
Perchè le riporti indietro April, la sua amata, rapita da un altro demone, una specie di anfibio nazista amante del jazz, e portata all'Inferno.

24.11.15

Recensione "Bella e Perduta"


Una pellicola raffazzonata, incerta, quasi improvvisata, montata alla bellemeglio, poverissima, anticinematografica.
Ma con un'anima talmente grande, con un grido talmente forte dentro che poi di come sono messe insieme le cose quasi te ne scordi.
Una specie di creatura di Frankenstein che ha braccia di documentario, gambe di favola, e testa di filosofia, una cosa strana dal cuore grande, che più zoppica e più riesce a camminare fino a te.

Bella e perduta, perdutamente bella, è una reggia che un tempo ospitava reali e adesso sta là, sola e abbandonata, a pochi metri da infami fuochi che bruciano scorie tossiche e salute, rifiuti e dignità.
Bella e perduta pare anche la vita di un tempo, una vita che viaggiava alla velocità di crociera di 3 km l'ora.
Bella e perduta è anche una tradizione popolare e la civiltà che l'accompagnava.
Di regge, vita di un tempo e tradizione parla questo film uguale solo a sè stesso, una pellicola che partì per essere qualcosa e che poi divenne giocoforza qualcos'altro.
Il qualcosa era un documentario su chi quella reggia voleva salvarla da tutto, dalla dimenticanza, dall'incuria, dall'abbandono e anche dal vandalismo.

23.11.15

Tipi da Videoteca (N°9) - Il Pizzaiolo a cui rodeva er culo (puntata unica) - Foto con D'Amico, calzoni lunghi e stretti e carfioci


La rubrica è finita, questo non è un patetico ripensamento.
Ma ci tengo a Ciku e almeno presentargli il pizzaiolo glielo dovevo.
Che poi fa questa unica puntata su di lui è come dire che i Fratelli Karamazov eran russi e non aggiunge altro.
Ma almeno una se la meritava ;)

"La vedi quella foto lassù?" mi fa mentre una famiglia di grassi si sta mangiando nel tavolino ad un metro da me una teglia intera di pizze.
"Quale?" Rispondo io mentre mi sto invece scofanando il mio solito calzone alla salsiccia, uno di quelli che solo lui li fa così, lunghi e stretti come il pene di Siffredi, magari non lunghi in quel modo, è vero, ma sempre comunque lunghi.
"Ma sei cecato?" me fa, "quella lì, non lo vedi er dito?"
Seguo il suo dito e invece che portarmi sulla Luna mi conduce ad una foto stipata lassù in alto.
"Si, la vedo, sei te quello no?"
"E certo che so io, chi cazzo doveva esse, che metto la foto degli artri? E quell'artro non lo riconosci?"
In effetti è un volto noto.
Mi viene.
"È D'Amico no?"
"Si, bravo, allora non sei cosi stronzo come sembri"
Notare che i romani usano "stronzo" con almeno 27 diverse possibili accezioni.
Intanto la famiglia al tavolo ha fatto fori mezza teglia de roba, vedo solo le pappagorge cercare disperatamente di evitare i rutti da coca cola.

19.11.15

Recensione "Rams"


Due fratelli che non si parlano da 40 anni.
Una fattoria divisa in due, con le pecore come unica amicizia, unica vicinanza e anche unica "roba", alla Verga.
Un giorno però vanno abbattute, tutte.
Non resta più nulla, o forse sì, qualcosa sì.
E quel qualcosa probabilmente non sono soltanto le 8 pecore nascoste e salvate al massacro.
Quel qualcosa è da cercare in una caverna, nella neve.


presenti spoiler


Rams è uno quei film scandinavi (o.k, è Islanda, ma quello è) così scandinavi che ti pare possa essere il paradigma dei film scandinavi.
Hai i loro tempi, i loro silenzi, i loro paesaggi, la loro essenzialità, il loro freddo.
Hai, nel particolare, due fratelli che fratelli ormai lo sono solo per contratto, divisi in separazione non consensuale nella stessa fattoria.
Uno sta a destra e uno a sinistra, a unirli solo la stalla e la valle, l'immensa valle.
Non si parlan più i due, che qualcosa di grosso è successo e questo qualcosa è successo tanti tanti anni fa, adesso saranno almeno 40 ormai.
Così per dirsi le cose si scrivono lettere che poi consegnano a un cane viaggiatore che le porti all'altro, 25 metri più in là.

17.11.15

I calci di rigore de Il Buio in Sala (N°1)


Tanto tanto tempo fa tentai nel blog una primissima rubrica, si chiamava Uno di due.
Consisteva nel mettere in confronto due "elementi" e votare uno dei due.
Insomma, il gioco della torre.
Avevo in mente 20 puntate che poi si ridussero a 3,4, nemmeno ricordo.
In realtà quelle sfide erano veri e propri piccoli post, in cui presentavo un minimo i contendenti e dicevo la mia.
Ho pensato ora di riproporlo ma in maniera molto più fast food, veloce.
In ogni puntata, all'incirca mensile, metterò una contro l'altra due "cose".
10 coppie, come fossero calci di rigore.
Non ci può essere parità, o vince il portiere o l'attaccante, nessuna diplomazia.
Due film, due metodi, due aspetti, due tematiche, due registi, due che ne so.
Così, in modo diretto ed immediato, senza alcuna mia aggiunta.

Se ne avete voglia potete partecipare ricordando che:

1 Potete votare SOLO SE conoscete, avete visto (nel caso di film) o comunque sapete di cosa parlano ENTRAMBI i contendenti

2 Se votate DOVETE votare in maniera onesta, non premiando per forza il contendente più "cinefilo" o quello più debole tanto per darci un tono. Insomma, se non siamo onesti qua...

3 Ovviamente, dato il punto numero 1, potete votare da una a tutte e dieci le sfide, insomma, sempre e solo quelle dove avete cognizione di causa

4 A 15 punti (ora vediamo se funziona, al massimo scalo a 10) riterrò la singola sfida finita e segnerò il vincitore in bella evidenza nel post

cominciamo


MASSACRI A SCUOLA

Risultati immagini per elephant film

ELEPHANT 1

Risultati immagini per polytechnique film

POLYTECHNIQUE 6

16.11.15

Recensione: "Honeymoon"


Bea e Paul si amano.
Ma succede qualcosa di strano una notte nel bosco. 
E niente sarà più come prima. 
Un film psicologico che si traveste da horror, una specie di Antichrist per non eletti.

spoiler dopo i puntini

Mi sono accorto che dopo averne visti centinaia, forse migliaia, sopporto sempre meno i lunghi prologhi dell'horror. Certo non pretendo che comincino senza un minimo di presentazione dei personaggi e degli status quo, ma ho notato che guardo questi primi 10,15,20 minuti sempre con meno interesse, con mezzo occhio.
Ecco, poi ci sono film come It Follows che ti sparano dei prologhi pazzeschi e quello è un altro discorso.
Spiace aver tirato fuori questa lamentela proprio su Honeymoon che, in verità, non ha un inizio nemmeno malvagio. ma la cosa mi è venuta in mente ora e ora la dico.
Opera prima.
Di una giovane donna, poco più che una ragazza.

14.11.15

Recensione "The Wolfpack" - BuioDoc - 27 -


Sei fratelli rinchiusi in casa dal padre.
Protetti da un mondo che può soltanto fargli male.
Con il cinema come unica finestra sul mondo.
Non può durar per sempre.
Unico film del 2015, insieme a Hyena, non visto in sala. Ma solo perchè, con un'operazione abbastanza unica, un canale tv ha avuto i diritti per trasmetterlo in contemporanea col cinema.

Essere segregati a vita in una casa come i protagonisti di Wolfpack e farsi esplodere vicino ad uno stadio (od uccidere 100 persone dentro un teatro) solo apparentemente sono cose così diverse.
In realtà, e di questo ho una sicurezza quasi sfacciatamente oggettiva, tutti i mali del mondo e dell'uomo, dai più piccoli ai più grandi, hanno una matrice comune.
E quella matrice comune sono i padri e le madri, con la lettera maiuscola o no, umani o divini.
Insegnamenti sbagliati, traumi, privazioni, infanzie negate, tutta la distruzione e l'autodistruzione presente nel mondo deriva da qui.
Quel padre può essere quello che ti ha generato o quello lassù in cui credi ma stai sicuro che se la vita ti farà cattivo quasi sempre il motivo sta in questa educazione, o nella mancanza di essa.
Ogni depresso, ogni assassino, ogni malvagio del mondo è stato un figlio, o un Figlio, che non ha ricevuto l'amore o gli insegnamenti giusti.

Il Buio in Tv, ovvero i miei consigli di visione giornalieri

Da un pò di mesi su facebook mi capita di consigliare qualche film trasmesso la sera in tv.
Siccome la gente sembra gradire (anzi, diciamo la verità, questo servizio interessa molto più delle recensioni) ho pensato che magari poteva essere interessante fare questa cosa in maniera più o meno sistematica e, soprattutto, portarla qua sul blog.
Quindi grazie all'aiuto del grande Pietro (curatore di questo blog) ho aggiunto il gadget che trovate IN ALTO A DESTRA.

Ogni giorno proverò a ricordarmi di consigliarvi almeno due film
Unica conditio sine qua non è che i suddetti film siano visibili A TUTTI, ovvero trasmessi nel digitale terrestre.

Nell'81% dei casi metterò film che ho visto.
Nel 68% dei casi metterò film che ho visto e recensito.
Nel restante 19% dei casi metterò film che non ho visto ma che sono sicuro essere molto validi o comunque interessanti.

Come, ad esempio, è il caso di queste prime due proposte. un film visto e recensito, Kevin, e uno che voglio assolutamente vedere, Honeymoon. Non farò caso agli orari, penserò solo al film, Certo è che a parità di interesse privilegerò quelli in prima serata e altrettanto certo è che non prenderò mai in considerazione film ad orari impossibili.

Se vi interessa leggere le recensioni del film basterà cliccare sull'immagine.
Se il clic farà cilecca vorrà dire che il film non è recensito.

Potrò aggiornare il gadget la mattina presto, a pranzo, il pomeriggio, non lo so, ma dovete essere abbastanza sicuri che massimo in prima serata (diciamo 19) il gadget sarà pronto.

Io ci provo, in teoria sono solo 2 minuti contati di "lavoro", se non ce la faccio o serve a poco si smette, non muore nessuno.

Voi, se volete, un'occhiata al giorno datela.


( ci tengo a dire che sto scrivendo questo stupido post ben conscio di quello che sta avvenendo in Francia. Credo che fare quello che normalmente si farebbe sia l'unica difesa e libertà che ci resta ).




12.11.15

Recensione "Alaska" (2015)


L'ultimo film di Cupellini è un'opera a tratti bellissima ma anche piena di scelte, snodi narrativi e dinamiche che facciamo fatica a comprendere fino in fondo.
In ogni caso un film da vedere.

Buffo come uno che abita a Perugia e lavora (molto saltuariamente) alla Perugina abbia visto tutti i
film di Cupellini (sì, anche 4-4-2 di cui però ricordo pochissimo) tranne quello che proprio a Perugia e alla Perugina è ambientato, ovvero Lezioni di cioccolato.
Ma non è certo a 4-4-2 o a Lezioni di cioccolato che si rifà questo stranissimo nuovo film del regista veneto, Alaska, quanto, semmai, al notevole Una Vita tranquilla, anno 2010 e penultimo film del regista.
Curioso intanto come anche qua ci sia la scelta dell'italiano all'estero, come fu Servillo ristoratore in Germania adesso abbiamo Germano cameriere in un hotel di lusso a Parigi.
Ma, vedremo poi -sempre che mi ricordi di scriverle- non sono certo queste le uniche analogie tra i due film.

11.11.15

Blog ai confini del Mondo (N°2): "Death Row - Il Braccio della morte" di Death


Due mesetti fa leggevo un post nel bellissimo blog di Frank, Combinazione Casuale, e ad un certo punto mi ritrovo nei commenti un certo Death.
Morte.
Mi tocco i coglioni con entrambe le mani e vedo che scrive.
La sensazione provata è strana da descrivere.
Ma intravedevo un'umiltà e un orgoglio di fondo veramente merce rara in questo mondo, o forse nel mondo tout court. Mi sembra che si parlasse di blog, AI PRESUM, e Death diceva qualcosa del suo, che non lo legge quasi nessuno, che lo aggiorna poco etc.. etc...
Ma senza la minima lamentela, anzi, come detto, veniva fuori un orgoglio veramente autentico.
Lo vado a visitare e trovo un ragazzo che scrive benissimo, sciolto, divertente, cattivo e competente.
Uno che parla molto spesso di film di merda o di cassetta (thriller, horror e action), ma che se ne frega di qualsiasi filtro o "tattica" per poter far arrivare più gente.
Alla fine somiglia alla nostra Chiara della prima puntata di questa rubrica.
E' praticamente l'opposto per un certo verso, la grazia di una contro l'irruenza verbale e quasi fisica dell'altro.

8.11.15

Recensione: "La Cueva" (In Darkness we fall)


Il The Descent spagnolo.
Senza però quelli che potevano essere i difetti di The Descent.
Questo non è un horror ma un ansiogeno viaggio nel buio.
Di di una grotta.

Ricordo che ero quasi annoiato, alla fine io sono uno che crede fortemente nella bellezza del mondo ma sta bellezza la cerco quasi sempre dentro l'uomo, non fuori.
Ed è per questo che raramente, non ne so il motivo, riesco ad essere catturato dalla magnificenza della natura (ne parlai qui se proprio volete perder tempo).
Insomma, non ero pronto, come detto quasi annoiato.
Poi da un secondo all'altro, e chi c'è stato lo sa quanto il passaggio dal niente al tutto sia immediato, sono dentro la Grotta Grande del Vento.
Grotte di Frasassi.
Non ero pronto per la grandezza, simbolica e fisica, di quello che mi si era parato davanti.
Credo sia stata la mia esperienza più vicina a quella Sindrome di Stendhal di cui, anche se in modo troppo estensivo come ho fatto io adesso, si parla spesso.
Mi son fermato, ho respirato e mi sono sentito piccolo, piccolissimo.
Poi la guida ci indica un buco lassù, lontanissimo, quasi impossibile da vedere.

6.11.15

15 piccoli e recenti film italiani che andrebbero visti per forza




Io amo il cinema italiano, ne parlo spesso.

E proprio recentemente ho preso le sue difese (mi pare parlando di Suburra) afferamando che molto spesso il nostro è solo un problema di distribuzione e non di storie, registi e produzioni.
I film belli li facciamo, eccome.
Solo con Garrone, Sorrentino e Crialese ne troverete più di 10 di bellissimi recenti.
Ma ce ne sono tanti altri, più piccoli, magari anche di registi abbastanza conosciuti (infatti metto nela lista un Diritti) che purtroppo quasi nessuno di voi, immagino, avrà visto.
Per colpa di chi?
Della distribuzione, solo di quella.
In realtà molti di questi (9) io li ho visti addirittura al cinema, ma solo grazie a magnifiche realtà locali che si dannano per farti vedere l'invisibile.
In questo post, con umiltà e con la solita e insindacabile soggettività, vi volevo proporre 15 piccoli film italiani che secondo me dovete vedere.
Non troverete i grandi registi di cui sopra, non troverete film magnifici come Reality, Nuovomondo, La Migliore Offerta, Cesare deve morire e tanti altri che sì, è vero, magari non saranno stati visti da tutti ma sono comunque abbastanza "famosi".
Troverete solo cose più piccole, quasi sempre frutto di passione e mestiere, nessuna menata autoriale e nessun tentativo di realizzare il capolavoro.
Provateci a vederli, che il nostro cinema ha tanto da dire.

I titoli rimandano alle recensioni.


 

Un film coraggiosissimo. Perchè nessuno sano di mente potrebbe pensare di realizzare un film ambientato in una sola casa e con 5 vecchie come protagoniste. Vecchie sì, molto vecchie, che mica c'è da vergognarsi a dirlo, solo esserne fiere. Delizioso


E perchè, credereste mai che un film con Gianni Morandi possa essere un buon film
Raramente ho visto raccontate le piccole dinamiche paesane in modo talmente simile a come le ricordavo io da ragazzo. Finale a sorpresissima, talmente oltre che forse potrebbe rappresentare proprio il vero difetto del film


Grandissimo film di Diritti.
Altra spietata analisi delle piccole comunità



Esperimento quasi unico nel cinema italiano, una specie di piccolo Boyhood in sole due fasi anzichè la decina del film di Linklater.I sogni che avevamo da bambino e quello che invece siamo diventati poi.
In una Napoli che non ti regala nulla



Sembra che solo io e al massimo un altro paio di persone l'abbiano amato così tanto.Per me se non è il miglior film di genere italiano thriller-horror degli ultimi 5 anni poco ci va lontano.Regia, musiche, location. Una storia che scricchiola un pò sì, ma notevolissimo.


Recentissima visione.La storia di un uomo senza alcuna passione, obbiettivo e vita sociale.Una tragicommedia molto più tosta di quello che sembra



Una cosa piccolissima.Ma che per un'ora ti farà sentire tanto grande il cuore



Quanto mai attuale.Un film disturbato e disturbante che ha scatenato polemiche per il suo contenuto.Un thriller psicologico nascosto dietro la parvenza di un drammatico tout court


Di Minervini, prima o poi, un film dovete vederlo.Forse non ce ne sarà nessuno che vi sembrerà bellissimo.Ma non potrete non apprezzare la mano e il progetto di un giovane regista italiano in qualche modo unico


Altro piccolissimo film che magari non sarà perfetto, ma non somiglia quasi a nessun altro.Due ragazzi e un edificio distrutto.Un pomeriggio da passare insieme.Con la camorra allo stesso tempo così vicina e così lontana



La possibile nascita di un nuovo interessantissimo autore e di una promettentissima attrice.La montagna e l'acqua come elementi imprescindibili di un film che assomiglia tanto a un coming of age troppo prematuro.



Cupellini è adesso nelle sale con Alaska.Andatevi a recuperare questo suo film precedente, un noir a mio parere superiore, per fare un nome, a quell'acclamatissima opera che è La Ragazza del lago.Teso, ben scritto, coinvolgente

Se avete un cuore fategli vedere sto film




Dal genio di Ciprì una tragicommedia che fa ridere, che strania, che fa riflettere persino.E che alla fine, quando proprio non te l'aspetti, ti dà anche un pugno in faccia


Semplicemente il film che ogni scuola di questo paese dovrebbe far vedere.Al posto di tante altre cose che servono a meno



5.11.15

Recensione: "Polytechnique"


Il film, magnifico, che ha rivelato al mondo Villeneuve.
Un Elephant in bianco e nero di rara forza e potenza.

Le studentesse stanno facendo fotocopie.
Scherzano, ridono.
Ad un certo punto degli spari. Tutti scappano, c'è sangue, qualcuno è stato colpito a morte.
E magari quel qualcuno vorrebbe disperatamente attaccarsi a quelle fotocopiatrici e riuscire a fare, proprio all'ultimo istante prima di morire, una copia della propria vita, così, per restare ancora.
Ma la vita è solo una, non replicabile, tantomeno con una fotocopiatrice, e quel giorno un uomo ha deciso che la tua doveva aver fine.
Il film che ha rivelato al mondo la grandezza di Villeneuve è il resoconto terribile di quel 6 Dicembre 1989, giorno in cui un pazzo misogino decise di ripulire il mondo da quante più donne possibile, che le donne erano tutte femministe per lui, figuriamoci ste ragazze che studiano per lavori da uomini.
Figuriamoci.

3.11.15

Alla ricerca disperata di opere omnie. Io, voi e i registi di cui si è visto tutto.

Aggiornamento del post, trovato finalmente il regista OMNIO! E' Sorrentino, ma come avevo fatto a non pensarci?
7 su 7
E anche P.T. Anderson mi ero scordato...
Ma 6 su 7...


La cara Chiara mi ha mandato per mail il, per me introvabile, Kinetta.
Il che significa che adesso mi vedrò l'opera omnia di Lanthimos.
Col cazzo.
Perchè del regista greco c'è uno sconosciutissimo primo film scovato su imdb.
La cara Chiara mi ha mandato Polytechnique.
Il che significa che mi vedrò l'opera omnia di Villeneuve.
Col cazzo ancor di più visto che oltre al film che rimando sempre, Enemy, ce ne sono un paio iniziali quasi introvabili.
Poi penso a Trier e me me mancano 2,3.
Poi penso a Kubrick e me ne mancano 3.
Poi penso a Chaplin e me ne mancano sempre 3, uno di quando era grandissimo (Il Circo) e gli ultimi due.
Poi penso ad Audiard e mi manca il primo e l'ultimo.
Poi penso a tanti altri registi di cui ho visto abbastanza o tanto, Shyamalan, Burton, Haneke, Lynch.
Ma non ne trovo uno che sia uno di cui ho visto l'opera omnia.
All'improvviso l'intuizione.
Tarantino!!
Che non è nemmeno tra i miei 10 registi preferiti ma, insomma, i suoi film son tutti cult.
Ma niente, "A prova di morte" mi son sempre rifiutato.
Non solo, anche lui ha un'opera prima misconosciuta.
E proprio quando orami sto alzando bandiera bianca ecco che arriva il nome giusto, Nolan.
Vado su Imdb tranquillissimo di avercelo tutto e invece no, niente Batman Begins.
Anche Amenabar 4 su 5, manca Agora.
Poi, l'ultimo poi, arriva uno dei miei preferiti, Inarritu.
E qui son sicurissimo, Amores Perros sì, figurati gli altri.
E invece no, l'opera prima è un certo El Timbre.
Vaffanculo, ci rinuncio.

Aver visto TUTTI i film di un regista non è cosa da poco eh, per niente.
Io la trovo una cosa esaltante, quella completezza la vedo come un traguardo in qualche senso.
Avendo tutti i film sei sicuro che hai tutte le carte per capirlo, che non c'è un solo film nel quale qualche amico può prenderti alla sprovvista, che puoi analizzarne tutta la carriera, il suo percorso, i periodi buoni e quelli un pèò meno, i capolavori e le cadute.
Ma questa mia ricerca vana se è vana ha un perchè.
E il perchè è quello che dico da sempre, io non sono un cinefilo, solo un amante di film.
Io non faccio ricerche, io non colmo lacune, io non studio, io non sento la necessità di vedere quello che devi vedere per forza o conoscere quello che devi conoscere per forza.
E allora in maniera quasi casuale mi trovo ad aver visto questo o quello.
E in questo e quello non trovo opere omnie.
Per ora.
Perchè da qualche parte ci deve esserne una.
E voi, carissimi, l'opera omnia di chi ce l'avete?
Oppure ci sono registi da decine e decine di film di cui avete visto quasi tutto?

Per le opere complete accetto solo registi da 5 lungometraggi, ripeto, lungometraggi, in su.
Usate sempre IMDB come fonte che Wiki scazza di brutto.
Per quelli di cui avete visto quasi tutto perchè tutto tutto è impossibile, gente come Totò, Hitchcock, Miike e compagnia bella, scrivete quello che volete.
Anzi, scrivete quello che volete punto e basta, anche na ricetta bona si accetta.

1.11.15

Recensione "Impressions of a Drowned Man"


Un film pirandelliano, colto, ma mai arrogante nel porsi.
Una piccola opera esistenziale che richiama tanti altri grandi film.
L'inferno del ripetersi.

presenti spoiler
vi direi di leggere solo dopo ma credo che questo film sia al momento introvabile (io l'ho visto al cinema in una rassegna di un'associazione culturale).
Quindi leggete, fate in tempo a scordarvi semmai ;)


La prima affascinante ma estenuante inquadratura è quella di una macchina ferma sotto la pioggia.
Parole in sovrimpressione che scorrono e vengono spazzate via dal tergicristalli in movimento.
Poi ancora inquadrature ferme, ancora tante piogge, ancora lunghissimi, infiniti, camera car che mostrano il nulla.
Ecco, mi vado a vedere un'opera prima cipriota, nata magari, che ne so, per osmosi con il boom del vicino cinema greco.
Me le cerco proprio, poi non ti lamentare se ti vedrai un film di 10 inquadrature in cui nulla succede.
Poi accade invece qualcosa, il protagonista, che aveva ricevuto un passaggio su un furgoncino, viene fatto scendere.
E si trova nel punto d'inizio.