16.7.11

Recensione: "Precious"


presenti lievi spoiler


Preziosa è la vita, qualsiasi vita.
Ancor più preziosa, un diamante grezzo, è la vita dei bambini e degli adolescenti.
Chiunque si appropri di quel diamante, chiunque lo faccia perdere di lucentezza, chiunque arrivi persino a deturparlo commette uno dei crimini più infami e devastanti che si possano soltanto immaginare.
Preziosa, Precious, è il nome, ma non la vita, di una ragazza di Harlem, un immenso diamante nero di 150 kg.


Precious ha una madre che la chiama "troia".
Precious ha una madre che la picchia e la fa sentire un'handicappata.
Precious è stata stuprata più volte dal padre.
Precious ha avuto due figli dal padre tra i quali una bimba con la sindrome di Down.
Precious ha l' Aids.

Una vita completamente devastata dalle due persone che in un mondo normale avrebbero dovuto volergli più bene.

"L'Amore mi ha violentata".

"L'Amore mi ha chiamato Animale" dice Precious alla sua insegnante.

Già, perchè lei, come dargli torto, crede che l'Amore debba per forza combaciare con la Famiglia. Non è questo naturale? No, non c'è niente di naturale, di umano, nella vita di Precious. Con due spalle larghe quanto il suo mastodontico fisico presupporrebbe, Precious è però riuscita ad andare avanti e, forse, trasformerà la merda che gli hanno gettato addosso in pepite d'oro, in speranza, in futuro. Capirà che "persone che a stento mi conoscono mi vogliono più bene di mia madre e mio padre" perchè love is in the air e a prescindere dai legami familiari, c'è gente che apre la bocca per respirarlo e altri no.

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Film la cui valutazione può prescindere quasi dal film stesso. Affatto perfetto, trova però una straordinaria potenza nel messaggio che lancia, nella materia, nella storia che racconta. Diventa un film imprescindibile, da vedere quasi come documentario, da considerare quasi come una news del tg, perchè può forse servire ad aprire gli occhi a chi ancora preferisce di tenerli chiusi.

Una sceneggiatura non perfetta, passaggi un tantino confusi e troppo bruschi; personaggi come quello di Kravitz assolutamente ininfluenti (messi forse solo per attirare) ed altri veri e propri clichè; inserti visionari del regista troppo lunghi e reiterati (ne sarebbe bastato uno al momento giusto); un modo forse troppo moderno per raccontare una vicenda così sporca.

Però, ripeto, l'impianto cinematografico (comunque buono) può prescindere dalla forza che il film emana, dal cazzotto che, senza possibilità di schivata, ci prendiamo in faccia. Merito anche delle grandi interpretazioni degli attori, quella della dilettante protagonista e quella di Mo'nique, la madre, personaggio terribile, disgustoso. Il suo dialogo-monologo alla fine del film davanti all'assistente sociale (una sorprendente Mariah Carey) è così forte, schifoso, devastante da far star male. Questo non è cinema però, questa è la triste realtà che dietro giardini curati, mura bianche e tendine a pois nascondono parecchie famiglie nel mondo. E, credetemi (perchè questo è forse il tema nella vita a me più caro), considero l'abuso, non solo sessuale, ma anche psicologico verso i propri figli un crimine molto più grave di qualsiasi conflitto mondiale, di qualsiasi guerra, perchè molto più viscido, molto più aberrante, molto più "sleale", un crimine che riguarda noi, e non loro, i padroni del vapore.



"Cosa sai fare meglio nella vita Precious?" le chiede l'insegnante.

"Niente, non so fare niente" risponde la ragazza.

Poi, dopo un pò: "anzi sì, so cucinare bene".

No, cara Precious, tu sai fare bene molte cose.

Sai lottare, sai resistere, sai andare avanti.

Sei un esempio e un punto di riferimento per tutte quelle come te.

Quelle che gli orchi, i mostri, non li sentivano raccontati nelle favole, ma li avevano fisicamente a fianco, proprio al posto di quelle persone che, le favole, dovevano raccontarle.


(voto 8)

10 commenti:

  1. d'accordo su tutto. sul voto, sulle critica (forse un quarto d'ora in + avrebbe contribuito a spiegare meglio certi passaggi), sulle interpretazioni. la madre è effettivamente da paura. in tutti i sensi. mi spiace solo di averlo visto in italiano.

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  2. Anche a me dispiace molto averlo visto in italiano.

    A metà visione, dopo l'ennesima lite furibonda madre-figlia, ho pensato anch'io che sarebbe stato molto meglio l'audio originale ma ormai, a quel punto, cambiare era solo peggio.

    Magari se tengo il dvd ancora un paio di giorni mi rivedo 2,3 scene, specie quelle di Mo'nique, la madre, che in originale dovrebbe esser ancor più straordinaria.

    Non hai commenato "non lasciarmi" se non sbaglio. (come metter 3 "non" in una mezza frase...)

    Ciku che salta un film è strano...

    No, te lo dico perchè mi interessa un tuo parere, post-visione ovviamente.

    Ciao!

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  3. :-)

    in realtà devo ancora vederlo

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  4. è una vita che devo vederlo e il tuo commento mi convince che merita davvero la visione.

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  5. d'accordo, è un film crudo, che merita davvero.
    è un pugno nello stomaco, poi finisce bene, se si può dire.
    secondo me il regista non ha avuto il coraggio di far soffrire Precious fino all'estremo.
    io lo ringrazio, perché è già abbastanza quello che passa Precious.
    lo farei vedere a scuola, per imparare.

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  6. *einzige: speriamo che il consiglio sia...prezioso.

    *ismaele: non mi parlare della scuola. Mi son fermato alla laurea, se avessi proseguito e finito il percorso avrei tentato di portare il cinema nella scuola in modo massiccio. Possibile che non riescono a rendersi conto che sarebbe uno dei metodi di insegnamento più efficaci e completi?
    Ho fatto sì cineforum nelle scuole, ma a parte ragazzi e professori (soddisfattissimi) l'ostracismo "dall'alto" è sempre stato forte.

    Precious vi sarebbe entrato di diritto in tali programmi.

    Finisce bene? Sì, diciamo nel modo migliore possibile ma, citando Marcellus in Pulp Fiction, "mai stato così lontano dallo stare bene".

    Un saluto!

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  7. Finalmente recuperata questa pellicola che inseguivo da moltissimo tempo, opera che a mio parere alla luce dei premi vinti la reputo un tantino sopravvalutata ma meritevole di visione e apprezzamento. Un pugno nello stomaco, disgusta, sgomenta quasi come un fatto di cronaca al tg, ma che personalmente gli è mancato quel "cuore", "passione" che me lo fanno innalzare a capolavoro o giù di li, un'opera fredda e forse un pochino furba, programmata che cmq svolge bene il suo dovere e scuote le coscienze. Buone interpretazioni e d'effetto i flashback onirici della protagonista che sono uno stacco colorato fantasioso e netto rispetto al marciume della quotidianità.

    Voto: 7/7,5

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    Risposte
    1. Molto interessante quello che dici Daniele

      sai che ricordo poco?
      Mi dici che è un film un pò freddo e furbo, mi spiazzi

      dovrei rileggermi per vedere se convergiamo anche stavolta

      ricordo solo una storia dura, forse troppo dura (e quindi quel furbo ci sta) e due grandi interpretazioni, lei e la madre

      tra l'altro ora che ci penso Precious somiglia alla ragazza disegnata sulla locandina di quel film di cui parlasti, Palindromi

      a proposito, Il Collezionista? ;)

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    2. Si, queste sono le mie sensazioni post visione :)

      A grandi linee l'immagine la ricorda è vero :D

      Purtroppo per la rubrica sono colpevolmente in ritardo, problemi vari, spero di farla a breve, mi auguro non te ne offenderai :)

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    3. ma figurati, avete sempre carta bianca e "tempo bianco" ;)

      quando vuoi ;)

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

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3 ciao