Alzi la mano chi non sta antipatico Paolo Villaggio. Ora alzi la mano chi non ama Fantozzi. Tanto antipatico, narciso, autoreferenziale, maleducato e incazzoso il primo quanto tenero, umile, amorevole e irresistibile il secondo. Villaggio, specie negli ultimi anni, ha acquisito una tale coscienza di Sè e un contemporaneo odio per il mondo e per i suoi inferiori abitanti che si fa davvero fatica a reggerlo. Allo stesso momento è impossibile disconoscere però la grandezza del suo alter-ego (eh sì, parecchio alter), il ragionier Ugo Fantozzi, punto più alto a mio parere del cinema comico italiano. La figura di Fracchia nasce contemporaneamente a Fantozzi nella mente di Villaggio, entrambi suoi protagonisti nei monologhi da cabaret in Quelli della Domenica (1968). In realtà i due si somigliano moltissimo, sia nelle movenze quanto nella parlata, nel carattere quanto nel destino di oppressi, striscianti e servili impiegati. Tanta somiglianza da rendere (forse) quasi inutile o quantomeno confusionario portare al cinema anche il secondo e meno famoso personaggio. In questo episodio che lo vede nei panni di un disastroso agente immobiliare, Fracchia tenterà di vendere al compratore Filini (altra evitabile omonimia col personaggio di Fantozzi) nientepopòdimeno che il castello del Conte Dracula. Divertentissimo l'incipit e l'idea di base, un pò banalotto e senza tanti guizzi lo svolgimento. Intendiamoci, siamo sempre in un terreno di ottima comicità ma c'è almeno un problema in più rispetto al ragionier Ugo. Fracchia difficilmente riesce a brillare di luce propria facendo così che tutti i migliori momenti del film siano quelli in coppia con Filini (un sempre meraviglioso Reder), altro che spalla, quanto a mio parere vera forza comica della pellicola. Solo l'abbigliamento vale il prezzo del biglietto.
Per il resto non c'è straordinario brio nella scrittura dei dialoghi ma è presente ancora quell'incredibile magia che ti porta a ridere dei più banali episodi puramente slapstick, come capocciate sul muro, ruzzoloni sulle scale o maggiordomi che cadono nel vuoto. E' questa la forza dell'universo Villaggio-Fantozzi-Fracchia, quella di riuscire a farci sganasciare anche in mancanza di trovate verbali (galoppanti in Fantozzi) o di grandi gag. Giustamente considerato un cult, Fracchia contro Dracula non è forse un capolavoro del genere ma la sua porca figura la fa ancora specie in questi anni dove si sente non tanto la mancanza di attori e autori comici, quanto quella di grandi Personaggi, come è stato quello del disastroso ragioniere Ugo Fantocci :) e come sarebbe stato anche Fracchia se il primo non fosse mai esistito.
( voto 7,5 )
Una sola parola: MITICO.
RispondiEliminaCult!
RispondiEliminanonostante la regia di parenti, fracchia contro dracula è giovinezza, quindi intoccabile
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