2.5.19

Oltre l'Immagine, viaggio nel significato nascosto dei film (8) - Velluto Blu - di Edoardo Romanella

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Ottavo appuntamento (e sesto o settimo con Lynch) con Edoardo e le sue analisi sui significati nascosti nei film più complessi.
E' il momento di Velluto Blu


David Lynch aveva già realizzato tre lungometraggi prima di questo capolavoro: Eraserhead, The Elephant Man e Dune, i primi due straordinari, il terzo m gran film, ma un po’ meno riuscito, complici anche i tagli imposti dalla distribuzione.
Il termine capolavoro non è usato a caso, questo è un film impeccabile sotto tutti i punti di vista (regia, sceneggiatura, fotografia, costumi, recitazione, colonna sonora), un oscuro thriller perverso oltre il quale si nasconde un vero e proprio weird. Quindi non occorre vi dica che, se non l’avete ancora visto, fermatevi qui nella lettura, perché gli spoiler saranno davvero tanti.

La pellicola inizia con un’allegra canzoncina (Blue Velvet) alla quale si susseguono delle immagini rassicuranti della città di Lumberton: una staccionata con delle rose, un pompiere che saluta, dei bambini che attraversano la strada, un uomo che annaffia il giardino.
Già da qui possiamo intuire l’impronta grottesca che il regista vuole trasmettere, quella di un’immaginaria cittadina “perbene e felice” in un immaginario mondo ideale. E già da qui percepiamo anche che c’è qualcosa di strano: David  Lynch fa trasparire una certa inquietudine da questi primi fotogrammi, alla sua maniera e nello stile tipico che caratterizza la sua filmografia, come se fosse tangibile che quanto mostrato non sia reale, come se appartenesse a un mondo incantato, un mondo immaginario e fittizio che mira a nascondere il male.

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Ed è all’improvviso che il male arriva: l’uomo che annaffia il giardino ha un malore, e si accascia al suolo, mentre la telecamera inquadra una serie di scarafaggi (o formiche) sottoterra, intenti a banchettare con qualcosa. E’ una tematica ripresa diverse volte in letteratura e nel cinema, e molto cara a Lynch: il confronto tra un macrocosmo e un microcosmo, il superamento dei limitati problemi e sentimenti umani per offrire una visione più ampia del mondo.


Dopo che quest’uomo viene ricoverato in ospedale, suo figlio Jeffrey (Kyle MacLachlan) torna nella città natale per assisterlo.
Il giorno seguente al suo arrivo, avendo appurato che il genitore non può neanche muoversi dalla sua stanza, il ragazzo va a fare una passeggiata. Giunto su un terreno abbandonato, trova un orecchio umano per terra. Rimane incredulo per qualche secondo, poi lo raccoglie e lo porta a casa del detective locale John Williams.  Qui fa conoscenza di sua figlia Sandy (Laura Dern).
E’ la ragazza che gli parla delle indagini del padre, soffermandosi su una certa Dorothy Vallens (Isabella Rossellini), una donna che lavora come cantante in un nightclub locale. Così Jeffrey, mosso dalla curiosità, va a farle visita a casa, fingendosi uno della disinfestazione. Mentre è intento a fingere di fare il suo lavoro, le ruba la chiave dell’appartamento, poi nota uno strano personaggio che suona alla porta e inizia a parlare con la donna. E’ vestito con una sgargiante giacca gialla.

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Qui per la prima volta lo spettatore può ammirare lo sviluppo di un tipico esempio di personaggio che caratterizza la filmografia weird di David Lynch, filmografia costernata da personaggi pittoreschi, dai comportamenti e dalle sembianze bizzarri.

La sera dopo, Jeffrey e Sandy si recano al nightclub dove Dorothy si esibisce, e la ammirano cantare una canzone: Blue Velvet. A un certo punto, nel bel mezzo dello spettacolo, lasciano il locale, per recarsi di nuovo nel suo appartamento. Arrivati sul posto sarà soltanto Jeffrey a entrare. La nostra cantante però termina lo spettacolo prima del previsto, e sorprende il ragazzo in casa propria, costringendolo a fare dei giochi perversi sotto la minaccia di un coltello. Nel bel mezzo di un rapporto orale, all’improvviso, Dorothy sente suonare il campanello. A questo punto la donna cambia totalmente atteggiamento, e presa dal panico fa nascondere Jeffrey nell’armadio. Quando va ad aprire, entra in scena un altro strano personaggio: Frank (Dennis Hopper), un criminale locale che prima la insulta, poi la violenta e la picchia selvaggiamente. Dal comportamento di Frank deduciamo che l’uomo ha tendenze psicopatiche, ed è stato probabilmente seviziato da sua madre quando era piccolo (il suo continuo nominare la madre durante l’amplesso lo testimonia). Quando Frank se ne va, Jeffrey esce dall’armadio e, dopo aver cercato invano di consolare la donna, lascia anche lui l’appartamento.

Il giorno dopo il ragazzo parla a Sandy dell’episodio, riflettendo sulla natura umana e sui criminali come Frank. La ragazza gli racconta di un suo strano e bellissimo sogno, dove c’erano tantissimi pettirossi, che rappresentavano una speranza per il genere umano.
L’indomani Jeffrey si reca di nuovo al nightclub, dove Dorothy sta cantando la stessa canzone, e qui vede Frank tra il pubblico. Intuisce che c’è qualcosa tra i due: probabilmente l’uomo la ricatta, e più tardi si scoprirà essere effettivamente così (ha rapito il marito e il figlio piccolo). Nei giorni successivi inizia a spiare Frank, e parallelamente anche l’Uomo in Giallo che vede spesso con un uomo coi baffi, l’Uomo Elegante, probabile socio d’affari. Ormai è chiaro che i tre sono complici. Nel frattempo inizia una relazione sessuale e sadomaso con Dorothy, la quale mostra anche lei dei turbamenti psichici.

Una sera,  nel bel mezzo di un rapporto sessuale, vengono sorpresi da Frank e dai suoi scagnozzi. Così vengono caricati tutti e due a forza in macchina, e portati a casa di Ben, un uomo effeminato dalla faccia truccata di bianco.

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Qui, tra minacce, bizzarre battute volte a terrorizzarli e strane esibizioni canore, a un certo punto lasciano la casa. Sono di nuovo tutti in macchina, con Frank che corre all’impazzata. A un tratto l’uomo accosta su un terreno abbandonato, fa scendere Jeffrey, lo pesta violentemente e lo lascia lì, privo di sensi.
Quando il ragazzo si riprende, ancora tramortito, torna a casa,  per poi recarsi alla stazione di polizia. Qui vede l’Uomo in Giallo, e capisce che è un collega del padre di Sandy: il detective Tom Gordon.
Così informa il detective Williams, ma quest’ultimo sembra già essere al corrente di tutto, e gli intima di stare fuori dalle indagini della polizia.

Quella stessa sera Jeffrey e Sandy vanno a una festa e si dichiarano il loro reciproco amore, dichiarazione che porterà a un inseguimento con l’auto da parte del fidanzato di lei e dei suoi amici. Lo scontro viene evitato solo dall’apparizione di Dorothy davanti casa di Sandy, completamente nuda e piena di ferite.
Vedendo la donna ridotta in quello stato, Jeffrey, temendo il peggio, si reca di corsa nel suo appartamento, seguito dalla polizia e dal detective Williams. Arrivato sul posto, trova a terra il cadavere del marito della donna, e l’Uomo in Giallo in stato di incoscienza, con una ferita alla testa. Non può fare più nulla, non gli resta che andarsene; ma mentre è intendo a lasciare l’abitazione, vede l’Uomo Elegante (che si rivelerà essere Frank travestito) salire di corsa le scale. Preso dal panico, usa la radio dell’Uomo in Giallo e grida alla polizia di sbrigarsi ad arrivare; poi si nasconde nell’armadio. Nonostante la situazione sfavorevole, con un abile trucco, alla fine riesce a uccidere Frank, sparandogli in testa (scena epica).

Il giorno dopo, l’incubo sembra finito, e ci ritroviamo in quell’amato Eden visto all’inizio del film: suo padre sta miracolosamente bene, lui e Sandy stanno felicemente insieme, un pettirosso appare alla finestra, e Dorothy può finalmente riabbracciare il suo amato figlio.
Ma c’è sempre l’altra faccia della medaglia: il pettirosso sta mangiando uno scarafaggio, che si dimena.

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Quell’amato Eden non esiste. La realtà è relativa, per ottenere la propria felicità (o sopravvivenza) è necessario che qualcun altro sia infelice. Non possono esistere vincitori senza vinti.
Questa critica, la fortissima critica all’apparente società ideale e al mondo incantato, fa parte della prima lettura. Una lettura immediata che ai più non sarà sfuggita.
Ma c’è anche una seconda chiave di lettura, una chiave di lettura che farebbe quadrare tutto.
Tanto per cominciare, Ben, l’uomo dalla faccia bianca. Non vi ricorda forse qualcuno?

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Ci siamo già conosciuti... a casa tua


 
Oppure, dopo casa di Ben, nello stacco di scena quando all’improvviso tutti (magicamente) spariscono, e li ritroviamo in macchina, con Frank che guida all’impazzata. La scena della strada non vi ricorda nulla?

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Sul serio devo dirvi di che film si tratta?


E la scena di Dorothy che canta al club, non vi dice nulla? Palco, canzone malinconica…
Oppure quelle tende rosse, non vi dicono niente?

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Chi ha ucciso Laura Palmer?

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Silencio
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No hay banda
 

Jeffrey poi non assomiglia a qualcuno? E Sandy?


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Ottimo questo caffè
 
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Tranquilla, stai solo morendo


E poi quella canzone. Ma non la canzone che credete, non sto parlando di Blue Velvet. La vera canzone a cui prestare attenzione è un’altra, quella che Ben canta a casa sua, quando Frank e i suoi scagnozzi sequestrano Jeffrey e Sandy: In Dreams.

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E per finire, il sogno di cui parla Sandy, quello dei pettirossi.

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E se fosse tutto parte dello stesso sogno,  un sogno iniziato con Velluto Blu?

6 commenti:

  1. Il mio Lynch preferito, insieme a The Elephant Man.
    Vedo tanti film, belli, meno belli, ma stasera mi ha davvero coinvolto fino alla fine A dark place di Simon Fellows con un Andrew Scott perfetto nella parte. Da vedere, davvero.
    Elsa

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  2. Ciao, lettura interessante, mi hai fatto venire voglia di rivedermi tutta la filmografia di Lynch, un film a sera, per 10 sere, l'11mo giorno il manicomio ;-) anche perchè Inland Empire è veramente da uscirne pazzi

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    Risposte
    1. Nel blog li trovi tutti i suoi film weird (compreso INLAND EMPIRE).....manca solo Twin Peaks, che scrissi l'anno scorso....lo posterò dopo il prossimo articolo.
      Intanto grazie.

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  3. Piaciuto meno di Inland Empire e molto meno di Mulholland Drive 🤷 sarò l'eccezione

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    1. Questa rubrica era curata da un amico ma rispondo lo stesso io

      la penso come te, ahah

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao