9.5.19

Recensione: "Good Time" - Su Netflix

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Un film bellissimo girato da due fratelli registi (e il senso di fratellanza che viene sviluppato nel film è in effetti straordinario).
Un ritmo incredibile, una concezione di cinema pop, esteticamente bello ma non a discapito di personaggi ed emozioni.
Forse una seconda parte inferiore alla prima ma questo film di rapine, fughe e tentativi di tornare insieme vi conquisterà., anche grazie a una colonna sonora incredibile e ad almeno due attori (Pattinson e uno dei due registi) in stato di grazia

Ritmo.
Ritmo, questa è la prima cosa che viene in mente guardando questo bellissimo film dei fratelli Safdie.
Raramente mi era capitato di essere trasportato in modo così convincente e piacevole per tutta la durata di una pellicola.
E' vero, il soggetto del film - una rapina, un arresto, una fuga - aveva già dentro di sè il germe del ritmo ma una cosa è avere un argomento, un'altra svilupparlo.
Good Time è un film che eccelle ovunque, sembra non inventare niente di nuovo eppure ci dà la sensazione di ritrovarsi davanti ad un film dalla grandissima personalità, quasi unico.
Un pò quello che pensai col Drive di Refn.
Già...
Non è un caso che citi quel film e non è un caso che citi quel regista visto che Good Time, per larghi tratti, mi ha riportato a quelle atmosfere di cinema, atmosfere dove il perfetto connubio tra azione, musica, attori e potenza visiva creano un effetto davvero magistrale.
Intendiamoci, Good Time è più povero di Refn e i fratelli Safdie (anche se ho visto un solo loro film, poco per giudicare) credo siano registi molto meno ambiziosi di Refn (e meno spirituali).
Ma questo è un film che spacca.

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Nick è un ragazzone dagli evidenti problemi cognitivi.
Connie, suo fratello, un giorno lo va a prendere dallo psichiatra e lo porta con sè a fare una rapina (non ci viene detto se per loro è cosa abituale oppure date troppe motivazioni del gesto).
I due prendono i soldi e scappano ma Nick viene catturato.
Connie, in solo un giorno, farà di tutto per andarsi a riprendere il fratello.

La trama di Good Time è al tempo stesso basica quanto improbabile, con questo ragazzo che in un solo giorno fa di tutto (prima pagando la cauzione, poi provando a farlo uscire dall'ospedale) per riprendersi il fratello con sè.
Succedono talmente tante cose in poco tempo che lo spettatore fa fatica a credere che il film duri appena un giorno.
Eppure non c'è nemmeno il tempo di pensare, dalla rapina in poi è come se ci trovassimo in un "piano sequenza percepito" (non reale) in cui accadono cose, una dietro all'altra, senza soluzione di continuità.
E non ho usato il riferimento al piano sequenza così tanto per, ma anche perchè se c'è un film che mi ha ricordato da morire Good Time è il capolavoro Victoria.
Anche lì una sola notte (anzi, lì due ore e mezza d'orologio), anche lì una rapina, anche lì una fuga. 
I due film si somigliano molto anche se l'immedesimazione che ha lo spettatore con Victoria non è paragonabile (e lo ripeterò fino alla morte, tutto questo è GRAZIE al piano sequenza).
Ma la storia di questi due giovani ragazzi (sia Pattinson che lei in Victoria), delle cose che gli accadono, quasi casuali, e il lato crime delle vicende li rendono titoli similissimi.

Come dicevo Good Time è un film che fa del ritmo, sbalorditivo, la sua qualità principale.
 E il ritmo è dato da tutto, dal soggetto, dalla regia di grandissima classe e dinamicità, dalla colonna sonora pazzesca, dalla costruzione di personaggi inquieti, adrenalinici e dalla "costrizione" in cui si trova Connie di dover risolvere tutto in poche ore.
Pattinson dimostra una volta di più di essere un attore fantastico che solo persone superficiali e disoneste intellettualmente possono ancora identificare e dileggiare per Twilight (stesso discorso di un altro grande attore, Elijah Wood).
Il suo personaggio è perfetto, un vero gioiello.
E sorprende come in un film così, alla fine, la cosa più forte che venga fuori è il grandissimo amore di Connie per il fratello, amore che va al di sopra di qualsiasi scelta e opzione.
E chi interpreta il fratello?
Uno dei due registi, fratelli anch'essi.
Non è quindi un caso come un sentimento così forte sia stato così ben riportato.

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Il suo faccione perso nel vuoto, il suo continuo capire e non capire ti entrano nel cuore.
Fanno benissimo i due registi ad usare tantissimi primissimi piani (al limite del dettaglio) in un film dove i volti e gli sguardi sono un'altra componente che aiuta molto quel ritmo di cui parlavo sopra.
Sapete, a volte anche solo gli occhi, vedere le emozioni e le paure dei personaggi negli sguardi, aiuta un film a tenerti lì con sè, a non fermarsi, a galoppare.
Perchè quasi sempre lo sguardo è un mezzo di immedesimazione e se in una scena la macchina da presa sta lì, ferma, noi non ce ne andiamo via.

Ma il film ha difetti?
Sì, o meglio, diciamo che era perfettibile.
E' indubbio che la prima parte sia superiore alla seconda (a quella del luna park per intendersi), forse anche perchè i due fratelli insieme sono una cosa troppo forte che abbiamo solo nei primi 20 minuti.
Io ho trovato l'episodio scatenante del secondo tempo (l'errore compiuto all'ospedale) abbastanza forzato (io riconoscerei i miei fratelli da 5 cm di pelle, figurati se per un'ora vicino a me non capisco che non sono loro) e il personaggio dello spacciatore sì riuscito, ma leggermente macchietta per i miei gusti.
Però, ragazzi, c'è da godere per tutto il film.
Quelle associazioni di idee dallo psichiatra, quella lacrima che scende sul viso di Nick, la rapina in banca con le maschere da negri (sembrano Fishburne di Matrix), i bigliettini con la cassiera, la fuga, il gas colorante che esce, loro che vanno a pulirsi, Pattinson con i capelli rossi, madonna, assistiamo a 20 minuti spaziali.
E quei titoli iniziali che arrivano solo ora, a conferma di due autori tremendamente pop.
Ma il film ancora non cala, c'è la vicenda della cauzione da pagare agli ebrei (e che bella la particina della Jason Leigh...), c'è il pestaggio in carcere, ci sono le scene dell'ospedale, c'è l'arrivo a casa della famiglia nera con quella vecchia svampita che è l'ennesimo grande personaggio di un film che ne ha pochi (5,6) ma uno meglio dell'altro.
E lui che bacia la ragazzina per non farle vedere il tg...
Poi c'è la svolta di trama che secondo me funziona ma, devo ammetterlo, fa calare di mezza tacca il valore autoriale del film.
Sembra di passare da Refn a Tarantino e questo non significa che il passaggio sia peggiorativo ma che questo leggero cambio d'atmosfera mi ha fatto storcere un pochino il naso.
Però la location del Luna Park funziona alla grande e c'è almeno una sequenza, quella del racconto frenetico e farneticante in flash back dello spacciatore, che è spettacolare.
I Safdie - sempre per tornare a Refn - giocano moltissimo con la fotografia, specie con i rossi e i blu e con i neon.

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E i due che poi vanno in quell'appartamento (ancora un richiamo a Victoria), la storia dell'acido e la cattura finale, in un film che non è un capolavoro di sceneggiatura ma che grazie a tutte le altre componenti di cui sopra riesce a farci vivere una storia normale come fosse epica.
E a dimostrazione di come questi due registi abbiano immensamente chiara la concezione di ritmo ecco che ad un film senza respiro attaccano un finale a velocità zero.
Un finale dove viene fuori una delle caratteristiche nascoste più belle del film, l'umanità della scrittura (il personaggio di Pattinson è grandioso in ogni rapporto che allaccia in tutto il film, fateci caso).
Lo spettatore guarda quei minuti finali con gli occhi lucidi.
Un pezzo struggente, i titoli di coda che scorrono e un ragazzone con lo sguardo perso nel vuoto.

E un gioco.

"Passa di là se..."

una serie di possibilità, alcuni che camminano dal'altra parte e altri che stanno fermi

e chissà perchè, in questi 3 minuti, in queste 10 frasi, c'è la sensazione di leggere intere esistenze

bellissimo

8

13 commenti:

  1. Visto tempo fa ma ne ho un ottimo ricordo.
    Bello il parallelo col sempre insuperabile VICTORIA(anche per me resta un capolavoro d'identificazione)

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    1. come cinema good time batte victoria di due spanne

      ma il secondo resterà sempre un film unico e forse irripetibile

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  2. Io invece contrasto con voi, lo vidi perché tanti me ne parlarono bene e non mi piacque per nulla anzi.. feci fatica a sopportarlo e finirlo

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  3. Film "onesto", vale un terzo di "Victoria" ( per i motivi da te indicati )e vale u terzo di "Drive" ( sempre per i motivi di cui parli ); il paragone con i due film è lecito, aggiungerei che rispetto a questi "Good Time" manca nella profondita dei personaggi e quindi risulta carente nella scrittura in generale;
    concordo che la chiave sia proprio il ritmo anche se alla fine il risultato è probabilmente quello di eccessiva "carne al fuoco" a scapito di una certa superficialita...Voto 6,5

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    1. guarda, io direi semmai semplicità di scrittura, non superficialità

      anzi, ti dirò di più, secondo me questo film che alla fine non ha nemmeno il tempo di raccontare personaggi, riesce a caratterizzarli alla grande, ma tutti eh, dai due fratelli alla ragazzina nera allo spacciatore

      mi sembrano personaggi fatti e finiti, perfetti

      in ogni caso capisco che vuoi dire e sì, anche per me gli altri due film sono superiori

      ma solo di una tacca :)

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  4. Boh non lo so, a me ha fatto abbastanza schifo. Sembrava la "fiera dello sfigato cronico", ne ho purtroppo visti altri tipo i Pusher di Refn e mi danno pure un certo fastidio, sarà l'età.

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    1. i pusher di refn mi mancano

      io credo ti avrebbe fatto schifo anche 10 anni fa, ahah

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    2. Sarà perchè la bruttezza è constante nel tempo.

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  5. Vediti anche gli altri film dei Safdie. Ne rimarrai colpito.
    Loro e Jeremy Saulnier sono dinamici tanto nella scrittura quanto nella regia. il loro ultimo "Uncut Gems" è previsto in uscita entro quest'anno; con due attoroni dei quali sentivo molto la mancanza: Judd Hirsch ed Eric Bogosian.
    Se il postmodernissimo dovesse proporlo prenderò volentieri un treno per condividere la visione

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    1. sai Leo che quando ho visto questo film mi son detto che sarebbe piaciuto a te?

      a te che piacciono i film a loro modo originali, di grande livello tecnico, dalla grande fotografia

      anche magari storie non importanti ma che comunque appagano gli occhi

      madò, ma certo

      e attento, se esce è quasi sicuro lo prende il post...

      anche perchè good time fu uno dei film più amati e pubblicizzati da loro

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  6. strana creatura questa, atmosfere, personaggi e contesto alla "PUSHER" di Refn, anche nei colori, nelle musiche è abbastanza chiaro il riferimento, ma poi ritmo, azione e tensione alla "MAD MAX - FURY ROAD" (si beh un po' meno). Bravi i registi a tenere su un film che per sceneggiatura ha poco e quel poco non è credibile, e invece, scorre e l'attenzione non scema mai. Bravissimo, ancora una volta, Pattinson che effettivamente un gran bravo attore. Consigliato

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    1. esatto, sto film ha TUTTO

      un ritmo incredibile, bellissimo da vedere, flashato, adrenalinico, recitato benissimo, anche un filo emozionante
      non ha tematiche, ha solo cuore e tecnica

      pattinson ormai manco dico più niente

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due cose

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3 ciao