31.3.11

Recensione: "L' Esplosivo piano di Bazil"



Jeunet è un genio e tale affermazione è facilmente dimostrabile. Quando è uscito Delicatessen non si era mai visto un film uguale a quello. Quando è uscito Amelie non si era mai visto un film uguale a quello. Quando è uscito il sottovalutatissimo Una lunga domenica di passioni non si era mai visto un film di guerra come quello. Non sto dicendo che ha inventato chissàche, solo che è un Autore con la maiuscola, uno che mette il proprio timbro, uno che usa idee e cervello, uno che innova, un genio appunto, in una delle accezioni più prosaiche del termine.
Bazil non è certo un film così innovativo come gli altri, anzi sembra riprendere atmosfere, situazioni e stile delle precedenti opere del regista ma, cavolo, è una signor commedia.
Sembra assurdo ma il film è un'incredibile mix di altre 3 pellicole che apparentemente non c'entrano niente con esso nè tra loro reciprocamente: Bowling a Columbine, Ocean Eleven e Underground. Del primo riprende la spietata critica verso le multinazionali delle armi, forse ancora più spietata che nel film di Moore. La scena in cui Bazil fa visita alla sede principale di una delle 2 multinazionali è identica al finale di Columbine ad esempio. Del secondo (Ocean 11) prende tutta la struttura centrale. Un gruppo di persone, ognuno con le proprie attitudini e capacità, che si organizza insieme per truffare. Addirittura paritarie alcune figure come il contorsionista, l'uomo di rappresentanza, il tecnico. Di Underground ricalca tutto e niente, la critica alla guerra, l'atmosfera surreale, la casa del gruppetto di Bazil molto simile all'indimenticabile rifugio di Kusturica, il lavoro all'interno della casa.

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Jeunet entra veramente a gamba tesa mostrando per esempio uno degli uomini della guerra, dei mercanti di armi, in foto vicino a Sarkozy e umiliandolo (insieme all'altro) alla fine. Non che manchino sequenze divertentissime (la sala chirurgica, l'aeroporto con gli africani, il ristorante) tutto sempre in un'aura incantata alla Amelie. Jeunet ha trovate, ingegno, cervello e dolcezza ed anche un certo mestiere nelle scene d'azione o di effetti speciali (ricordate il dirigibile in Una lunga domenica di passioni? ci sa fare). E' vero, si ricicla un pò, ma è riciclo di classe. E tra tanti altri temi come l'amicizia, il senso di famiglia, il cinismo delle lobby e l'inventiva figlia della disperazione (la famosa prerogativa ad esempio dei nostri napoletani), si arriva in fondo con piacere, divertiti e incacchiati. Bene così.

( voto 7,5 )

4 commenti:

  1. anche a me è piaciuto molto, come negli altri suoi film riesce a stupirti.
    peccato che lo veda troppa poca gente, nei cinema passa poco e male, il tempo sarà signore con film e autori così.

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  2. Ciao Ismaele. E' vero, Jeunet è sempre stato distribuito in maniera non consona al suo valore. Eppure rimane uno dei registi più originali degli ultimi 15 anni. Può non piacere, ma non si è mai venduto (se non con Alien forse che però non ho ancora visto). Anche La Città Perduta, che sopra non ho citato, rimane una pellicola con un grande fascino, un pò confusionaria, ma davvero visionaria. Ciao!

    P.S: già l'altra volta volevo mettermi follower da te, ma è possibile?
    Praticamente fai una specie di rasegna stampa sulle pellicole se non sbaglio.

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  3. Eh già, poco conosciuto, poco distribuito, e troppo poco pubblicizzato...purtroppo in Italia ci sono celebrazioni televisive per film come il remake di Amici miei (povero Monicelli) o per cose alla Brizzi e company. Lobotomizzazione del cervello. Meno male che ci sono autori come Jeunet e fortunatamente non è l'unico. Ancora lo devo vedere ma li ho visto tutti, tranne la città perduta...vedrò anche questo, la tua recensione invoglia molto.

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  4. Ciao Cinepolis! Il tema che affronti ormai è stato battuto centinaia di volte, non ho voglia di dire la mia, sarebbe tempo sprecato. Ovviamente poi, da noleggiatore, beneficio anch'io (sapessi che beneficio!) ddi quel tipo di film????!! che hai nominato. Quindi ben venga certo tipo di cinema se in qualche modo fa andare avanti la baracca, poi io, te, e moltissimi altri cerchiamo di non guardarli però. Il problema principale è quello che accennavi però, ossia lo spazio che ste puttanate tolgono alle altre pellicole. Ogni settimana guardo la programmazione qui in Umbria e spessissimo l'unico titolo che poteva interessarmi non ha distribuzione. Poi magari non esce o esce tardissimo anche in dvd. E così lamentarsi per la piaga (per il sottoscritto intendo) dallo scaricamento non ha neanche più tanto senso se quello è l'unico modo, spesso, per fruire di certe pellicole. Vabbeh, mi fermo, avevo detto che sarei stato zitto e invece guarda...
    Alla prossima!

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