12.10.11

Recensione: "May"




presenti spoiler
Grandissimo film ma, ahimè, soltanto in potenza. Credo che la chiave di volta per poter giudicare May un mezzo capolavoro o al contrario soltanto un buon film, sia la maturità, non intendendo quella dello spettatore, ma quella della storia che viene raccontata. Parlare dei problemi dell'adolescenza, della difficoltà di accettazione, della disperazione della solitudine, del sentirsi diversi rispetto ai propri coetanei, è un tema importantissimo e più volte (ab)usato al cinema. Serve sensibilità e maturità per raccontarlo e se la prima in May certamente non manca, la seconda ogni tanto lascia un pò a desiderare. Alcuni passaggi sembrano troppo deboli, mi riferisco ad esempio al non essere accettata per colpa di un leggero strabismo o alla particolare amicizia con la bambola, che passa di scena in scena dal sembrare poter essere il fulcro dell'intera vicenda all'apparire completamente inutile. Il passaggio dalla delusione per le ennesime due storie finite male (quelle con Adam e Polly) alla tremenda carneficina, dettata un pò dal desiderio di vendetta, un pò dalla voglia di "sostituire" la bambola fatta a pezzi, fanno perdere a mio parere molta profondità all'opera. E' vero, siamo pur sempre davanti ad un horror, per cui vedere una ragazzina gracile che in poche ore riesce ad uccidere e fare a pezzi 5 persone è molto figo, ma secondo me fa scadere tanto dello straordinario potenziale che si celava nello script. Il tutto per arrivare a un finale sì straordinario, dolcissimo e disperato al contempo, ma forse troppo forzato e un pò incoerente.



 Se è vero che May sin da subito in ogni persona che conosce, come una sineddoche, vede una parte per il tutto (le mani di Adam, il collo di Polly, le gambe di Ambrosia etc..) è strano poi che il piano omicida le venga in mente soltanto in seguito. Al contrario, se tale piano fosse stato sempre nella testa di May (e così pare essere, con tutti quei dettagli su coltelli e parti del corpo, senza dimenticare più di una frase profetica...), non c'era forse bisogno che abbia avuto bisogno di alcuni "shock" ( le due storie d'amore finite o la rottura della bambola) per essere messo in pratica.
Non lo so, ci son troppe cose che sembrano anteporre la cinematografia alla storia. Ad esempio anche tutta la parentesi legata ai bambini ciechi porterà sì ad una scena strepitosa (quella della rottura del vetro) ma tale parentesi sembra esser legata a un filo sottilissimo al resto, troppo sottile, quello dell'immedesimazione di May con tali bambini, specie con una.
L'interpretazione della Bettis è eccezionale (a me son piaciuti tanto anche Sisto e la Faris) perchè il suo personaggio deve praticamente provare tutto- l'amore e l'odio, la disperazione e la gioia, la dolcezza e la cattiveria, la speranza e la rassegnazione- e la Bettis sa restituire alla meraviglia ognuna di queste emzioni. E' grazie soprattutto a lei se il personaggio di May ti entra nel cuore ma può farlo così profondamente che si rischia di perdere di vista il film.
Non si può disconoscere peraltro anche un notevole calo di ritmo nella parte centrale.



Resta una pellicola notevole, originale e drammaticamente umana. E forse è anche molto più intelligente e profonda di come io la sto descrivendo visto che sono moltissime le scene metaforicamente importanti, tutte scene che andrebbero analizzate nel migliore dei modi.
Resta comunque la sensazione che se lo stesso film fosse stato girato da McKee oggi anzichè nel 2002 sarebbe stato probabilmente un capolavoro.
Ma forse il regista nel frattempo ce ne ha già regalato comunque un altro...

( voto 7 )

19 commenti:

  1. Ah, non leggo nulla. Ce l'ho lì in lista d'attesa da un po' e fra poco lo vedrò. Non molto tempo fa ho visto The Woods e mi era piaciuto parecchio, quindi mi aspetto un bel film. :)

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  2. Di The Woods non ho sentito parlare tanto bene.
    Credo che May sia nettamente superiore.
    Però credo che uno psicologo avrebbe molto da ridire, magari mi sbaglio.

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  3. Bello bello...non ricordo se ai tempi in cui lo vidi gli diedi mezzo voto in più ;) Il finale è la cosa che ricordo di più: veramente inaspettato ^^
    The Woods è buono pure ma ha un epilogo fatto con i piedi...sembra che il regista abbia avuto fretta, poi mi saprai dire ;) Comunque il capolavoro di Mckee resta the Woman senza alcun dubbio! ;)

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  4. Antonio, May può prendere qualsiasi voto dalla sufficienza in su, dipende da quanto la sua storia ti prende. A me la parentesi horror ha ammosciato tanto...

    The Woods non mi ispira, non pare nè un grande film nè uno brutto con cui divertirsi.

    Sì, ovviamente il riferimento che faccio nell'ultima riga è The Woman.

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  5. visto un po' di tempo fa. non mi aveva colpito granché, ricordo però l'ottima e inquietante protagonista, rivista nel recente the woman

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  6. Concordo molto soprattutto sul fatto che il personaggio di May non può non lasciare indifferenti. E' talmente interessante di per sè che il resto può evitare(ahime!) di essere straordinario

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  7. Marco: beh, sembra proprio che The Woman l'abbiate visto già tutti. Io volevo aspettare perchè un pò da negoziante, un pò a intuito, credo che qualche piccola possibilità di uscire da noi ce l'abbia. Se non ce la faccio ad aspettare chiamerò aiuto...

    E' con sub italiani?

    *der: ciao! Grazie del commento. Rispondo da te perchè ho notato l'incredibile coincidenza di aver visto lo stesso film praticamente in contemporanea.

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  8. si si, i sottotitoli di Woman sono usciti.

    May non lo considero un film che merita più della sufficienza. Mi ha fatto piacere sapere che anche a te è pesata la parte centrale. Io stavo quasi per dormire XD Ricordo che ci sono state delle scene che si potevano girare decisamente meglio! Comunque non posso biasimarlo più di tanto perchè devo ammettere che, considerando il difficile compito che hanno questi film nell'affrontare i problemi adolescenziali, poteva andare anche peggio. Ciao

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  9. a me piacque molto! è passato un po' di tempo, e probabilmente lo dovrei rivedere, però ricordo che la bettis era impressionante... veramente brava.

    the woman è fighissimo.
    da recuperare pure Red, anche se Mckee è stato cacciato a metà lavoro :D
    the woods l'ho trovato invece fuffo, bello visivamente ma vuoto tutto il resto.

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  10. Era questa la piccola coltellata al mio cuore?
    In effetti fa male. un sacco male.
    In realtà il film è May. Non si perde di vista niente, perché l' identità tra le due cose è assoluta. E anche le incongruenze che tu hai riscontrato non sono più tali se pensi che ogni istante del film è visto attraverso i suoi occhi.Non a caso, May è sempre in campo. Non vediamo mai gli altri personaggi senza di lei.
    La parte più spiccatamente horror è anche quella intrinseca al personaggio. May è abituata ad ammirare le "parti" delle persone, ma solo quando si vede tradita su tutti i fronti, scatena il suo potenziale omicida.
    E comunque, in questo film McKee privilegia lo stile sulla storia in sé. E' una cosa che io accetto senza il minimo problema, che spesso apprezzo anche.
    The Woman è sicuramente più maturo ed equilibrato, ma May resta un film più sentito.

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  11. The Woman è strepitoso.
    proprio dalla sua visione ho deciso di recuperare tutto quanto (di buono) ci ha regalato McKee. May è tra questi: ritorno a leggere appena lo vedo, per il momento mi accontento del voto che mi sembra un ottimo stimolo :)

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  12. * wayne: sì, la parte centrale per 20 minuti buoni è quasi narcotizzante.
    Grazie della conferma su The Woman.

    *frank: come ho detto ad Antonio, May è un film che può anche essere considerato straordinario, tutto sta nel quanto si viene rapiti dalla vicenda e nel quanto lasciamo perdere alcune inverosimiglianze.
    Red non lo conoscevo (a parte quello uscito ora con Willis), me l'appunto!

    Locke: te hai dato 5, già lo sapevo.

    *einzige: no, non leggere, ci sentiamo dopo.

    *lucia: Sì, era questa la coltellata. Quello che scrivi è sacrosanto, anche gli appunti che fai ai miei appunti :)
    Però May è un film che per la essere amato appieno richiede la completa immedesimazione con la protagonista (anche perchè, come hai notato te, è sempre in campo). Anch'io in effetti sono stato preso, ma la parentesi horror mi ha tolto tutta la partecipazione, mi ha completamente fatto uscire dalla diegesi del film per tornare a semplice spettatore di una buona pellicola.
    Un film di stile? Mmmm, non sono convinto. Certo non è nemmeno un film di narrazione, credo che, come ho scritto poche righe sopra, sia un film emozionale, empatico, che non può prescindere dalla "condivisione" con i problemi di May.


    Mi scuso con tutti per eventuali errori o sintassi ballerine ma sto rispondendo tra un cliente e l'altro (insomma, 2,3 in tutto...).

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  13. Ma infatti io credo che pochi film come May siano affidati allo stato d'animo (transitorio) di chi in un determinato momento lo sta guardando.
    E' un film di stile, suppongo, perché è un film che si basa soprattutto sull' emotività ed è lo stile, al cinema, a creare l' emozione.
    E' un film molto strano, in balia totale dello spettatore, che lo guarda a ne fa ciò che vuole. :)

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  14. Wow.
    Ammetto l'ignoranza, non ne avevo mai sentito parlare.
    Ma, che diamine, ci darò un'occhiata!!!

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  15. *Lucia: sulla prima e la terza frase concordo appieno. Aggiungerei anche che l'essere donna ( e io non lo sono...), magari abbastanza sola nell'adolescenza (no) e un pochino "dark" (no) sarebbero tre caratteristiche per cui un'eventuale spettatrice troverebbe in May il "suo" film. Questo proprio per dire su quanto il film basi la sua fortuna nell'immedesimazione.
    Sulla seconda frase ci sarebbe da discutere, e anche parecchio.

    *Erika: per quel poco, poco, poco che ho già capito di te, May ti piacerà moltissimo, ma tanto, tanto, tanto :-)

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  16. Visto ieri. Mi è piaciuto molto. In effetti è sicuramente superiore a The Woods, che mi aveva più che altro divertito. Questo invece è sicuramente più completo.
    Ora voglio assolutamente recuperare The Woman! :)

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  17. Rispondo con questi eoni di ritardo, causa mancanza di connessione in ufficio e orari micidiali...
    Intendi il discorso dello stile che crea emozione? Sarebbe interessante affrontare l' argomento :)

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  18. Sì, intendevo quello Lucia.
    Ovviamente che lo stile possa suscitare emozioni non c'è dubbio (Drive?) ma non è senz'altro l'unico "strumento" a poterlo fare.

    Mi riferisco alla tua frase "E' un film di stile, suppongo, perché è un film che si basa soprattutto sull' emotività ed è lo stile, al cinema, a creare l' emozione."

    per cui sembra che l'emozione sia soltanto appannaggio dello stile. Cosa intendevi?

    Non ti preoccupare se non trovi tempo per irspondere, magari se ne riparla.

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