7.6.19

Recensione: "The Perfection" - Su Netflix


The Perfection è, per me, la... perfetta dimostrazione di come dovrebbe essere il nuovo horror mainstream (che poi nemmeno horror è sto film, ma ci siamo capiti).
Perchè non possiamo pretendere di vivere in un mondo di soli film d'autore destinati alla nicchia.
Esagerato, magari a tratti pacchiano, patinato, che scopiazza qua e là, tutto quello che volete, ma comunque un film che ha una sua anima, che ha un suo messaggio, che declina in modo superbo una metafora, che non si avvale mai di un jumpscare e che ha una storia da raccontare.
Probabilmente a molti non sarà piaciuto ma se avrete voglia di leggere magari capirete perchè a me sì e, non si sa mai, alla fine potremmo essere anche più vicini di quello che pensate

It's just a rape

PRESENTI SPOILER

Ecco come dev'essere, per me, l'horror mainstream...
Che poi The Perfection horror forse non lo è nemmeno, più un thriller psicologico.
Ma ecco come si devon fare queste operazioni.
Esagerate sì, pacchiane a tratti sì, patinate sì, scopiazzate qua e là sì, in The Perfection i problemi del cinema di massa ci son tutti.
Eppure io lo considero il...perfetto compromesso tra il cinema d'autore e quello di cassetta.
Perchè questo è un film che ne copia tanti altri ma ha una sua anima peculiare, perchè è patinato ma ha classe, perchè non si affida manco una volta al cancro dell'horror 2.0 (il jumpscare) ma soprattutto perchè sa mettere dentro tematiche, e lo fa anche in modo notevole, non urlato.
Ecco, a tanti sto film non è piaciuto e io, lo sapete, sono uno che pensa che ognuno debba avere la propria idea e tenersela stretta.
Ma sono anche convinto che tanti la vera anima del film, il suo vero significato, la sua metafora, non l'abbiano colta.
Perchè questo è un film che c'entra poco con musica e perfezione, parla d'altro.

Charlotte è un'ex bambina prodigio della musica, un fenomeno del violoncello che ancora adolescente dovette abbandonare tutto per star vicino, addirittura per 10 anni, alla madre morente.
Adesso il nuovo pupillo della prestigiosa scuola di musica che frequentava è Lizzie, una giovane di colore.
Muore la madre di Charlotte (incipit davvero bello) e la ragazza in qualche modo si sente finalmente libera.
Si reca allora in Cina, ad un happening del suo ex conservatorio.
Lì conosce Lizzie, prova invidia per lei anche se questa le dice di aver sempre avuto lei -Charlotte cioè-  come punto di riferimento.
Le due decidono di fare una piccola vacanza insieme.
Sarà l'inizio di un incubo.

Risultati immagini per the perfection film

Lo dico da subito, ho trovato la sceneggiatura di The Perfection di altissimo livello.
Perchè è uno script dove quello che vediamo non è mai quello che siamo portati a pensare.
Il film è un insieme di scatole cinesi che apriremo una ad una per scoprire che ogni vicenda aveva dietro motivazioni diverse a quelle apparenti.
Prima di andare all'anima del film parliamo però d'altro.
Intanto, come sempre più spesso accade ormai, The Perfection è bellissimo da vedere.
Il volto della madre morente, l'aereo che arriva al tramonto, il corridoio della hall a Shangai, la straordinaria sequenza del duetto a violoncello tra Charlotte e Lizzie che in montaggio alternato ci mostra quello che le due ragazze vivranno appena dopo la performance (una scena sensuale di sesso e musica che termina in maniera magistrale con quell'ansimare su scena muta di fine concerto, che roba...), il bus lercio, quel luogo non luogo dove le ragazze vengono lasciate, insomma, siamo solo nella prima mezz'ora e The Perfection ci ha già lustrato gli occhi.
E ci ha già dato tanti riferimenti, e forti.
Ad esempio viene subito da pensare al Cigno Nero (anche per la presenza di due ragazze bianche e nere), altro film che, tra l'altro, parlava di ricerca di perfezione nell'arte.
C'è poi una scena che sembrava la firma a questa sensazione, ovvero quella dove la giovane Charlotte abbandona la scuola e incontra sulle scale l'ancor più giovane Lizzie che, invece, sta entrando. In una lettura metaforica di doppia personalità questa scena era perfetta.
Non sarà così.
Impossibile non pensare poi a un altro grandissimo film si musica e perfezione, ovvero Whiplash. In realtà le differenze sono tante e più il film andrà avanti più si discosterà da questo riferimento.
Ecco allora che il film, forse, che potrà più somigliare a The Perfection è lo straordinario - e sempre troppo poco conosciuto - Starry Eyes di cui riprende tantissimo, dall'arte (musica-recitazione) alla ricerca di perfezione, ai provini, alla "malattia", addirittura alla presenza di setta e sesso e non parliamo poi di una delle superbe inquadrature finali, quella di Charlotte seduta nella "cappella" che sembra presa direttamente da quel film (anche acconciature simili).
Eppure questo film pur copiando qua e là riesce ad avere una propria personalità, e fortissima.
Ma non voglio ancora parlarne :)

Ho adorato Allison Williams, già amata moltissimo in Get Out.
E quando a metà film abbiamo il primo colpo di scena (che bello quel rewind...) è incredibile come i due personaggi che interpreta, qui e in Get Out, diventino simili, quasi al limite della copia.
Poi, però, in un altro degli ennesimi colpi di scena del film, capiremo che Charlotte non era una troietta stronza stavolta, tutt'altro...

Mi è piaciuta molto anche l'altra attrice, bella con occhi da cerbiatto, davvero notevole nelle scene di malattia nel bus (che schifo quei vermi).
Quelle scene, tra l'altro, sembravano portare The Perfection in una dimensione orrorifica che poi, una volta scoperta la verità, scomparirà del tutto a favore di una componente drammatica e thriller.
Però, ecco, la ragazza che urla che sta morendo e tutto quello che le succede funzionano alla grande.
Tra l'altro ottima la scelta della Cina, con questo problema di incomunicabilità e questo paese che sembra sempre alieno a noi, insidioso.
Poi nel secondo tempo quello che sembrava un bel film horror sì, ma abbastanza canonico, esploderà.
Lizzie viene mandata via dalla scuola, al suo posto viene presa una bambina cinese (e lo spettatore ripensa allo "scambio" Charlotte-Lizzie di 10 anni prima).
La ragazza decide di vendicarsi e per un pò crediamo di stare per assistere a una specie di Kill Bill al contrario (nero che ricerca il bianco).
Ancora una volta non sarà così.
E quello che scopriremo rende The Perfecion un gran film perchè capace di trattare tematiche delicatissime in un modo abbastanza sorprendente.
Prima un accenno sul finale, probabilmente troppo grottesco ed esagerato.
Se non fosse che questo è per me un film chiaramente metaforico lo definirei un finale terribile, ridondante sia visivamente che come scrittura, un'appendice splatter di cattivo gusto.
E, intendiamoci, secondo me si poteva finire comunque molto meglio ma nella lettura simbolica del film ci può stare.
Ed eccoci alla famosa domanda, di che parla The Perfection?
Ecco, non parla della perfezione nelle arti, non parla di rapporti maestro-discepolo malati e torbidi, non parla della violenza sulle donne in senso lato ma parla di un aspetto precisissimo, e il titolo lo dice chiaro.
Intanto notate come tutti i "mostri" siano uomini (a parte la figura di Paloma che, per me, è vittima anch'essa) e tutte le vittime donne.
Un pò manichea come cosa ma per far arrivare un messaggio serve essere radicali.
Ecco, arriviamo al punto.
The Perfection parla di tutti quegli uomini che violentano o picchiano le proprie donne con la scusa delle loro imperfezioni.
Quando Anton (il maestro mostro) dice alle ragazze "non vi potete permettere nessun errore" rappresenta quegli uomini che avranno sempre una scusa per violentare le proprie compagne, un sms sbagliato, uno sguardo di troppo, una risposta non accettata, un pasto freddo, qualsiasi cosa anche non vera che a loro dia il pretesto di fare quello che vogliono.
Sono uomini che vogliono le loro donne perfette, ma non perfette tout court, perfette rispetto alla loro psicologia malata.


Sono donne che possono anche suonare il violoncello(comportarsi) benissimo ma ci sarà sempre una nota sbagliata per quei mostri, sempre, perchè loro devono esercitare la propria violenza e se non c'è una motivazione, se non c'è nemmeno un pretesto, allora ci si inventerà il nulla per farlo (non è un caso che l'ultima esibizione di Charlotte sia perfetta, metafora di quanto in realtà non cambi nulla).
E così questo diventa un film addirittura d'autore, mascherato da esagerazioni, patinature ed effetto Netflix.
Ancora più sottile di Revenge probabilmente.
E diventa anche metafora di come spesso solo l'esperienza di altre donne che hanno subito la stessa cosa può aiutarne altre ad uscire dall'inferno, anche con un intervento terribile e violento magari (il taglio della mano è come il togliere loro il simbolo del legame con il loro uomo, quel simbolo che le tiene ancorate a quei mostri anche se, razionalmente, è tutto sbagliato).

"Lui non ti ha mai amata, è solo uno stupro" (it's just a rape)

questa è la frase simbolo di questo film, la freddezza della contrapposizione tra astratti amori malati e la realtà delle cose

e allora la mia mente va a quella che è forse la scena più bella del film

Charlotte bambina sta suonando nella cappella, in quel luogo (simbolo della relazione malata) dove si può essere solo perfette

in fondo c'è una porta. Sotto la porta un cm di luce che filtra. La bambina si immagina di uscire, fuggire, correre nel prato.
E quel cm di luce la vedono tutte le donne, tutte indistintamente.
Ma quasi nessuna riesce ad arrivarci a quella porta, perchè plagiate o autoconvintesi che quella luce un giorno potranno averla anche qua dentro, nella stanza delle torture (relazione).

Quasi nessuna riesce a tramutare un cm di speranza in un uno spazio infinito di libertà

7.5

13 commenti:

  1. Vabbè, tu riesci a rendere interessante anche l'opuscolo informativo dell'antinfiammatorio :-)

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    1. forse perchè passo la vita a leggere opuscoli informativi degli antinfiammatori

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  2. Molto, ma molto, più interessante la recensione del film.

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    1. io a distanza di giorni continuo a pensare che sia un grande grande film e che quelle tematiche ce le abbia dentro di suo

      è il vestito che lo frega

      ma, come ripeto, per me diventerà simbolo di quello che io vorrei dall'horror di massa ;)

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  3. Eh Giuseppe, però tu sei sempre dieci anni avanti per la miseria! Bellissima metafora quella che hai colto, molto, molto azzeccata.

    Io sono arrivato alla fine di The Perfection con una domanda pulsante "Ma perchè questo film mi ricorda tanto Get Out?". Ok la Williams, tra l'altro con un personaggio abbastanza simmetrico (almeno nella prima parte e questa secondo me è una genialata del regista) ma c'è dell'altro e non riesco a metterlo a fuoco.

    Mi sono scervellato parecchio, e ancora non ho la risposta definitiva, ma un'ipotesi è che entrambi mettono in scena lo stesso disgustoso modello di comportamento, quello di un ceto agiato e istruito che si sente in diritto di poter disporre in modo totale della vita degli altri. Modello che non è nemmeno da film di fantascienza, ma in certi casi è solo quotidianità. Oppure si somigliano solo per una questione di forma, quella che mi sembra di capire speri tu per l'horror mainstream, cioè creare un prodotto divertente, godibile da tutti, raccontando però anche qualcosa di importante.

    Sulle scene ha hai citato concordo in pieno. Struggente quella di Charlotte bambina nella cappella (come anche il prologo nella stanza della madre) e davvero magistrale tutta la sequenza di Detour, l'autobus, il delirio, gli insetti, il gesto totalmente spiazzante di Charlotte e il nastro che scorre indietro e poi avanti veloce. Bellissimo e potentissimo. Ecco forse dopo quella sequenza sono riuscito ad apprezzare meno il resto, perchè convinto di essere di fronte a un giallo "puro", mentre tutta la seconda parte cambia un po' registro.

    Di spiazzante comunque c'è sopratutto che Netflix ogni tanto tira fuori film di qualità, dovrebbero avvertire santo cielo, fare una categoria apposta. Una "Film" e un'altra "Film belli".
    Uno non ci è abituato, è un attimo che gli piglia un colpo eh...

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    1. meno male

      spero sia azzeccata, torna troppo...

      se non lo fosse mi dispiacerebbe, e il film sarebbe meno importante

      però secondo me già il titolo dice tutto

      ma sai che anche io mentre lo vedevo ho pensato spesso a get out?

      tanto da averlo appuntato sul blocchetto

      ma poi proprio perchè non ho voluto rifletterci alla fine non l'ho scritto

      perà vero, il fatto che ci muoviamo in un contesto agiato e dove dietro l'agio ci sono perversioni sicuramente c'è

      sì sì, questo vorrei per l'horror mainstream, come hai detto tu

      anche se get out per me è vero cinema d'autore, dall'inizio alla fine (ma godibile da tutti)

      le sequenze che citi(amo) sono bellissime, anche a rileggerle da te lo confermo, mi sono rimasto

      io ho amato anche la seconda parte proprio perchè avevo pensato a quelle metafora e quindi ogni scena mi tornava in quel senso

      ahah, ora la faccio io sta lista che auspichi...

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  4. Dai dai, falla falla! La bella creatura eh, non dimenticarla! ;)

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  5. mi era piaciuto, stavo scrivendo il mio commento e poi ho letto il tuo ...
    Hai la capacità di dare soddisfazione e soluzione a pensieri che colgo ma poi mi sfuggono

    Comunque qui eravamo davvero in sintonia.
    Aggiungo che io oltre a "il Cigno Nero" ci ho visto un po' tanto di "Suspiria" (originale) e di "Boxing Helena" (non solo per le immagini finali)

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    1. grazie stefano ;)

      madonna, stranissimo che non abbia citato Suspiria, certo che ci sta alla grande...

      e ricordo pochissimo di boxing helena, ma capisco perfettamente cosa intendi :)

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Una gran cacata di film, che copia da tanti altri film, con scene al limite del vomito.. un finale da ridere a crepapelle almeno, e quando il cattivo viene ucciso a colpi di mannaia e 30 secondi dopo lo si ritrova sulla poltrona "vivo" senza segni di mannaia capisci la vastità della cacata di questo film.. 7,5 alla recensione, 4 a star larghi al film

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    1. ahaha

      sto film è praticamente piaciuto solo a me, a una ragazza importante per me e forse a un altro paio di persone

      siamo eletti noi o deficienti?

      penso la seconda :)

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