1.7.19

"Il Corpo del reato", quando la musica diventa letteratura, emozione, cronaca e cinema


C'è un brano di un cantante non troppo conosciuto.
Quel cantante si chiama Iosonouncane, col nome così, tutto attaccato.
Ha 35 anni, sardo.
E quel brano si chiama "Il corpo del reato".
Ascolto cantautori italiani da una vita, eppure negli ultimi 15 anni non mi è mai capitato un pezzo che riuscisse ad essere così tante cose come questo.
Il corpo del reato è musica, certo.
Ma è anche una storia.
Ed è anche cronaca.
Ed è anche denuncia sociale.
Ed è anche letteratura.
Ed è anche, e forse questo è il motivo più forte per avermelo fatto portare qua, cinema.
Ascoltate questo brano e vedrete davanti ai vostri occhi tutto quello che racconta.
Non solo, il brano usa delle vere e proprie tecniche cinematografiche, lo vedremo.
Per favore ascoltatelo bene.
Poi leggete il testo e poi, se vorrete, tutta la mia lunga analisi.





Alzati, andiamo, non fare il cretino non fare il bambino ti porto a casa ti porto in braccio tornando a casa ci fermiamo a fare colazione un cappuccino le paste alla crema una sigaretta andiamo a casa
cosa vuoi fare? vuoi stare lì tutta la notte sull'asfalto vuoi riposare? non lo senti il maestrale? che umidità! mi spezza le ossa mi sento male andiamo a casa
lasciati andare ti tengo forte ve l'ho detto mille volte di rallentare, andiamo
non ci pensi a tua madre? non ci pensi a tua madre? ci sta aspettando ha appena preso la pensione ma pensa a tua madre
pensa a tua madre
pensa a tua made rimata lì inchiodata crocefissa sul portone di casa in bella mostra in mezzo alla strada Attenti al cane! attenti al cane! no! attenti a tua madre! attenti a tua madre! attenti a tua madre! non dice niente non si lamenta sospira soltanto dovresti vederla sulla pancia con lo spray le hanno scritto JUVE MERDA coi piedi coperti di fiori si guarda la pancia, la scritta intendo e lo sa meglio di me
lo sa meglio di te che per un figlio appena dato uno nuovo tale e quale è ricevuto e me lo ha chiesto balbettando di prendere in ostaggio il direttore
di una qualche agenzia di viaggio ma gliel'ho detto non c'ho le palle, non c'ho il coraggio Alzati, andiamo è quasi mattino mi sto addormentando pulisciti il viso mi fai impressione mi stai spaventando andiamo, lasciati sollevare che pensi di fare? se pensi di fare qualcosa di originale ti stai sbagliando non c'è niente di più scontato di più normale e molto meno originale di quelle scarpe che detto tra me e te davvero le ho viste ai piedi di almeno 300 persone andiamo, torniamo in paese
torniamo in paese
torniamo in paese dovresti vedere cos'è successo, ma non sei un po' curioso? ma te lo giuro, sembra di stare in un posto nuovo Dopo trent'anni abbiamo vinto le elezioni, te lo giuro è stato proprio un colpo duro per loro mia madre ha pure pianto ed io ho fatto lo stesso si respira un'aria nuova c'è un bell'entusiasmo e da quest'anno si balla in un chiosco appena aperto sulla spiaggia tutti i giorni tutti a bere sulla sabbia e i balli di gruppo, i latino americani, poi fino all'alba con la tecno e stiamo già organizzando un bel torneo di pallavolo di calcetto di biliardo la caccia al tesoro la sagra del pane del pesce del maiale e se ti perdi tutto questo sei proprio un fesso Allora hai deciso sei proprio convinto di fare qualcosa
qualcosa di originale non vuoi tornare ma sai che ti dico? sei proprio un cretino non ci stupisci non mi sorprendi stammi ad ascoltare un pochino quelli come te lo sappiamo stanno al mondo solo perché c'è spazio mani strappate all'enalotto le tue, mani strappate all'enalotto quelli come te lo sappiamo son stati vivi solo quando sono morti mani strappate al voto di scambio le tue, mani strappate al voto di scambio ma lasciati abbracciare, ti riporto a casa, ti riporto da tua madre ma guardami in faccia
non mi riconosci? andiamo a casa
non farmi disperare non so che cosa fare, ormai non mi rispondi, hai deciso sei testardo sei convinto ascoltami bene ti stai sbagliando ascoltami bene ti stai sbagliando la verità sta nei dettagli e allora te li elenco ti regalo altri minuti del mio tempo Strada provinciale 160 in lontananza un pezzetto di mare notte fonda cielo sereno l'estate alle porte un leggero maestrale Fiat punto nera del 2000 trecentomila i chilometri percorsi cerchi in lega da quindici pollici un impianto stereo davvero eccezionale il corpo steso sulla schiena di un trentenne sull'asfalto ha già smesso di respirare abbigliamento sportivo curato costoso nella norma niente di originale nelle tasche cinque euro e pochi spicci un mazzo di chiavi due cellulari sul braccio destro un tatuaggio tribale e sulle mani calli e vesciche profonde da muratore.


ANALISI

Siamo sulla strada.
Il brano inizia in medias res, qualcosa è già successo, dobbiamo capire cosa (è già cinema).
Ad un primo sbadato ascolto si potrebbero perdere molti dettagli e non capire bene ma poi, ascoltando o leggendo con attenzione, tutto è molto palese.
Siccome questa è una analisi "post ascolto" me ne frego degli spoiler.
C'è stato un incidente stradale, chi canta è sopravvissuto, il suo amico no, è già morto (e questo rende il tutto più surreale) o sta morendo.

Tutto il brano va letto come l'urlo disperato di un uomo che ha visto il suo amico morire.
Nella prima parte cerca di minimizzare l'accaduto

Alzati, andiamo, non fare il cretino non fare il bambino ti porto a casa ti porto in braccio tornando a casa ci fermiamo a fare colazione un cappuccino le paste alla crema una sigaretta andiamo a casa
cosa vuoi fare? vuoi stare lì tutta la notte sull'asfalto vuoi riposare?

sono le parole di qualcuno che non ha realizzato o non sta realizzando quello che è successo.
Alzati dai, che andiamo a casa, andiamo a far colazione, non te lo far ripetere due volte, alzati.
Iniziano a manifestarsi i primi disagi fisici, in realtà psicologici

che umidità! mi spezza le ossa mi sento male andiamo a casa

ecco poi che accade un'altra cosa che è puro cinema, ovvero che mentre l'uomo urla all'altro di alzarsi gli arriva in testa come un flash di quello che è in realtà accaduto

ve l'ho detto mille volte di rallentare

una sola frase, quasi un inciso, che è un bagliore di lucidità, lucidità che poi sarà completa nel devastante finale

ecco poi che comincia una delle parti più struggenti del brano, quella in cui l'uomo, per convincere l'amico morente (morto...) ad alzarsi gli ricorda sua madre

non ci pensi a tua madre? non ci pensi a tua madre? ci sta aspettando ha appena preso la pensione ma pensa a tua madre
pensa a tua madre
pensa a tua made rimata lì inchiodata crocefissa sul portone di casa in bella mostra in mezzo alla strada

è un'immagine tristissima e malinconica questa della madre davanti alla porta di casa ad aspettare.
Immagine che poi diventa addirittura surreale in quello che è il passaggio più indecifrabile (ma forse non c'è niente da decifrare, è letterale) del pezzo

dovresti vederla sulla pancia con lo spray le hanno scritto JUVE MERDA
juve merda coi piedi coperti di fiori si guarda la pancia, la scritta intendo

immagine spiazzante che ci suggerisce molto degrado e, forse, anche un problema mentale della madre

poi un passaggio molto difficile, secondo me di alta scrittura

e lo sa meglio di me
lo sa meglio di te che per un figlio appena dato uno nuovo tale e quale è ricevuto

che significa?
forse il figlio "appena dato" è quello appena morto, sostituito proprio da colui che parla, considerato da quella donna alla stregua di un figlio
Oppure "dato alla luce".
Sta di fatto che molto probabilmente chi sta parlando si sente come un secondo figlio per quella donna che, addirittura

e me lo ha chiesto balbettando di prendere in ostaggio il direttore
di una qualche agenzia di viaggio ma gliel'ho detto non c'ho le palle, non c'ho il coraggio

altre immagini di profonda povertà e degrado, come chiedere all'amico del figlio di fare una rapina per salvare tutti loro

appena dopo secondo flash cinematografico di lucidità

pulisciti il viso mi fai impressione mi stai spaventando

poi, però, appena la riga dopo, ricomincia a insultarlo

che pensi di fare? se pensi di fare qualcosa di originale ti stai sbagliando non c'è niente di più scontato di più normale e molto meno originale di quelle scarpe che detto tra me e te davvero le ho viste ai piedi di almeno 300 persone

ed è geniale questa similitudine tra la banalità di "fare il morto" e le scarpe che indossa l'amico. Paragone assurdo ma che viene fuori in questo delirio di non lucidità mentale.
L'occhio del lettore diventa sempre più spettatore, ormai da tempo abbiamo davanti quest'immagine dell'amico morto. E iniziamo ad entrare nel dettaglio per arrivare poi a quello che sarà un incredibile finale in questo senso

Comincia adesso un'altra parte bellissima, ancora un cambio di scenario.
Qui il brano diventa simbolo di una denuncia sociale, quella di quei paesini dove tutto è sempre uguale da anni, dove tutte le cose si ripetono, dove le sagre e il biliardino diventano importanti e "belle".
Questa morte in provincia si fa sempre più struggente.

Righe meravigliose:

andiamo, torniamo in paese
torniamo in paese
torniamo in paese dovresti vedere cos'è successo, ma non sei un po' curioso? ma te lo giuro, sembra di stare in un posto nuovo Dopo trent'anni abbiamo vinto le elezioni, te lo giuro è stato proprio un colpo duro per loro mia madre ha pure pianto ed io ho fatto lo stesso si respira un'aria nuova c'è un bell'entusiasmo e da quest'anno si balla in un chiosco appena aperto sulla spiaggia tutti i giorni tutti a bere sulla sabbia e i balli di gruppo, i latino americani, poi fino all'alba con la techno e stiamo già organizzando un bel torneo di pallavolo di calcetto di biliardo la caccia al tesoro la sagra del pane del pesce del maiale e se ti perdi tutto questo sei proprio un fesso

Poi, dopo questo ultimo disperato e patetico tentativo di far rialzare l'amico (attirarlo con le "bellezze" del loro paesino) chi canta ha perso ormai la pazienza e comincia la parte più dura del brano, quella di vere e proprie offese all'amico morto a terra

Prima c'è questa frase quasi esistenziale

Allora hai deciso sei proprio convinto di fare qualcosa
qualcosa di originale non vuoi tornare

poi un fiume in piena di cattiveria

quelli come te lo sappiamo stanno al mondo solo perché c'è spazio mani strappate all'enalotto le tue, mani strappate all'enalotto quelli come te lo sappiamo son stati vivi solo quando sono morti mani strappate al voto di scambio le tue, mani strappate al voto di scambio

"mani strappare all'enalotto le tue"
"quelli come te son stati vivi solo quando son morti"

straordinario Iosonouncane in queste frasi, specialmente in quella seconda che sta a significare di come la vita dell'amico sia stata una completa nullità, insignificante, così insignificante che ci si accorge che è stato vivo solo ora che è morto

ed è qui che accade l'ennesimo cambiamento in questo brano che è quasi un flusso di coscienza emotivo, senza stacchi, un piano sequenza di mille stati d'animo

Dopo le offese più grandi che abbiamo appena letto, LA RIGA DOPO, c'è questo:

ma lasciati abbracciare, ti riporto a casa, ti riporto da tua madre ma guardami in faccia
non mi riconosci? andiamo a casa
non farmi disperare non so che cosa fare, ormai non mi rispondi

sembrano due persone diverse in questi due passaggi ma è sempre lui

è l'ultimo tentativo, l'ultimo, disperato
Ormai si rende conto che l'amico non gli ha mai risposto, la lucidità sta arrivando ed è qui che Iosonouncane costruisce un finale devastante e leggendario.
E, ancora una volta, sembra di essere al cinema.
Se prima abbiamo assistito ad un film a metà tra il drammatico, l'emozionale e il surreale adesso arriva il cinema verità, quello freddo e cinico, puro realismo, quasi parossistico

Ed è stupendo che i dettagli del "corpo del reato", della scena dell'incidente, siano raccontati al morto
Non sono dettagli che arrivano alla testa di chi parla, no, chi parla li "elenca" al morto, straordinario

la verità sta nei dettagli e allora te li elenco ti regalo altri minuti del mio tempo

ed ecco finalmente che tutta la scena che abbiamo intravisto durante questa "canzone-film" adesso ci viene mostrata
E non in campo largo, ma strettissimo.
Li leggiamo col groppo in gola

Strada provinciale 160 in lontananza un pezzetto di mare notte fonda cielo sereno l'estate alle porte un leggero maestrale Fiat punto nera del 2000 trecentomila i chilometri percorsi cerchi in lega da quindici pollici un impianto stereo davvero eccezionale il corpo steso sulla schiena di un trentenne sull'asfalto ha già smesso di respirare abbigliamento sportivo curato costoso nella norma niente di originale nelle tasche cinque euro e pochi spicci un mazzo di chiavi due cellulari sul braccio destro un tatuaggio tribale e sulle mani calli e vesciche profonde da muratore.

una strada vicino al mare, di provincia.
L'estate sta arrivando carica di promesse, c'è un leggero maestrale.
La macchina dell'incidente è vecchia, 300.000 km alle spalle. Se uniamo questo dato all'immagine poverissima della madre, al "sogno" della rapina in banca e ai 5 euro sulle tasche ci immaginiamo un povero ragazzo di famiglia anche più povera.
Ce lo immaginiamo come un operaio e, infatti, nell'ultima riga del testo, abbiamo le vesciche profonde da muratore.
E, come tutti questi operai squattrinati, ci sono però un paio di elementi formidabili ("un impianto stereo davvero eccezionale", "due cellulari") che rendo il quadro ancora più "vero".
Quanti trentenni senza una lira e che lavorano come muli conoscete che hanno però impianti stereo formidabili e due cellulari?
Tanti, tantissimi, due "status simbol" classici per stare al mondo, per divertirsi, per sentirsi fighi.

e in mezzo a tutto questo, finalmente, il corpo del reato
Nudo, definitivo

il corpo steso sulla schiena di un trentenne sull'asfalto ha già smesso di respirare

brividi

38 commenti:

  1. Mi chiedo sempre perché non ti arrivi in automatico un bonifico da parte di chicchessia per ogni bella cosa che scrivi.
    O magari ti arriva? :-)
    Grande Peppe!
    Detto ciò, Iosonouncane per me è un piccolo Joyce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahah, non ho l'iban!

      che sorpresa che hai commentato, grazie mille Sara

      esatto, non ho scritto flusso di coscienza a caso ;)

      Elimina
  2. questo cd l'ho consumato per i troppi ascolti, poi l'ho prestato, e non lo più rivisto, è un disco bellissimo, meno male c'è su youtube

    https://www.youtube.com/watch?v=cn9cgGBmxR4

    e Il corpo del reato è un gioiellino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tuo conterraneo poi :)

      sì sì, sentito più volte sul tubo tutto l'album :)

      sto pezzo è un miracolo

      Elimina
  3. Ora, non ricordo chi mi inviò questa canzone....
    Ma rimangono i brividi del primo ascolto.

    RispondiElimina
  4. Bell'analisi. Quello che hai scritto è quanto ho sempre immaginato nell'ascoltare questo pezzo. Rimangono purtoppo 2 punti taciuti su cui mi continuo ad interrogare: uno è il titolo e il secondo il fatto che il morto sia steso sulla schiena.
    È un reato, ma che genere di reato? E perché la vittima è stesa, quasi in modo composto, sulla schiena?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie amico

      credo che il titolo sia emblematico

      quel corpo morto è una vittima, vittima di tutto quello che la canzone dice, della periferia, della pochezza, della mancanza di speranze ed obiettivi, e di tanto altro

      è la vittima della provincia

      grazie a quel corpo Iosonouncane può "analizzare" il contesto, il reato, è una metafora

      Elimina
  5. Questo film è una canzone che dipinge una scultura disperata, ricamando sensazioni indicibili, danzando su desideri inaccessibili. E corre su una strada senza direzioni che inevitabilmente conduce alla frammentazione del cuore.
    Splendida. E la tua analisi non è da meno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Questo film è una canzone"

      bastava questo come commento per esser bello

      come quando quel lettore che ringrazierò a vita mi scrisse su Synechdche New York "questo non è un film con tutta la vita dentro (come dissi io) ma è una vita con dentro un film"

      accetto i complimenti, ma accetta te di ricambiarteli

      Elimina
  6. Analisi stupenda! Hai dato un significato ad alcune parti sulle quali era da un po'che ragionavo. Grazie di cuore ♥️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie!

      a dir la verità si poteva anche far meglio e mettere più intepretazioni in 2/3 passaggi

      Elimina
  7. Il reato é tutto il contesto.
    Un reato che esige corpi

    RispondiElimina
  8. Davvero un pezzo devastante,
    rarissima perla nella musica contemporanea

    RispondiElimina
  9. Bellissima analisi. Ma se posso permettermi un’altra versione del’immagine della madre con la scritta sulla pancia ecc. Secondo me voleva creare l’immagine di una donna che a furia di aspettare il figlio sull’uscio é diventata parte integrante della via, con tanto di scritta “juve merda” sulla pancia e i piedi nei vasi di fiori

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma che bella ipotesi...

      cioè, te dici che è diventata tipo una staccionata, un muro, un pezzo della via

      Elimina
    2. Si, sono d'accordo. Questa era la mia stessa interpretazione. "Juve merda" è una delle classiche frasi che leggi sui muri di periferia, immobili come la madre che attende senza mai stancarsi

      Elimina
    3. Direi che sono ultraconvinto ormai!

      Elimina
  10. Sai che io invece mi sono sempre immaginata che fosse il padre che va in soccorso al figlio? Il mio film è questo, non so perché. Canzone bellissima e molto toccante e grazie mille per la tua spiegazione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, davvero?

      E' un'ipotesi che nemmeno al 2% avevo mai pensato, ma pensa te che suggestione ;)

      grazie!

      Elimina
  11. capolavoro, il modo in cui descrivi ogni azione e parola è impressionante. complimenti davvero

    RispondiElimina
  12. Ascoltata più e più volte, con mille interrogativi, indubbiamente un brano (termine comunque riduttivo) di pura arte. Ai livelli dei mostri sacri.
    Che fenomeno Jacopo.
    Credo che il segreto stia proprio nella pluralità di interpretazioni che il brano lascia, soggetti e e non necessariamente sbagliate. Difficile se non impossibile da etichettare.
    Grazie del tuo lavoro, è una bellissima analisi davvero molto ben scritta, interessante, stimolante e intelligente.
    Complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oggi tornato da lavoro me lo riascolto 4/5 volte via, ahah

      pura arte sì, incredibile

      e, come dici, con così tante sfumature che puoi dire qualsiasi cosa e qualsiasi cosa c'entra

      grazie amico!

      Elimina
  13. Un pugno allo stomaco che mi ha fatto sentire la vertigine. Ho ascoltato questo brano per caso poco tempo fa… non prestavo particolare attenzione alle parole, ma dentro di me cresceva la sensazione di percepire qualcosa di terribilmente drammatico e vero… non era sbagliata. La tua analisi ha risvegliato la
    Potenza di quella sensazione. Grazie!
    Arte su arte

    RispondiElimina
  14. Io credo che la strofa "Quelli come te sono stati vivi solo quando sono morti" vada interpretata in una maniera ancor più brutale. Queste persone, così stagnanti, così ferme, ad un evento così improvviso come la morte è come se per un istante si rianimassero perché ricordano il dono di vita che hanno, ma non hanno più modo di sfruttarlo, e si pentono all'ultimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Molto bella come interpretazione!

      resto della mia, di cui sono quasi sicuro (unendo tutti i pezzi delle altre strofe anche) ma la tua, più esistenziale, è molto bella

      Elimina
  15. Molto bello poter trovare altre persone che hanno viaggiato tanto con la mente sulla potenza di questo brano, vuol dire che c'è speranza 🥲. Io ho pensato a questa canzone come un ritratto del sud partendo da un espediente che é l'incidente. penso alla statale 106, alla scritta juve merda ( Catanzaro ne sa qualcosa ), e ovviamente la descrizione dei luoghi comuni tipica dei paesi del sud. Il tutto dipinge il meridione come una vittima del nostro paese, il corpo del reato. Forse un po' tirata eh, ma volevo condividerlo. Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma è assolutamente come dici, sto pezzo racconta il Sud in maniera perfetta, sia i suoi ragazzi, che, come fosse una sineddoche, l'intero spazio geografico

      poi Iosonouncane è sardo, ma è la stessa cosa ;)

      a te :)

      Elimina
    2. Si infatti ho pensato la stessa cosa. D'altronde l'artista racconta anche storie che appartengono a una realtà meno stretta a lui e legata ad un pubblico più ampio, l'album difatti si chiama La Macarena su Roma con episodi ambientati in altri luoghi come Torino pausa pranzo.

      Grazie ancora per questa chiacchierata!!

      Elimina
    3. Devo assolutamente ascoltare più pezzi, ne conosco 4/5 e li ho amati tutti (oltre a questo cito Stormi, un capolavoro)

      grazie a te :)

      Elimina
  16. A tal proposito se non hai sentito Split EP dove i Verdena fanno due pezzi di Iosonouncane e viceversa, te lo stra-consiglio. Ovviamente non aggiungono nulla alla sua poesia, ma secondo me Tanca e Carne fatte dai Verdena...sono praticamente i loro pezzi migliori 😂

    RispondiElimina

due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao