17.2.11

Recensione: "Gone Baby Gone"




Presenti Spoiler

Che bellezza questo esordio in regia di Ben Affleck. Sinceramente mi pare uno delle migliori opere prime che possa ricordare in questi ultimi 10 anni (mi vengono in mente "al volo" l'AmoresPerros di Inarritu, Confessioni di una mente pericolosa di Clooney e Crash di Haggis). Certo, i meriti in gran parte vanno al romanzo di riferimento (omonimo) di Lehane che dopo Mystic River e Shutter Island vede trasposta per la terza volta una sua opera in pellicola,perlopiù sempre con grandissimi risultati. Sono talmente tante le tematiche che ritornano nelle storie raccontate da Lehane che è forse questo che ha portato una certa critica a parlare di Affleck come nuovo Eastwood, è inevitabile.
La corruzione, la disperazione, i terribili segreti da non rilevare, l'ambientazione, le scelte da compiere, sono molti ed evidenti i punti d'incontro tra Gone Baby Gone e Mystic River. Quando poi butti dentro nel cast calibri come Freeman ed Harris è normale avere la sensazione di trovarsi (quasi) in un film di Clint.
Regia classica come lo script pretende, nessun volo pindarico, nessun virtuosismo, nessuna spettacolarizzazione. E dire che quando ci sono di mezzo i bambini la strumentalizzazione sarebbe anche facile...

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Gone Baby Gone ha la struttura di un thriller in cui piano piano nuovi tasselli vengono svelati ma al contempo possiede anche la carica emotiva, la disperazione, la capacità di parlare dell'Uomo di un grande film drammatico d'autore, fuori dal genere.
Cos'è giusto e cosa non lo è? Quali confini può superare l'etica, la legge, la morale? Gli ultimi 20 minuti del film pretendono un'esame di coscienza per ognuno di noi, lo stesso peraltro che hanno affrontato o sono costretti ad affrontare tutti i protagonisti. Il dilemma di Patrick (un buon Casey Affleck), la scelta che deve compiere, è a mio avviso una delle più difficili che ultimamente il cinema mi abbia "offerto": restare dalla parte della legge e dell'ordine naturale delle cose (restituire la figlia alla madre) oppure applicare il buon senso, decidere per il meglio? . Rovinare la vita di due famiglie felici (la sua e quella di Freeman) soltanto per ricostituire quella di una famiglia naturale nei ruoli ma completamente innaturale, abietta e devastata nei rapporti, oppure, anche se attraverso morti ammazzati, corruzione, comportamenti illegali, offrire la miglior soluzione possibile, il miglior futuro a una giovane vita? Gone Baby Gone ci trafigge il cuore perchè senza retorica ci parla dei nostri figli e del nostro ruolo di genitori, ruolo che, ricordiamo, non c'è stato dato per diritto divino ma va confermato ed alimentato giorno per giorno, ruolo che a volte si deve avere il coraggio di abbandonare ed affidare ad altri. La magnifica scena finale con Patrick e Amanda seduti sul divano ha dentro in una sola immagine un mondo intero. Guardiamo Amanda e vediamo ogni bambino di questo mondo, tutti quelli la cui infanzia è stata violata (a tal proposito impossibile non accennare alla grandiosa e terribile scena del pedofilo, del corpicino, dell'esecuzione), tutti quelli che vivono nell'indifferenza del genitore, tutti quelli che avrebbero potuto crescere in maniera diversa ma casi del destino o difficilissime scelte personali, come quella di Patrick, hanno impedito. E in Patrick vediamo la presa di coscienza di un possibile fallimento, un inizio di consapevolezza di aver compiuto la scelta giusta più sbagliata di questo mondo.
Questo è il cinema che amo, quello che porta alle riflessioni più profonde, quello che ci destabilizza, quello che ci mette in crisi, quello che raccontando una vita entra nella nostra.

( voto 8,5 )

7 commenti:

  1. Dae, molto bello il finale, aperto a spunti davvero profondi di riflessione, e sicuramente un esordio ottimo, confermato dal successivo The town.
    Certo, tornare a Mystic river con la mente riduce un pò la potenza di Gone baby gone, ma resta un esordio davvero niente male.

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  2. Bel film, intenso e ha la caratteristica che piace a me... il finale che non ti immaginavi.
    Avrebbe potuto finire mezz'ora prima e sarebbe stato comunque un buon film, dieci minuti prima e sarebbe stato comunque un ottimo film... con questo finale è da consigliare assolutamente.
    Ho affittato The Town dopo averlo visto!

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  3. Interessante l'analisi. Il finale però, oltre che ottimo è anche indispensabile, sarebbe stato tutto un'altro film e non avremmo avuto tutte le carte per giudicare (bene o male) moralmente il protagonista.

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  4. lo ricordo non bene, ma dovrei rivederlo. l'ambiguità, infati, mi pare che fosse uno dei punti problematici del film. giusto?

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    1. Più che ambiguo è proprio un film che mette dubbi etici non indifferenti.
      Sì, ambiguo, ma nel senso che racconta comportamente difficili da giudicare...

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  5. Finale che non dimenticherò mai e che annovero tra i migliori di sempre. Lo associo a quello de "Il segreto dei suoi occhi": l'equazione legale=giusto messa in discussione; il singolo che deve riempire lacune del sistema...
    Mentre nel film sudamericano, però, c'è una quasi stoica "autoconsapevolezza" di aver fatto la cosa giusta, in virtù proprio di quella equazione vista viziata a monte in una delle sue variabili, in GBG, invece, prevale soprattutto la fiducia del protagonista nei principi: crede che, applicandoli, anche i suoi troveranno automatica attuazione...e la brusca e improvvisa presa di coscienza della sua malriposta fiducia quasi gli sembra poi balenare da quel televisore che fissa annuendo, come a voler ancora inutilmente trovare un: "sì, hai fatto bene".

    Bellissimo film, soprattutto - come detto - grazie al finale.

    (Ho trovato superflua, o comunque fatta un po' male, tutta la parte del blitz in quella casa ecc)

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    1. sono passati 8 anni e mezzo, dura per me...

      ma ho riletto la recensione e sì, ricordo abbastanza bene tutto adesso

      il paragone col finale de il segreto dei suoi occhi ci sta alla grande, non sempre quello che sarebbe giusto per la legge lo è umanamente...

      perfetta la tua descrizione della cosa

      ricordiamo però che in un film c'è una morte di mezzo, in quest'altro la scelta di vita futura

      insomma, scelte etiche accomunabili ma iter delle cose molto diverse

      questi sono i finali sospesi, quelli che più amo, quelli che finito il film dicono allo spettatore "ecco, ora mettici del tuo, ora riflettici"

      non ricordo la parte del blitz

      ma il film è spesso in televisione, credo che una riguardata la meriti...

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