18.4.12

Recensione: "Confessioni di una mente pericolosa"

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Scrivo questa stupida e merdosissima recensione con un tremendo dolore nel petto. Sarò insensibile, sarò superficiale, sarò irrispettoso, ma se in questo momento di dolore la testa mi dice di scrivere vuol dire che questo sono io, i giudizi li lascio agli altri.
E li accetto tutti indistintamente.
Scrivo perchè ci sono momenti in cui non so fare altro, perchè io sto film l'ho amato da sempre e scrivere di qualcosa che ami quando il cuore fa crack quantomeno quel cuore te lo tiene rattoppato sì, ma tutto intero.
E se poi grazie a sto film ho conosciuto un grande amico allora è giusto che senta ancora di più il dovere di parlarne.
Anche perchè se mai pellicola questi 10 anni è stata più sottovalutata è proprio questo esordio alla regia di George Clooney, uno straordinario, profondo e disperato biopic sulla storia, vera o presunta tale, di Chuck Barris, produttore e presentatore televisivo americano che ha praticamente inventato tutti i più importanti giochi a premi degli anni 70/80. Mentre, nel frattempo, uccideva per la CIA.
Se ci si limita ala genialità dell'opera, al suo essere (troppo) originale, ai virtuosismi di regia, di montaggio e di sonoro (con una parodia di Elvis come soundtrack di una scena importante) che continuamente ci propina allora sì, il rischio di ridondanza e la sensazione di trovarsi davanti un giocattolone ben costruito possono esseresenz'altro le sensazioni principali.



Ma se invece del quadro ci limitassimo per un attimo a vedere solo la cornice, la disperata e spietata rilettura di sè che fa Chuck Barris, allora forse capiremmo che qua, dietro quinte semovibili, dietro montaggi assurdi, dietro personaggi macchietta, dietro punte comiche strepitose c'è un dramma raccontato con una lucidità pazzesca.
"Verrà il momento in cui tutti i "potresti essere" andranno a sbattere con ciò che sei stato" dice Chuck,in una delle tante e bellissime frasi di una straordinaria voice off, una delle più belle che ricordi, doppiata da Dio anche qua in Italia.
Sì, perchè tutte le scene del Chuck del presente per me sono di un'intensità pazzesca e non è certo poco il merito di Sam Rockwell, attore strepitoso, secondo per me solo ad Seymour Hoffman. E il finale col vero Chuck, con l'idea di quell'ultimo disperato gioco a premi è qualcosa di grande.
Prima c'è di tutto, dalla commedia brillante ( "era solo un ritardo") al noir (splendide alcune ambientazioni), dal comico devastante (il briefing ai concorrenti, roba da infarto, le due gaffe sessuali durante le dirette televisive con il ragazzo che inizia a suonare il flauto o la coppia del
"qual'è il luogo più strano dove l'avete fatto?"
"ehm... il sedere?") al drammatico, dal surreale (splendide alcune scene anche se forse Clooney pigia un pò troppo l'acceleratore su questa dimensione) al tragico (alcuni omicidi sono davvero efferati) senza lasciarsi scappare parecchi elementi spy e un prefinale thriller in quella che è la scena più bella dell'intero film, la straordinaria sequenza al Chiaro di Luna tra Rockwell e la Roberts che culmina con lei che cade in terra e lui è in piedi dietro per poi mostrarci con un Beethoven maestoso tutto quello che è successo prima, capolavoro.
E potentissima è anche l'atmosfera, densa e pregna, di tutte le sequenze in cui Chuck ha il terrore di essere ucciso da chiunque.
Avrei voluto scrivere moltissimo di più su quello che, senza probabilmente meritarlo affatto, è uno dei film cui sono più legato.



Ma basta così.
Perchè scrivere questa recensione era solo una terapia.
E le terapie cominciano e finiscono.
Come la vita.
Per te piccola M.
Magari si rigiocherà a tennis un giorno.
Che poi io, ultimamente, son peggiorato tanto.

( voto 8,5 )

19 commenti:

  1. Prima di tutto ti mando un forte abbraccio.
    E poi ti dico che la tua recensione mi ha colpito molto e che segnerò volentieri anche questo film nel listone "Da vedere".
    Un'ultima cosa: hai fatto bene a scrivere se ti sentivi di farlo.
    Ciao ;)

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    1. (scusa me')

      1. ero brocca a tennis ma mi piaceva un sacco giocarci. solo che, dato che ero brocca, appunto, nessuno voleva giocare con me. a parte un finanziere in pensione. perdevo sempre.
      2. l'ho visto 'sto film e a dire la verità lo ricordo molto poco. sulla scia della tua recensione forse forse lo dovrei ripigliare.
      3. scrivo accazzo perché le tristezze non le so affrontare tanto bene ma ti faccio un occhiolino. tipo così

      ;-)

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    2. Melinda: grazie tesoro.
      I vostri messaggi fanno sempre bene, in questi casi non ne parliamo...
      Grazie ancora.

      Ciku:
      1 io invece in un'altra vita ero istruttore di tennis.
      Vincevo spesso.
      E c'era una ragazzina davvero brava.
      Forse un giorno m'avrebbe battuto o forse lo farà.

      2 io lo amo alla follia proprio perchè folle ma dannatamente umano. E poi c'è Rockwell.

      3 quell'occhiolino è un abbraccio per me.
      Grazie.

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  2. Grazie per aver condiviso...E in bocca al lupo, per qualsiasi cosa sia.

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    1. Grazie caro.
      Non sono io quello che conviverà per sempre co sta cosa.
      Sono altri.
      Perchè l'uomo per sopravvivere tende a dimenticare presto.
      Mandatelo a loro tutto il vostro affetto.

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  3. Il Cinema serve anche a questo.
    Così come le storie che racconta, e quelle che noi raccontiamo a lui, in qualche modo.
    Mi raccomando, Dae. Dopo aver incassato è giusto rialzarsi.

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    1. Senza dubbio carissimo.
      Io mi rialzerò, magari anche presto.
      Spero di dare un piccolo contributo a far rialzare altri.
      Anche se, lo so, ricadranno a terra continuamente.

      Un abbraccio a tutti.

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  4. Questo film e' folle, a volte anche surreale, ma proprio per questo bellissimo. Si ride, si piange, si sta sulle spine, insomma c'e' tutto, ma proprio tutto. Rockwell bravo oltre ogni dire

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  5. federico/sam! un abbraccio grande! quando avrò un po' di tempo/voglia commenterò ache gli altri film!!! ciao giusè!

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    1. Eh, chi passasse qui veda la frase in recensione sul grande amico, pensi che volevo intendere che l'ho voluto conoscere perchè era uguale a sam rockwell e poi guardi la sua foto.
      Ecco, quello è lui, non Rockwell.
      Fate un pò voi...

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  6. p.s. dopo mesi che non commentavo perchè non ricordavo la password... ecco l'illuminazione!

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  7. Sono troppo felice di aver trovato questa tua recensione. Mi ricordo quando ho visto il film, ero al liceo e avevo appena letto il libro e, mentre leggevo il libro, sapevo che era Sam Rockwell a interpretare il protagonista (e di Sam Rockwell penso esattamente quello che pensi tu, lo trovo straordinario e nel recente The way way back vale tutto il film, è perfetto; se poi penso che ha anche interpretato Soffocare – che il libro è decisamente meglio del film non bisogna neanche sottolinarlo credo, ma non centra – la mia adorazione si fa esponenziale) e quindi già la lettura è stata a dir poco epica, poi la visione del film mi ha folgorata, mi sono praticamente innamorata di questo film e del finale con (come si chiamava?) Eugine the dancing machien (possibile?) mi ha strappato letteralmente il cuore e il respiro. Non lo rivedo da allora ma mi sono commossa solo a pensarci.

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    1. Sono contentissimo Miriam.
      Questo è tra i diedi film della mia vita, non tra i 10 più belli ma tra i 10 che sono più legato.
      Io lessi il libro solo dopo il film.
      Amo tutto di questo film, la regia, l'atmosfera, la storia , la surrealtà e la pazzia, Rockwell, tantissime scene (quella della morte della Roberts è impressionante), i veri video (per esempio quello che citi tu) e soprattutto l'incredibile, tragica e malinconica vicenda umana che racconta, nascosta in una confezione ultramoderna e pop.
      Son davvero contento :)

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  8. La morte della Roberts: NO LOVE. Stupenda.

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    1. Costruita in modo impressionante per colonna sonora, movimenti e prove dei due, narrazione (far vedere i fatti dopo mentre muore) e inquadrature (lei che crolla in terra e vediamo lui in piedi dietro, stupendo).
      E poi il no love.
      Ce l'ho tatuata sul cuore sta scena

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  9. Davvero, film sottovalutatissimo e che meritava maggior eco. Geroge Clooney esordisce con un prodotto raro.
    Ma la sceneggiatura è di Kaufman, che te lo dico a fare...

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    1. ma come cazzo ho fatto ieri a fare il lancio del film senza citare Kaufman???

      hai ragione, è così.
      Ogni cosa che ha scritto lui ha portato per ogni regista con cui ha collaborato al suo film migliore credo

      sì, tantissimo merito è lì

      e io manco l'ho citato, vergogna

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