24.12.12

Recensione "Vita di Pi"

Prefazione.
Lo so, il blog sembra morto.
Ma non lo è.
Il problema sono io e la mia incapacità di scrivere che ho da mesi per vari problemi ma mai, mai, mai, ho pensato di abbandonare del tutto il blog. Ogni giorno mi dico "domani ricomincio alla grande, un film al giorno addirittura, domani ricomincio".
Ma sto domani non c'è mai.
Però, e non lo dico ai pochi lettori che saranno rimasti ma a me stesso, questo domani un domani sarà.
E non solo ricomincerò alla grande ma visiterò tutti gli amici che mi sono stati vicini e ho dimenticato.
Non può piovere per sempre.
Perchè, in effetti, io sono passato alla grandine.
Ma non può grandinare per sempre.
Echecazzo.
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numerosi spoiler

Quando l'adulto Pi ha finito di raccontare, quando instilla nel suo interlocutore (e in noi) il dubbio di quale sia il vero racconto, se quello delle meraviglie naturali, di tigri e isole magiche, di iene assassine e balene fluorescenti oppure quello di uomini malvagi, di crudeltà e morte, quando Pi finisce di raccontare e chiede al ragazzo: "Tu a quale racconto credi?", quando capiamo che tutto l'impressionante film di Lee non è altro che il voler credere o no nell'esistenza di qualche Dio, abbiamo due reazioni.
La prima è banale, pensiamo che questo non è un film di Ang Lee ma di Shyamalan. Che poi i protagonisti sono anche indiani, questo è un film di Shyamalan sotto falso nome.
La seconda, più profonda, è che questo è un film con un suo perchè. Può non piacere, può risultare monotono, banalotto, costruito in maniera troppo asimmetrica con quei raccontini e il raccontone, può sembrare tutto quello che volete ma non potete far altro che dire "Ecco, ecco cosa significava tutto".
"E' così anche per Dio" dice Pi.
E sono mille le cose che poteva voler dire, magari ci torneremo.
Perchè questo film può esser preso anche da un altro punto di vista, quello di una straordinaria pellicola d'avventura di una bellezza visiva a tratti struggente. Odio gli effetti speciali, lo sapete. Ma quando questi non servono ad altro se non a restituire, amplificandola, tutta la bellezza che la Natura ci regala allora anche io sto là, strabuzzo gli occhi e godo.




Godo a vedere la nave che affonda e lui che nuota in mezzo a zebre e scimmie, godo a vedere tigri che saltano su una scialuppa ad azzannare una iena, godo a vedere un mare illuminato al neon di meduse e una balena che ti salta vicino, godo a vedere un branco di pesci che diventa stormo perchè invece che nuotare volano addosso a te, godo nel vedere un mare fotografato di rosa al tramonto con quella piccola scialuppa ferma lì in mezzo, godo per quell'isola di nodose e morbide radici e quell'esercito di suricati, quasi una folla devota in preghiera di qualche Dio.
Gia, Dio, poi ci torniamo.
E, specie in questo periodo, invidio un ragazzo che sa lottare contro la morte in una situazione così impossibile.
E' cinema, si sa, ma persone così attaccate alla vita da resistere in questo modo ce ne sono e Pi è il simbolo di tutti loro.
E mi piace che il film non sia una storiella per bimbi disneyana secondo cui tutte le creature sono buone e dolci. No, la Natura è meravigliosa ma anche crudele, menefreghista, cinica. La tigre non si volta, la tigre è "cattiva" ma ha anche conosciuto la tregua, la pace, la solidarietà di quell'altra bestia indecifrabile che è l'uomo. Si sono odiati, hanno voluto uccidersi, si sono leccati le ferite, si sono aiutati, hanno aspettato di morire insieme, si sono ignorati. Ma la tigre non si volta perchè la sua casa è la giungla e le sue leggi quelle là dentro.




Inutile e pericoloso cercare di analizzare l'infinita potenza metaforica del film.
Inutile perchè la metafora in qualche modo viene anche esplicitata da Pi nel finale in un modo così geniale che dispiace non averla colta durante il racconto "umano".
Pericoloso perchè parlandone rischio di allungare ancora di più sto mio minestrone già troppo abbondante.
Torniamo a Dio.
"E' così anche per Dio" disse Pi, abbreviativo di Piscine Molitor.
Che voleva dire?
Che credere a Dio significa credere alle meraviglie della natura?
Che credere a Dio significa credere a qualcosa che sembra impossibile ma forse non lo è?
Che credere a Dio può rendere più bella e colorata una vita in cui, comunque, l'inizio e la fine terrena sono segnate?
Che tu puoi credere a quello che vuoi ma se credi in Dio non hai bisogno di prove, bastano i segni e i racconti.
Quale è la vera storia? Ho cambiato idea più volte. E ancora non lo so. Anche perchè ancora non lo so se lassù c'è qualcuno.
Quando lo sento, quando so che c'è, se in quei momenti mi raccontano di un ragazzo e una tigre sopravvissuti a 10 mesi in mezzo all'oceano, se mi raccontano di quei pesci volanti, di quella balena, di quei suricati e di una scimmia che indica all'Uomo dove sta suo figlio io ci credo.
Anche perchè forse credere a un cuoco assassino e cannibale è troppo più brutto e meno magico.
Ma, ahimè, molto più probabile.

( voto 8 )

19 commenti:

  1. Salve,
    augurandoti un buon Natale e un felice anno nuovo, ti invito a votare migliori film del 2012 sul mio blog. Nella pagina trovi anche il link per votare come "blogger cinematografico".

    Ovviamente, l'invito è esteso a tutti i blogger di cinema qui di passaggio che non sono ancora riuscito a contattare e a tutti i visitatori amanti del cinema!

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  2. il libro mi è piaciuto molto, del film ne leggo bene dappertutto, anche tu confermi, meglio.

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    http://www.youtube.com/watch?v=LwkX6r915KY

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    1. Credo che il libro sia ancor più metaforico e profondo a quanto so.
      Ang Lee è riuscito, secondo me, a non perdere di vista l'importanza delle tematiche creando però uno spettacolo visivo, cinematografico, davvero notevole.

      Auguri Ismaele.

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  3. Ho paura a vederlo, mi pare a rischio bottigliate, dalle mie parti.
    Staremo a vedere!

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  4. Ti giuro, stavo per abbandonare la sala dal fastidio e dalla noia nella prima parte, o peggio, rischiavo di addormentarmi a mezz'ora dall'inizio. Poi però arriva quel fantastico finale, e tutto assume un'altra colorazione - termine non usato a caso, data la bellezza delle immagini e della fotografia.
    Visivamente molto bello, ma a mio parere è ben lontano dall'essere un capolavoro. Dalle mie (nuove)parti gli ho dato un 3,5/5.

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    1. Assolutamente d'accordo Giacomo.
      Non è un capolavoro e condivido su quanto il finale lo migliori.
      I voti contano poco, 8 o 3,5 su 5 siamo lì, forse un pò generoso il mio.

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  5. Visivamente stupendo ma molto molto noioso, troppo lento e lungo.
    Ma il finale da brividi (dall'addio della tigre in poi) ripaga delle fatiche della prima parte.

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    1. Assolutamente.
      Ma questo è uno di quei film che non va diviso in 2 parti, ma deve esser visto e valutato solo dopo aver visto la seconda.
      Bisogna fargli chiudere il cerchio per poterlo analizzare.
      E quando lo chiude è potentissimo.
      L'ho rivisto un'oretta l'altro ieri e confermo che anche visivamente è qualcosa di grande

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  6. Ciao.
    Appena visto in tv.
    Non tutto ...ma credo , dalla tua recensione ( che non ho letto fino in fondo perché a un certo punto sembrava stessi a leggere i miei pensieri o una parte e quindi mi son fermato , poi leggo tutto dopo aver scritto il commento) e dai commenti che ho letto di aver visto la parte migliore del film.
    Cioè quando Pi resta solo con la tigre.
    Forse da quel punto comincia il sogno ( di chi dei due non saprei dirtelo).
    Due animali che lottano per convivere e per sopravvivere forse aiutandosi a vicenda.
    Dico forse perché con la tigre honqualche dubbio.
    Ma che importa?
    È solo magia quelli che vedo da lì a poi.
    Son magici i pesci volanti , la balena , le meduse è tutto quello che succede dopo.
    È così struggente vedere Pi addolorarsi per la perdita del suo diario nella tempesta quello che per lui rappresenta quasi un testamento ,la traccia di se.
    È così tenero vedere Pi che poggia la testa di Parker sul suo grembo nel momento che sembra stiano per morire.
    È impressionante la preghiera che il ragazzo rivolge a Dio.
    Lo ringrazia perché sta per morire è così rivedrà la sua famiglia persa nel naufragio.
    Ringrazia Dio perché sta per morire! Incredibile.
    Ho letto su wiki la trama che mi son perso del film e la nota riguardo la religione.
    Induista, buddhista,Cristiana Bho?
    Dio è tutto questo e anche la natura è Dio.
    C’è un disegno divino , tutta la storia è un percorso disegnato da Dio poi se uno ci crede, bene altrimenti crederà a qualcos’altro!
    La Tigre alla fine non ringrazia e se ne va.
    È Pi piange , forse tra i due animali la tigre non sa cosa sia la riconoscenza e si è “lasciata ammaestrare” per sopravvivere.
    È la natura.
    Una standing ovation agli effetti speciali.
    Non so quanto abbiano recitato gli animali ma il risultato è fantastico.
    Quell’isola a forma di uomo dove trovano conforto temporaneamente i due protagonisti forse vuol essere la metafora della cattiveria umana.
    O di una società che ti culla ma poi è pronta a colpirti quando meno te lo aspetti.
    Quelle scene in mezzo al mare con sfondi da cartolina ...bello , veramente bello .
    Non l’ho trovato monotono ...e penso che mi sarebbe piaciuto molto anche la prima parte che ho perso .
    Comunque ho visto il meglio!
    Ciao


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    1. eh, cavolo, ma se hai visto da quando è solo con la tigre -vado a memoria- ma hai perso tipo 40 minuti di film...

      e molto molto importanti

      il tuo dire "è solo magia" è una presa di posizione al -bellissimo- finale del film

      molto belle le scene che citi in un film di cui secondo me si parla troppo poco. Ma adesso grazie ai tre passaggi televisivi l'hanno visto in tantissimi e amato quasi tutti

      sì sì, alla fine quale religione sia non è importante e anche la lettura che dio potrebbe essere la stessa Natura è molto pertinente

      la tigre che se ne va è una scena apparentemente "brutta" ma molto significativa, alla fine ogni essere vivente ha la sua natura, i suoi istinti, e niente può cambiarli

      gli effetti speciali al cinema erano DEVASTANTI, roba da stare a bocca a aperta

      ma anche in tv fanno il loro effetto

      credo che anche gli animali siano tutti effetti speciali, o quantomento in tutte le scene d'azione

      sì, sull'isola dei suricati mi pare che lui stesso desse una lettura simile alla tua

      boh, non so se ho scritto monotono, era per trovare un difettuccio ;)

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    2. Te lo dicono su fb che lo hanno amato tantissimo?
      Il discorso del passaggio televisivo è un po’ una palla al piede ....mi chiedo con quale criterio si decida la distribuzione di un film.
      Pensa se anche solo un quarto dei film che “pubblicizzi “ qua sul blog avessero un passaggio televisivo sarebbero apprezzati o odiati ...ma comunque conosciuti e non solo da un pubblico di nicchia.
      Misteri dei palinsesti televisivi.
      Anche se Rai 4 e Rai Movie tra le televisioni in chiaro si stanno dando da fare nel farci riscoprire certi gioiellini cinematografici.

      No non hai scritto te che il film è monotono.
      E l’impressione che mi han dato quelli che a riguardo avevano commentato il film.
      Però forse è più esatto il termine lento che monotono.
      Anche se a volte credo che il silenzio o la lentezza in un film parli più di tante parole.
      Credo sia importante cogliere la bellezza anche in quegli attimi .
      A volte anche gli sguardi parlano.
      Forse mi son perso la parte più importante del film ..dai commenti forse quella che ha dato più noia.
      Però ripeto ho visto il meglio.
      Ho visto un film che poteva benissimo funzionare anche se fosse partito con la scena della tigre nella barca e Pi nella zattera in mezzo al mare.
      Come la spiegazione ai due tizi dell’assicurazione che Il ragazzo da in sostituzione della storia “vera” ( quella che ho visto io) con la favoletta del cuoco cannibale ,il marinaio la madre ecc..
      Per me che non avevo la prima parte del film ho creduto se la fosse inventata ..perché come dici te è più facile credere a un cuoco cannibale che ad una strana complicità tra due animali.
      C’è una scena che mi è rimasta particolarmente impressa e alla luce della tua recensione mi va di sottolinearla , nell’altro commento ho dimenticato di scriverla.
      È il momento , silenzioso , contemplativo anche quello ,magico, dove sia la tigre che il ragazzo si specchiano sull’acqua del mare .
      La tigre vede riflessa la sua immagine ( dicono che gli animali non si riconoscono negli specchi) poi scompare e appare quella di Pi.
      Alla fine nessuno saprà mai quale delle due storie raccontate sia quella vera.
      Come dice Pi allo scrittore , quella in cui uno crede.
      Ciao
      ( si devo recuperare il film x intero .Merita. Magari)

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    3. sì sì, su fb dove, ahimè (ma te lo dissi) ci sono 10 volte i commenti che qua

      il problema è che qui nel blog recensisco solo due tipi di film. O quelli che vedo al cinema (35%) o quelli che vedo in rete ma non distribuiti (55%)

      poi il 10% rimasto sono Netflix o pochissimi in tv

      questo che significa. Che i film di cui parlo io non sono passati al cinema e quindi è quasi impossibile finiscano in tv, i casi sono rarissimi

      Solo Rai 4 ogni tanto recupera qualche gioiello non passato al cinema

      Tra l'altro anche in un mondo ormai tutto in rete i film in tv sono di gran lunga i più visti

      sul concetto di "lento" una volta vorrei farci un post. Il lento non è mai oggettivo, ma è un ritmo mentale, solo dello spettatore.

      Certo, ci sono oggettivamente film più o meno veloci e d'azione ma la percezione del lento, per me, co ste cose non c'entra niente

      in questo film di lento c'è poco, semmai di "fermo", ma l'interesse è sempre alto

      comunque l'ho rivisto in tv proprio poche sere fa (forse la stessa del tuo commento) e mi sono accorto che hai perso un'ora esatta. E, insomma, mezzo film...

      ed è vero, Vita di Pi è bello anche solo per il secondo tempo ma nel primo, oltre a succedere tante cose, ci sono tantissimi discorsi sulla religione, che non ricordavo

      quella scena è bellissima e, se posso fare una battuta, molto "profonda"

      sì, è un film molto aperto, non schierato, sulle religioni, su quello a cui vogliamo credere o forse su quello che ci piace più credere

      e io sta cosa non la sottovaluterei

      magari non c'è un aldilà, ma a volte averci creduto in vita quella vita te l'ha fatta vivere in maniera migliore

      oppure no :)

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    4. La mia considerazione sulla lentezza del film come possibile causa di noia e quindi di giudizi non positivi m’era venuta leggendo i commenti che avevano scritto prima di me.
      Trovavo o provavo a trovare una giustificazione al loro dispiacere .
      Tutto qua :)
      Soggettivamente non ha dato fastidio a me questa qualità del film.
      Poi fermo o lento che sia ...hai ragione forse è giusto farci un post.
      Per far chiarezza.
      Io comunque le idee c’è le ho molto chiare ;)
      Non tanto con Vita d Pi , ma prova a pensare a A ghost story.
      Pensa ai fermo immagine su loro due abbracciati a letto.
      Non so, se il regista invece di farla durare 1minuto e mezzo avesse deciso che durasse 5 secondi ..la percezione soggettiva sarebbe stata sicuramente diversa.
      Il fermo ti invita a riflettere..diciamo ti da tempo ..!
      Poi ti dirò una cosa , tempo fa commentavo un film horror fine anni settanta ..non ricordo se italiano o inglese.
      E tra le cose che scrissi ricordo , c’èra anche il mio disappunto sul ritmo del film ( tipico secondo me di tanti film di quegli anni) , sulla sua lentezza ( non solo riferita alle scene d’azione eh..!) che definiii quasi patologica.
      Il blogger mi rispose alla fine del suo post: caro Max , la lentezza che tu rimproveri a quei film è quella che io amo e che me li fa preferire a tanti altri recenti e non)
      Fai il post sulla lentezza allora!
      A parte che con te più ti si chiedono le cose e poi meno le fai ;)
      Se funziona come con i film che ti invitano a guardare...;)
      Buona giornata

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    5. sì sì, A Ghost Story è un perfetto esempio di dove tempi fermi donino potenza al film, anzichè annoiare

      ovviamente per un pubblico dalla mente aperta e non ormai atrofizzato solo sul cinema di cacca

      la risposta del blogger è giusta, la condivido

      ma non è che sia legge universale, a volte film con ritmi lenti o tempi fermi annoiano solamente ;)
      dipende se uno riesce a creare atmosfere, interesse, profondità

      eh, sì, funziona come coi film, io riesco a fare/vedere solo cose improvvisate

      ma vediamo :)

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3 ciao