20.5.17

Recensione: "Autopsy" (The Autopsy of Jane Doe)

Risultati immagini per the autopsy of jane doe poster


Un grande film horror, inquietante, profondo, benissimo girato.
Il corpo morto di una ragazza bellissima e dall'identità sconosciuta.
Un'autopsia che rivela segreti incredibili.
E una metafora straordinaria sul bisogno di tirar fuori le cose.
Prima che sia troppo tardi

La recensione sarà veramente pessima, viene 15 giorni dopo la visione del film.
Ne avrei scritto almeno il triplo.
Scusate.

The Autopsy of Jane Doe è uno di quegli horror che ti riconciliano col genere, uno di quelli dove trovi veramente tutto, regia, stile, inquietudine, profondità, letture, atmosfera, cambio di marcia.
E fa ancora più piacere che a girare sto notevole horror sia stato il norvegese Ovredal, il regista del mio amatissimo Trollhunter.
Una coppia di film mica da poco eh...
Ma lo vedi subito, lo vedi subito quando un horror ha dietro una cura, basta quel titolo iniziale che si svela a poco a poco, bastano le prime due inquadrature fuori di quella casa, roba che sembra di trovarci in It Follows tanta è la cura e il nitore.
E poi quella terribile scena del crimine e poi lei, la bellissima Jane Doe (nome che si dà per convenzione alle vittime prive di identità o agli sconosciuti in genere), quel suo corpo bianco disotterrato nella torba.
Poi siamo a casa Tilden, casa dove nel seminterrato padre e figlio svolgono il loro lavoro.
Obitorio/crematorio, a loro sono affidate le autopsie.
E il film svela subito il proprio coraggio, quello di mostrare senza alcun filtro (ma non con la sensazione di voler scioccare o avere questo come finalità principale) le pratiche autoptiche.
Corpi tagliati, ossa spezzate, campioni prelevati, cuori e cervelli estratti.
Sì, un grande incipit, vario, interessante, benissimo costruito.
Poi a casa Tilden arriva lei, Jane Doe.
C'è da sapere entro la mattina successiva di cosa sia morta questa ragazza trovata per caso nella casa dove è avvenuto un autentico massacro.
E niente, la ravvicinatissima god view sul viso della ragazza, inquadratura che tornerà decine di volte, è straordinaria.
Vi giuro che mi metteva un senso di inquietudine e al tempo stesso di "bello" che non vi so descrivere. Una di quelle inquadrature che mi ricorderò per davvero parecchio tempo.
La genialità di questo horror sta in questa tremenda situazione di stasi e morte che però nasconde un horror cerebralmente dinamico come pochi.
Lo spettatore sarà catapultato in una ricerca della verità che spazierà tra più generi.
E il trovarsi praticamente in tempo reale renderà ancora tutto più bello.
Il film avrà una svolta horror che se per certi versi ritengo strepitosa (chi è lei e cosa fa è perfetto) crea però, al tempo stesso, una serie di comportamenti nei due Tilden che molte volte fanno davvero arricciare il naso.
Se infatti la loro ritrosia al paranormale è assolutamente comprensibile, è davvero mal gestita la loro reazione quando quel paranormale sarà senza ombra di dubbio inconfutabile.
Sono due però quelli che ritengo i meriti maggiori del film.
Il primo è una grandissima riflessione sulla sofferenza. La ragazza presenta un corpo perfetto, senza alcuna ferita o altro.
Poi più lo aprono più vengono fuori elementi che fanno capire l'incredibile sofferenza che quella ragazza deve aver passato. E anche se alla fine scopriremo la sua identità questo non cambia una virgola sulle profonde riflessioni che questo aspetto ci aveva scaturito.
Non è un caso che al "Lascia che ti aiuti", di padre Tilden lei faccia provare a lui tutto quello che aveva passato.
Perchè è questo a cui lei tiene, liberarsi di quella sofferenza che la mangia viva dal dì dentro.
C'è però una scena piccolissima che secondo me ha una metafora straordinaria.
Padre e figlio parlano della madre defunta.
E di come lei abbia sofferto per aver tenuto "dentro le cose", non si sia mai liberata di quello che suo marito le faceva passare.
E questo probabilmente l'ha uccisa e ha privato di una madre il ragazzo.
Beh, questa metafora del tenersi dentro le cose in un film con questo soggetto, con le ferite che Jane Doe aveva dentro di sè, penso sia straordinario.
Perchè tenersi dentro le cose uccide.
E non dovrebbe servire un'autopsia per rivelarle.
Bisogna farlo in vita

13 commenti:

  1. Parole sante , mai tenersi dentro le cose.
    Bisogna aprire la bocca e far fuoco.
    Anche al costo di dire cazzate ...ma bisogna sempre buttar fuori quello che ci tormenta!
    Anche a costo di ferire chi ci vuole bene.
    C'è sempre tempo poi per perdonare e perdonarci.
    Bentornato Bepi

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    1. Era tutt'altro tipo di cose da tirar fuori

      altro che ferire

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  2. Contea Sergej: 21 Maggio, Anno Domini 2017; (Il filtro magico del Cinema)

    "Il Cinema è il luogo magico in cui si realizza il processo creativo...bentornato..."

    "Ben detto!... Eccellenza"

    ;)

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  3. è diretto dal regista di Trollhunter (ponevo particolare fiducia su questa pellicola) ma non mi ha convinto del tutto, prima mezzora riuscitissima:

    -spoiler-
    ottima atmosfera, specialmente con la scoperta a mano mano degli indizi (la scena della autopsia l'ho trovata fantastica)che porteranno poi ad una seconda parte del film che prende una deriva soprannaturale e abbastanza scontata e banale

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    1. ti capisco perfettamente

      a me la scelta è piaciuta molto, meno parte della realizzazione di questa parte soprannaturale

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  4. Pierluigi Tronchetti21 maggio 2017 alle ore 14:24

    Ero partito con la precisa idea di chiamarti; fortunatamente ho realizzato che sarei stato arrogante, egoista, nonché stupido e insensibile se l’avessi fatto .
    Così ho scritto due righe; ma una volta rilette ho compreso di quanta banalità e retorica mi sarei macchiato fossero giunte sino a te.
    A volte un uomo ha il desiderio e la necessità di restare da solo con sé stesso, lontano da voci e parole che d'improvviso somigliano a sgradevoli rumori. Un uomo ha bisogno del suo “renovatio” prima di tornare ancora a vivere e respirare il mondo.
    Un abbraccio fortissssssimo

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    1. non ci sarebbe potuto essere niente di scontato, banale o arrogante fatto da te

      ce lo daremo dal vivo st'abbraccio ;)

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    2. Pierluigi Tronchetti22 maggio 2017 alle ore 22:55

      Ce poi contá.....

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  5. Film inaspettatamente grande e... gran bel pezzo. La metafora che cogli sul tenersi dentro le cose è meravigliosa; presa da una sensibilità (forse) troppo femminile me la ero fatta scappare.

    Solo una cosa... perché i comportamenti dei Tilden ti hanno fatto arricciare il naso?

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    1. grazie mille Steph...

      Perchè ci sono stati presentati come "scienziati", increduli a qualsiasi cosa potesse esulare dal dimostabile

      e invece dopo che succedono tutti quegli eventi pazzeschi niente, ne parlano quasi tranqullamente, reagiscono in un modo per me assurdo

      mi ero appuntato almeno 3,4 comportamenti o frasi davvero mal gestite

      ma scrivere dopo 15 giorni è difficile ;)

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  6. Per me il ditino che si muove è stata una caduta di stile...

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due cose

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3 ciao