1.5.17

Recensione "To steal from a thief" (Cien anos de perdon)

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Un heist movie spagnolo a mio modo di vedere davvero consigliabile
Magari un filo televisivo, magari con qualche attore fuori parte.
Ma ci sono almeno due personaggi che valgono il prezzo del biglietto, una bellissima ambientazione e una storia che, partendo da una rapina, andrà a colpire l'intero apparato politico di un Paese.

Toh, dopo una settimana ci si rivede...
In realtà prima di questo bel thriller spagnolo avevo visto un altro film -casualmente e curiosamente sempre spagnolo- che ritengo veramente bellissimo, Magical Girl.
Il problema è che un film di quel valore e di quella "difficoltà" non può avere una recensione a 6 giorni dalla visione, lo rovinerebbe.
Magari un giorno ci ricapito.
Ho messo volutamente entrambi i titoli del film nel post, e li ho messi sempre volutamente in quest'ordine.
Infatti, per un curioso caso, il titolo originale è praticamente la continuazione di quello internazionale.
"Chi ruba ai ladri avrà 100 anni di perdono"
recita un detto spagnolo.
E, attenzione, perchè il titolo è anche in qualche modo un aiuto per la lettura "morale" che il regista dà alla sua opera.


Siamo a Valencia, un una giornata di tregenda.
Piove in un modo impressionante, la città è in tilt.
In una delle banche più grandi della città irrompono sei rapinatori. Cercano di portare via tutto il possibile. Ma ad un certo punto si viene a sapere che quello che c'è di più importante dentro quella banca non sono i soldi, ma qualcos'altro...
Io l'ho trovato un gran bel heist movie, pieno di qualità e pieno di difetti.
Anche nelle stesse "categorie" possiamo trovare gli uni e gli altri.
Ad esempio se è fantastica ancora una volta la prova di Luis Tosar (che attore...) e se possibile ce n'è uno ancora più bravo di lui, Rodrigo de la Serna, è anche vero che qualche altro personaggio lascia a desiderare, su tutti l'insopportabile milf direttrice della Banca, che non so se è colpa del personaggio o dell'attrice, ma fosse per me le avrei sparato subito.
Certo che è difficile dirigere un cast di quasi 40 persone, visto che nel film, a mò di Quel pomeriggio di un giorno da cani, vengono tenute in ostaggio diverse persone.
Ho amato l'ambientazione, questa banca-cattedrale, questa città sotto la pioggia.
Ho amato il personaggio del rapinatore capo, sboccato, intelligente, cattivo ma poi nemmeno così tanto. Mi sono piaciuti molto quasi tutti i suoi dialoghi.
Ma ho trovato davvero buona anche una sceneggiatura che non cerca mai colpi di scena ma è solida, ben calibrata, con qualche buona trovata (il tunnel costruito da loro che si allaga proprio quel giorno) e, in un certo senso, pure "importante".
Sì perchè questo film, e torniamo al titolo originale, è un durissimo attacco verso i poteri forti, dal capo di stato ai politici, dalla polizia ai banchieri. Tanto che alla fine ci ritroviamo a parteggiare per i rapinatori che saranno sì dei balordi ma dietro la loro presunta cattiveria e propositi di devastante terrore (pensiamo ai giubbotti esplosivi) nascondono invece una buona etica e dei caratteri affatto terribili.
Penso ad esempio a 2,3 scene in cui persone veramente cattive avrebbero tranquillamente ammazzato quella che avevano di fronte, anche fosse della "loro" parte.


Tornando a sopra se è interessante la parte politica del film (e di conseguenza quella morale) è anche vero che ad un certo punto si inizia a faticare un pò a seguire questi inciuci, questi segreti, questi rapporti ambigui e il film perde molto del ritmo che la rapina in sè per sè aveva regalato.
Ho trovato molto strana la scelta di avere quelle mascherine per coprirsi il volto. E addirittura uscire per strada e farsi vedere. Cioè, veramente vogliamo credere che i sei poi non verranno riconosciuti se la scamperanno?
La richiesta di avere un minibus per essere portati all'aeroporto mi ha richiamato, ovviamente, i fatti di Monaco 72 raccontati in modo magistrale in un documentario stupendo che vi consiglio, One day in september.
Ah, dimenticavo il personaggio che, dalla metà in poi, diventerà la variabile impazzita che in almeno 3 casi deciderà il destino del film. Mi riferisco al Loco, un bel ragazzo ma con quoziente intellettivo ai minimi termini, un buono e un pazzo (vedi nick) allo stesso tempo, uno capace di mandare in vacca qualsiasi cosa in qualsiasi modo. Anche lui l'ho amato molto.


Ma quello che mi è probabilmente più piaciuto è questo dipendere del film e delle sue azioni dal tempo meteorologico. E in questo senso considero la top scene quella in cui lui, attraverso le tapparelle, vede splendere il sole.
Che dire, a volte si ha la sensazione di qualcosa di un pizzico televisivo. Ma c'è ritmo, ci sono buoni attori, ci sono buoni spunti narrativi, c'è un bel film di genere.
E, almeno per me, c'è una cosa più importante.
Son tornato a scrivere.
Poco e male, ma l'ho fatto

7

8 commenti:

  1. Eccolo!
    Piacque pure a me; ultimamente le rapine in banca generano bei film, mi viene in mente hell or high water, e belle critiche sociali.
    (Al posto di -belle- dovrei dire: scontate? Non nel senso di banali, purtroppo, quanto di tristemente realistiche).
    Vincenti sì i due rapinatori, visivamente oltre che per scrittura, rendono così il finale un lieto fine!
    La banchiera stronza se ne esce con pure i diamanti invece, ma vada al diavolo, un po' troppi se sei bella te la cavi in questo film ghgh.
    Ciao Cadeeeeeen!

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    1. Sì, vero, belle quanto scontate ;)

      verissimo, il finale è quello che tutti alla fine speriamo e, secondo me, la sequenza della metro con quegli sguardi (anche il "tonto" colpisce per la sua disincantata dolcezza) è bellissima

      io quella l'ammazzerei, ma l'attrice proprio...

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    2. OT
      Consiglio horror passatempo-bello recente: a dark song.

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    3. E' proprio il periodo in cui ho bisogno di horror passatempi

      ieri ne ho visto uno parecchio bello, dopo scrivo

      questo appunto

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    4. Dark song dici?
      Dai, scrivine, così ti commento su quanto ho amato il finale!
      Quel desiderio, urca.

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    5. lo farò, non so quando ma lo farò

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  2. per un po' ho temuto stessero rifacendo "Inside Man", certo, si parte da lì, poi il film ha una sua personalità.
    a me è piaciuto.

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