26.7.21

Tipi da Videoteca, tutta la seg..., ehm, saga, in un unico post




Sette anni fa decisi di raccontare nel modo più divertito possibile (spero per qualcuno anche divertente) tutti i personaggi e le situazioni più assurde che mi capitarono nei 6/7 anni in cui ho avuto la videoteca.
In realtà dentro ci sono anche cose quasi drammatiche ma tutte sublimate (forse per superarle) con la massima ironia. Tutti questi anni in "tanti" mi hanno detto di mettere tutto in un post unico (erano 23 racconti) perchè altrimenti era scomodissimo e dispersivo leggere. Finalmente l'ho fatto.

Se volete conosce Il Terrorista Puttaniere, Il Messo del Diavolo, il Fruttivendolo Gomorriano, l'Ameba col Cane, il Pizzaiolo a cui rodeva il culo e tanti altri personaggi principali o minori è tutto qua dentro. Ma è anche un modo per ricordare un mondo che non esiste più nè può esistere più praticamente, quello della videoteca, in cui veder film costava una piccola fatica, un piccolo costo ma, soprattutto, significava uscire e conoscere gente.

Attenzione, tenete lontani dalla lettura i bambini vista l'elevatissima presenza di sesso (scrissi 4 puntate solo sui fruitori del porno ad esempio)  . Finalmente me so tolto sto dente dopo anni

Tipi da Videoteca (N°1): Il Terrorista Puttaniere - 1 - L'ottimizzazione degli spazi




"Ah, ma non c'è più la fica che c'era prima?"

"Non ho capito scusa"
"No, dico, sono venuto l'ultima volta 4 mesi fa e c'era una fica da far paura, dov'è?"
"Ah sì, hai ragione. Me dispiace per te ma ho preso il negozio io adesso, quindi o diventi frocio o non guardi più film"
L'uomo si mette a sedere, ha un volto molto simpatico e per niente foriero di tutto quello che da quel giorno mi dirà, mi farà e mi dimostrerà.
Io faccio amicizia subito, dopo 5 minuti a un occhio esterno potevamo sembrare due (mezzi)uomini cresciuti insieme.
"La voi sapè na cosa?"
"Ebè" (espressione perugina per dire certamente)
"Lo vedi lì dietro la macchina del noleggio?"
"Sì"
"Ecco, na volta quella che c'aveva il negozio prima de te ce l'ho portata e l'ho battezzata lì dietro"
Mi sembra assurdo, tutto assurdo.
Questo che dopo 5 minuti me dice ste cose, la faccia con cui le dice, l'assurdità stessa della cosa (lo spazio dietro la macchina del noleggio è circa di 60 cm, se pieghi le ginocchia non c'entri).
Il problema è che poi facendo il confronto con tutte le altre cose che nel tempo mi dirà capirò che quel primo racconto non solo era vero, ma il più normale.
"Sei un grande" gli dico.
Un pò perchè lo penso davvero un pò perchè a uno che ti racconta subito ste cose devi rispondergli così, ne va del loro ego e della tua sicurezza.
"Non sono un grande, sono semplicemente il meglio"
(Appunto)
"Senza dubbio" gli rispondo ancora
Facciamo la tessera, ci mette dentro 30 euri, cavolo, il 90% dei clienti ne metteva 5 come prima (e a volte unica) ricarica.
Inizio a fiutare qualcosa, questo dietro c'ha qualche giro grosso, questo non è uno qualsiasi.
Mi guarda fisso negli occhi con un sorrisino beffardo e assolutamente indimenticabile.
(questo lo deve vedere il mi fratello, penso)
"Ascolta, che film me fai vedere oggi?"
"Ehm..., ma intendi i por..?"
"Ma che m'hai preso per un pervertito? (sì, uno che dopo 5 minuti mi dice che aveva mezzo stuprato la titolare del negozio dentro il negozio stesso l'avevo preso per un pervertito, ammetto) famme vedè qualcosa d'azione, qualche pistolettata"
In questi casi era facile.
A una richiesta così bastava rispondere Jason Statham e QUALSIASI cosa gli davi con l'attore pelato sarebbe stata un successone.
"Ti dò un film di Statham"
"E chi cazzo è?"
Ah, giusto, non vi avevo detto che i nomi non contavano nulla, dovevi fargli vedere sempre la foto.
"Questo" gli faccio mettendogli sul pc la locandina di Crank
"Bravo il mi cocco, mi piaci, te se vede che ce capisci!
(mai visto un film di Statham)
damme quello, movete"
"Vuoi altro?"
"Sì, dammi un porno"

Tipi da Videoteca (N°1): Il Terrorista Puttaniere - 2 - Chimica e Vagina





Il ninfomane che ormai frequenta il negozio da più di un mese non è (solo) un animale da monta.
Il ninfomane che mi racconta cavalcate in ogni ippodromo mondiale non è uno stupido.
Il ninfomane che se solo mettessi una parrucca lunga salterebbe addosso anche a me ha una laurea.
Due, se consideriamo quella honoris causa in vagina.
Il ninfomane è un chimico.
E, per mettere almeno una parolaccia entro le prime 6 righe, il ninfomane non solo è un chimico ma è un chimico a cui fumano letteralmente i coglioni.
Lo scopro un pomeriggio uggioso in maniera del tutto fortuita.
Da quel pomeriggio niente sarà più come prima. 
Prima c'erano discorsi solo su vagina e cinema d'azione.
A volte, al massimo, su cinema d'azione con vagina.
Discorsi poi proprio no, diciamo monologhi suoi con me che da bravo studente lo ascoltavo, cercavo di ca(r)pire i suoi segreti e ogni tanto gli davo un film di Statham per spezzare il ritmo.

"Ma sai che mi hanno fatto?" gli dico un giorno
"No, che t'hanno fatto? qualsiasi cosa te la risolvo io"
(in realtà non avevo nemmeno accennato sul fatto che fosse una cosa positiva o negativa)
"Un romeno m'ha fregato 3 film e m'ha dato il numero de telefono falso. Ha fatto la tessera apposta, erano i primi 3 noleggi"
"Lo troviamo e glie stacchiamo la testa. Com'è fatto?"
Rido. Ma giusto quei 4,5 secondi. Perchè i suoi occhi mi guardano fisso e capisco che lui non scherza. Ma proprio per niente eh.
"Perchè ridi?" mi fa
"Per quello che hai detto, l'ho sempre detto che sei il meglio, magari c'avessi davvero uno come te per recuperà i soldi in giro..."
"Ma guarda che io le teste le stacco davvero eh?"
"Certo, certo" gli faccio io
Poi, sempre io:
"Tiè, è uscito Blitz col tuo attore pelato, non è famoso come film ma dicono che è na bomba"
Guarda la locandina.
Come tutti i film di Statham nella locandina non c'è un cazzo, solo Statham. Ma basta lui. Poi c'ha pure na pistola in mano, bingo.
Lo faccio uscire con un Blitz insomma, anche se pare quasi un ossimoro come cosa..
Perchè avevo la pelle d'oca, l'aria si era fatta densa. Ma non tanto per le cose che aveva detto (e che magari, anche se assurde, potevano pure esser vere) ma per come me le aveva dette, occhi fissi su di me.

Torna il giorno dopo.
"Bello il film, ascolta, voi sapè come se fa la cocaina?"
(Ma damme almeno il tempo de ditte ciao stronzo no?)
"In che senso?"
"Lo voi sapè o no?"
"Sì sì"
(mai fumato nemmeno una sigaretta ma queste son cose che fanno cultura generale, magari me capitano al prossimo quiz che faccio)
"No, perchè io sono un chimico e fabbricavo la cocaina per i cartelli della droga in Venezuela"
"Ah ah, credo più che hai pipato quella lì dietro"
(indico l'angusto spazio dietro la macchina del noleggio)
((c'è bisogno della traduzione per pipato? no vero?))
"Allora facciamo na cosa. Me porti la tu sorella, te la pipo lì dietro, poi glie faccio la cocaina e poi glie stacco la testa, almeno te dimostro tutto insieme"
In quel momento ringrazio Dio che mi ha regalato 3 fratelli e nessuna sorella.
E quello non è gay, ma nemmeno lontanamente.
Insomma, sono (siamo) salvi.
No, non si può più scherzare. La faccia rimane simpatica, il sorrisino bellissimo, è un amico, un ottimo cliente e mi ci diverto un sacco.
Ma ora stiamo entrando in una nuova fase.
"Ascolta, prima che ti racconto come si fa la cocaina cerca sul pc ++++++ ++++++ (il suo nome), vedi quello che trovi"
Lo cerco, sono eccitato da morire, divertito, impaurito, straniato.
In realtà trovo un solo risultato.
E' un pdf.
Un documento ufficiale vero e proprio de non so che cazzo de tribunale.
Ma è scritto in spagnolo.
Comunque non serve averlo preso in culo da Almodovar per capirlo.
C'è il suo nome.
E c'è scritto che è tipo un cazzo di ricercato.
Non ho nuovi film di Statham, gli ho appena dato l'ultimo ieri.
"Ma lo sai che su Crank ad un certo punto su una macchina si vede il regista?"
Butto là.
Senza aver mai visto Crank e nemmeno sapendo di che parla.
"No, quando?"
"Ora non mi ricordo di preciso, ma verso la fine. E' quello col barbone che sta seduto sul posto di dietro. Dai, te lo noleggio gratis"
Prende Crank ed esce per 18 ore dalla mia vita.
Decido di cancellare il nome del romeno da quelli a cui, timidamente, avrei cercato di recuperare quanto mi avevano rubato.
Non voglio morti sulla coscienza.
Che poi aveva rubato 3 film orribili.
Me ne ricordo solo uno.
Blackwater Valley Exorcism.
Che però è del regista del cult assoluto La Casa di Helen.
Guido verso casa chiedendomi che razza di roba ci sarà dentro la cocaina.
E, non so perchè, ma mi immagino Jason Statham che stacca teste in un film d'azione.
Film d'azione con vagina.

Tipi da Videoteca (N°1): Il Terrorista Puttaniere - 3 - Breaking BED e Anna Maria Perez




L'uomo si siede davanti a me e prende un foglio.

Quell'uomo ai miei occhi non è più solo un uomo ma è un uomo che per qualche cazzo di motivo in Sudamerica stanno ancora cercando.
E io non lo so se lo stanno cercando perchè ha stuprato la moglie del dittatore (possibile) o perchè ha ammazzato 35 persone iniettandogli droga (probabile).
Fatto sta che pur senza mai averne vista una sola puntata so che davanti a me ho quello che in caso di remake italiano interpreterebbe il ruolo di Walter White in Breaking Bad.
Solo che da noi la chiameremmo Breaking BED.
Sì perchè quell'uomo non solo sa fare la cocaina ma spacca i letti almeno 5 volte al giorno. E per spaccarli usa esseri umani di sesso femminile.

Walter White prende un foglio.
Disegna cose strane ed essenziali, paiono secchi, barili, vasi, qualcosa del genere.
E inizia a spiegarmi come si fa la cocaina.
Fino alle foglie riesco a seguirlo ma poi andiamo di alcaloidi, solventi e altre parole pescate in un vocabolario di cui non ho mai avuto una copia.
Poi, nel frattempo, entra lui.
Lui è un ragazzo con evidenti problemi psicofisici, un ragazzo così tenero, dolce, buono e indifeso che anche a dirgli che non hai un film ti sembra di commettere un crimine contro l'umanità.
Alto circa 1.80, magrissimo, allampanato, con gli occhiali.
Una voce catatonica.

"Mi dici che film ha fatto Anna Maria Perez?" mi chiede
E' innamorato di Anna Maria Perez.
Chi è Anna Maria Perez?
Una comparsa in qualche film dove i ragazzi ballano, tipo Fame e Step Up.
Lui l'ha vista in Fame e se ne è innamorato.
Innamorato nel senso più alto del termine.
Ho dovuto scorrere tutto il cast di Fame su Imdb per capire di che attrice parlasse.
Sì, ma questo, la ricerca cioè, è successa MESI fa.
Perchè lui sta domanda:
"Mi guardi che film ha fatto Anna Maria Perez?"
me la fa OGNI volta che viene
ossia un giorno sì e l'altro pure
"Ci abbiamo guardato tante volte, non ti ricordi?"
"E poi ci metti il bicarbonato"
"Me li puoi far vedere un'altra volta?"
Oddio, spetta, quella frase in mezzo di chi è?
Ah, del chimico che intanto prosegue la sua spiegazione ad alta voce incurante di chiunque entri.
Bicarbonato...
Ora non posso dialogare con lui, devo prima finire con l'Harry Potter magro.
"Guarda, ha fatto solo Camp Rock uscito in Italia, nient'altro. Lo vuoi?"
(un filmone credo)
"Ma l'ho già visto tante volte"
(e te credo, gliel'avrò dato 10 volte visto che Anna Maria Perez, oltre Fame, è solo LI', che ci posso fare?)
Poi ho un'intuizione geniale.
"Perchè non fai na cosa? perchè invece che pensare a quell'attrice non vedi altri film sul ballo come Fame?"
"Poi aggiungi il cemento"
"Tipo?"
"Tipo gli Step Up, ce ne ho già tre e tra un pò esce un altro"
"Poi l'ammoniaca"
"Me li fai vedere?"
"Sì, guarda, sono questi qua"
Gli metto le locandine sul p.c.
"Poi aspetti che il cemento cementifica"
"Va bene, me li dai?"
"O.k, tutti e tre?"
"Sì"
"Al posto dell'acqua puoi usare anche la benzina però"
No, aspetta.
Il mio cervello parlava col ragazzo che ama Anna Maria Perez ma ha captato altro.
Mentre noleggio Step Up 1,2 e 3 a quell'ammasso di ossa e dolcezza chiedo all'uomo vicino a me:
"Che cemento?"
"Cemento"
"Sì, ma che vuol dire, che tipo di cemento?"
"Cemento"
"Cemento?"
"Cemento"
"E che benzina, che intendevi?"
"Benzina"
"Benzina quella?
"Benzina"
La macchina sputa fuori i tre film minchioni del ballo.
Mi alzo, li vado a prendere e li dò al ragazzo.
Sto per commettere l'errore più grande della mia vita ma in quel momento non lo so, lo capirò solo il giorno dopo quando me li riporterà.
Torno a sedere, l'uomo ha finito e si alza.
Mi lascia il foglio lì sopra la scrivania, con tutti i passaggi, con tutte le spiegazioni.
Ancora non so cosa gli sia successo in Venezuela, come è fuggito, perchè lo ricercano. Ma ho capito quello che faceva là.
Non era solo chimico, ma anche muratore e benzinaio.
Sì perchè cari i miei cocainomani dentro la vostra merda c'è il cemento e  la benzina.
E il bicarbonato se vi può far stare più tranquilli.

"Se impari a farla fai milioni" mi dice indicando il foglio.
Va verso la porta.
"Niente Statham?" gli dico io
"No che devo trombà con una stasera"
"E perchè le altre sere no?"
"Sì, ma questa non vole che durante la trombata guardo i film"
"Ma perchè mentre guardi i film che ti dò te fai sempre quel lavoro?"
"Ho una malattia. Se non scopo una volta ogni ora, un'ora e 10 al massimo mi sento fisicamente male"
"Ma allora come fai a passà i pomeriggi qui con me?"
"Forse non ti sei accorto ma ogni oretta esco"
E' vero, ogni tanto si alza, esce, poi ritorna.
La testa mi pulsa.
Ma come può combattere la malattia nei quarti d'ora in cui si assenta?
Ma ce l'ha lì fuori chiuse nel bagagliaio?
Sono tentato di uscire con lui, di vedere che cosa ha in macchina.
Ma ho il terrore di trovarci ragazze legate.
E scorte di bicarbonato, secchi di cemento e taniche di benzina.
Esce.
Il negozio comincia ad andar male, il noleggio sta morendo.
Guardo il foglio.
E se imparassi a fare la cocaina?
Nel momento in cui decido di sì mi accorgo che nel frattempo le mani avevano già fatto coriandoli del foglio.
Avevo il segreto del mondo e l'ho sbriciolato inconsciamente.
In questo momento vedrei anche un film della serie Step Up per non pensare.
Ma l'ho noleggiati tutti e 3.
Spengo il pc in cui una sorridente Anna Maria Perez mi guarda negli occhi cercando di convincermi che anche lei può essere un'attrice.
No, non lo sei, sei solo una comparsa che balla dietro i protagonisti.
Ma hai spezzato il cuore ad un ragazzo dolcissimo.
Tu non lo sai, ma gli hai spezzato il cuore.

Tipi da Videoteca (N°1): Il Terrorista Puttaniere - 4- Venezuela, Danny Trejo, Adrien Brody e teste per aria



L'album è nero come una notte senza luna.
Grande, pesante.
Non mi pare avesse nessuna immagine davanti, nessuna scritta, nessun titolo.
Solo la notte senza luna in copertina.
E non solo in copertina, scoprirò poi.
"Eccolo"
"Ecco cosa?"
"Il Venezuela no?"
Ah già il Venezuela.
Dove stava lui, dove creava cocaina per i cartelli della droga, il posto dal quale in qualche modo è scappato.
Laggiù in realtà lo cercano ancora.
E lui invece è qua, in una videoteca di 22 metri quadrati a noleggiare Statham e puttane.
Vabbeh, vediamo sto Venezuela.
Apro.
C'è lui in mezzo ad altre due persone, due di quelli che se li incontri per strada li puoi confondere con Danny Trejo.
Sì perchè se sei sudamericano e delinquente la tua faccia diventa, pressapoco, quella là.
Magari meno butterata, magari con meno sfregi.
Dipende solo da quante coltellate ti sono finite addosso e da quanti proiettili hanno terminato la propria corsa sul tuo corpo.
"Bei figli de puttana questi eh?"
"No, questi se te li guardi male dopo 5 minuti te staccano la testa, i figli de puttana li trovi anche a Castiglion del Lago, questi son 5 categorie sopra, la loro mamma è puttanissima"
Non posso che dargli ragione.
Se mi entrasse uno di quelli in negozio nemmeno gli direi buongiorno o sentirei di cosa ha bisogno, gli darei le chiavi del negozio e mi scuserei per aver occupato il suo posto fino a 5 minuti prima.
Continuo a sfogliare.
E' tipo una piccola cittadina, la strada ha più polvere del mio negozio, sembrano esserci casette, piccoli negozi e un'aria fatale che tenta timidamente di fuoriuscire persino dalle pagine.
Uno di quei luoghi in cui tutto sembra fermo e quando si muove qualcosa allora vuol dire che è qualcosa di pesante.
"Questo è il carcere dove stavo" dice
"Come il carcere, non mi sembra un carcere"
"Hai ragione, il carcere in confronto è un centro benessere. Qui ti sembra di esser libero ma hai più possibilità di morire qua che in caso di schianto in aereo"
Insomma, è una specie di carcere-comunità in cui tengono le belve fintamente libere ma impossibilitate ad andar via. Guardie dapertutto, fili spinati, torrette. Insomma, un campo di concentramento con più appeal, con le stradine, con i negozi.
E con figli di puttanissima dentro.
Ma tanto le guardie poco contano, il grosso del lavoro mica lo fanno loro, lo fanno i carcerati stessi.
Sì perchè se lì ti svegli che ti girano i coglioni esci di "casa" e ne ammazzi un paio.
"Io ero un pò il protetto, perchè facevo la cocaina per tutti" mi fa
Insomma, pensavo di avere davanti a me Walter White e invece ho un cazzo di Adrien Brody che invece che suonare il piano prepara la cocaina per i nemici che l'hanno catturato.
Ridacchio nervosamente.
A me, qualsiasi cosa ne pensiate voi, sto personaggio piace.
E malgrado eticamente vada contro ad almeno 43 miei valori per me è un grande. Lo farò capitano della squadra penso.
Ma su cosa significhi sta frase, forse, ci torneremo.
Sfoglio ancora.
E l'orrore arriva senza che nemmeno mi potessi preparare un secondo per affrontarlo.
Teste.
Teste dapertutto.
Teste infilate in pali, teste in terra, teste vicino ai corpi che prima le ospitavano, teste,addirittura, sopra le traverse di fatiscenti campi da calcio.
"Te l'ho detto che potevo staccà le teste veramente"
Io nemmeno riesco ad ascoltarlo.
Io vedo quello scempio (credo che non sia durata più di 10 secondi la cosa perchè io potrò pure essere appassionato d'horror, anche pesante, ma appena vedo l'orrore vero, quello reale, posso svenire in 27 secondi).
Guardo quello scempio per pochi secondi, il tempo di cercare di decifrare in quelle espressioni di quei volti di quelle teste di quei corpi che non ci son più tutte le possibili cose che il cervello potrebbe aver pensato un secondo prima di trovarsi in una casa ambulante
.
"Sono un pirla"
"Ho paura"
"Me l'aveva detto la mamma che era meglio studiare che sparare alla gente"
"Un ultimo tiro di cocaina?"
"Non lo fare, ti prego, non voglio morire"

Ogni volto una frase, ogni volto una storia.
Perchè in Sudamerica è così, in Sudamerica la droga non ti uccide da sola, no, quello succede da noi finti civilizzati. In Sudamerica morire di droga significa una pallottola in fronte, una pugnalata nel cuore, una testa decollata.
La droga è il motivo per uccidere, non quello della morte.

"Tu lo hai mai fatto? Hai mai ucciso qualcuno, hai mai staccato una testa?"

(ti prego, non mi cambia nulla ma dimmi di no, dimmi di no perchè sei qui davanti a me, e mi stai simpatico, e mi fai ridere con la tua malattia del trombare e con il tuo essere superiore a tutto e tutti, dimmi di no perchè lo so che laggiù il confine tra le possibilità di avere ucciso e il non averlo fatto è labilissimo ma il confine tra quello che sei dopo aver ucciso o non averlo fatto è invece un confine gigantesco, gigantesco, dimmi di no perchè voglio continuare ad essere tuo amico, a darti Statham e puttane e voglio vedere un giorno che tieni nascosto in macchina, dimmi di no perchè non son pronto per il sì)

"No" mi dice

Chiudo l'album.
Esco fuori.
Faccio i 30 metri che mi separano dal pizzaiolo matto, quello che quando aveva 25 anni, a sentire lui, gli "rodeva il culo".
Vado da lui a farmi una pizza per dimenticare che non sempre le teste restano attaccate al corpo.
Entro e quando lo vedo, il pizzaiolo dico, con un flash forward sono invece qua sulla tastiera.
E penso che quel pizzaiolo, forse, merita un piccolo capitolo anche lui.
Intanto nel mio negozio, là nel passato, c'è un uomo.
E non è il titolare.
Oh cazzo, devo sbrigarmi, se entra una ragazza adesso e io non ci sono questo c'è caso che la mette incinta.
Torno indietro.
Sta scendendo una notte senza luna, è l'ora di chiusura.
Sta scendendo una notte senza luna, nera come un album dell'orrore.

Tipi da Videoteca (N°1) Il Terrorista Puttaniere - 5 - Diamonds are best Friends. E Addii






Ancora non lo so ma è il giorno dell'addio.
Non ho mai capito se i giorni dell'addio è meglio averceli programmati o riconoscerli solo poi.
E' meglio sapere che vedrai quella persona per l'ultima volta o capire soltanto dopo, magari molto tempo dopo, che quell'ultima volta fu un addio?
Nel primo caso puoi tentare di dire le cose giuste, puoi darti l'abbraccio finale, magari puoi anche dirtele 4.
Ma l'atmosfera di un addio consapevole è comunque devastante.
Nel secondo caso invece l'atmosfera è quella di sempre ma poi, a ripensarci, quelle ultime frasi non dette, quell'ultimo abbraccio che non c'è stato ti manca da morire.
Quello fu il giorno dell'addio.
E io non lo sapevo.

Un mese prima:
"Come ci sei finito in quel carcere? hai stuprato la moglie del dittatore?"
"Sì, ma non ci sono finito per quello. Ci hanno beccato"
L'hanno beccati, i suoi compari, i signori della droga, i Danny Trejos.
E poi per i carramba  è stato facile risalire a lui.
Perchè se non si rispondeva alle domande si schiattava, semplice..
"Chi vi fa la cocaina?" avrà chiesto uno dei poliziotti corrotti che affollano il cinema americano.
"Un italiano che tromberà le vostre mogli" avranno risposto quelli
E così lo prendono, va nel carcere-comunità, mica mi ricordo quanto c'è stato, certo non un fine settimana e basta.
Ed è finito a suonare il piano per i capi perchè si sa, la polvere bianca è così democratica che piace a buoni e cattivi.
"E come siete scappati?"
Si aggiusta gli occhialini, si alza, mette una mano davanti l'altra.
Nella prima mano l'indice è teso e il pollice alzato.
Inizia a fare brubbruruburuburuburburburububurbubrub
"Mitra?" gli chiedo?
"Mitra"
Ecco perchè gli piace tanto Staham, penso, questo le fughe con le pistolettate l'ha fatte davvero.
In realtà non è venuto in questa ridente ma sempre più decadente cittadina sulle rive del lago Trasimeno per caso.
Non è un latitante che si è nascosto nel primo luogo che ha trovato.
No.
Lui è di qui, è semplicemente tornato a casa.
E la prima cosa che ha fatto fu trombarsi la videotecara che c'era prima di me.
Adesso ci sono io.
Ed è passato un mese dal racconto della fuga, racconto a dire il vero un pò confuso nei mie ricordi.
Ma tanto quando si fugge con i mitra non c'è tempo di costruire una storia, ci sono solo piedi che corrono, mitra che sparano, qualcuno che muore e qualcuno che vince.
Han vinto loro, i cattivi.

"Vuoi fare 10000 euro senza fare niente?" mi fa
"Sì" gli rispondo io.
A domanda ovvia risposta ovvia.
Ovvio.
"Dammi 1.500 euro e te ne riporto 10.000, minimo"
"No dai, se è così facile te ne dò 15.000 e te me ne riporti 100.000" ironizzo io.
"Non ci credi?"
"No"
"Ci vediamo domani"
Tornerà solo dopo un pò di giorni.
Nel frattempo entrano in negozio l'Ameba col Cane, Il Fruttarolo Gomorriano, L'Alba(nese) di un Giorno Dopo, Il Bodyguard Madeche, Il Pornografo e tanti altri personaggi di cui magari un giorno parleremo.
Poi torna lui.
"Allora, hai deciso?
"De che?"
"Me li dai sti soldi? tra un mese te ne porto 10 volte tanti"
Non ce l'ho quei soldi sennò forse glieli davo pure.
E' troppo convinto. E mi ha detto che è una cosa pulita, niente criminalità. Semplicemente il saper far fruttare soldi italiani in Venezuela.
"Ma come fai?"
"Diamanti"
"Cioè?"
"Paghiamo delle ragazze che si infilano dei diamanti in culo, li portano qua e poi si rivendono"
"Ah, ma non puzzano poi?"
"Non c'è niente da scherzare, vuoi farlo o no?
"Fammici pensare, visto che ormai non ho imparato a fare la cocaina magari divento un imprenditore di diamanti anali"
Esce.
Per sempre.
O.k, non è entrato Padre Pio il giorno che entrò lui.
Le sue cazzate l'ha fatte.
Ma in realtà era un criminale soltanto perchè la sua laurea l'aveva fatta fruttare in una maniera un pò insolita.
Credo che i suoi giorni duri l'ha avuti, e parecchi.
E probabilmente ha anche pagato abbastanza.

Che ormai non tornava più l'avevo capito.
Questo aveva trovato altri cazzi da pelare in Sudamerica, sicuro.
Magari avrà sparso 239 figli illegittimi laggiù, magari si sarà pure divertito, ma questo ha trovato cazzi amari, sicuro.
O magari quella storia dei diamanti l'ha portato ad essere un Dio in terra, avere un harem e 15 Danny Trejo a proteggerlo.
Poi chiudo definitivamente il negozio e le possibilità di rivederlo, anche nel caso ritornasse, vanno quindi praticamente a zero.
Scrivo il suo nome in quel coso creato da Zuckemberg.
C'è.
In realtà si è solo iscritto, ha messo 7,8 foto e poi niente più altro per mesi.
Vedo un uomo tranquillo che sembra star bene.
Un uomo semplice.
Sta in mezzo ad altri uomini.
Poi in 3,4 foto lo vedo con una sudamericana, nemmeno troppo fica poi.
Magari ha scoperto uno di quei sentimenti che poi ti fanno vedere tutto in maniera diversa, penso.
Ho ancora il dubbio se abbia fatto i soldi, se quei diamanti o chi per loro erano davvero così sicuri.
Nelle ultime foto lo vedo con degli spaghetti in una pentola.
E in quella dopo ad impastare la pizza.
Dei tavolini molto carini, un ambiente raccolto.
Un ristorante.
Forse dopo una vita di eccessi la felicità sta in queste piccole cose e in questi piccoli luoghi.
O forse tutto è una copertura, nel retro Walter White fa sempre il Walter White.
Non ci rivedremo mai più.
Forse, malgrado tutto, mi manca pure.

Tipi da Videoteca (N° 2): L'Ignoto Ladro di Poster



Solo uno stavolta.
E' andata bene.
Butta via.
Parcheggio la macchina, come ogni volta, e come ogni volta con la coda dell'occhio prima di scendere controllo due cose.
Che i due computer del noleggio siano accesi (angoscia che mi ha tolto ore e ore di sonno negli anni) e quanti poster ci sono ancora.
Sì, avete capito bene, non controllo se i poster ci sono ancora, ma quanti ce ne sono, visto che non passa giorno che non ne rubino almeno uno.
Oggi quanti ne avranno rubati?  1, 2 o 3?
Più di 3 è impossibile per fortuna.
Sì perchè tutti gli altri sono attaccati "da dentro", sulle pareti trasparenti.
Mi immagino i ladri che hanno provato a staccarne i bordi accorgendosi solo dopo che tra loro e loro c'era di mezzo un vetro.
Tre invece, i più importanti, quelli dei film appena usciti, sono sotto ai computer, liberi, appetibili, indifesi.
E li fregano sempre, ca va sans dire.
Mi hanno detto di mettere una telecamera e pippe varie ma io non solo non l'ho messa, anzi, ho staccato pure la scritta ipocrita "area videosorvegliata" che le precedenti proprietarie avevano comunque attaccato, così, giusto per impaurire.
Mi sono detto che già mi fregano la roba, se poi lo fanno ridendomi alle spalle per un cartello finto mi rompe ancora di più.
Che questi son tipi che hanno schivato le pallottole in mezzo ai quartieri spagnoli di Napoli, che vuoi non si accorgano che la telecamera finta che metti è quella di Topolino?
E anche se fosse vera che glie frega?
Niente, anzi, me li fregherebbero comunque e poi si farebbero un selfie davanti alla telecamera.
Allora niente telecamera e niente cartello ipocrita da cave canem.
Però quel giorno un pò mi son detto di reagire, echecazzo.
E allora ho preso il mio bel foglio e con la mia scrittura assolutamente illeggibile nel posto, adesso vuoto, dove stava il poster rubato (ripeto, solo 1 su 3 quel giorno, il centrale) ho scritto:

"ANONIMO LADRO DI POSTER, MI PIACEREBBE CONOSCERTI
PER POTERTI DARE GRATIS I POSTER CHE RUBI
NE HO PURE  MOLTI DI PIU' IN NEGOZIO"

Ho tanti difetti, ma sono una persona ironica.
o almeno credo.
Nel negozio me ne hanno fatte di cotte e di crude, forse qualcosa racconterò, ma io non solo non ho mai reagito o denunciato, anzi, ho "premiato" quelle persone con un posto in squadra.
Quella famosa squadra di cui un giorno parleremo e di cui il Terrorista Puttaniere è capitano con numero 8 sulle spalle.
Quindi perchè incazzarmi con un probabile dodicenne che ruba poster?
Cavolo, l'avrei fatto anche io alla sua età.
Anzi, magari è pure appassionato di cinema e allora meglio che rubi i miei poster e ci tappezzi la sua cameretta rispetto a farlo con quelli di Justin Bieber (mi pare che il biberismo stesse nascendo allora) o a quelli di Selena Gomez (e non della comparsa Anna Maria Perez, ahilei).

(Anna Maria Perez avrà poster tutti suoi?
Li avrà?
Mi chiedevo.
Se ce l'avesse che bel regalo sarebbe per lo Step Up Boy...
Ci devo guardare, mi chiesi.
Non ci guarderò mai.)

Insomma, lo stimavo quel ladro.
Quindi volevo conoscerlo.
La giornata finisce, torno a casa.
L'indomani parcheggio smanioso di vedere se quel cartello è servito a qualcosa.
E quello che vedo è l'ennesima conferma che il mio ladro (o i miei ladri) erano ladri speciali che era bello tenersi stretti.

Sotto la mia:

"ANONIMO LADRO DI POSTER, MI PIACEREBBE CONOSCERTI
PER POTERTI DARE GRATIS I POSTER CHE RUBI
NE HO PURE DI PIU' IN NEGOZIO"

c'è una scritta:

"NO GRAZIE, FACCIO PRIMA COSI'"

Stima profonda, assoluta.
Non faccio in tempo a ridere da solo di quella presunta umiliazione (che in realtà era solo un bel gioco tra due persone che probabilmente si stimavano) che mi accorgo di un'altra cosa, inizialmente sfuggitami.

Al centro c'è il mio foglio e la sua risposta.

Ai lati mancano entrambi i poster.

Come non amarlo.

Tipi da Videoteca (N°3): Il Messo del Diavolo - 1 - Zolfo e rotture de cazzo



Solo poi capirò cos'era quel fortissimo odore.
Quella puzza diciamo su.
Zolfo.
Un odore sulfureo che penetrava nell'aria.
E in un negozio di 22 metri quadrati potete immaginarvi quanto si possa sentire.
Sarà per questo che ho sempre evitato di fare peti in negozio. Se ne ho fatto qualcuno è stato quando ho iniziato a capire che tanto più de un cliente o due al giorno non veniva più.
E se fosse venuto proprio appena dopo un peto oh, che ci vuoi fare, semmai un cliente in meno.
Ma quella era puzza di zolfo.
E dopo 3 giorni l'ho capito.
Sì, perchè era entrato un Demone.
E i Demoni stanno all'Inferno.
E l'Inferno puzza de zolfo.
E glie se attacca ai vestiti la puzza.



Brutto.
Co na discreta faccia da cazzo, di quelli che in confronto trovi Paola Perego simpatica.
"Famme na tessera"
"Sì, siediti, 3 minuti compili questo e siamo a posto"
"Ma io forse già ce l'avevo con quelli prima de te"
"Allora controlliamo, me dai il nome?"
".......... ............"
Guardo la lista dei nomi dei tesserati pregando Dio di trovarlo.

(e forse da quel giorno ho capito che il Diavolo sette volte su dieci a Dio glie rifila 3-0 palla al centro)

Perchè avevo già capito come sarebbe andata a finì in caso contrario - se non avessi trovato il suo nome insomma - lui avrebbe insistito e giurato che ce l'aveva già, e pure con i soldi dentro.
"Io ce l'avevo sicuro, e anche con qualche soldo dentro" manca il "giuro" e "insisto" ma ce siamo
Non c'è, so che non ce l'ha mai avuta, è una fottuta testa di cazzo che puzza di zolfo.
"Guarda, non ti trovo, facciamo che ti regalo i primi due film, o.k?"
"Ma io li riporto subito, dammene almeno 3"
"O.k, 3, quanto ti metto in tessera ?"
"5 euro"
Prendo il foglio che malvolentieri aveva compilato, vedo che la casella mail è vuota e gli dico che tramite mail ho la possibilità di comunicare loro tutte le iniziative e le innumerevoli svendite di dvd che faccio.
Me la scrive.

lordsamael@.........it

"Molto bella, che significa?"

Sì, lo so, so un pò invadente e lo facevo con tutti, lo faccio sempre cavolo, c'è caso che a uno che sta a legge un libro su un prato gli dico "complimenti, bellissimo", o cose così, o la prima volta che entro in una nuova pizzeria il primo tavolo che vedo "è bona la pizza?". So fatto così.

"Che significa cosa?"
"Lordsamael"
"Ma non lo sai?"
"No"
"E' un demone"
"Ah cazzo, bello..."
E la mente torna ai mie tormentati, disastrosi, vergognosi anni del liceo.
Quando i 3 a fisica, matematica, disegno, letteratura latina, storia e probabilmente qualche altra materia fioccavano come neve finta sparata dai cannoni in Trentino. PUM, mica è la neve vera eh, i cannoni la sparano de brutto, PUM
Insomma, specie a matematica oltre il 4 non sono mai andato.
Che poi, ve lo giuro, ho una capacità di far conti incredibile, nelle addizioni sono come una calcolatrice vivente, tipo al ristorante so il conto al centesimo anche se consciamente i prezzi magari li ho visti mezzo secondo. Oppure te faccio le statistiche percentuali all'istante. Sì, sono un autistico per alcune cose. E vi assicuro che è meglio non vada oltre nel farvi esempi, che alla Perugina se son messi paura.
Insomma, la mente va a tutti i 2 presi a matematica, al disastro che ero.
Ma mi accorgo che la mia mente riesce comunque a fare un 1 + 1 + 1, incredibile.

Operazione: Questo è orrendo +  una testa de cazzo come poche + c'ha il nick di un demone

Risultato =  3 motivi per avecce paura de lui e odiallo

"Tieni, questa è la tessera, sai già come si usa no?
"No"
"Ma hai detto che ce l'avevi?"
"E chi se ricorda?"
Lo porto fuori e gli insegno come si usa la tessera.
Mi fa le domande classiche di quelli che si preparano già a fregarti: ma se lo riporto tardi mi annulli il ritardo, ma se è rigato non lo pago, ma se prendo 3 film insieme uno me lo dai gratis, ma se vengo qui e c'ho problemi e te non ci sei come faccio.
Certo, certo, certo, certo, certo, le mie risposte, fai tutto quello che vuoi, io alle teste di cazzo ho sempre permesso di fare la loro professione, che sia mai che si accorgano di esserlo?

Mi saluta sprezzante.
Step Up Boy nel frattempo è già entrato in  negozio.
E siccome le disgrazie non vengono mai sole c'è pure l'Ameba col Cane.
Mi aspetteranno 20 minuti surreali
Step Up Boy mi chiederà per la 79ima volta se è uscito Step Up 4.
Il primo, ahimè, glielo diedi io per salvarmi da Anna Maria Perez.
No, non è uscito amico mio.
Almeno per i prossimi 3 mesi non uscirà.
Ma me lo richiederà comunque domani.
In fondo, gli voglio bene.
Se lui ha un Demone, è quello della purezza.

Tipi da videoteca (N°3): Il Messo del Diavolo - 2 - Calcetto e rotture de cazzo ancora più grosse


E' il 2008 o il 2009, ho appena passato splendidamente i 30, e per splendidamente intendo questo viso
che sembra non voler invecchiare, e sono un Dio del Calcetto.
Impossibile togliermi la palla, dribbling, goal di destro e di sinistro con la stessa facilità, movimenti che giusto a Dario Hubner ho visto fare, un carisma alla John Locke e un fisico che sembra non risentire di quei 4,5 kg in più.
Porto per due volte in trionfo la squadra del mio rione nel torneo del paese, squadra del mio rione che in realtà è solo casa mia, 4 fratelli titolari e uno dei migliori amici.
Quei 4 fratelli che nella squadra sono come nella vita. quello che ha raggiunto i risultati ed è una sicurezza, quello che potrebbe essere il più forte ma rende molto meno e quello che una volta c'è e 3 no (in senso letterale, non viene o fugge dalla partita) ma quando c'è dimostra potenzialità incredibili.

Insomma, si vince almeno due volte quegli anni e io sono in Stato di Grazia, probabilmente, a detta di qualcuno, il miglior giocatore del torneo, malgrado di ventenni forti ce ne siano non pochi.
Chi ha passato i 30 sa benissimo che poi nell'arco di un anno passi dal sentirti quello che può far la differenza nella tua squadra a quello che l'anno dopo la fa per gli altri.
Senza nemmeno passare, se non per un brevissimo tempo, nella fase "sei uguale agli altri"
E tornare indietro quando giri quella boa è quasi impossibile.
Capiterà poco dopo, forse 2010-2011.
Ma in quel momento ero un Dio del Calcetto.

Sto giocando il torneo.
Dalla panchina qualcuno mi dice che mi sta squillando il cellulare.
"Peppe Peppe, te squilla il cel, saranno già 2,3 volte"
Io, mentre stoppo un pallone e mi accingo con una finta di corpo a girarmi sul sinistro per tirare:
"Chi cazzo è?"
"C'è scritto Lordsamael"
"Oh Madonna p..........."
Cicco la palla.

Era ormai cliente da un mesetto, probabilmente il peggior cliente che avevo, quello, insieme al Fruttivendolo Gomorriano, che ogni volta pregavo l'Altissimo di non farlo più venire.
La sera che fece la tessera tornato a casa mi fiondai subito nel pc per vedere che tipo fosse.
E le mie peggiori paure si confermarono.
Ecco le sue foto in cui si atteggiava cattivissimo senza pensare che tanto di suo, senza smorfie,metteva anche più paura. Rave Party, gruppi metal demoniaci a destra e manca, aria minacciosa, sì, era tutto quello che mi aspettavo.
lordsamael, quella mail tutta in minuscolo con i due termini attaccati in realtà nascondeva veramente Lord Samael, uno dei Signori degli Inferi, un Messo del Diavolo.
E proprio l'inferno in terra mi faceva passare, con OGNI film che secondo lui era rigato e non gli era funzionato (ovviamente film perfetti), OGNI ritardo che doveva essere annullato, addirittura lamentele quando il porno che aveva preso non era abbastanza perverso come voleva lui.
"Ma l'hai visto "Sottomessa e inculata dal Demonio?"
"No, in realtà non ho visto un solo film porno di quelli che ho qua"
"Sottomessa dal Demonio un cazzo, c'è giusto una con una mascherina rossa da diavolina, per il resto è un film porno normalissimo"
"Sì, ma almeno la inculano?"
"Vorrei vedè, almeno quello cazzo!"
"E allora sta contento, il titolo non è del tutto sbagliato"

Il suo sguardo d'odio mi trafigge, a casa sua lo aspetteranno bamboline voodoo videotecare da infilzare.

"Non rispondergli"
Faccio alla panchina.

3 minuti dopo

"Peppe, suona di nuovo, è ancora lui, che faccio?"
Io, sempre senza smettere di giocare:
"Rispondigli e mandalo affanculo"
"Peppe, ha detto che qualsiasi cosa stai facendo devi venire al telefono"
"Dai cazzo, entra! Vaffanculo!" faccio a uno in panchina.
Facciamo il cambio.
Prendo il cel, entro nella modalità "comunque gentile", faccio passare 20 secondi di affanno dovuti all'attività agonistica e alla rabbia e poi:
"Sì, ciao, dimmi"
"Vieni subito qua"
"Non ho capito scusa, Intendi alla videoteca? sono le 10 di sera, sto giocando a calcetto e non so se lo sai ma non abito lì, sto a un quarto d'ora di macchina"
"Voglio prendere due film con i miei amici ma non ho credito"
"C'è una soluzione, metti i soldi"
"Peppeeee" rientra!!!!" mi fanno dal campo
"Sono andato sotto per colpa dei ritardi. Io metto 5 euro solo se vieni qua ad annullarmi i ritardi"
"Ascolta, fa na cosa. Stai lì, a quest'ora viene parecchia gente. Il primo che trovi che ha soldi in tessera gli dici di farti prendere 2 film con la sua e io poi domani gli metto 20 euro in tessera per ringraziarlo. Ovviamente mi fai chiamare altrimenti non ci crederà"
"E allora perchè non le metti a me 20 euro?"
Non è possibile, nnononononononononononononononononononoonnononono, non è possibile, nonononononononoonononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononononono

"Te ne metto 50 se dopo che li finisci ti posso cancellare la tessera"
"Va bene, vieni qua allora?"
"No, non posso, ci vediamo domani, 50 euro vale la pena no?"
Sento che blatera qualcosa con gli amici.
"Mi hai fatto perdere la serata, ciao"

Te mi hai fatto perdere la fiducia negli uomini invece.
Spero che il tuo Diavolo, un giorno, ti sottometta e ti inculi.

Tipi da Videoteca (N°3): Il Messo del Diavolo - 3 - La scacciata del Demonio ed Automobili dotate di Vita Propria


Tutte le 8 precedenti puntate le trovate QUA. Da leggere dal basso verso l'alto

A volte si pensa, e il cinema purtroppo ci ha mostrato sempre e solo questo metodo, che per scacciare il Demonio dalla propria vita servano frasi in latino, vomito, croci brandite, passi della Bibbia, accettazione di beccarsi almeno un "Inculati Padre", sforzi fisici, Legioni, voci cavernose, stanze piccole e anguste, assistenti impreparati, sudore di lotta tra Bene e Male, letti possibilmente a una piazza e mezzo, colonne vertebrali fatte di Pongo, Acqua Santa e tanto culo, assimilabile a un "E che Dio ce la mandi buona".
La mia esperienza invece mi dice che per scacciare il Demonio può bastare un film porno portato in ritardo.


Durante i mesi in cui Lord Samael infestava di cattiveria e puzza di zolfo la mia videoteca strani avvenimenti si stavano manifestando tanto che, non lo nego, la notte mi svegliavo e da sonnambulo percorrevo il corridoio credendo di vedere là in fondo un Caprone.
Molte volte questo sonnambulismo mi portava invece al frigorifero a farmi fuori un Caprino ma, lo ammetto, la mia vita era scombussolata da una certa negatività malefica.
Credo che l'avvenimento più emblematico in questo senso sia quello dell'automobile vivente, indemoniata (appunto), tipo Christine.
Ero in negozio con qualche tipo strano (ossia il 90% della clientela) quando sento urla di vecchia dalla strada.
"Ecco, avranno investito un bambino, l'avevo detto io che prima o poi sarebbe accaduto" faccio io al mio interlocutore, uno dei tanti clienti non paganti che veniva ad abbeverarsi della mia Saggezza.
(Poi magari sui bambini che gravitavano lì intorno e sul rischio reale di morte in quella strada ci torneremo sopra.)
Invece no, esco, la vecchia continua ad urlare ma non noto nessun corpicino per strada. Rientro dentro, immagino che la vecchia stia urlando perchè sarà morto (magari per la terza volta) qualcuno in Beautiful o perchè magari il Tronista anziano di Uomini e Donne avrà finalmente scelto e trovato la sua zoccola incartapecorita.
Ad un certo punto però entra un signore in videoteca e mi fa.
"E' sua la "vattelaapescailmodello" che era parcheggiata qui davanti?"
"Non lo so -rispondo io- mi può dire il colore?"
(il fatto è che odio le macchine e non conosco il modello nemmeno della mia, vado a colori)
"Nera", mi fa
Oddio me l'hanno rubata, sudo freddo, immagino che la vecchia ha visto tutto, immagino un ladro (sarà romeno, albanese o marocchino? bello credere siano sempre loro...)che me l'ha portata via, sfrecciando vicino alla vecchia urlante e ancora sporca di sugo e farina.
"Oddio, che è successo, l'hanno rubata?" faccio al messaggero della tragedia.
"No, venga fuori"
Esco, lascio il negozio aperto alla mercè di piccoli ladri travestiti da bambini sorridenti, e vado fuori.
La mia macchina non c'è, prima, quando ero andato a controllare del presunto omicidio, non me ne ero nemmeno accorto in effetti.
"Me l'hanno rubata???", chiedo ancora una volta io malgrado mi era già stato risposto di no.
"No, è lì", mi fa l'uomo.
E il suo dito indica lontano.
Circa 300 metri più giù, in questa stretta e malfamata strada in leggera discesa che porta al Lago Trasimeno vedo DALLA PARTE OPPOSTA RISPETTO ALL'INIZIALE PARCHEGGIO, la mia macchina praticamente nel cortile di una casa, finita lì dopo aver divelto (sognavo da anni di scrivere "divelto") un cancelletto.
Credo urga assolutamente un disegno esplicativo. Lo vergherò io stesso con la mia precisione di mancato ingegnere e la mia grafia di mancato calligrafo.

Ringrazio il nuovissimo Blog FILMORRI per avermi ispirato
per questa opera d'arte

Note:

1 La videoteca è abbreviata in VIDEOT
2 50 metri prima della videoteca c'è la pizzeria di un prossimo personaggio della rubrica
3 la vecchia urlante era lì dove l'ho posizionata
4 oltre la presunta traiettoria dell'automobile ce n'è un'altra, cercatela
5 tra lo STUOLO DI CURIOSI c'era un uomo di colore, prontamente segnalato
6 I ragazzini passavano la loro vita lì dietro

Corro. Corro velocissimo.
Quando ti accadono queste cose hai sempre la sensazione che la tua vita potrebbe cambiare del tutto, che magari è successa una tragedia che farà sì che niente sarà più come prima.
Arrivo, c'è uno stuolo di curiosi con una larga predominanza di vecchie rompicoglioni.

Riconosco qualche:
"Delinquente!"
"Sconsiderato!"
"Ma non ti vergogni?"
"Potevi ammazzare un regazzinoooooo!"
"Quello a me una volta m'ha dato un film rigato"
"E' il ragazzo della videoteca, è tanto cocco porello..."
"W la fica!"

Arrivo, sono un mix tra lo scioccato, l'impaurito, il preoccupato, l'incazzato.
La vecchia meretrice continua ad urlare dall'altra parte della strada.
Gli lancio un'occhiata d'odio.
Mi parlano tutti in contemporanea, nessuno che capisca quanto io in realtà sia la prima vittima di quanto accaduto, quanto io alla fine non abbia fatto niente di male.
Vorrei dir loro che la macchina è senz'altro indemoniata, che è stato Il Messo del Diavolo a mandarla lì, che devono starne attenti perchè il suo Potere è Immenso.
In realtà la sensazione che la verità sia altrove, che non l'avessi frenata bene è sempre più forte, niente freni e lei se ne va a zonzo in traiettoria obliqua.
Ma perchè quella traiettoria? perchè farsi 200 metri in leggera diagonale rischiando tragedie?
Ma non poteva semplicemente appoggiarsi all'auto dietro di lei?

"La vedevo venire indietro -mi dirà un testimone oculare-credevo che fosse qualcuno che stava facendo una retromarcia senza senso. Ma poi andava sempre più indietro, e sempre più veloce. Quando non ho visto una testa la posto di guida ho capito (((che la macchina era indemoniata))) che si era sfrenata."
Dal disegno potete capire che se soltanto fosse andata un pò più dritta forse si faceva un bel bagno nel lago.
Devo ritenermi fortunato per questo?
Sì cazzo, tra un bagno al lago, uno scontro frontale con un'altra macchina e un regazzino in bici investito preferisco di gran lunga un cancello divelto (e siamo a due "divelto") e 6 vecchie che mi scassano il cazzo.
Risolvo con il padrone di casa, trovo il coraggio, io persona mite e che non strilla praticamente mai, di mandare affanculo "a dritto" (ossia direttamente, in faccia, urlando) una vecchia che mi diceva "Ma tu credi che te la cavi così? lo so che sei quello della videoteca" e me ne torno in videoteca.
Magari m'hanno fregato qualche dvd, ma che me frega.
Cerco di scaricare la tensione, torno fuori più volte a risolvere la cosa.
Vado a casa odiando sempre più Il Messo del Diavolo.

Pochi giorni dopo avrò lo scontro definitivo.
In realtà questa doveva essere una puntata in cui parlavo quasi solo di lui, quella in cui raccontavo altre cose sue.
Ma non ne vale la pena.
E arriva così il giorno fatidico.
Lo scontro finale vede il Prete Caden Cotard seduto dietro la scrivania e il Demone Lord Samael che entra dalla porta.
Mi dice in 5 lingue diverse e contemporanee, tra cui riconosco il latino e l'aramaico, che il porno che ha ormai da 6 giorni in realtà sono già 5 giorni che prova a riportarlo.
Ma la tessera non funziona.
"Potevi venire durante i mie orari - gli fa il Prete, io- o comunque chiamarmi 5 giorni fa"
"Durante i tuoi orari non potevo - risponde il Demone -  e poi non ho soldi sul cellulare"

(PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCARE QUI A FIANCO)

E' la stronzata definitiva.
"Esci per sempre da questo negozio Immondo Demone" urlo brandendo il dvd di Habemus Papam

Il Demone indietreggia, suoni gutturali escono dalla sua bocca, il porno cade a terra al rallentatore. Per un attimo sento il negozio tremare, come una scossa di terremoto.
In una nuvola di fumo il Demone scompare per sempre.
Il fumo si dissolve e una volta dissolto da sotto la coltre sbuca fuori Step Up Boy.
"E' uscito Step Up 3?" mi fa tossendo

Tipi da Videoteca (N°4): Il fruttivendolo Gomorriano - 1 - A Beautiful Mind e, ancora, poco altro


Molto grasso.
Entra ed io sono subito "Giusè", prima ancora che gli dica il mio nome, si sarà informato.
"Giusè, come va?"
"Bene, ci conosciamo?"
"Come? (detto nella maniera napoletana, quel "come" che è quasi intercalare per loro), sono un grande cliente ah (detto nella maniera napoletana", quell' "ah" che è quasi intercalare per loro).
"Non mi ricordo di te, scusami, sono entrato l'altro ieri"
Sono in negozio infatti da 2,3 giorni, non è mai entrato, sono sicuro, me ne ricorderei.
Flashforward.
Che poi sempre flashback si tratta visto che tutti i ricordi, inevitabilmente, sono flashback.
Ma qui passiamo velocemente dai mie primi 2,3 giorni di negozio all'intera esperienza.
"Ma non mi ricordo di te, scusami", dicevamo.

E' che io in quei 5 anni non solo mi ricorderò tutte le facce che sono entrate, molto spesso pure i film che hanno preso, le domande che hanno fatto o le sensazioni che mi hanno dato, ma di ognuno, almeno dei 100 che noleggiavano di più, mi ricordavo pure il loro codice di noleggio.
Scorro la cronologia dei noleggi.
1140
1753
1286
1981
1032
Ogni numero per me è un volto, una sensazione, un tipo di cliente, dei film noleggiati.
Insomma, la videoteca è una specie di campo di concentramento con la particolarità che sono io, l'aguzzino, a ricordarmi il numero sul braccio dei deportati, non loro.
Adesso, lo ammetto, me li sono dimenticati praticamente tutti.
Ma all'epoca quei numeri erano dentro la mia testa, roba che in confronto A Beautiful Mind era uno che a stento ricordava la formazione del Milan campione d'Europa.
Vedere che il 1140, non faccio nomi, aveva preso la sua bella tripletta di porno, che il 1932 aveva noleggiato un altro gran bel film, che la numero 1789 aveva preso il film che le avevo consigliato, vedere tutte queste cose appena arrivavo in negozio mi rassicurava.
Questo, come detto, accadeva con i grandi noleggiatori.
Ma con tutti gli altri era lo stesso.
Capitava che un cliente arrivasse dopo 3 anni e io gli dicessi, manco il tempo di farlo sedere:
"Ma poi Band of brothers l'hai visto?"
"Ma poi come è andata a finire quella faccenda di Into the Wild, te l'hanno restituito?"
"Oh, lo sai? Antarctica ancora non è uscito in dvd"
E loro:
"Ma come fai a ricordarti che comprai qui Band of Brothers?"
"Sì, me l'hanno restituito, ma è una cosa di 3 anni fa, come fai a ricordarti?"
"Mi fai paura"

Anche se la domanda principe:
"Scusa, ma te sei autistico?"
non me l'hanno mai fatta in videoteca ma in fabbrica.

Non sono nè malattie, nè abilità speciali nè niente di particolare, solo unione di tre passioni, il cinema, gli uomini e le statistiche.
Torniamo indietro, flashbak nel flashbak.
Sono con quel napoletano molto grasso in negozio..
Insomma, l'avrete capito, non ricordarmi un volto di uno che al massimo era venuto due giorni prima era impossibile.

"Giusè, me li dai tre film buoni?" (con quella "o" centrale detta alla napoletana)
"Come faccio, non so che genere ti piace"
"Dammi tre film buoni" (stessa "o")
Guardo un attimo il suo profilo. In realtà è davvero un buon noleggiatore. C'è un problema, il film più meritevole che aveva mai noleggiato fino a quel momento era Natale a Rio dove, si dice, ci siano 3 scorregge in meno degli altri della saga.
Cliente facilissimo insomma da servire, basta vedere la merda che è uscita tra le commedie, tra gli azione e tra i fantascienza, peschi nel mucchio e non sbagli mai.
Poi se esce un Salemme nuovo con i napoletani campi di rendita, sai che TUTTI lo noleggeranno e la maggior parte più volte, diciamo almeno 3.40 di media l'uno. Che prima lo vedono loro, poi chiamano amici a casa e lo vedono con gli amici, poi lo vedono loro e poi chiamano amici a casa e lo vedono con gli amici. Per non parlare di quello che era appena uscito, quel Siani, ah, diventerà un altro Statham, una macchina da noleggio.
Gli dò i suoi 3 film, una commedia napoletana, un film di pistole e..., e niente, basta, che il terzo, il suo bel pornazzo, lo va a prendere da solo, io in mezzo a quelle cose non metto becco, a parte con 2,3 soggetti talmente meravigliosi che è impossibile non farlo.
"Roba da chiodi", ricordatevelo, magari farà una capatina qua.
Non ho belle sensazioni comunque con questo, per niente.
Se vedo la sua scheda noleggio noto centinaia di film presi, ricariche da 50 euro, un paio addirittura da 100 euro. Cazzo, mi accorgo che l'ultima da 100 è del giorno prima che arrivassi io.
Cazzo, ho bruttissime sensazioni.
E tra una mela, una pera, una minaccia e tanto adipe quelle brutte sensazioni le confermerò tutte.
E' ufficiale, sono dentro Gomorra.
E il mio camorrista non ha pistole o kalashnikov, ma cassette de frutta marcia.

Tipi da Videoteca (N°4): Il Fruttivendolo Gomorriano - 2 - Esseri grotteschi e cassette di frutta


In realtà Il Divo è più calzante.
Gomorra è scontatissimo, lui è napoletano, è mezzo colluso co roba brutta, troppo facile.
In realtà Il Divo è più calzante.
Per una volta che Garrone batteva Sorrentino il buon Paolo con un colpo di coda si prende mezzo personaggio.
Sì perchè i personaggi gomorriani sembravano così veri, autentici.
Questo fruttivendolo invece è tipo una cosa grottesca, più da Sorrentino insomma, specie ne Il Divo.
Viscido, subdolo.
Ora voi penserete che anche il Messo del Diavolo e gente come lui fosse viscida.
No.
Quelli ti dicono le cose in faccia, sono semplicemente insopportabili.
I viscidi sono quelli che ti ammazzano col sorriso, quelli amiconi che intanto ti fottono.
Come il fruttivendolo gomorriano/diviano.
Molto grasso dicevamo. Mica c'è niente di male, anzi, a me fanno paura quelli scheletrici semmai, ma quando sei molto grasso e viscido avviene una combinazione chimica che nemmeno il Terrorista Puttaniere ha mai studiato nel percorso che l'avrebbe portato ad essere un Creatore di Cocaina di Fama Mondiale. Sì, perchè il viscido invisibile, morale, diventa tutt'uno con l'immagine. Vedi le sue architetture criminali nei capelli unti e sudati, vedi quella capacità di fregare il prossimo nella pancia che si appoggia alla scrivania, vedi quel lento incularti in quell'andatura faticosa e ondulante in cui cammina.
Arrivato da me aveva più di 150 euro in tessera.
E l'ultima ricarica, di 100 euro esatti, era del giorno prima che arrivassi io, una roba molto strana, che profumava di scorrettezza sesquipedale. Perchè se ti ritrovi un cliente con 100 euro in tessera vuol dire che ti prenderà i primi 30,35,40 film gratis. E' come se rilevi un negozio di abbigliamento e uno ti viene con un buono da 100 euro dalla precedente gestione. Può capitare certo, ma a volte le dinamiche son scorrettissime. E qui lo fu doppiamente, ma ci arriveremo.

"Giusè!" mi fa lui da fuori urlando.
(che sega, penso io, è ancora quello, s'è già visto 40 film senza che io c'abbia preso na lira)
"Arrivo!" faccio io.
Vado fuori.
E' con il suo camioncino scassato, l'avevo già visto ma non avevo mai saputo cosa contenesse.
"Giusè, salta su, vieni!"
Mi fa montare sul cassone dietro.
Frutta. Tanta frutta.
"Ma sei fruttivendolo?"
"Ah" fa lui, quel sì napoletano che non so bene come rendere in scrittura.
"Io non sono un gran mangiatore di frutta ma complimenti"
"Pigliete na cassetta, scegli te, quello che vuoi"
"No dai, non posso"
"Pigliate na cassetta"
"Per favore, preferisco di no"
"Pigliate na cassetta" mi dice ancora mettendomi una mano (unta e sudata dalla giornata passata al sole) sulla spalla.
"Veramente, non c'è bisogno, davvero"
"Pigliate na cassetta t'aggia ditto, ce sono limoni, arance, mandarini, cocommeri, pesche, pere, mele (oddio, SEMBRA IL NEGRO DI SHINING CHE FA L'ELENCO DELLA ROBA DELLA CELLA FRIGORIFERA, AIUTO!, non è che ad un certo punto mi guarderà negli occhi e mi dirà "a te piacciono le Clementine Giusè...")
frutta secca, carne secca, ah no, ero col fruttivendolo, scusate:
"...meloni, ciliegie, pigliate na cassetta t'aggia ditto"
"Va bene, grazie allora!" faccio io indicandogliene una con le arance, anche se da malato di Dogville come sono quella di mele mi ispirava assai.
"Quanto ti devo dare Luì?"
"Quanto mi devi dare? Niente (con quella "e" stretta"). T'aggia ditto che te le regalavo no? e poi tu si no bravo guaglione, pigliate sta cassetta"
Scendo quindi con la cassetta dal furgone/camioncino, la porto in macchina, avrò 7,8 spremute d'arancia gratis che a me, a dire il vero, tanto gratis non paiono proprio.
"Vuoi un film Luì?"
"No, vado a casa, gioca il Napoli stasera, vengo domani. Mangiate le arance, vedrai che buone"
Parte.
Torno dentro il negozio che già mi sento mezzo pene del fruttivendolo dentro il deretano, la mia testa comincia a fare 1+1+1+1+1+1+1+1+1 e il risultato che viene fuori è un 9 molto viscido e unto.
Controllo la sua situazione in tessera.
Gli mancano solo 5 euro e 70.
ancora un + 1, il risultato è un 10 tondo e grasso.
Sei dentro Gomorra Giusè -mi faccio da solo scimmiottando il cinema- beviti le tue ultime e belle spremute, e mettici tanto zucchero perchè saranno amarissime.
Alzo l'indice, inizio a parlare come Danny in Shining col suo amico immaginario.
Lì si chiamava Tony, il mio Osvaldo.
"Osvaldo, che mi dici del fruttivendolo?"
"Saranno cazzi" mi fa Osvaldo con voce gracchiante e tremolante "cazzi grossi"
"Perchè, perchè? che c'è nel camioncino 237?"
"Ci sono grossi cazzi che ti arriveranno dentro il tuo bel culetto"
Non faccio in tempo a rispondere ad Osvaldo che vedo arrivare dalla porta del negozio un fiume impetuoso di sangue. Terrificante, un fiume in piena di sangue.
Ne vengo inondato, urlo.
Poi mi arriva alla bocca.
Cazzo, è buono, è succo di cocommero.

Tipi da Videoteca (N°4): Il Fruttivendolo Gomorriano - 3 - La Mela Avvelenata



Non serviva essere i pronipoti di Sherlock Holmes e nemmeno i figli con l'occhio di vetro di Colombo, e nemmeno i nipoti di Derrick (anche se io nipote di Derrick lo sono per davvero, chè un mio nonno gli somigliava, e parecchio) e nemmeno i fratelli minori dell'Ispettore Coliandro per capire che quella cassetta delle frutta era l'inizio della fine.
L'unica cosa però che mi aspettavo è che la Camorra, anche questa soft-Camorra che ti spara con le banane e ti fa saltare in aria con i meloni sotto il culo, agisse in maniera più dilazionata, ti facesse cuocere più a fuoco lento.
Invece il Fruttinvendolo Gomorriano arriva subito il giorno dopo quella cassetta.
Per entrare si mette di traverso, non c'entra sulla porta da dritto.


In quel momento in cui il suo immenso corpo si gira per passare, quei 2,3 secondi, lui non ti vede ovviamente.
E quelli sono quindi gli unici 2,3 secondi in cui tu pensi tutto e niente, che succederà, che gli dico, mortacci sua è tornato, spero entri qualcun altro.
Poi il corpo con una contorsione si rimette dritto ed ormai è dentro, come quei pitoni che inghiottono prede intere anche molto più grandi di loro. Ormai è dentro.
"Giusè!"
"Luigi!" (con quel misto di paraculaggine e voglia di sembrare a mio agio)
"Erano bone le arance sì?"
Cazzo, subito.
"Ne ho mangiata solo una, buonissima sì, grazie"
"Ah, bravo Giusè"
"No, davvero, grazie ancora Luigi, non dovevi"
Lui fa un gesto per dire "per così poco".
"Me li fai vedere 3 film eh?"
"Certo! Che volevi vedere, il solito? Uno di poliziotti, una commedia e uno di là? (di là era il porno che sarebbe andato a scegliere da solo)
"Eh (sì)
Ascolta, mi bastano i soldi in tessera? controlla Giusè"
So perfettamente quanto ha, so tutto, so tutta la situazione e so tutto quello che sta per succedere.
"Guarda, hai poco più di 5 euro, mancano 40 centesimi per i 3 film, te li metto io"
"Solo 40 centesimi Giusè?"
"Sì, ti mancano solo 40 centesimi"
"No, dico Giusè, mi dai solo 40 centesimi Giusè?"
"Non capisco Luigi"
"Ma la spremuta te la paghi 40 centesimi?"
"Ah no, certo" mi faccio terribilmente serio.
Ci sono due strade.
La prima è continuare a scherzare sul filo del rasoio, sorbirsi tutti quei "Giusè" e quella specie di umiliazione.
La seconda è andare al sodo.
Vado al sodo.
"O.k Luigi, ho capito, quanto vuoi?"
"Aspetta"
Esce fuori, il suo corpo balla nuovamente il twist sulla porta e sparisce.
Mi accorgo di aver sbagliato metafora, la preda dalla bocca del pitone non potrà mai uscire.
Nemmeno il tempo di pensare ad un'altra metafora che il fruttivendolo torna dentro con un'altra cassetta.
"Guarda che bella frutta Giusè, tutta per te"
Me la sbatte sulla scrivania. C'è un pò di tutto. E' questo il problema, c'è un pò di tutto, il che significa che l'ha preaparata ad hoc.
"Dai, mettimi 50 euro in tessera e siamo pari. Guarda che bella frutta Giusè"
Prende una mela in mano e me la mette davanti agli occhi.
Cazzo, ecco la sensazione che visse Biancaneve, questa.
E se la strega fosse stata una Casalese?
Vorrei mangiare quella mela e dormire per sempre, 100 volte meglio che ritrovarmi davanti lui.
"Sai, con le ragazze di prima non facevo questi prezzi"
Ah, ecco, l'avevo capito da quei 100 euro assassini cosa succedeva qua dentro.
"Luigi, e se facciamo che la prendo e questa è l'ultima volta però?"
"Ma pecchè, non la mangi la frutta Giusè?"
"Poca, e qui ce n'è per 20 persone, la butterò quasi tutta"
"E regalala Giusè, regalala come faccio io. La frutta la vogliono tutti, è bona"

"Ma tu brutta palla di lardo la frutta non l'hai mangiata mai in vita tua, te fai colazione con i wurstel inzuppati nel latte, te  al posto dei tovaglioli usi le fette di pancetta, te fai il bagno nel lardo, te magni la pasta con le mani, te la frutta al massimo la infili nel buco del culo de tu moglie"

ah, era solo il pensiero questo

"Sì, è bona"
"E' bona e te la porta Luigi. Ah Giusè, me stavo a dimenticà, i film"
Prendo il primo Mercenari appena uscito, probabilmente qualcosa di Siani per commedia, glieli dò e lui si va fuori al distributore a prendere il porno.
Uscendo mi fa un segno di 5 con la mano, come un saluto.
Lo saluto anche io.
Lui capisce che non ho capito e allora con l'altra mano aggiunge uno 0 vicino a quella col 5.
Ah, 50, sì, ora li metto.
Mi riprometto che sia la prima e unica volta.
Controllo se è andato via, se fuori ha noleggiato il suo porno. Voglio rilassarmi e spero non entri di nuovo.
Sì, è andato.
Controllo che porno ha preso.
C'è una ragazza a gambe larghe con una banana in mano.
La frutta è bona, ha ragione.

Tipi da Videoteca (N°4): Il Fruttivendolo Gomorriano - 4 - Iniziative della fava e l'Uomo che sconfisse gomorra (o l'uomo che sconfisse Gomorra, dipende da dove volete mettere le maiuscole)



Ad inizio avventura videotecara avevo un entusiasmo tale ("Lavoro coi film! cazzo, lavoro coi film! oddio, non ce posso crede, lavoro coi film!") che mi venivano in mente una serie di idee della fava (per varietà devo cominciare ad usare sinonimi di cazzo, e qua poi ci troviamo davanti persino a una sineddoche, meglio ancora) che non riuscivo a trattenere.
Ad Esempio:
For Example:

1 DVD EXPRESS
Ossia un ragazzo con la vespetta che vi portava i dvd che ordinavate per la sera a casa, come la pizza. Poi però ho pensato che:

A chi voleva i porno, ossia il 50% della videoteca andava incontro a tre problemi:

A1: non avrebbero potuto ordinarli quelli che li nascondono alla famiglia
A2: anche chi non li nascondeva o viveva da solo difficilmente avrebbe accettato di sentirsi il malato a cui portavano la medicina nascosta
A3: (soprattutto) avrei dovuti sceglierli io (o mio fratello) per loro. E ora, a parte il mio rifiuto per quei dvd, credo non ci sia niente di più difficile di sapere quale film dare al tale cliente. Ad esempio:


A3-1: che troione avrebbe voluto?
A3-2: che pratiche preferisce?
A3-3: vuole quelli con la trama o quelli con le scenette staccate?
A3-4: vuole quelli amatoriali con le donne grassocce e le mascherine o quelli con le modelle depilate e patinate?

B anche fuori dai porno avrei potuto portare i film tutti all'incirca alla stessa ora, quella di chiusura, in un tipo di servizio che ha senso e può vivere solo grazie alle 24h

C ma già che su ogni noleggio non guadagnavo una fava (2) perchè fare sta cosa?

Grazie a questo C posso evitare le altre lettere a seguire.

2 QUIZ A PREMI
Io sono sempre stato malato di quiz, sempre.Voglio dire, ad un certo punto credevo che Mike Bongorno fosse mio padre. Ed ancora oggi ogni tanto mi trovo a cantare la sigla di Telemike "Telemike, Telemike, uouououououououuo, Telemike, Telemike, uuouououououoou".
Ho pensato di fare quiz per la videoteca. Ossia mettere un foglio fuori con il quiz e regalare 10 euro di noleggio a chi avesse noleggiato il film con il titolo che rispondeva a quel quiz.
Ad esempio, il primo era "PAURA DEL TOPO", uno doveva noleggiare Elephant e vinceva.
Ne ho fatti 4,5, l'ultimo ricordo fosse "SARAMAGO" (lo scrittore).
Tre ore dopo averlo messo una signora noleggiò Harry Potter, ovvero la risposta giusta (sarà mago, o.k, non ci fate caso).
Io la contattai per dirle che aveva vinto i 10 euro.

"Signora, ha fatto apposta a noleggiare Harry Potter?"
"In che senso scusi?"
"No dico, lei per quale motivo l'ha noleggiato?"
"Ma lei sta bene? l'ho noleggiato perchè volevo vederlo"
"Ah, o.k, allora non per Saramago"
"Non so chi sai Saramago, arrivederci"

Morale della favola, decido di interrompere i quiz.
E perdo una cliente.
Ma non mi mandarono l'ambulanza, già è qualcosa.

3 DARE LE VALUTAZIONI AI FILM
Misi una piccola urna fuori, dei bigliettini e una penna. Volevo raccogliere impressioni e voti sui film e poi magari una volta ogni due settimane scrivere i risultati al distributore o per mail. Come a dire: questi sono stati i film più amati da voi, e questi i più odiati.
Smisi dopo una settimana.
Nei fogliettini mi ritrovavo: "Bello!" "Fatto bene!" "Lei è bona" "Voto zero" "Fa schifo" "W la fica" e addirittura una anonima (spero non un anonimo) che mi faceva delle avances.
Avrei voluto continuare perchè era un esperimento antropologico pazzesco e un gran divertimento. Ma poi nei risultati promessi che cosa avrei messo?
Questo ha media 10 ed è fatto bene.
Questo ha media 1,4, ossia fa schifo ma lei è bona.
Questo è il mio numero di telefono adibito alle avances.

Magari racconto altre iniziative un'altra volta, altrimenti Mascabar non si arrabbia che il post è troppo corto.

Il Fruttivendolo Gomorriano finiti i 50 euro tornò.
Ci vollero circa 10 giorni mi pare.
In quei 10 giorni mi guardavo continuamente documentari o fiction di eroi che avevano sconfitto la Camorra.
Ero pronto
Entra.
"Giusèèèèèèèèèè! guarda che t'ho portato!"
Una cassa de frutta talmente grossa che puzzava de 150 euro de ricarica.
"Luigi, io non campo con la frutta, io campo coi soldi, come te. Se me li dai ti ricarico la tessera altrimenti amici come prima ma basta così"
"Giusè, pigliate sta cassetta. Guagliò, nun lo fa lo scemo su"
"Luigi, non sto scherzando, non voglio più fare così"

MINACCIA N°1
"Ma tu lo sai che ci sono altre videoteche eh?"
DIFESA N°1
"Certo, secondo me non vedono l'ora di averti come cliente"

MINACCIA N°2
"E se qui non ti mando più nessuno?"
DIFESA N°2
"Vorrà dire che non prendo più film di Salemme"

MINACCIA N°3
"E se qui ti succede qualcosa? oppure succede a te?"
DIFESA N°3
"Mi faresti un uomo felice"

Mi guarda con occhi di fuoco. Poi si gira, esce, o almeno ci prova visto che non riesce ad entrare sulla porta, lui così pantagruelico con quella cassetta enorme in mano.
Rischia di inciampare, cade una banana.

Ho due pensieri:
1 Alla fine a volte la Camorra è così piccola e grottesca che è solo una macchietta di sè stessa.
2 La moglie di Luigi avrà una banana in meno stasera

Tipi da Videoteca (N°5): Pop Porno - 1 - Il TrAmatore



Attenzione, la lettura è consigliata con la presenza di un adulto.


Scoprire che non avevo solo il potere di modificare ma anche di essere addirittura Creatore fu l'inizio della fine.
Quando voi videotecari inserite un film nel distributore noleggio, poi vi scaricate tutti i suoi dati da un archivio online.
La locandina, il titolo, la trama, gli attori, insomma, tutte le cose che poi appaiono nel display della macchina noleggio.
Ovviamente io pensavo che questi dati non fossero modificabili.
Invece un giorno, mentre stavo leggendo la trama di un film nel pc del negozio, noto che muovendo il mouse ne avevo cancellato un pezzettino per sbaglio. Corro subito fuori alla macchina del noleggio, inserisco la tessera, vado su quel film e sì, anche lì la trama ha subito quella mutilazione.
Insomma, ciò che scrivo dentro arriva fuori.
Una risata beffarda si impadronisce di me.
Ma...allora...io...posso...cambiare...le...trame...

La cosa è troppo grossa, potrebbe portare verso orizzonti nemmeno immaginabili, devo star calmo, rimanere professionale. Che la tentazione di prendere Twilight e scrivere che racconta di vampiri emo omosessuali o un film di Moccia per scriverci sopra che la visione potrebbe causare gravi danni alla crescita è troppo forte.
Ogni singolo film potrei divertirmici sopra. Sì, ma o.k, farei solo una grassa figura di cacca.
E allora, l'illuminazione: IL PORNO!
Le mani mi tremano, faccio una prova con il terrore di un bambino che ha rubato le sue prime caramelle in un bar.
Prendo un porno a caso, ne scelgo uno senza trama (la maggior parte), guardo la locandina e inizio a scrivere.
Io vi giuro che quello che veniva fuori dalla mia tastiera non solo non è qua riportabile, ma farebbe fatica ad esser letto anche in un sito pornografico. Immaginate una persone morigerata come me, ma dalla mente abbastanza perversa, che scopre di poter scrivere QUALSIASI cosa senza che nessuno se ne accorga, senza che nessuno possa pensare che l'abbia fatto io.
Fu come liberare la mia parte animale. Scrivevo di tutto, parolacce indicibili e frasi di una volgarità impressionante. Mi inventavo di tutto, cercando sempre di rispettare un minimo la locandina però.
Coinvolsi anche mio fratello, mi serviva un correo. E scrivere quelle maialate, sapere che venivano lette fuori e che proprio GRAZIE a quelle il film veniva noleggiato era straordinario. Difficile spiegarvi le risate che si facevano, potreste intuirle soltanto se io vi riportassi qualche trama. Dopo un mesetto e una cinquantina di film il gioco finì, il vocabolario del porno era esaurito, le idee prosciugate. Fino a che non vidi un uomo in slip che mi ammiccava da una locandina.
Un film gay.
E lì partì la seconda idea, un'idea che mi avrebbe portato diverse centinaia d'euro.
No, non potevo essere volgare anche con i gay, non me la sentivo, mi sembrava di ledere una sensibilità che non era mia e non conoscevo.
E allora arrivò un'idea talmente ipocrita che quasi me ne vergogno.
Iniziai a scrivere le trame dei film gay puntando tutto sulla bellezza di questi rapporti, sull'impossibilità degli "altri" di capire amori come quelli, sull'esclusività di questo tipo di sesso.
"Tanti ragazzi nudi e pronti per te, pronti a far capire agli altri quanto il nostro amore sia l'unico e vero"
"Tutti ci odiano, ma nessuno può provare la bellezza di ciò che siamo, vienimi a conoscere, sono qua"
roba su sto filone
Insomma, da Tramatore a TrAmatore.
Ne scrissi una decina (solo una volgare) e il risultato fu schiacciante.
I film da me tramati avevano noleggi almeno 5 volte superiori agli altri.
Addirittura un amico gay mi chiese se ne avevo altri di quel filone.
"Quale filone?" gli chiedo io
"Quello con quelle belle parole nella trama"
"Ah, non lo so, ora ci guardo. Dovrebbe essere una ditta spagnola che combatte da anni per i diritti gay"
"Scrivono cose davvero belle" mi fa.
Intendiamoci, poi i film erano solo peni in ani eh, ma si vede che quelle frasi davano al tutto un'aura veramente romantica, pura, umana.
Mi sentii in colpa, smisi anche lì.
Gli ultimi fuochi li usai per le trame dei film trans. E scoprii che le volgarità che mi avevano accompagnato nel mese di Tramatore dei film porno "classici" potevano essere ancora superate.
Perchè potevo usare sempre i miei cazzi e culi (che, vi assicuro, erano tipo punto e virgola in mezzo al resto), ma dargli declinazioni diverse, passando dal maschile al femminile indifferentemente.
Sembra un'inezia ma vi assicuro invece che fece una differenza immensa.

Mi fermo qua, arriveranno molte altre storie sul porno.
Arriveranno animali, arriveranno squartate e robe da chiodi.
Arriverà anche tanta miseria umana.
Arriverà.

Tipi da Videoteca (N°5): Pop Porno - 2 - L'uomo è un animale meraviglioso. E stranissimo



Un pizzettino e degli occhialini.
L'aria di una persona assolutamente perbene, oltre che affatto stupida.
Primo giorno, fa la tessera e ci mettiamo a chiacchierare.
"Giusè (sì, lo so che il "Giusè" rimanda al nostro fruttivendolo gomorriano ma evidentemente al sud diranno tutti così, che ne so), non è che mi trovi un film quasi sconosciuto?"
"Ci proviamo Daniele, è un pò la mia specialità questa"
"Bene! è il film di un giovane regista napoletano, io lo conosco di persona, ma non sono mai riuscito ad averne una copia"
"Ma se lo conosci di persona perchè non lo chiedi a lui?"
Pausa, l'ho fregato, involontariamente poi. Non lo conosce, è evidente.
"Ho perso il suo numero di cellulare"
"Ah, capisco, dai, dimmi che ci proviamo"

Stiamo lì una mezzoretta, giusto il tempo di capire che quel film non solo non è mai uscito in dvd ma che ha le stesse possibilità di farlo degli orrendi filmini amatoriali di mia madre, la "regista" di Paciano (se ne va in giro per il paese sempre con la telecamera in mano, riprende tutto e tutti senza nè la minima cognizione tecnica nè un progetto ben definito. E' una specie di Dardenniana inconsapevole).
Iniziamo a parlare di cinema, non è un fenomeno ma gli piacciono bei film, tutti hollyoodiani e conosciutissimi sì, ma niente di abominevole.
E' tutto molto piacevole, lui mi stima ed io ho trovato un buon cliente (lo capisci subito) e uno per fare due chiacchiere che non siano su calcio, vagina e camorra.
Gli scrivo una lista di una quindicina di film che non ha visto, per instradarlo un pò anche su un cinema più piccolo e ricercato, mi ringrazia moltissimo e va fuori a sceglierne 3.
Fremo, mi dava una strana sensazione aspettare di vedere quali film tra quelli che consigliavo prendevano poi là fuori.
La macchina fa i suoi rumori indimenticabili, le "manine" vanno alla ricerca dei dvd dentro quella specie di alveare e poi li portano nello sportellino del cliente.
Sento partire la macchina 3 volte, il massimo possibile dei noleggi contemporanei.
Grande Daniele.
Rientra dentro il negozio, giusto il tempo di salutarmi.
"Grazie Giusè! poi ti faccio sapere come sono!! A domani!"
"Grande Daniele, grazie a te!"
Scrivo il suo nome e cognome sul computer.
Dai, chissà quali titoli lo hanno incuriosito. E quali trame.
I 3 film sono:

"Le tre Iene dalle palle piene" (una specie di parodia porno delle Iene)
"Te lo insegna Nonno!" (uno degli innumerevoli titoli incestuosi)
"A qualcuno piace calda" (vabbeh)

Lo amo all'istante.
Ammetto, qualsiasi scenario possibile che potevo prevedere aveva dentro ALMENO un titolo "normale", magari non uno dei miei 15 consigli ma uno normale sì.
Ma i geni son geni per questo.
Da quel giorno farà così SEMPRE.
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Entrano, son vestiti molto strani, con una specie di divisa, anche abbastanza lisa e sporca.
("Questi son cingalesi") penso io, visto che un altro scompartimento del mio autismo è nel riconoscere razze e nazionalità. Se non ce la faccio a livello visivo mi basta il cognome e praticamente non posso più sbagliare.
"Ciao" mi fanno quasi a coppia con un italiano stentato (e se è stentato già il "ciao" mi aspetta un brutto quarto d'ora).
"Ciao!" gli faccio io "siete cingalesi?"
Mi guardano smarriti. Giustamente.
"Cingalesi, Sri Lanka?" gli faccio io.
"Sì, bravo, bravo, bravo!" rispondono esterefatti loro. Meno male che il loro vocabolario non comprendeva robe tipo "Ma come hai fatto a capire?" e via del genere.
"Ahah, grazie, ditemi"
"Film?"
"Sì, film"
"Anche film con tanto amore?"
"Sì, tantissimi film con tanto amore"
"Ma tanto tanto amore?"
"Sì, tanto tanto amore. Ditemi"
"Possiamo vedere?"
"Certo"" e gli piazzo davanti, giusto per capirsi, qualche dvd preso tra quelli ex noleggio in vendita, un Richard Gere a caso.
"No no, noi più amore! Animali possibile?"
"Certo!" e gli piazzo davanti sempre un Richard Gere ma stavolta non a caso, Hachiko.
"No, scusa, no capito. Fuck" e mi fa l'inequivocabile gesto del suono del clacson.
Devo in qualche modo restare professionale, anche se quella è una parola che non mi appartiene.
"Fuck with animals?" gli faccio io.
"Bravo, bravo, bravo, ce l'hai?"
"Sì, uno, ve lo faccio vedere."
Appena pochi mesi prima spinto dal fornitore (perchè secondo lui andavano moltissimo) avevo messo in noleggio Pony Passion, un hard che, o.k, avete capito.
Non solo era andato bene, ma aveva sbancato, con tipo 400 euro di noleggio.
I commenti li lascio a voi, nelle vostre case.
Glielo faccio vedere.
"Solo questo? no altri animali?"
"Sì, solo questo, mi dispiace"
"Va bene, noi comprare"
"Mi dispiace, non posso, questo solo noleggio, to rent, non vendere, no sell" (no sell a un pony, vabbeh).
"E come fare noi?"
"Facciamo la tessera per noleggiare, card to rent" (mi arrampicai).
Poi mi viene un dubbio. Io potevo fare tessere noleggio solo ai residenti o comunque a persone rintracciabili il più vicino possibile ovviamente, a chi era di passaggio no.
"Voi abitate qui? solo se abitate qui fare tessera"
"No no, noi qui solo 3 giorni"
"Allora mi dispiace ragazzi, no possibile fare tessera. Ma che fate qui?"

La risposta che mi diedero fu sconvolgente, talmente sconvolgente, fredda ed immediata che credo fosse entrato Haneke in negozio per riprendere la scena.

"Noi circo"

Il sangue mi si gelò, il cervello fece un immediato 1 + 1, l'aria si fece irrespirabile.
Il giovane videotecaro continuò a guardare i due (ecco cosa erano quelle divise) per un minuto buono senza più aprir bocca. Il suo cervello, senza che lo volesse, si stava immaginando cose immonde, innominabili. Elefanti, scimmie, giraffe.
Altri animali, già.
E gole profonde, profondissime, nessuno come la giraffa.
Il giovane videotecaro non parlò più, per una volta anche il suo spirito dissacrante era stato divelto.
Quando tornò in sè i due erano ormai usciti.
Nella scrivania, sotto le mie mani, c'erano 5 biglietti omaggio per il circo di Castiglion del Lago.
Haneke giudicò che era buona la prima, mi ringraziò ed uscì.

Tipi da Videoteca (N°5): Pop Porno -3 - Squartarsi e tettine


"Mi devo squartare"
Il ragazzo è simpaticissimo, anche lui napoletano (sì, Castiglion del Lago è al 50% napoletana ormai), cliente molto affezionato e vulcano di entusiasmo.
"Non ho capito Gabriele, ti devi cosa?"
"Mi devo squartare"
"Perchè scusa? Te voi ammazzà? Non capisco"
"Devo farmi una squartata"
E la mano parte.
Il gesto è quello inconfutabile della masturbazione. Solo che il raggio non è di 20 cm ma almeno di un metro. La mano parte dal pube e con movimenti violenti termina il suo arco all'altezza della fronte. Non credo che il buon Gabriele avesse voluto supporre un'iperdotazione così irreale ma solo farmi capire la violenza del gesto.
"Ah, ma squartare vuol dire farsi le seghe?" gli faccio io.
"Ah" detto alla napoletana (sì)
La cosa mi affascina, trovo che "squartare" o "squartarsi" sia un'espressione straordinaria per lasciar intendere una masturbazione così violenta da procurare quasi dolore fisico. E quel gesto con le mani  è quasi un harakiri con la spada. Sì, non c'è niente di più bello che squartarsi, ha ragione Gabriele.

A questo punto la discussione diventa quasi filologica.
"Ma se te lo fanno altre usi comunque squartare come verbo? Ti squartano loro?"
"No, mi squarto solo da solo"
"Ho capito, molto interessante Gabriele"
Prende i suoi film, esce e va a squartarsi.
Il giorno dopo torna tutto insaguinato, no, o.k, il giorno dopo torna tutto contento.
"Bella squartata?" gli faccio io
"Mamma mia Giusè, mamma mia. Senti, a proposito, posso chiederti una cosa?"
"Sì"
"Mi voglio squartare anche oggi, che mi dai?"
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Il signore è sulla cinquantina, molto a modo.
Di lui ricorderò sempre un'espressione.
Era il tipo che voleva solo roba di primissima qualità, tipo playboy pornizzato, roba patinatissima, girata persino in Hd.
Prendeva i suoi 3 film fuori, si affacciava poi in negozio e mi faceva di sì con la testa. Solo questo. Poi chiudeva la porta. Credo che quell'annuire fosse una via di mezzo tra un saluto e il dirmi "Ho preso roba bona, guarda".
Io andavo a vedere i suoi noleggi e sì, non sono pratico ma era davvero sempre roba buona, le Ferrari del porno.
Poi il giorno dopo tornava, si affacciava di nuovo e diceva una cosa straordinaria per me, indimenticabile.
Muoveva vicino alla testa le sue tre custodie blu dei dvd noleggio e mi diceva:
"Roba da chiodi"
Roba da chiodi, nient'altro da aggiungere.
Roba da chiodi amico.
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Malato di giapponesi, malato.
"Peppino, le tu giapponesi non vanno bene"
"Quali mie giapponesi scusa?"
"Le giapponesi che c'hai sul porno"
"E chi si è accorto mai se c'ho giapponesi, africane, moldave o cingalesi? Io li metto a casaccio, qualche amatoriale,qualche patinato, qualche gay e qualche trans, non è che poi vedo chi c'è o non c'è dentro."
"Sì, ma non vanno bene, c'hanno le tettone"
"E sta contento no?"
"Voglio le tettine"
"E io che te posso fa?"
"Voglio le tettine"
"Ho capito ma che posso fa io, sgonfio le immagini?"
"Le vere giapponesi c'hanno le tettine, trovami i film con le tettine"
Oh santamaria, questa è peggio dei film con le giraffe dei circensi, qui me devo trovà le giapponesi con le tettine.
In realtà la cosa alla fine non fu difficile. Chiesi espressamente al fornitore "Giapponesi con le tettine". Mi disse di sì, che li trovava, ma che avrei dovuto prendere i porno giapponesi proprio del Giappone, non quelli americani con giapponesi.
"Allora aveva ragione il ragazzo" pensai.
"Solo che..." stava per dire fornitore, da me chiamato PORNITORE, ma io lo interruppi senza farlo finire. Ne ordinai 5, costavano molto di più ma il ragazzo li avrebbe comprati.
Dopo un mese arrivano.
Lui è contentissimo.
"Guarda le tettine" mi fa, "Guarda le tettine".
"Ehm...o.k...è vero, c'hanno le tettine"
Mi paga ed esce.
Torna il giorno dopo, molto contrariato.
"Oddio, non mi dire che una c'aveva le tettone, io non potevo saperlo"
"No, peggio"
"C'avevano tutte le tettone tranne quella in locandina?"
"No, peggio"
"Si vedono in bianco e nero perchè vengono dal Giappone?"
"No, peggio, c'hanno i cazzi pixellati.
Ora, quella "x" non copre una "s", no, non è una specie di censura per cazzi pisellati, aggettivo quasi pleonastico tra l'altro. No, proprio pixellati, ossia coperti da pixel, oscurati.
E' come se negli orifizi delle ragazze finissero oggetti informi venuti fuori da uno "Ci scusiamo per l'interruzione" della Rai. Francamente, uno scempio.
La mia testa va al Pornitore, a quel suo "solo che..." da me interrotto.
La frittata è ormai fatta.
C'abbiamo le tettine ma anche i peni sgranati.
Riprendo i film al ragazzo, davanti cazzi così non c'è un cazzo da fare.
"Scusa, mi ordini i film con le tettine e i cazzi che si vedono?"
"No"

Tipi da Videoteca (N°6): Il Bestione Pelato, la paura di morire e un film finito banalmente

Risultati immagini per affogare

Probabilmente se n'era appena uscito L'Ameba col Cane.
Oppure Step Up Boy.
In realtà queste supposizioni non sono frutto di ricordi o reminiscenze, ma semplicemente statistica.
Per un anno buono infatti quelle due strane entità (detto con umano affetto, veramente) venivano praticamente tutti i giorni, o entrambe, o l'una, o l'altra. In realtà quello era anche il periodo del Bodyguard Madeche, anzi, probabilmente era soprattutto il suo di periodo, lui, l'unico cliente che riusciva a stare letteralmente tutto il pomeriggio con me, dalle 16 alle 20 (oh, questo ogni tanto ha pagato pure, incredibile).
Fatto sta che uno de sti 3 personaggi se n'era appena uscito, erano quasi le 8 di sera, ero solo e stavo per chiudere.
Entra il Bestione Pelato.

E la sua sarebbe una storia da raccontare.
Alto almeno 1 metro e 85, grosso, molto grosso, vicino ai 100 kg, pelato, un viso segnato da una vita non proprio facilissima.
Una vita vissuta quasi per strada, contrassegnata da tanti tanti tanti errori, sia personali, potete immaginare quali, sia "nella società" con furti, mezze rapine e qualche scazzottata di troppo. Ma quando nasci quasi solo, scansato da tutti, anche fisicamente un pò "diverso", non è facile uscire dalla melma. E lui non c'era uscito.
C'era gente che mi diceva "ma tu fai entrare QUELLO? ma lo sai che ha fatto?" e altra gente che se c'era lui non entrava.
Lo conoscevo bene, ma non bene come lo conoscerò poi quel giorno e i successivi.
Entra ed è completamente stravolto, una bottiglia di birra in mano, gli occhi rossi, l'andatura barcollante (per poco non cade all'ingresso).
Ammetto, non son tranquillo.
Anzi, rimpiango pure che chiunque fosse appena uscito (Ameba, Step Up o Bodyguard) non fosse ancora lì. E vi assicuro che rimpiangere la presenza di questi 3 non è tanto scontato.
Si siede a fatica.
Cominciamo a parlare, lui blatera, dice frasi sconnesse, e poi, come sempre, finisce a parlare di vagina.
Quello che è successo in quei 3 minuti è confuso anche per me. Non ricordo esattamente quello che ho detto, se ho sbagliato qualcosa, se l'ho innervosito. Probabilmente gli ho detto d'amico che se lui aveva quell'approccio un pò troppo animale con le donne una donna non la trovava mai.
Poi ricordo solo gli occhi rossi, un'attesa in cui non disse niente e poi la mano che va subito alle forbici, e poi lui che viene dall'altra parte della scrivania e poi le forbici vicino al mio collo, e poi lui che mi dice "alzati e chiudi" e poi io che mi alzo e chiudo, e poi io fuori, e penso che se comincio a correre gli dò 1 km in 20 secondi ma invece ho paura e sto fermo e lui che mi dice andiamo alla macchina, e io che entro dal mio lato e lui dal suo e ancora una volta ho l'opportunità di scappare ma ho paura e poi che io che parto, "dove andiamo?", "vai giù là", "o.k, tu dimmi dove devo andare e ci andiamo, sta tranquillo", e lui che sta quasi inerme sulla macchina ma con ancora la forbici in mano, forbici che si alzano e si abbassano al tempo delle sue palpebre, e io che guido con la paura che ogni tanto si tramuta addirittura in certezza di morire, e non lo so se sarà perchè sbaglierò qualcosa e lui mi infilzerà, oppure perchè mi infilzerà solo perchè non sta capendo niente ed è ubriaco e drogato, oppure perchè io per evitare un suo attacco perderò il controllo della macchina, "vai lì, sempre dritto" e io vado lì, sempre dritto, non sono passati nemmeno 5 minuti e forse è in quel momento che mi viene in mente che già una volta ho avuto paura di morire, al mare, ero piccolo, forse 10 anni, il mare si fa grosso, io sono lontano dalla riva, solo, vedo la gente tranquilla sulla spiaggia che ride e non sa che un bambino sta per morire, vedo mio fratello 10 metri più in là che sta tornando precipitosamente sulla spiaggia, e inizio a urlare "Ie..." ma la seconda parte del nome, "...io", non c'è mai, che le onde sono ravvicinatissime e non c'è nemmeno tempo per completare due sillabe (Ieio è il diminutivo, derivante dalla difficoltà di pronunciarlo da piccolo, di Marco Aurelio, il mio fratello più grande), e mi ricordo come fosse ora che decido di morire, che nemmeno urlo più tanto non mi sente nessuno e queste onde che mi annegano ogni 3 secondi mi hanno stufato, e poi sono a riva, mio fratello di solo 1 anno più grande di me mi ci ha riportato, e quasi quasi decido che da quel giorno lo chiamerò solo "Ie", e lui mi dice "gira a sinistra" e io ci giro, prendiamo un piccolo sottopassaggio che conosco bene, arriviamo davanti a un bar che conosco bene e lui butta le forbici a terra, e scende.
E scende.
Io lo guardo e riparto.
Se fosse stato un film probabilmente l'avrei criticato per questo.
Ne Il Buio in Sala questo sarebbe stato il finale della recensione.

Recensione: "The Kidnapped Videoseller" (Il videotecaro rapito)

Risultati immagini per minaccia forbici

(...)

Insomma, un buonissimo film che ha il suo punto debole in questo incredibile crescendo di tensione che poi sfocia nel nulla. Probabilmente, se proprio si voleva optare per questa opzione, a quel punto sarebbe stato meglio un, molto in voga nel cinema moderno, finale aperto, un finale da interpretare, un finale che lasciasse domande a cui dare risposte, un finale psicologicamente ambiguo. Invece (spoiler) l'assalitore scende ed entra nel bar. Il giorno dopo si viene a sapere che anche là dentro ha fatto casino tanto da dover richiedere l'intervento dei carabinieri. Si poteva fare qualcosa di meglio. Da vedere comunque.
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Un retroscena che ho saputo poi, e che probabilmente era il "QUELLO" a cui si riferiva la gente era che 2 anni prima aveva preso in ostaggio la cassiera di un supermercato e l'aveva fatta guidare con un collo di bottiglia come minaccia. Non voleva niente, era solo ubriaco.

A volte quando ripenso a questo episodio mi viene in mente che probabilmente non ho mai rischiato nulla. Non lo posso sapere con certezza ma potrebbe essere così. Nessuno lo sa. La vita è piena di rischi grandissimi che noi evitiamo senza nemmeno accorgercene come, al contrario, di situazioni tranquillissime che noi nella testa vediamo come terribilmente rischiose, difficili, vitali. Ci struggiamo per banalità ed evitiamo con nonchalance pericoli immensi.
Da quel giorno quel ragazzo diventerà uno dei miei più grandi amici in quella strana ed assurda avventura della videoteca.
Potrei raccontare 1000 cose ma non è un "personaggio" di cui volevo parlare, ci tenevo solo a raccontare l'episodio.
Nella vita capita a tutti di volere bene o amare una persona.
E molto spesso sono gli occhi a trasmetter(te)lo.
Però nella vita, in letteratura o nel cinema quasi sempre, se non sempre, diciamo, leggiamo o vediamo questo:

"Ti amo"
"Anch'io"

o questo

"Ti voglio bene"
"Anch'io"

ma capitano degli occhi che tu li vedi e vai oltre questo, non capisci solo quanto bene o amore provi te ma anche quanto ne prova l'altro.
E allora, se dovessimo rappresentare questa cosa, questa cosa che accade ma nessuno trascrive mai, forse per pudore, forse perchè c'è quasi paura o troppo rispetto nel rubare un'emozione altrui, la scriveremmo così:

Due amici si guardano negli occhi.
Non si dicono:

"Ti voglio bene"
"Anch'io"

ma

"Tu mi vuoi bene"
"Come te a me"

E io ti voglio bene V.
Come te a me.

Tipi da Videoteca (N°7): L'Alba(nese) del giorno dopo - 1 - Film assolutamente da non vedere visti poi da tutti e bellissime ragazze di spalle



Se mai entrerete nel mondo del commercio dovete sapere che la tattica del proibito e del maledetto funziona sempre.
Anche quando non è una tattica studiata a tavolino.
Ogni volta che veniva il Fornitore (quello normale, non il Pornitore, ossia il fornitore di Porno) io mi prendevo 2,3 horror sconosciuti scrausi soltanto per potermeli poi vedere personalmente. Tanto erano gli unici titoli che costassero pochissimo (sui 30 euro, gli altri fino ad 80) e nel caso fossero andati male ci avrei rimesso una quindicina d'euro, Estiqatsi pensa che se pò fa.
Di solito cercavo di vedermeli appena arrivavano, almeno avrei potuto dare 2,3 indicazioni i giorni successivi a chi avesse avuto il coraggio di noleggiarli.
Mi arriva un film strano con una ragazza squartata in copertina, Murder Set Pieces.
Era un film immondo. Girato male, fotografato peggio, malato, con riferimenti alla cazzodicane addirittura all'11 Settembre, insomma, una cosa che nemmeno Uwe Boll dando il peggio di sè poteva partorire.
Ma, soprattutto, era un film immorale.
Io stravedo per la donna e per il genere femminile, non so se sia questo il motivo di tanta rabbia.
Ma un film così misogino non l'avevo mai visto. Il protagonista ammazza e squarta tutte, o.k. Ma troppe volte si va oltre il limite, con soffoconi (fellatio) ad una testa di donna mozzata, con lui che ammazza barbaramente una bambina dicendole "tanto diventerai troia anche te!" e cose del genere. E o.k, si va avanti così con donne stuprate, uccise e mutilate ma poi sei sicuro che lui avrà quello che si merita.
Col cazzo!

Lui prende l'autobus e se ne va ad ammazzare future troie altrove.
O.k, dite voi, potevi semplicemente buttarlo.
Ma vedete, quando si spendono 35 euro per un film in un negozio che certo non vive nell'oro un pochino rompe il cazzo.
E allora metto il mio bel cartello fuori.

"SCONSIGLIO LA VISIONE E PRENDO LE DISTANZE DA MURDER SET PIECES, UN FILM VISIVAMENTE, MORALMENTE ED ETICAMENTE INACCETTABILE.
NON NOLEGGIATELO O, SE LO FATE, FATELO SAPENDO A COSA ANDATE INCONTRO".

Vi giuro, ero molto molto onesto. Tanto che a chi me lo chiedeva da dentro il negozio non lo davo. Ma fuori il noleggio non si controlla.
Risultato? circa 350 euro di noleggi.
Per una tipologia di film che quando arrivavano a 50 euro c'era da andarsi a sbronzare tipo vincita dell'enalotto.
Il 90% dei clienti poi veniva in negozio e mi diceva:
"Ma quel film fa schifo!"
"E io che cazzo vi avevo detto?"
"Sì, ma fa schifo!"
"Artonfa ("ancora lo ribadisci?" in perugino), io che dovevo fa più che divve de non prendelo?"
"Sì ma fa schifo!"

Quel giorno capii mio malgrado quanto la pubblicità può fregare la gente. Che poi qua non c'era una fregatura, ma la pura e semplice verità. La proibizione non è una chiave che chiude le porte, ma una che le apre, lo si sa.

Era una bellissima giornata estiva, di quelle cioè in cui nessuno noleggiava film.
Vedo un gruppetto di persone fuori dalla mia porta, sul ciglio della strada.
Lei spicca su tutti.
Lunghissimi capelli neri, liscissimi, che gli arrivavano quasi fino al culo, un bel culo.
Vedo la sua mano che, mentre parla, continua ad allisciarsi sensualmente i capelli, parte in alto ed arriva quasi in fondo, in un gesto automatico sì, ma davvero affascinante. Un angelo vestito completamente di bianco, sia la camicetta sopra che gli stretti jeans sotto.
Stava di schiena a 5 metri dal negozio, con un gruppo di ragazzi albanesi che sembravano pendere dalle sue labbra.
"Chissà con quale di quei 3 se la farà" pensavo io.
Poi si gira, si gira verso il negozio.
E' come se tutta la scena fosse al rallentatore, con una di quelle musichette degli scollacciati erotici degli anni 80.
Non è una superfica.
E' un uomo.
Orrendo poi, praticamente identico alla figlia di Fantozzi.
(Che sempre un uomo era tra l'altro.)
Incrocio il suo sguardo.
Sorride e con un passo donatogli dalla Grazia Divina si avvicina al mio negozio.
Vedo che quel completo bianco che vedevo da dietro in realtà è una specie di copia delle mise di Elvis, compresi i lustrini d'oro.
"Posso entrare?" mi fa.
"Certo!" rispondo io.
"Mi chiamo Elton, come Elton John, ma io no come lui, io scopo fiche"
"Ah, hai capito", gli faccio io "e pure parecchie mi sa"
Mi indica con il dito e mi fa l'occhiolino.
E mentre io ringrazio Dio di avermi dato questo privilegio lui muove velocemente indietro la testa.
I lunghi capelli neri volano in alto, morbidi come seta.
Mi perdo, come ipnotizzato, a guardarli.

Tipi da Videoteca (N°7): L'Alba(nese) del giorno dopo - 2 - 500 euri e passeggini



La bellissima ragazza dell'est dai lunghissimi e liscissimi capelli neri in realtà era un albanese che se avesse partecipato a Mister Brutto sarebbe arrivato secondo perchè troppo brutto da mostrare come primo.
Ha però un fascino incredibile, ti ammalia, forse perchè se uno brutto così c'ha la vagina intorno deve per forza avere qualcosa che ammalia.
Sì, li sordi.
Il primo giorno lo conobbi poco (oh, erano 4 anni che volevo scrivere "conobbi" cazzo) ma per almeno un mesetto venne tutti i giorni.
Divenne quindi L'Alba(nese) del giorno dopo.
Prendeva porno, anche perchè in queste 20 puntate di racconti videotecari sembra che al negozio:

1 prendevano solo porno
2 nessuno pagava
3 i clienti erano al 79% delinquenti

Ovviamente niente di più falso.
Erano solo il 77%.



Un giorno mi dice.
"Giuseppe" (finalmente uno che mi chiama Giuseppe!!! viva l'Albania!!!!!) "mi puoi dare 50 film delle maiale?"
"Oddio, non posso my friend, sai che puoi noleggiarli solo 3 insieme al massimo"
Lui fa il suo solito gesto, manda la testa all'indietro e la sua chioma disegna una traiettoria da Oreal Paris. Quando i capelli finiscono il loro percorso e tornano ad appoggiarsi alla sua nuca, alla sua schiena e in parte anche al suo culo, lui mi guarda negli occhi e mi fa:
"Io li compro"
"Ma carissimo Elton ("non frocio come John, a me piacciono le fiche" si premunì di dire la prima volta che lo vidi), togliere 50 hard dal noleggio è una cosa che non posso fare, sai che li vendo pochi per volta, ne tengo solo 300 in macchina. E poi non posso metterteli solo 3 euro, ma almeno una decina l'uno, capisci che ogni film che tolgo sono noleggi persi"
Mi guarda e sorride.
Lo guardo e sorrido.
Lui mi guarda e sorride come chi conosce il segreto nel mondo e quando volesse potrebbe svelarlo a chiunque.
Io lo guardo e sorrido come un ebete.
"Tu credi che io problema di soldi?" mi fa.
"Ma no no, certo, ma un conto sono 50 euro di noleggio, un altro 500 euro, ahahahaha"
Non feci in tempo a completare l'ultimo "ah"
ah
ah
ah
ah
a
Nel momento in cui stavo per far fuori la mia quinta "h" lui tira fuori un portafoglio gonfio come i mie coglioni quando entra in negozio L'Ameba col Cane.
Prima di aprirlo fa nuovamente l'Oreal Paris (se ci fosse un'Olimpiade dei Capelli in Movimento la mossa "Oreal Paris" sarebbe considerata come un triplo tuffo carpiato all'indietro. Ed Elton sarebbe il Klaus DiBiasi -o la Tania Cagnotto?- della situazione), poi lo apre e io vedo cose che in vita mia non avevo mai visto, ossia vedo del VIOLA dentro un portafoglio.
"Ma che sono, fiori?" gli faccio.
"Che fiori Giuseppe?"
Io torno in me, capisco che quel viola, colore che non avevo mai visto dentro un portafoglio, non sono fiori. Ma soldi. Banconote da 500 euro. Almeno una decina.
Vado fuori, controllo se Step Up Boy, l'Ameba o il Bestione Pelato (o qualche cliente normale) stesse venendo in quel momento.
La strada è deserta, il sole fa riflettere l'asfalto (che io consideravo troppo stupido per poter riflettere), siamo in una specie di lingua di cemento di qualche sperduta cittadina di una città di frontiera americana. Guardo ancora 30 secondi aspettando che arrivi rotolando l'erba mobile del deserto.


O.k, siamo soli.
"Elton, ma come cazzo fai ad avere tutti questi soldi?"
"Fica"
"Ma fica de che? mi vuoi dire che fai il gigolò?"
(e io mi immagino le sue foto su internet, con lui, orrendo, che se ne sta seduto su un divano vestito da Elvis Presley, con una gamba sopra la sponda del divano e due dita che si toccano il labbro inferiore. Sotto, la didascalia "Chiamami. Maiala")
"No no, io porto fiche, faccio lavorare fiche, e (fa l'Oreal) scopo fiche"
O.k, in 5 anni mi sto facendo un corso accelerato di malavita, prima il Terrorista Puttaniere che mi insegna come si fa la cocaina, poi Il Fruttivendolo Gomorriano che mi instrada nella Camorra pane e salame, poi il Bestione Pelato che mi fa vivere in prima persona, per insegnarmelo meglio, il sequestro e ora c'ho davanti il pappone esperto di istigazione alla prostituzione.
"Elton scusa, ma credo la dobbiamo finire qua allora, per favore"
"Che significa finire qua"
"No, questa cosa che fai te con le ragazze in strada, io non posso aiutarti o..."
Non mi fa finire.
"Ma che capito Giuseppe! io ho un night, bello bello, vuoi venire?"
"No" (però la faccenda che abbia avuto un night anzichè essere un pappone tout court mi tranquillizzò).
"Ma sì, lo so, te bravo ragazzo, bravo, bravo Giuseppe"
"Sì, grazie"
"Allora, mi dai 50 film? voglio portare night per vedere clienti"
A differenza di altri personaggi entrati là con lui era davvero tutto molto divertente. Non c'era l'aria densa, non era viscido, semplicemente un uomo macchietta impossibile da non amare. Pensai che guadagnare 500 euro con 50 hard era comunque una gran cosa, che tanto chi voleva noleggiarli non è che si sarebbe accorto di cosa mancava e cosa no, per loro -quasi- uno vale l'altro (insomma, non è che toglievo un Avatar o un Harry Potter a chi voleva Avatar o Harry Potter).
"O.k Elton, però li scelgo io, non posso togliere gli ultimi, mi devi dare un'oretta per sceglierli, toglierli dalla macchina e prepararli"
"No problema Giuseppe, intanto prendi soldi" e mi piazza il 500 euro davanti "io vado a fare un giro, torno dopo, tranquillo Giuseppe, torno dopo."
Esce.
Io vado dal Pizzaiolo a cui rodeva il culo a fargli vedere il pezzo da 500 che, per quanto mi riguarda, non so nemmeno se sia di quel colore.
"Me cojoni!" mi fa "che hai fatto, hai iniziato a da via er culo per fa tutti sti soldi?"
"All'incirca" gli faccio io
"Comunque so veri, li mortacci sua. E tua"
Esco, torno nella videoteca, faccio quello che devo fare.
Elton torna, si prende la sua busta con dentro più maiale che in un porcile ed esce.
In quel momento non lo potevo sapere ma sarebbe stata l'ultima volta che lo vedevo così, raggiante, pieno di soldi, vestito come Freddie Mercury e con quei capelli lunghi.
Lo rivedo dopo due anni.
Ha i capelli corti, porta un passeggino.
"Eltonnnnnnnnnn!" gli urlo quando lo vedo.
Timidamente alza lo sguardo, mi sorride e mi saluta.
Corro da lui e parliamo un pò.
Il night chiuse, passò moltissimi guai.
Poi conobbe la vita, quella vera, quella senza lustrini e zoccole da pagare.
E porta quella vita nel passeggino.
Nel portafoglio non c'è più niente di viola, probabilmente nemmeno il verde sbiadito dei 5 euro.
Mentre ci salutiamo e lo vedo andar via di schiena lo ripenso vestito da Elvis. E lo immagino di nuovo come brutto gigolò.
"Chiamami. Maiala"
Torno dentro e penso alle traiettorie della vita.
Che come capelli neri fluenti con un colpo di testa vola in alto e poi la forza di gravità fa tornare giù.
Forse ha fatto bene a tagliarli, penso, non potranno più fare l'Oreal, ma neanche cadere pesantemente giù di nuovo.
Come la tua nuova vita caro Elton.

Tipi da Videoteca (N°8 ): L'Ameba col cane - 1 - Trota, incomprensioni nel nome, improvvisi ricordi di chi scrive e assistenti che vendono Mutandari


La prima volta che entra si piazza davanti a me, senza proferire parola (solo poi, mesi dopo, capirò iche era meglio in quella maniera che quando parlava).
Sta seduto là e mi guarda.
Gli sorrido.
Ha un'età indefinibile, 18 anni? 24? 30? e un'espressione, mi perdonerà, in confronto alla quale il Trota pare un membro del Mensa.
Questo ragazzo qui davanti a me al massimo de mensa al conosce quella del circolo Arci.
Ad un certo punto sento un abbaio.
All'inizio penso che quell'abbaio sia partito da quel volto inerte che continua a fissarmi, un ventriloquismo davvero notevole. Mi sfrego le mani, ho un nuovo giocatore nel negozio.
(giocatore: persona assurda che merita approfondimenti antropologici e un posto in squadra a PES).
Gli abbai continuano.
Ma capisco che quell' abbaio che io credevo venisse da lui in realtà è stato un abbaglio.
Perchè l'abbaio molto più semplicemente è di un cane.
Mi alzo dalla scrivania e allungo il collo.
Ai piedi del giovane Einstein sta un bellissimo cagnolino, bianco, di cui non riconosco la razza per il semplice motivo che io, come succede per le automobili di cui non conosco un solo modello, per i cani non riconosco una razza.

A parte gli Yorkshire.
Come Beniamino.
Ma del resto Beniamino ha dato il nome anche alla mia videoteca.
Beniamino Video si chiamava.
E, se non fosse stato per la morte di mio nonno due anni fa, il nonno di questo post, quella di Beniamino sarebbe la scomparsa più dolorosa avuta fino ad adesso in vita mia.
Mi morì in braccio, soffrendo l'indicibile, mentre cercavo di correre come un matto per provare ad andarlo a salvare. Quel giorno conobbi il vero pianto, quello del dolore e della disperazione, quello che ti fa urlare.
Lo conobbi quel giorno con Beniamino.
E chiamai tutti urlando che Beniamino non c'era più, senza che gli altri potessero capire una sola parola di quello che dicevo tanto erano forti i singhiozzi.
Beniamino che abbaiava come un matto a tutte le macchine che passavano, con una rabbia tale che provava addirittura ad attaccarsi "al volo" alle loro ruote.
Beniamino che era sempre sporco.
Beniamino che morsicava chiunque.
Beniamino che chiunque gli voleva bene.
Beniamino che mi veniva a svegliare la mattina leccandomi la faccia.
Beniamino che poco prima di morire per questo male incurabile cadde dalle scale rotolando come un pallone. Una scena surreale che scatenò risate incredibili ma che poi invece ci gelò. Era arrivato alla fine, quello che aveva lo stava mangiando vivo e non riusciva nemmeno più a camminare.
L'ultima notte la passammo insieme, sempre svegli, come due innamorati che il mattino dopo si sarebbero detti addio.
E così adesso nel blog ci sei anche te amato cane.
E sei venuto fuori nel post per caso, stavo parlando di quel cagnolino bianco e mi sei venuto in mente te.
Tornando a noi il cagnolino abbaiava e guardava il suo padrone.
Formando uno strano triangolo.
Io guardavo il cane, il cane guardava il suo padrone e il suo padrone guardava me.
Se qualcuno fosse entrato in quel momento avrebbe assistito a questa scena surreale.
In ogni caso in quel momento ero il secondo essere vivente più intelligente dentro il negozio.
Il silenzio, abbai a parte, andava rotto.
"Come si chiama?" gli fo.
"Il cane?" mi fa lui.
"Sì, il cane. Cioè, dimmi come ti chiami anche te ma pure il cane voglio sapere"
"Bartolo", mi fa.
"Ahah, nome bellissimo, fa anche ridere, pensa che il mio si chiamava Beniamino"
"Chi?"
"Il mio cane"
"Il mio Lola"
"Ah, quindi questo qui che c'hai adesso non è il tuo?"
"Chi? "
"Bartolo"
"Sì, che c'è?
"No, dicevo Bartolo, il cane qua, non è il tuo? Hai detto che il tuo si chiama Lola"
"Sì"
"E questo cane qui" glielo indico "come si chiama? non si chiama Bartolo?"
"No, Lola"
"Ma prima hai detto Bartolo..."
"Dimmi"
"Che devo dire?"
"Che ne so, mi hai detto te qualcosa"
"O.k, scusa, mi sono confuso, te come ti chiami?"
"Bartolo"
(o.k, ora potete rileggere il dialogo alla luce della rivelazione)
Una risata irrefrenabile mi colpì.
Ma una di quelle non visibili, quelle che si può permettere di fare solo l'anima, alla faccia tua che invece devi cercare di restare serio e guardare Bartolo in faccia senza offenderlo.
"Ah, o.k, te sei Bartolo e lei Lola, benvenuto Bartolo"
"C'hai le cassette?"
"Le cassette de che?"
"Dei film"
"Dici i dvd?"
"Eh, le cassette"
"Ma quelli tondi e fini dici no, hai capito vero?"
"No, le cassette, quelle così" e mi fa il gesto inequivocabile di un rettangolo mettendo i due palmi uno davanti all'altro a circa 20 cm di distanza. Insomma, o stava parlando di VHS o del mio pene. Scartai la seconda opzione, non mi ricordavo di averglielo ancora mostrato.
"Ah, ma te dici le videocassette?"
"Le cassette"
Mi alzo.
Vado su un armadio dove ancora ho qualche fondo di magazzino di VHS.
Tanto ho capito che con Bartolo le chiacchiere servono a poco, bisogna agire!
"Queste dici?" gli fo.
"Eh"
"No Bartolo, di queste ce ne ho solo una ventina, non le fanno più. Ho i dvd"
"I film ce l'hai? I film bbelli" (la doppia "b" è intenzionale, pronunciava "bello" in quella maniera).
"Sì, ce n'ho quasi 2000, ma in dvd"
"Posso vedè i film?"
"Certo che li puoi vedere, facciamo la tessera, ti spiego tutto e ti faccio vedere come si vedono" (la ripetizione è intenzionale).
"Non ce l'ho la tessera"
"Sì sì, lo so, la facciamo adesso"
"Ah, ma non so scrivere bene" (tenerezza infinita)
"Non ti preoccupare, scrivo tutto io al computer e poi ricopio sul foglio"
"Ah, vabbene"
"O.k Bartolo, cominciamo, come ti chiami?"
"Bartolo"
"Sì sì, Bartolo e...?"
"Sì, dimmi"
"No, dicevo, Bartolo... e poi? il cognome dico"
"Il mio cognome?"
"Sì, ma guarda, lascia perdere Bartolo, non la facciamo la tessera, ti faccio vedere i film lo stesso"
Mi alzo, accarezzo Lola e dico a Bartolo di seguirmi.
Si alza in piedi e solo in quel momento ho l'illuminazione.
Ecco a chi è identico Bartolo,
A Marco Marzocca nel ruolo del mitico assistente del mitico venditore d'arte di Guzzanti.




Quello in secondo piano ovviamente.
Stavolta alla faccia dell'anima nascosta rido anche fuori.
"Ehhhhh, perchè Mutandari eheheh è un grandissimo artista eheheheh il re del Nascondismo eheheheh faceva quadri talmente brutti eehehehehhee che chi li comprava eheheehehe li nascondeva sul cassetto eheheheh, è il Nascondismo eh ehehehehheh"
"Vieni Bartolo, guarda"

Tipi da Videoteca (N°8) - L'Ameba col Cane - 2 - Trame lette al rallentatore e il momento giusto per chiudere














E' stato un viaggio lungo 1 anno e due mesi, entusiasmante per me.
E apprezzatissimo da voi, forse la rubrica più amata di sempre del blog.
Ma credo che siamo giunti alla fine, i personaggi sarebbero ancora tanti ma sento che stanno svanendo nella mia memoria sempre più velocemente, non tanto loro in sè, i personaggi, ma le piccole cose che ho vissuto con loro. E siccome questa rubrica anche se riportata in maniera molto particolare racconta solo ed esclusivamente fatti veri, non me la sento di aggrapparmi a specchi o spaccarmi il cervello per ricordare. Negli ultimi 6 mesi ho fatto appena 2 puntate, anche molto più scarne e deboli delle precedenti, e il motivo è questo.
Grazie a voi, grazie ai Tipi da Videoteca, grazie per questa divertentissima ma per me anche abbastanza importante e profonda avventura nel ricordo.
Poi non si sa mai, se improvvisi ricordi torneranno alla mente proverò a riportarli qua.
Ma il rischio che siamo alla fine è concreto.

Insomma, si chiamava Bartolo.
Lui, non il cane.
E Bartolo era un personaggio strano.
Entrava, si sedeva davanti a me, faceva sedere anche il cane e poi iniziava a guardarmi con lo sguardo dell'assistente del venditore di quadri di Guzzanti.
"Devo trovare lavoro" mi faceva,
"Certo Bartolo"
"Posso aiutare a te qui?"
"Bartolo, già non ce fo na lira io, non te posso prende"
"Questo è bbello"
"Che Bartolo?"
"Questo"
E mi metteva davanti un dvd a casaccio.
"Sì Bartolo, ma che c'entra?" insomma, stava facendo un altro discorso.
Ma lui era così, perso nel suo mondo pieno di frasi che uscivano senza una logica.
Nemmeno mi ascoltava, prendeva il dvd, si alzava in piedi, lo metteva a 2 cm dagli occhi e iniziava a leggere la trama.
"Una fa..mi...glia...con....due...bam...bi...ni...si...ri...trov...a...co...o...o...in...vol...ta..."
Dopo 5 minuti, finita la trama:
"Te l'avevo detto, questo è bbello"
"Certo Bartolo, prendilo se vuoi, vedilo"
E lo prendeva.
Era un grande osservatore della vita Bartolo.
Ogni volta che entrava un cliente la paresi visiva verso di me si interrompeva e iniziava a fissare il cliente. Non credo abbia avuto conoscenze antropologiche moderne, ma lui amava fissare, dare importanza al niente.
Poi un giorno scoprì la fregna e da lì cambiò tutto.
Entrava, non si metteva più nella sedia davanti a me ma andava direttamente nello sgabuzzino degli hard.
E io mentre parlavo con altri con la coda dell'occhio vedevo sto ragazzo che metteva il dvd ai soliti due cm dagli occhi, roba che con gli hard era abbastanza inquietantemente feticista e iniziava a legge le trame anche qua.
"La...u...ra..è...u...na...put..tan...ell...a...a...cui...pia...ce...pr...pr..prend...er...lo...ne..cu..."
Tossivo forte io, cercando di coprire.
Ma qualcuno se ne accorgeva, guardava verso Bartolo e poi guardava me come a dire:
"Ma è tutto?"  (inteso come rotelle)
Nemmeno il tempo di rispondere che Bartolo, brandendo il dvd e sventolandolo mi diceva:
"Questo è bbello?"
Ecco, ora dipendeva solo da chi avevo davanti.
Se avevo davanti:

A, una famiglia o un nuovo cliente, mi scusavo dell'accaduto, andavo da Bartolo e gli dicevo di non fare queste cose
B, un cliente abituale normale, gli spiegavo la situazione e molto spesso ci si rideva insieme
C, un pornomane, allora gridavo "e certo che è bello Bartolo, anzi guarda, lui l'ha visto, fattelo spiegare"

Per almeno due mesi Bartolo è andato nello sgabuzzino, ha fatto lo screening e letto le trame, qualora ci fossero, di tutti i porno che c'erano e niente, finiva lì, non ne ha mai preso uno.
Ogni tanto tornava davanti a me, mi chiedeva se poteva lavorare, mi diceva che non aveva nessuno, mi fissava senza dir niente.
Due tre volte si è incrociato con lo Step Up Boy facendo diventare quei 20 metri di negozio una scena a telecamera fissa migliore del miglior Andersson, quello del Piccione.
Gli ho voluto bene, come ho voluto bene quasi a tutti, anche ai figli di mignotta che sono entrati e ho in parte già raccontato.
Grazie.
Al Terrorista Puttaniere che mi racconta di come si fa la cocaina e mi mostra teste mozzate.
All'Ignoto ladro di poster che a forza di rubarmeli avrà in casa una carta da parati cinematografica di livello altissimo.
Al Messo del Diavolo che mi ha insegnato che anche io posso provare odio.
Al Fruttivendolo Gomorriano che ha provato a corrompermi a forza di mele e pere.
Ai due circensi cingalesi e al loro sesso con le giraffe.
A tutti i malati del porno e al loro incredibile, a volte divertentissimo ed altre perverso, mondo.
Al Bestione Pelato per avermi terrorizzato e regalato un'amicizia vera.
All'Alba(nese) del giorno dopo per avermi mostrato l'impressionante bellezza delle bruttezza.
A Bartolo e al suo cane.
E a tutti gli altri che non ho raccontato, come il Pizzaiolo a cui rodeva il culo.
E a chi non ho potuto raccontare per mille motivi.
E a voi lettori che siete stati la musa che mi ha spinto ogni volta a scrivere di nuovo.
Magari quell'esperienza tornerà, ho un sogno che non realizzerò mai che la riguarda.

Beniamino Video chiude, anche nei ricordi.
Al posto del negozio vero adesso hanno aperto una specie di chiesa all'americana, un luogo di ritrovo tipo Testimoni di Geova, dove vanno a pregare.
Fuori al posto dei miei poster ci sono striscioni e scritte giganti con frasi religiose.
Spero per loro che prima di aprire abbiano chiamato un esorcista.
Perchè là, dove fanno canti e vendono Bibbie, là in fondo a destra dove ora ci sono quelle sedie, c'erano 1500 dvd porno.
E io in cuor mio credo che quel luogo sia ancora infestato di tette e culi.
Se ne facciano una ragione.

Tipi da Videoteca (N°9) - Il Pizzaiolo a cui rodeva er culo (puntata unica) - Foto con D'Amico, calzoni lunghi e stretti e carfioci


La rubrica è finita, questo non è un patetico ripensamento.
Ma ci tengo a Ciku e almeno presentargli il pizzaiolo glielo dovevo.
Che poi fa questa unica puntata su di lui è come dire che i Fratelli Karamazov eran russi e non aggiunge altro.
Ma almeno una se la meritava ;)

"La vedi quella foto lassù?" mi fa mentre una famiglia di grassi si sta mangiando nel tavolino ad un metro da me una teglia intera di pizze.
"Quale?" Rispondo io mentre mi sto invece scofanando il mio solito calzone alla salsiccia, uno di quelli che solo lui li fa così, lunghi e stretti come il pene di Siffredi, magari non lunghi in quel modo, è vero, ma sempre comunque lunghi.
"Ma sei cecato?" me fa, "quella lì, non lo vedi er dito?"
Seguo il suo dito e invece che portarmi sulla Luna mi conduce ad una foto stipata lassù in alto.
"Si, la vedo, sei te quello no?"
"E certo che so io, chi cazzo doveva esse, che metto la foto degli artri? E quell'artro non lo riconosci?"
In effetti è un volto noto.
Mi viene.
"È D'Amico no?"
"Si, bravo, allora non sei cosi stronzo come sembri"
Notare che i romani usano "stronzo" con almeno 27 diverse possibili accezioni.
Intanto la famiglia al tavolo ha fatto fori mezza teglia de roba, vedo solo le pappagorge cercare disperatamente di evitare i rutti da coca cola.

"Ecco, quello lo sai che periodo è?"
La foto mostra il pizzaiolo con un cestone de capelli ricci e un paio de baffi notevoli.
Azzardo:
"Sarà una trentina de anni fa no?"
"Non t'ho chiesto de quanno è, ma che periodo era"
"Non lo so"
"Era quando me rodeva er culo"
Mi scappano delle risa in modo esagerato, provo a trattenerle ma non ce la faccio, tipo diga del Vajont.
"Ma che cazzo te ridi? Lo sapevo io che non capivi un cazzo ma ogni volta me lo confermi"
"No, scusa, hai ragione, ma m'ha fatto ride la cosa del rodeva er culo"
"Rodeva er culo si, è lo sai perché?"
"No"
"Perché ero er capo del monno"
Rodere il culo a Roma principalmente significa "prendersela" ma in un altro significato in effetti dà una specie di onnipotenza.
"Quello è uno che glie rode er culo" significa che se la comanna.
Intanto entra gente ma lui, come sempre, continua il suo lavoro fregandosene di non apparire per quello che non è.
Lui è uno vero, può piacere o non piacere ma è uno vero.
"Recitavo a Cinecittà, facevo la bella vita, ero piano de sordi e de donne. Li conoscevo tutti quelli, D'Amico era n'amico. Se non ero no stronzo non m'ero rovinato e finito qui a dà da magna a una testa de cazzo come te"
Mi offendeva sempre, sempre.
Era il suo modo di fare, e a me piaceva moltissimo. Ammetto che a volte non era solo un gioco e proprio me le diceva con cattiveria, ma se sei amico di uno così devi accettare la cosa.
"Che fine hanno fatto i soldi?" gli faccio io.
"Me li so magnati tutti"
E il come se li è magnati sono cavoli suoi che certo io non devo raccontare qua.
Anzi, mentre lui mi dice come ha magnato i soldi voi concentratevi invece sulla famiglia di grassi che ha appena finito il teglione de pizze e sta ruttando se prenderlo un altro, di teglione, o no.
Il pizzaiolo a cui rodeva er culo era, credo è, un ottimo pizzaiolo. È una persona senza peli sulla lingua, uno che di cazzate ne ha fatte parecchie, dice lui, ma ti da la sensazione di non nascondere nulla.
La sua pizzeria si chiama "Come te pare" perché in teoria quella era la legge che vi albergava dentro, te la fa come te pare.
Na volta magari che adesso per colpa della crisi le pizze le fa come pare a lui, no a noi.
E io, uno che glie da un gusto immenso rompe le palle, ogni volta stavo là a fallo diventa matto.
"Ascolta, me la fai col lardo de Colonnata? Me la fai coi gamberetti? Me la fai co la n'duja? Me la fai col Pata Negra?"
Lui ogni volta al primo ingrediente me diceva che non ce l'aveva, al secondo capiva che ero io che cacavo il cazzo e diventava na furia, non capendo assolutamente la mia ironia.
Anzi, ogni volta che c'era qualcuno mi indicava e diceva loro:
"Ma voi uno così deficiente lo conoscete? No, perché ve assicuro che uno così deficiente non esiste"
In realtà mi stimava molto, gli screzi erano sempre e solo dovuti ad un mio modo di far ridere che a lui non solo non faceva ridere, ma era una cosa al limite de tiramme la pala delle pizze.
Fece la tessera al mio videonoleggio, del resto eravamo a 30 metri di distanza.
Prese un film.
Il giorno dopo me lo riportò dicendo:
"Ma mica va bene così"
"In che senso scusa?"
"Ora possibile che io te piglio i film e poi me devo ricorda de riportatteli"
"Ma sei serio?"
"Io so serio, sei te che sei deficiente"
"Cioè, me stai a chiede se a un videonoleggio è giusto se uno che noleggia un film poi lo deve riporta indietro? È come se io te magno na pizza e poi te chiedo se è giusto che poi la pago anche"
"Ascolta, m'hai rotto er cazzo, pigliela la tu tessera."
E me la getta a terra.
Di tutti quegli anni passati con lui, anni di mega offese, quasi tutte alla romana però, col core, quella era la prima volta che davvero rimasi spiazzato, sorpreso, e anche offeso. Non riuscivo veramente a capire che cosa fosse successo.
Per mesi non andai più da lui, e lui non venne da me.
Due persone che si volevano bene, a pochi metri di distanza, ma ognuno per motivi diversi non aveva il coraggio di farla finita.
Poi, non ricordo nemmeno come, neanche se parti da me o da lui, tutto tornò a posto.
Io vi giuro che ogni mezz'ora passata da lui potrebbe essere una puntata a lui dedicata in questa rubrica.
Peccato non avere più la forza di farla.
Decine, centinaia  di risate.
A volte c'era gente che veniva in negozio e mi diceva:
"Dai Peppe, andamo a prende un calzone da ..............e poi te lo fai incazza."
Mi usavano come provocatore, ruolo che mi riesce benissimo tra l'altro.
Vedello preparà le pizze, servittele con un "questa è la meglio pizza che te poi magnà", vedello incazzasse sempre, non essere mai accomodante, trattà i clienti con una specie "Io so così, te va bene? se non te va bene vattelaapigliànerculo".
Anche gli stranieri.
"Avete...pizza...con...carfioci?"
"Con che??" rispondeva lui
E lo straniero "Carfioci"
"Ascolta, i carfioci valli a cercà de fori, qui non ce sono. Al massimo te potevo dà i carciofi ma non c'ho manco quelli, a parte uno (indicava me)"
La coppia straniera andò via sbigottita mentre lui impastando la pizza continuava a dire "carfioci, carfioci, volevano li carfioci questi, ma come cazzo se fa".
Potrei star qui a ricordarmi decine de cose, ma non ha senso.
Semmai ha più senso tornar là, daglie n'abbraccio, mangià il ca(l/z)zone Siffredi e chiedeglie se me fa na pizza col Pata Negra.
E poi fuggire, ridendo, mentre cerca di colpirmi con i mortacci mia.

Tipi da Videoteca (N°10): Il Bodyguard Madeche - Puntata Unica - Comparsate da vedè al microscopio, albanesi che dicono de non esse albanesi ma parlano albanese e dialoghi surreali scritti, letteralmente, da Tarantino


Incredibile.
Sono passati DUE ANNI E DUE MESI da quando avevo chiuso questa rubrica, senza dubbio la più amata nella storia del blog.
Due anni e due mesi da quando avevo chiuso, anche nei ricordi scritti, questa pagina della mia vita.
Eppure ieri m'è venuto in mente un episodio, e dall'episodio m'è tornato in mente il protagonista dell'episodio.
E niente, ho voluto cristallizzare nel tempo anche lui, ho voluto portarlo qua.
Magari chi amava la rubrica è contento e chi non la conosceva...la conoscerà


Una volta a settimana mandavo in videoteca mio fratello (per avere un giorno libero visto che aprivo tutti i sabati, le domeniche e anche le feste comandate).
Era uno di quei giorni.
Sono in macchina, mi chiama dal negozio.

"Non poi capì"

mi fa lui

"Che?"
"Non poi capì"
"Che?"
"Non poi capì t'ho detto"
"Me dici cosa cazzo?"
"No, non te lo dico perchè tanto non poi capì, vedrai domani"

Il domani, come tutti i domani, arriva.
Ad un certo punto della sera mi entra in negozio uno, si mette a sedere davanti a me, si sistema gli occhialini e mi fa:
"Te l'ha detto tuo fratello che sono venuto ieri?"

(io ripenso a quel "nonpoicapìchenonpoicapìche")

"Ah, sì sì, ma mi ha solo detto che oggi aspettavo visite"
"Ah, bravo tuo fratello, gliel'avevo detto che non doveva dirti niente al telefono"
"Ma scusa, di che, ci conosciamo?"
"No, non ci conosciamo, piacere"

e mi dà la mano.
(non ricordo se fece la tessera in quel preciso momento o più tardi, fatto sta che quando vidi la data di nascita rimasi sbigottito, era più giovane di me di 4,5 anni e ne dimostrava 10 in più)

"Ascolta, dico anche a te le cose che ho detto a tuo fratello ma devono restare segrete"
"O.k, dimme"
"Perchè per il tipo di lavoro che faccio preferisco che non vengano fuori"
"Certo certo, dimme"
"Mi capisci no? ci sono alcuni lavori che devono mantenere il riserbo"
"Capisco perfettamente, dimme"
"Devi sapere che sono tra le guardie del corpo di un personaggio famoso, ma non posso dire altro"
"Ah, capito, no, tranquillo, non dico niente, anche perchè magari è una cazzata"
"Saviano ti dice niente?"
"Certo che mi dice qualcosa"
"Ecco, fai finta che non ti ho detto nulla"

CRISTO

un Bodyguard, una specie di agente segreto che non deve dir NULLA del suo lavoro e in due giorni entra due volte nello stesso negozio e senza che nessuno gli chieda niente dice a due fratelli diversi quello che fa.
Avevo tra le mani un nuovo soggetto meraviglioso, mentre lui parlava esultavo sotto la scrivania

La discussione va avanti, mi racconta altre mille cose, mi dice che lì in quel quartiere se avessi avuto problemi ce pensava lui, che tutti lo temono.
Lo ringrazio ed esce.
Poi esco anche io, trovo un gruppo di ragazzi e gli dico

"Ma lo conoscete A.......? quello che è uscito ora dal negozio?"

"Ma chi

 -me fanno loro -

quello che glie menano tutti?"

----------------------------------------------------------------

A. è seduto davanti a me, praticamente veniva ogni santo giorno.
Ad un certo punto parlando di film (in un certo settore ne capiva anche) mi dice:

"Lo sai che ho recitato su Troy?"
"Ma che cazzo dici su, la solita tu cazzata" 

(ormai ce ne erano state tante e la confidenza era alta)

"Ascolta Beppe (che rabbia sentirmi chiamare Beppe...), forse non hai capito, ho recitato in Troy, perchè non ci credi?"
"Perchè non è vero, semplicemente"
"Ascolta, ce l'hai in videoteca il dvd? ti faccio vedere"
Purtroppo per lui ce l'avevo, credo non se l'aspettasse.
Lo vado a prendere e lo metto sul lettore dvd.

Lui inizia ad agitarsi, poi a forza di avanti e indrè troviamo la scena.
"Eccola! ferma!"

fermo
Era una scena di battaglia, qualcuno in primissimo piano, qualcun altro in secondo e tanti sullo sfondo.
"Cazzo A. ! quale sei? questo?"
gli indico uno dei due in primo piano.
"No"
"Questo?"
gli indico un altro in primo piano
"No"
"Ma sì, hai ragione, quello era Brad Pitt. Sei questo?"
E gli indico uno in secondo piano
Insomma, glieli indico tutti fino a che lui non me dice:

"Eccomi"

e mette il dito sulle facce indefinibili, sullo sfondo.

"Ma quale? non si vede un cazzo!"
"Questo questo, non mi vedi?"
"Ma dai, ma quelle son tutte facce indefinite, saranno addirittura fatte al computer"
"Ascolta, ti dico che sono quello, se non ci credi zooma"
"No no, te credo. Anzi, ora a ripensacce bene c'ero pure io, guarda, so quello tre a destra da te, come cazzo avevo fatto a scordamme che ero su Troy... C'avevano pagato bene no?"

-----------------------------------------------

"A., ma me hanno detto che in realtà sei albanese, è vero?"
"Te sembro albanese?"
"Boh, non lo so, dico solo che mi hanno detto che sei albanese, che ne so perchè. E poi che male ce sarebbe?"
"Ti sembro albanese? Il mio nome ti pare albanese?"
"No no, era solo che me avevano detto che eri albanese, chiusa qui"

squilla il telefono

(usate google traduttore per tradurre)

"që ju dëshironi?"
"..."
"tani nuk mund të flas"
"..."
"Unë ju thashë se tani unë nuk mund të flas. Ka një që beson se unë jam shqiptar, a mendoni se unë mund të flas shqip tani?"
"..."
"O.k, ciao"

"Scusa A., ma hai appena parlato albanese?"
"Chi?"
"Te, chi?"
"Ah, due frasi sì, era un amico albanese"
"Ah, ecco, quindi sai l'albanese"
"Sì, so l'albanese"
"Ah, vero, in effetti ormai a scuola si insegna quello, serve molto più dello spagnolo e del tedesco, scusa se ho creduto fossi albanese"

-----------------------------

Ma il nostro grande A. sarà ricordato per sempre per un'altra cosa, un'altra cosa che ho già messo due volte nel blog ma che non potevo non rimettere qua.
Sì, A. era l'interlocutore del mitico dialogo alla Pulp Fiction.

Stavo giocando alla playstation.
Ad un certo punto, senza che io me ne accorga, A. mi scrive su facebook per chiedermi come va.
Mio fratello, a fianco a me, senza dirmi niente gli risponde usando la celeberrima frase di Marcellus.
L'altro, A., ci crede.
Allora mio fratello va su Wikiquote e da quel momento in avanti userà solo frasi del film.
Quello che ne venne fuori è, semplicemente, storia

00:57A
ciao beppe cm sempre ti rompo le balle vero?cm va?

00:58Giuseppe
Mai stato così lontano dallo stare bene amico!

00:58A
nn ho aferrato spiega meglio

00:59Giuseppe
adesso te lo spiego io cosa è successo cosa...

01:01A
mi stai facendo preoccupare miseriaccia...cs e sccss

ohhhhh ohhhhhh ci sei

01:02Giuseppe
Ci vogliono 30 minuti...ce ne metterò 10

01:03A
beppeeeeeeeeeeeeeeee nn sto sherzando a fa cosa diamine
famme capi ?

01:03Giuseppe
Questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista.

01:04A
nn essere complicato cosa cazzo e successo dimmi

01:05Giuseppe
Due cose. Uno non raccontare questa storia. Questa cosa resta tra me, te, e il merdoso che presto vivra' il resto della sua stronza breve vita fra agonie e tormenti.
Non riguarda nessun altro questo affare.

01:06A
mi auguro niente problemi famigliari .cmq te lo giuro dimmi?
saro una tomba giuro e fidati

01:07Giuseppe
Stavo seduto a mangiarmi la focaccina, a bermi il caffé e a ripassare l'accaduto nella mia mente quando ho avuto quello che gli alcolisti definiscono il momento di lucidità.

01:09A
se qlc ti ha creato prblm in fmgl gli rompiamo il culo sei cm un fratello per me lo sai qst

01:09Giuseppe
Non è ancora il momento di cominciare a farci i pompini a vicenda.

Ti ricordi di Tony RockyHorror, mezzo nero mezzo samoano?

I giorni in cui dimentico sono finiti, stanno per cominciare i giorni in cui ricordo.

01:12A
mettimi a fuoco cs nn ricordo chi e sto stronzo
un cliente del negozio?

01:12Giuseppe
Rivolterò il mondo per trovarlo, e anche se andasse in Indocina uno dei nostri starà nascosto in una ciotola di riso pronto a sparargli nel culo.

01:13A
o parli del film

01:13Giuseppe
a.
era tommaso
io stavo a giocà alla pplay
cje ti ha scritto?

01:15A
digli che e solamente un uomo che diventera' donna perche me lo inculo ...nn si fanno certi scherzi me venuto n'accidente stronzo

01:15Giuseppe
te prego, non scrive più e fammelo rilegge
ogni volta che scrivi sennò torna giù
cmq era tutte battute di pulp fiction

01:17A
pensavo fosse sccss qlcs dille che deve tromba' de piu'... e fuori de capoccia
esaurito
demente
psicotelevisivo
fuori dalla realta'
me la paghera'.
al mio segnale scatenero' l'inferno

01:18Giuseppe
Scusa Al9000
Peppe non poteva veni a risp
----------------------

e poi la vita non è bella dicono


7 commenti:

  1. Hai scritto un romanzo praticamente, belle storie, e mi hai fatto ricordare quel geniale film con Jack Black ;)

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    1. Alla fine tutto insieme può sembrarlo ma in realtà erano tutti raccontini singoli scritti durante un anno, un quarto d'ora l'uno

      che film quello, gli voglio troppo bene :)

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  2. Avevo letto a suo tempo i vari racconti, ma vederli (e rileggerli) tutti insieme, lo confesso, è spettacolare :)

    PS. Sono sicuro che c'è più di un albero felice di diventare, un giorno, le pagine del libro "Il Buio in Sala. Cercando la vita nel cinema" ;)

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    1. grazie amico...

      se incontri un albero che vuole suicidarsi fammi un fischio!

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  3. Io invece mica riesco a rileggerli anche perché non ci trovo più i miei bei commenti😂
    Troppa roba…insieme .
    Questo sì che appesantisce il blog! Altro che i followers ahaha!!
    Veramente mi fa male il dito a forza di scorrere e non arrivare mai alla fine della pagina.
    Però non son d’accordo con il Roberto nella scelta del titolo del libro.
    Devi staccarti da Ortolani .
    Pensa un titolo alternativo-:)

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    1. Che dire... Scoprii questo blog proprio grazie a questi racconti, nei quali ho ritrovato tantissimo di veri personaggi da film e tanti episodi strambi vissuti nei miei anni in negozio a noleggiare emozioni.... Quindi sono particolarmente affezionato a questi post, anche perché senza non mi sarebbe scattata la curiosità e non avrei poi iniziato a leggere (scrivo poco e da pochissimo ma leggo sempre già da un paio d'anni almeno) questo bellissimo blog che trasuda amore per il cinema, ma non solo, è molto molto più di un blog di recensioni, è un concentrato di vita...grazie Giuseppe

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    2. Max: no no, averli tutti in un posto è 100 volte meglio, fidati. Poi certo se qualcuno li seguì live era meglio uno per volta

      No, ma se ami dovessi scrive davvero un libro partendo da sti racconti Il buio in sala sul titolo non ci sarà per niente. E poi Ortolani ha copiato me! io l'ho fatto 7 anni prima ;)

      Jojo : non so che dire, mi hai emozionato, grazie...

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due cose

1 puoi dire quello che vuoi, anche offendere

2 metti la spunta qui sotto su "inviami notifiche", almeno non stai a controllare ogni volta se ci sono state risposte

3 ciao