7.12.11

Peliculas para no dormir (4/6) : Regreso a Moira

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Credo sinceramente che questo possa essere il miglior episodio del progetto.
Fughiamo subito ogni dubbio. Regreso a Moira non è un horror. Gioca sì con molti clichè del genere come i fantasmi, la casa abbandonata, gli incubi etc..., ma è da vedere più che altro come un film dal forte impianto psicologico, un film che basa tutto sul ricordo, sulla memoria, sul rimpianto. Chi si aspettava qualcosa di terrificante o anche soltanto minimamente inquietante rimarrà deluso, chi invece si dimenticherà di trovarsi in una pelicula para no dormir e considererà Regreso a Moira come una favola, un racconto d'amore e di dolore, allora potrà apprezzarlo al massimo. Del resto alla regia c'è Matteo Gil, lo sceneggiatore di tutti i più grandi capolavori di Amenabar, uno che quindi le storie le sa scrivere e raccontare.
Tomas, ormai 60enne, riceve a casa una carta dei tarocchi. La mente lo riporta subito a un'estate di 45 anni prima, quando 16enne si innamorò di una donna che viveva isolata nel suo paese, Moira. Tomas decide di tornare nel piccolo paese perchè in realtà il ricordo di quella donna non l'ha mai abbandonato.
Il film parte molto lento. Il taglio televisivo (del resto il progetto generale era per il piccolo schermo) si vede e si "sente". Però Gil è bravo a portarci subito nella dimensione del racconto, della leggenda. La figura di questa donna che vive in una casa isolata dal resto del paese, un paese popolato da cristiani bigotti che vivono soltanto di credenze popolari e che la considerano una strega, è sì qualcosa di stravisto, ma sempre argomento interessante a mio parere.
Tomas, come tanti 16enni, è affascinato da questa leggenda. Va quindi a spiare con degli amici la donna in casa. Loro scappano, lui cade, lei lo soccorre. Il vero film parte praticamente da qui e più si va avanti più ci sembrerà di assistere a qualcosa di profondamente intelligente.
Il rapporto tra l'adolescente Tomas e la donna è il fulcro di tutto, non solo narrativamente ma anche per il fascino e il mistero che regala allo spettatore. Tali rapporti, vedi ad esempio lo splendido e recente The Reader, sono sempre molto affascinanti perchè raccontano una metà oscura di noi che bene o male tutti abbiamo vissuto, l'infatuazione adolescenziale, nel 95% dei casi rimasta platonica, per una donna o un uomo maturi.

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Si crea un legame fortissimo tra i due. Lei è davvero una strega? O soltanto una donna sola ed emarginata? Le voci nel paese continuano a correre, c'è carestia ed è colpa della donna, la notte, si dice, tutti hanno rapporti sessuali con lei. Ma è lo stesso Tomas a condannarla. Sentitosi da lei tradito inventa di esser stato molestato. Il paese insorge, Moira è bruciata viva.
Il senso di colpa quindi ma anche il ricordo di una amore breve e intensissimo mai dimenticato riportano Tomas indietro, è un regreso (ritorno) a Moira non solo fisico ma anche mentale. E tra qualche immagine d'effetto (la vasca) e un puzzle che va sempre più a comporsi arriviamo al finale (o meglio, il pre-finale) che io ho trovato meraviglioso, vero punto di forza della pellicola.
E' un finale raffinato, colto, intelligente e allo stesso tempo struggente.
Certi amori ci legano per sempre tanto da annullare lo stesso concetto di tempo.
Certi amori nascono e si autodistruggono da soli.
Certi amori, forse, si hanno paura da affrontare e siamo noi stessi, inconsciamente, a farli finire.
Chi era quell'uomo con Moira quella notte?
Chi era Tomas?
Sembra un paradosso ma forse l'amore è durato pochi attimi perchè si è protratto per una vita intera.

 ( voto 7,5 )

6 commenti:

  1. cercando un trailer di 'sto film su iutùb mi sono accorta di averlo visto. non so quando, né dove, né perché. atmosfere carine. un po' lento.

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  2. Non penso di vedermeli tutti, mi limiterò a vedere i migliori. A quanto ho capito sono poi soltanto 2 film quelli ben fatti. Questo non lo voglio perdere! grazie

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  3. *ciku: lento senz'altro e con pochissimi guizzi. Però l'ho trovato un racconto molto affascinante e con quel finale diventa un'opera che per profondità e intelligenza si stacca dalla media.

    *wayne: para entrar a vivir ti piacerà sicuramente, questo non so. Un altro molto buono dovrebbe essere quello di De La Iglesia però l'ho saltato. Spero di poterlo recuperare.

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  4. potrebbe essere che:

    1. sei in vacanza
    2. non guardi più film
    3. ti si è rotta la tastiera
    4. t'è venuta l'artrite reumatoide
    5. sei diventato uno dei personaggi di cecità

    ...

    oh! tutto apposto?

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  5. 1 mai stato quest'anno, nemmeno un giorno. E non parlo di vacanza vacanza, ma anche di sabati e domeniche, sempre in negozio tranne a Pasqua.

    2 lo farò soltanto sottoterra

    3 ma de che???????? C'ho un pc nuovo con i controcoglioni, la tastiera si illumina addirittura de notte, tiè!

    4 sììììììì !

    5 sì, però ci vedo benissimo. Mi sono solo spuntate due bocce davanti, sono la moglie del dottore.

    Tutto a posto, ciao ciku!

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  6. Ciao,non sapevo di questa serie di film Regreso a Moira m'ispira molto,forse,perchè tratta di bigottismo di atrmosfera claustrofobica e quando ci sono delle trame così soffocanti penso "Alè ci siamo".Sì ho un debole per il genere di film dove c'è una povera vittima presa di mira dal gruppo stronzo,carogna ecc...(che poi la protagonista o il protagonista sempre vittima non è). Hanna Smith era stata Nazista,ma diciamolo anche le sue care "colleghe" stronze lo erano,ma lei non sapeva leggere e per non subire un'umiliazione ha preferito stare zitta e farsi condannare e le altre che per me erano state peggio,vere autentiche carognae avevano avuto meno anni di lei di condanna.

    Ma la scena finale quando una delle vittime(Lena Olin), decide di tenere il contenitore di alluminio di Hanna Smith è una scena difficile da descrivere per me è più del perdono è qualcosa che va oltre è DIGNITA',bellissime anche le scene quando lei e il ragazzo scorrazzano in bicicletta,si sente l'aria della giovinezza,della spensieratezza,le risate Anche Grace non è una buona samaritana (questo l'avevo detto anche in un'altro commento),ma agli abitanti di Dogville così ipocriti,direi anche bigotti beh viene voglia di tirare una torta in faccia. In questi film c'è la diversità,la paura del diverso.Hanna Smith,donna molto emancipata,lavorava nei tram,( le più stavano a casa a badare la famiglia),ma anche molto sola.Moira strega o presunta tale,una donna immagino molto bella affascinante che suscita invidia,gelosie. Ma non avendolo visto,non posso dire di più Ciao:-)

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